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giovedì 30 maggio 2019

Diamond League 2019: Stoccolma

Sta entrando nel vivo la stagione dell'atletica leggera all'aperto. Questa sera, a Stoccolma, la terza tappa della Diamond League 2019. Il 6 giugno sarà la volta del Golden Gala a Roma, dove molti aspettano un grande risultato da Filippo Tortu sui 100 m. Tornando a Stoccolma, c'è attesa per la prova del cubano Echevarria nel salto in lungo, dopo lo strepitoso salto ventoso dello scorso anno. Osservato speciale anche il quattrocentista statunitense Norman, che vanta il miglior risultato stagionale.

giovedì 31 maggio 2018

Golden Gala 2018: Tortu terzo nei 100 m

Terzo in 10"04, Tortu nei 100 m del Golden Gala 2018, appena andati in scena all'Olimpico di Roma. È stato preceduto solo da Baker, che ha corso in 9"93 e dal francese Vicaut. Ha fatto anche meglio di Coleman. Resiste ancora il primato di Pietro Mennea. Ma, Tortu ha confermato di essere destinato ad un ruolo di protagonista, nella velocità, nei prossimi dieci anni.

Golden Gala 2018: attesa per Tortu sui 100 m

Dopo il tempo fatto registrare a Savona, 10"03, a due centesimi dal primato nazionale di Pietro Mennea, Filippo Tortu è atteso questa sera, a Roma, Golden Gala 2018, ad una grande prova sui 100 m, che confermi il suo straordinario stato di forma. Considerato il valore dei partecipanti, da Coleman a Baker, Tortu potrebbe anche scendere sotto la soglia dei 10". Tra i velocisti cosiddetti bianchi, l'impresa è riuscita solo al francese Lemaitre, fino ad ora.

mercoledì 23 maggio 2018

Tortu insegue Mennea: 10"03 a Savona sui 100

Il primato italiano resta a Mennea, quel 10"01, fatto registrare alle Universiadi di Città del Messico 1979. Dove Mennea, nel mezzo giro di pista, fece addirittura il record del mondo in 19"72. Epperò, il tempo odierno di Filippo Tortu, sui 100 piani, a Savona, è straordinario: 10"03, al livello del mare. Si era già capito lo scorso anno, ora possiamo confermarlo: l'atletica leggera azzurra ha trovato, in Tortu, nato il 15 giugno del 1998, un campione destinato a fare epoca. Già dai prossimi europei.



venerdì 7 luglio 2017

Van Niekerk scenderà presto sotto i 43" nei 400 piani

Ha stravinto a Losanna, correndo i 400 piani in 43"62, rallentando nel finale, forte di quella corsa naturale, di quella falcata elegante, in piena decontrazione, che tanto lo distanzia dalla rigidità di Michael Johnson, vecchio dominatore della specialità: Van Niekerk, campione olimpico e primatista mondiale presto, ne sono convinto, scenderà sotto la soglia, anche psicologica, dei 43" sui 400 m. Forse, già ai prossimi mondiali di Londra. Era dai tempi di Carl Lewis che non si vedeva tanto talento in un solo atleta. Ecco, dovendo proprio paragonarlo ad un atleta del passato, mi viene in mente Kevin Young, che, alle Olimpiadi di Barcellona 1992, sbalordì il mondo correndo i 400 ad ostacoli in 46"78, un primato che ancora dura.

mercoledì 28 giugno 2017

Tamberi riparte da Ostrava

Parata di stelle, questa sera, al meeting di atletica leggera di Ostrava, Repubblica Ceca. Ci sarà Bolt, alla sua ultima stagione sul tartan e Van Niekerk, sull'insolita distanza dei 300 m. E poi, Mo Farah sui 10.000 m e molti altri. Per l'Italia, Tamberi torna a saltare in alto. Vedremo come procede la sua marcia di avvicinamento al mondiale di Londra.

