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martedì 3 agosto 2021
Tokyo 2021: Warholm 45"94 nei 400 hs. Il norvegese è il re dei giochi
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giovedì 1 luglio 2021
Karsten Warholm 46"70 sui 400 hs: record del mondo. Battuto il primato di Kevin Young
Caduto il più vecchio primato del mondo dell'atletica leggera. Karsten Warholm ha battuto il record di Kevin Young, il favoloso 46"78 corso alle Olimpiadi di Barcellona, volando i 400 hs in uno strabiliante 46"70! Una gara fantastica, in settima corsia, ostacoli sormontati in scioltezza, corsa costantemente fluida e potente, un magnifico rettilineo. Una pagina solenne dei 400 metri a ostacoli e dell'atletica. E tutto questo ad Oslo, dinanzi al pubblico di casa. A Warholm, campione europeo e mondiale in carica, manca soltanto l'alloro olimpico.
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domenica 23 agosto 2020
Karsten Warholm corre i 400 hs in 46"87!
A nove centesimi dal prodigioso tempo fatto segnare da Kevin Young alle Olimpiadi di Barcellona del 1992. Il norvegese Karsten Warholm ha corso i quattrocento a ostacoli in 46"87, avvicinandosi moltissimo a quel 46"78 di Young che fu, e per ora resta, record del mondo. Warholm, 24 anni e mezzo, ha bei tempi anche sul giro di pista senza ostacoli ed è un discreto multiplista.
venerdì 7 luglio 2017
Van Niekerk scenderà presto sotto i 43" nei 400 piani
Ha stravinto a Losanna, correndo i 400 piani in 43"62, rallentando nel finale, forte di quella corsa naturale, di quella falcata elegante, in piena decontrazione, che tanto lo distanzia dalla rigidità di Michael Johnson, vecchio dominatore della specialità: Van Niekerk, campione olimpico e primatista mondiale presto, ne sono convinto, scenderà sotto la soglia, anche psicologica, dei 43" sui 400 m. Forse, già ai prossimi mondiali di Londra. Era dai tempi di Carl Lewis che non si vedeva tanto talento in un solo atleta. Ecco, dovendo proprio paragonarlo ad un atleta del passato, mi viene in mente Kevin Young, che, alle Olimpiadi di Barcellona 1992, sbalordì il mondo correndo i 400 ad ostacoli in 46"78, un primato che ancora dura.
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martedì 22 marzo 2016
Storia #Olimpiadi: #Barcellona1992, il #DreamTeam (23^ puntata)
Olimpiadi a Barcellona, Catalogna, Spagna, 1992. Il mondo è cambiato. Sparita l'Urss, c'è una confederazione delle ex repubbliche socialiste sovietiche, tolti i paesi baltici, che corrono da soli, al primo posto del medagliere, davanti agli Stati Uniti ed alla Germania che Helmut Kohl è riuscito a riunificare. Si affaccia tra le grandi potenze dello sport mondiale la Cina, che ottiene un clamoroso quinto posto. Mentre l'Italia, sulla quale cominciano a soffiare i venti mefitici di tangentopoli, dovrà accontentarsi di un modesto dodicesimo posto, assommando 6 ori, 5 argenti e 8 bronzi. La vittoria più sorprendente è quella dell'inglese Linford Christie, che ha già 32 anni, sui 100 m con un buon 9"96. Nei 200 m, la vittoria va allo statunitense Mike Marsh, che, in semifinale aveva fermato il cronometro a 19"73, ad un solo centesimo dal primato mondiale del 1979 di Pietro Mennea. Carl Lewis, dominatore della velocità nelle due precedenti edizioni dei giochi, vince l'oro, come ultimo staffettista, nella 4x100, che stabilisce il record del mondo in 37"40, Per Lewis, giunge anche il terzo oro consecutivo nel salto in lungo, con 8,67 m, tre centimetri in più di Mike Powell, che l'anno prima a Tokyo, nella più bella gara del lungo della storia, aveva saltato a 8,95 m, primato del mondo ancora imbattuto, mentre Carl Lewis si era fermato a 8,91 m. La gara più bella delle Olimpiadi di Barcellona, invece, restano i 400 h, che un Kevin Young in stato di grazia corre in 46"78, tempo ancora oggi insuperato. L'Italia ottiene soltanto una medaglia nell'atletica, il bronzo di De Benedictis nella 50 km di marcia. I fratelli Abbagnale, dopo gli ori di Los Angeles 1984 e Seul 1988, si fermano all'argento. Le medaglie più belle per gli azzurri vengono dal ciclismo su strada, con l'oro di Fabio Casartelli, che, purtroppo, tre anni dopo, al Tour de France morirà dopo una terribile caduta, e dalla pallanuoto maschile: il settebello azzurro, dopo una drammatica finale chiusa ai supplementari, ha la meglio sui padroni di casa della Spagna. Da ricordare, infine, l'oro, nel basket, del cosiddetto Dream Team, la squadra di pallacanestro degli Stati Uniti, che raduna i migliori talenti Nba dell'epoca, e forse di sempre, da Jordan a "Magic" Johnson a Larry Bird: oro, manco a dirlo ed uno spettacolo unico. (cfr. 1^ puntata, 2^ puntata, 3^ puntata, 4^ puntata, 5^ puntata, 6^ puntata, 7^ puntata, 8^ puntata, 9^ puntata, 10^ puntata, 11^ puntata, 12^ puntata, 13^puntata, 14^ puntata, 15^ puntata, 16^ puntata, 17^ puntata, 18^ puntata, 19^ puntata, 20^ puntata, 21^ puntata, 22^ puntata)
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