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martedì 18 febbraio 2020

Borussia Dortmund-Psg 2-1, Atletico Madrid-Liverpool 1-0

Riparte la Champions League. Stasera, sfida interessantissima tra Borussia Dortmund, qualificatasi agli ottavi a spese dell'Inter di Conte, innervata dal talento realizzativo del norvegese Haaland, un predestinato, e il Psg, che da anni domina in Francia, ma non riesce a consacrarsi in Europa. L'altra sfida opporrà l'Atletico Madrid di Simeone al Liverpool, dominatore in Premier League, di Klopp.
Risultati sorprendenti. Almeno in parte. L'Atletico passa prestissimo in vantaggio con Saul e difende il gol fino alla fine, in perfetto stile Simeone, complice anche la giornata storta di Salah e Manè. A Dortmund, lo straordinario centravanti norvegese Haaland, non ancora ventenne, segna una doppietta che vale il successo per i tedeschi. Per il Psg, gol di Neymar. Punita la scelta di Tuchel di tener fuori Icardi. La sua squadra ha una pessima fase difensiva e nessuno schema offensivo. Tolto quello, di cui però sarebbe capace chiunque, di palla a Mbappé. O a Neymar. 

lunedì 16 dicembre 2019

Ottavi di Champions: Lione-Juve, Napoli-Barca, Atalanta-Valencia

Sorteggi di Champions League, va bene, gli altri dicono UCL Draws, ma sorteggi di Champions va benissimo. Sorteggio benevolo per la Juve, che pesca il Lione, e tutto sommato abbordabile per la sorprendente Atalanta, che giocherà contro il Valencia. Il Napoli ha l'impegno più arduo, contro il Barcellona. Lo scontro più altisonante è quello tra Real Madrid e Manchester City.


  • Borussia Dortmund - PSG
  • Real Madrid - Manchester City
  • Atalanta - Valencia
  • Atletico Madrid - Liverpool
  • Chelsea - BayernMonaco
  • Lione - Juventus
  • Tottenham - Lipsia
  • Napoli - Barcellona


venerdì 29 novembre 2019

L'Arsenal esonera Emery

L'Arsenal ha esonerato il tecnico spagnolo Emery, già detentore del record di Europa League vinte, tre, già vincitore della Ligue 1, con il Psg, ma anche protagonista, mentre era alla guida dei francesi di una pazzesca eliminazione in Champions League contro il Barcellona, dopo il 4-0 dell'andata. Dopo l'addio di Wenger, al timone dei Lancieri per un ventennio abbondante, l'Arsenal ha conosciuto una crisi tecnica e di risultati paragonabile a quella sofferta dal Manchester United, con l'eccezione della parentesi legata a Mourinho, dopo l'addio di Ferguson. Analogie.

lunedì 2 settembre 2019

Icardi lascia l'Inter e va al Psg

A Parigi! Icardi sta partendo da Milano, direzione Parigi. Si accaserà al Paris Saint-Germain, Psg per brevità. Il che vuol dire che lotterà, con i favori del pronostico, per vincere la Ligue 1, e che potrà coltivare ambizioni di successo anche in Champions League. L'Inter perde l'ottavo marcatore della sua storia, a soli 26 anni, uno dei primi cinque centravanti del mondo. Per ragioni, tutto sommato, di poca consistenza: le dichiarazioni televisive della moglie, qualche incomprensione con i compagni di squadra, due o tre. Poi, dopo che gli hanno tolto la fascia di capitano, ha sbagliato anche lui. A non giocare per una cinquantina di giorni. Reintegrato e infine dichiarato fuori dal progetto. Icardi non aveva alcun accordo con la Juve. E sarebbe rimasto volentieri all'Inter. E, umillimo parere di chi scrive, si sarebbe integrato bene con Lukaku. Ma, Marotta, già juventino, e Conte, già juventino, sono stati irremovibili. La proprietà cinese, a quanto pare, anche. Icardi se ne va a Parigi. Vedremo se l'Inter ci avrà perso. Così, su due piedi, e sperando di sbagliarmi, mi verrebbe da dire di sì.