venerdì 15 luglio 2016

Tamberi a 2,39 m: record italiano a Montecarlo ed infortunio

Tamberi trionfa a Montecarlo, tappa della Diamond League con un clamoroso 2,39 m, record italiano di salto in alto. Ma nel tentativo di superare l'asticella a 2,41, Tamberi, campione del mondo indoor e campione europeo in carica, s'infortuna ed ora rischia di saltare le Olimpiadi di Rio de Janeiro. Dove gareggerebbe da favorito, almeno per il podio. L'unica medaglia sicura per l'Italia nell'atletica. Speriamo che l'infortunio non sia grave.

lunedì 9 maggio 2016

Storia delle Olimpiadi (#Olimpiadi): #Pechino2008. #Bolt impressiona il mondo

Nel 2008, le Olimpiadi sbarcano in Cina, ormai potenza mondiale, anche nello sport. A Pechino. I cinesi trionfano nel medagliere, davanti a Stati Uniti e Russia. L'Italia, dal canto proprio, deve contentarsi di un nono posto, assommando 8 ori, 10 argenti e 10 bronzi. Nell'atletica leggera, il mondo è strabiliato dal velocista giamaicano Usain Bolt, che domina i 100 m, 9"69 e record del mondo, e poi i 200 m, 19"30 e record del mondo. Farà ancora meglio, quanto a tempi e primati, ai mondiali di Berlino dell'anno dopo, e rivincerà l'oro olimpico, su 100 e 200 anche a Londra. A Rio de Janeiro, tra pochi mesi, Bolt vorrà ancora ripetersi. Si tratta, nel caso di Bolt, del più grande velocista della storia dell'atletica leggera, titolare di una rivoluzionaria tecnica di corsa, unica ed inimitabile, perché legata alla sua struttura fisica, longilinea, agile ma ugualmente possente: 41 passi sui 100 m, letteralmente volati. Da segnalare anche la doppietta nel mezzofondo, 5.000 e 10.000 metri, messa a segno dall'etiope Bekele. Per l'Italia, nell'altetica, Alex Schwazer conquista l'oro nella 50 km di marcia, rinnovando una secolare tradizione tecnica. Nel nuoto, finalmente Federica Pellegrini conquista, nei 200 stile libero, la medaglia d'oro soltanto sfiorata ad Atene 2004. Grandi risultati l'Italia ottiene anche nel pugilato, con Cammarelle oro nei pesi supermassimi, e Clemente Russo, argento nei pesi massimi. Due ori, poi, vengono dalla solita scherma, con Tagliariol, nella spada individuale, e la leggendaria Valentina Vezzali, nel fioretto individuale. (cfr. 1^ puntata2^ puntata3^ puntata4^ puntata5^ puntata,  6^ puntata7^ puntata8^ puntata9^ puntata10^ puntata11^ puntata12^ puntata13^puntata14^ puntata15^ puntata16^ puntata17^ puntata18^ puntata19^ puntata20^ puntata21^ puntata22^ puntata23^ puntata24^ puntata25^ puntata, 26 ^ puntata)

venerdì 8 gennaio 2016

Storia delle Olimpiadi (#Olimpiadi): 2^ puntata (Atene 1896)

In piena Belle Epoque, anno 1896, ad Atene, si tennero le prime Olimpiadi moderne. Il sogno di De Coubertin prendeva forma. Parteciparono quattordici nazioni, anche l'Italia, che tuttavia poté contare su un solo atleta iscritto, Giuseppe Rivabella, che gareggiò nel tiro a segno con la carabina, senza classificarsi tra i primi dodici. Trionfarono gli Stati Uniti, che stavano ormai sorpassando la Gran Bretagna, come prima potenza mondiale. Al secondo posto, nel medagliere, i greci, che, giocando in casa, erano i più numerosi in gara, 197 atleti su 285. Tanto per dare un'idea delle prestazioni di allora, sui 100 metri piani, lo statunitense Thomas Burke, medaglia d'oro, corse in 12", misurazione, beninteso, manuale: un tempo, che oggi non consentirebbe di iscriversi ad un campionato italiano. Oltre all'atletica leggera, che subito si affermò come regina dei giochi, le altre discipline furono il ciclismo, su pista e su strada, il tiro a segno, con carabina e pistola, la scherma, ai tempi, lo sport più praticato in Europa dalle classi agiate, anche per difesa personale, dacché un duello poteva facilmente scapparci, il nuoto, la lotta greco-romana, il sollevamento pesi, la ginnastica ed il tennis. Tutto durò lo spazio di dieci giorni, dal 6 al 15 di aprile del 1896. Una grandissima avventura cominciava. (cfr. 1^ puntata, 3^ puntata, 4^ puntata, 5^ puntata, 7^ puntata)

domenica 30 agosto 2015

Pechino 2015: disastro azzurro. Nessuna medaglia e nessuna prospettiva

Tamberi ottavo nell'alto e su di lui erano appuntate le residue speranze di podio per questa povera Italia dell'atletica, uscita scornata e scontenta da Pechino 2015. Nessuna medaglia e, quel che è più grave, nessuna prospettiva. Si sono prosciugate anche le fonti storiche dei successi azzurri, dalla marcia, storia vecchissima, alla maratona, storia più recente. Nel mezzofondo, va già male da quasi 20 anni. Nulla è rimasto di una grande scuola, come è emerso anche dalla staffetta veloce, dove tecnica dei cambi e costante allenamento un tempo permettevano risultati anche dove latitava il talento naturale. Niente di niente. Né fra gli uomini né fra le donne. Niente di buono in vista delle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016. Il Coni che dice?

sabato 22 agosto 2015

Pechino 2015: cominciano i mondiali di atletica. Grande sfida sui 100 m tra Bolt e Gatlin

La supremazia di Usain Bolt, leggendario primatista del mondo e dominatore della scena internazionale dal 2008, vacilla. E non sotto i colpi di qualche rampante promessa dell'atletica, ma per la resurrezione agonistica, peraltro circondata da molti sospetti, dello statunitense Gatlin, oro olimpico ad Atene 2004 ed oro mondiale a Helsinki 2005, due volte squalificato per doping che, a 33 anni, sta correndo veloce come mai. Anche oggi, nelle batterie, Gatlin ha fermato il cronometro a 9"83, mentre Bolt, con una corsa meno fluida del solito, ha chiuso i 100 in un comunque notevole 9"96. Bolt resta il favorito, per classe e blasone, ma per battere questo Gatlin dovrà correre con un tempo vicino al suo primato. E non so se ne sarà capace.

giovedì 5 giugno 2014

Golden Gala 2014: sui 200 m Howe sfida Lemaitre

Stasera il Golden Gala 2014, allo stadio Olimpico di Roma, quarta tappa della Diamond League. La manifestazione è dedicata alla memoria di Pietro Mennea. E propriamente nei 200 m, la gara per eccellenza del velocista di Barletta, tornerà a correre Howe, dopo il calvario di infortuni che ne hanno condizionato il rendimento nelle ultime stagioni. Howe, che ha raccolto i migliori risultati nel salto in lungo, proverà a rilanciarsi sul mezzo giro di pista, dove ha un primato di 20"28 vecchio ormai di dieci anni. Sulla sua strada il favorito Lemaitre. L'asso francese, che volò in 19"80 a Daegu, a detta di molti, avrebbe nelle gambe il 19"72 di Mennea, stabilito alle Universiadi di Città del Messico del 1979, che rimase primato del mondo per 17 anni e che è ancora primato europeo. Comunque vada a finire, sarà una notte di grande atletica.

domenica 18 agosto 2013

Mosca 2013: a Bolt anche i 200 m in 19"66

Sempre Usain Bolt, anche nel mezzo giro di pista. Dopo l'oro sui 100 m piani, a Mosca, mondiali di atletica leggera 2013, è arrivato, puntuale, anche l'oro sui 200 m, con il tempo ragguardevole di 19"66, lontano dal suo fantasmagorico primato di 19"19, ma pur sempre capace di raccontare di una supremazia che ormai dura dal 2008 e promette di diventare la più duratura della storia della velocità. D'altra parte, anche la connazionale Fraser ha colto a Mosca la doppietta 100/200. Questo pollo fritto di Giamaica dev'essere come la pozione di Asterix.