mercoledì 26 giugno 2019

Buffon torna alla Juve. Non smette più

Non riesce a smettere. A 41 anni suonati, ma ne dimostra almeno cinque di più, dopo una stagione in chiaroscuro al Psg, trapuntata da alcune papere clamorose, una delle quali è costata ai francesi l'eliminazione dalla Champions League, pare che Buffon tornerà alla Juve. E affari loro! Eppure mi stupisce che un portiere, che è stato molto forte, sebbene non il più forte, sebbene non poco sopravvalutato, con tante vittorie alle spalle, non riesca a dire basta al calcio giocato. Dovrebbe fare il secondo di Szczesny. Scommettiamo che qualcuno comincerà a perorare la sua candidatura per gli Europei 2020? Sarebbe assurdo. Ma, in Italia e con la stampa sportiva italiana, tutto è possibile.

sabato 17 novembre 2018

Neymar 60 gol con il Brasile. Insegue Ronaldo, 62 gol, e Pelé, 77 gol

Brasile-Uruguay 1-0, decide Neymar su rigore. Per l'asso del Psg è il gol numero 60 con la nazionale verdeoro. Insegue Ronaldo, autore di 62 gol con il Brasile, e il primatista assoluto Pelé, 77 gol. Neymar, 27 anni il prossimo febbraio, li supererà entrambi. 

mercoledì 7 novembre 2018

La maturità di Insigne: segna gol decisivi nelle partite importanti

Esecuzione magistrale dal dischetto. Pallone che sbarba il palo alla sinistra di Buffon, che intuisce, ma non può, né avrebbe potuto, arrivarci. Il rigore trasformato, ieri, da Insigne, in Champions League, contro il Psg, è la conferma della maturità raggiunta dall'estroso talento del Napoli. Che Ancelotti ha sottratto a molti dei compiti di copertura, che l'imbrigliavano nel gioco arioso, ma schematico e ossessivamente ripetitivo di Sarri. Insigne segna molto di più e segna, nelle partite decisive, gol decisivi. Non è e mai sarà Roberto Baggio. Ma, oggi, Insigne può dirsi un campione. Maturo.

mercoledì 14 febbraio 2018

Real Madrid-Psg 3-1: Cristiano Ronaldo 117 gol in Champions League, 119 gol nelle Coppe Europee

Di rigore e di ginocchio, arriva la solita doppietta per Cristiano Ronaldo, il giocatore più decisivo e prolifico della storia della Champions League. Ribalta una partita che il Psg stava vincendo 1-0, con gol di Rabiot, nell'andata degli ottavi di finale della Champions League 2017/18. Poi, segna anche Marcelo ed il Real chiude 3-1. Per Cristiano Ronaldo, si tratta del gol n. 117 in Champions, nonché del gol n. 119 nelle Coppe Europee.

giovedì 18 gennaio 2018

Ronaldinho si ritira: la sua carriera in 10 punti

Ronaldinho lascia il calcio. E ci sta, classe 1980, 38 anni da compiere, da un paio di lustri l'asso brasiliano aveva fatto un passo laterale rispetto al grande calcio, lampi di classe e prodezze distillati con crescente parsimonia. Epperò è stato uno dei migliori giocatori della storia, un 10 straordinario. Provo a raccontare la sua carriera, condita da 331 gol ed un'infinità di assist meravigliosi, in dieci punti.


  1. Forte da subito, si rivela durante la Coppa America del 1999, che il Brasile, con Ronaldo e Rivaldo e Roberto Carlos, vince. Ronaldinho resta ancora al Gremio, in patria, per una stagione.
  2. Nel 2001 approda al Psg. E non si può dire che brilli sempre. In un campionato, peraltro, non troppo competitivo. La leggenda vuole che i parigini insistano per avere Recoba in cambio di Ronaldinho. Non è così. O meglio, a Parigi Recoba è stimato. Ma, Moratti li vorrbbe entrambi, assieme. E' Cuper, all'esito della stagione 2002/03, a rifiutare Ronaldinho. Pare che dica: "dove lo metto?". Cuper verrà esonerato pochi mesi dopo. Ronaldinho finisce al Barcellona.
  3. Nel mezzo, ai mondiali nippo-coreani del 2002, Ronaldinho si laurea campione del mondo, segna due gol. Ronaldo è capocannoniere con 8 gol, Rivaldo ne segna 5. Ronaldinho parte da destra, posizione che ama poco.
  4. Nel 2003, si diceva, arriva al Barca. Ed esplode. E' un dieci atipico. Un fantasista laterale. Che parte da sinistra e si accentra. Scattante, inarrestabile in progressione, dribbling fulmineo, declinato in mille varianti, con l'eccellenza dell'elastico. Raggiunge l'apice del rendimento in un clasico autunnale del 2005: doppietta al Bernabeu, che deve tributargli un omaggio innaturale.
  5. Nel 2006, regala la seconda Champions della storia al Barcellona, ma, ai mondiali di Germania delude, coinvolto nel fallimento del quadrilatero: Ronaldo, Adriano, Ronaldinho, appunto, e Kakà. Si salva solo Ronaldo.
  6. Comincia, a 26 anni, un lento declino. Più agonistico che altro. Nel 2008 lascia il Barca, perché Guardiola vuole talenti applicati ai suoi schemi e perché è già esploso Messi, ed approda al Milan.
  7. In Italia, la classe è inalterata, ma in campo cammina. Il meglio lo fa da fermo, perché il suo piede destro ha una sensibilità unica.
  8. Perde dopo un poco la nazionale. Negli ultimi sette anni, cambia spesso squadra. Gli assolo non mancano. Ma, il calcio che conta si allontana.
  9. Il Ronaldinho degli anni 2003-2006 regge il confronto con tutti i migliori giocatori del mondo di sempre. Il suo repertorio di dribbling e di finte, unito ad una notevole complessione atletica nei periodi di miglior forma, ha pochi, pochissimi, riscontri.
  10. Ha fatto grandi cose in carriera. Ma, la sua carriera ad alti livelli, soprattutto osservata in rapporto al talento, è durata troppo poco.