domenica 11 agosto 2013

Mondiali di atletica di Mosca 2013: sui 100 metri, semifinali dalle 17:05, finale alle 19:50. Bolt favoritissimo, si corre per il podio

Bolt davvero non ha rivali in questi mondiali moscoviti.  A dispetto di una condizione non brillante come in passato, non so immaginare una sua sconfitta. Insomma, non sul tartan. Sicché, scongiurato il pericolo di una falsa partenza, che lo fermò agli ultimi mondiali, l'asso giamaicano finirà per stravincere. Dietro di lui, si correrà per argento e bronzo. Gatlin a medaglia dovrebbe andare. Per il resto, dopo il terremoto doping, le gerarchie della specialità sono da ridisegnare. Dalle 17:05, le semifinali. Alle 19:50 la finale dei 100 metri. Per tante ragioni, l'attesa, questa volta, è meno febbrile.

Mondiali di atletica di Mosca 2013: argento insperato per la Straneo nella maratona

Le speranze della spedizione azzurra ai mondiali di atletica leggera di Mosca erano affidate al salto triplo maschile, al salto in alto femminile, magari per effetto di nostalgia e di abitudine, alla marcia, ma nessuno pensava che una medaglia sarebbe arrivata dalla maratona femminile. Invece, è stato argento, conquistato dalla fondista piemontese Straneo, classe '76, al primo grande risultato della carriera, all'esito di una gara condotta in testa fin dal principio. Le lunghe distanze, si sa, oltre a straordinarie doti di recupero e di tenuta, richiedono una notevole concentrazione ed una sapiente distribuzione dello sforzo durante la gara. Qualità che si affinano con il tempo. Un plauso alla Straneo ed ai suoi 37 anni.

giovedì 6 giugno 2013

Golden Gala 2013: Gatlin, 9"94, batte a sorpresa Bolt, 9"95

Non è ancora il vero Bolt. L'asso giamaicano viene beffato sul filo di lana dallo statunitense Gatlin, già campione olimpico nel 2004, nei 100 m del Golden Gala 2013. Del resto, Usain Bolt è sceso questa sera sotto i 10 secondi netti per la prima volta in stagione. Il cronometro per lui si è fermato dopo 9"95, un centesimo in più di Gatlin, 9"94. Bolt è scattato con discreto tempo di reazione, questa volta, però, la sua falcata non si è distesa con tutta l'ampiezza ai 40 metri. E' parso imballato, forse non ha ancora smaltito il carico di lavoro svolto in vista dei mondiali di Mosca. Fatto sta che il suo volto, per solito decontratto, ha tradito una fissità indice di fatica e di accumulo di acido lattico. Anche sul traguardo, è stato incapace di quel colpo di reni che gli avrebbe assicurato la vittoria.

lunedì 3 giugno 2013

Golden Gala 2013: la stella è Bolt nel ricordo di Pietro Mennea

Giovedì sei giugno 2013, torna in Italia la grande atletica. Golden Gala, Roma, tappa della Diamond League. Ai blocchi di partenza dei 100 m, ci sarà l'asso giamaicano Usain Bolt, primatista mondiale di 100, 200 e staffetta 4x100. Bolt, che lo scorso anno a Roma vinse con un tempo ragguardevole, 9"76, in questa stagione appare in ritardo di condizione. Nell'unica apparizione ufficiale, ha corso in 10"09, un tempo da allenamento blando per lui. Sicché, la gara di giovedì sera, ore 21:30, sarà l'occasione per saggiare i progressi della sua forma in vista dei prossimi mondiali. E per tributare il dovuto omaggio a Pietro Mennea, simbolo della velocità azzurra e mondiale scomparso da pochi mesi. A Mennea è dedicata l'intera manifestazione. Tornando alla gara dei 100 piani, Bolt dovrà vedersela soprattutto con se stesso e con Gatlin, oro ad Atene 2004 e bronzo a Londra 2012, laddove Frater e Rodgers sembrano destinati a contendersi il terzo gradino del podio.

giovedì 21 marzo 2013

In morte di Pietro Mennea, campionissimo della velocità

Non sapevo che stesse male, sicché la notizia della sua morte mi ha lasciato spiazzato. Il più grande campione della velocità azzurra, Pietro Mennea da Barletta, è stato per oltre dieci anni il simbolo della nostra atletica leggera. Sebbene non avesse il fisico del predestinato, Mennea seppe affinare l'innata velocità con allenamenti mirati e straordinariamente intensi, sotto la tutela tecnica di Vittori. Nel centro della Scuola Nazionale di Atletica Leggera di Formia, Mennea seppe costruire, giorno dopo giorno, ripetuta dopo ripetuta, scatto dopo scatto, una carriera leggendaria. La cura maniacale nei dettagli ne fece un asso sia sui 100 m che, specialmente, sui 200 m, dove fu medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Monaco del 1972, facendosi conoscere in tutto il mondo. Cominciò allora una rivalità spettacolare con il sovietico Valerij Borzov, sapendo tener testa ai velocisti americani che avevano da Tokio '64 cominciato a dominare il settore. A Montreal '76, ci si aspettava l'exploit, che invece mancò: nessuna medaglia olimpica. Che sarebbe invece arrivata, e d'oro, sui 200 m alle Olimpiadi di Mosca 1980, quando Mennea, partito in una corsia poco favorevole da letteratura, l'ottava, seppe realizzare una strepitosa rimonta, in curva, il fondamentale in cui eccelleva, completandola sul rettilineo finale. L'apogeo di una carriera, raggiunto dopo aver già stabilito il fantastico primato del mondo sulla distanza alle Universiadi di Città del Messico l'anno prima, nel 1979: un record storico che fece strabuzzare gli occhi a tutti gli osservatori: 19"72. Un tempo capace di resistere agli assalti di grandissimi campioni, a cominciare da Carl Lewis, per oltre tre lustri. Fu battuto, dopo diciassette anni, da Michael Johnson alle Olimpiadi di Atlanta del 1996. Mennea divenne un mito, un simbolo, un'icona, l'esempio della classe sposata al lavoro incessante. Si ritirò due volte e due volte tornò in pista, troppo innamorato del tartan, degli allenamenti e delle competizioni, fino all'addio definitivo datato 1988 quando aveva ormai 36 anni. E' stato campione europeo sui 100 e sui 200. E' ancora primatista italiano in entrambe le specialità, 19"72, si ripete sui 200 m, 10"01 sui 100 piani. Sui 200, per la verità, è anche primatista europeo. Fu pure uno straordinario staffettista, tanto da guidare il quartetto azzurro alla medaglia d'argento dietro gli Usa ai primi Mondiali di Helsinki del 1983, assime a Tilli, Simionato e Pavoni. Che la terra gli sia lieve.

venerdì 27 luglio 2012

Le terze Olimpiadi di Londra: le Olimpiadi della crisi. Cerimonia d'apertura questa sera

Questa sera, almeno ufficialmente, perché i tornei per squadre nazionali sono già in corso, cominciano le Olimpiadi di Londra 2012. Le terze Olimpiadi di Londra, dopo le edizioni del 1908, belle epoque, e del 1948, immediato secondo dopoguerra. Le Olimpiadi non sono più da anni riserva di caccia dei soli dilettanti. I professionisti ammessi alle competizioni, dal calcio al basket, sono moltissimi. Ed anche gli alfieri della regina degli sport olimpici, l'atletica leggera, guadagnano ricchi ingaggi dalla propria fatica. Il fascino delle Olimpiadi, tuttavia, sia pure con qualche attenuazione, resta intatto. Questa sera, alle 22, ora italiana, le 21 in Inghilterra, l'attesa cerimonia di apertura delle Olimpiadi della crisi. La più grande crisi, non soltanto economica, del mondo occidentale.