lunedì 1 maggio 2017

Balotelli 130 gol in carriera. A Nizza, è rinato un campione

Ormai, parla e fa parlare di sé solo sul campo, Balotelli. Con lo splendido gol segnato contro il Psg, Balotelli consolida il terzo posto del Nizza in Ligue 1, firma il sedicesimo centro stagionale in 26 partite, e si issa a 130 gol in carriera. Certo, da un attaccante come lui ci si aspetterebbe di più, ma non era finito, anzi. Si muoverà anche poco, vorrà la palla sempre sui piedi, tutto vero, ma, se libero di calciare, non perdona.

giovedì 9 marzo 2017

Emery come Cuper: la disfatta del Psg

Non si può sprecare un vantaggio di 4-0, ottenuto all'andata, come ha fatto ieri sera il Psg sul campo del Barca, rimediando un clamoroso 6-1. Anche al lordo dell'arbitraggio casalingo, che ha favorito i catalani, e del talento purissimo di Neymar. La gestione della partita da parte di Emery mi ha ricordato quella di tante finali o partite solenni, come Lazio-Inter del 5 maggio 2002, da parte di Cuper. Sufficienza prima, paura poi. Sconfitta, anzi disfatta, alla fine. Eppure Emery aveva ben altro curriculum. Mi ha sorpreso. 

sabato 14 maggio 2016

#Ibrahimovic 457 gol in carriera

Quarto scudetto in quattro anni con il Psg: 154 gol in 179 partite. Ibrahimovic lascia la Francia con l'ennesimo titolo di capocannoniere: 38 gol. In carriera i gol di Ibrahimovic sono 457!

mercoledì 17 febbraio 2016

Ibrahimovic (#Ibrahimovic) 437 gol in carriera

In gol ieri sera, andata degli ottavi di Champions League contro il Chelsea, Ibrahimovic si è issato a 437 gol in carriera. Il centravanti del Pag, destinato a cambiare squadra a giugno, non sente il peso degli anni che passano. Qualunque squadra dovesse ingaggiarlo farebbe un grande affare. Terzo marcatore tra i giocatori in attività dietro Cristiano Ronaldo e Messi.

  1. Cristiano Ronaldo 529 gol
  2. Messi 501 gol
  3. Ibrahimovic 437 gol

lunedì 4 gennaio 2016

Lavezzi può arrivare, Santon deve restare

L'avrei ingaggiato nel 2012, Lavezzi. Quando aveva ancora 27 anni ed era all'apice della carriera. Al Psg, in ogni caso, pur giocando parecchio, non è sempre stato titolare, e, pertanto, non si è spremuto troppo. Sebbene pratichi un gioco dispendioso, ritengo che possa ancora fare la differenza per un paio di stagioni. Di lui all'Inter ho scritto un mucchio di volte, e, dopotutto, confermo quei giudizi. Sicché, dovesse arrivare all'Inter, per conto mio, Lavezzi sarebbe il benvenuto. Meglio lui di Biabiany, o no? Detto questo, mi auguro che l'Inter non lasci partire Santon. Il migliore della nutrita pattuglia di terzini nerazzurri. Giocherei sempre con lui a destra e Telles a sinistra. Che avrà in mente lo stratega dalle mille sciarpe?

martedì 13 ottobre 2015

Ibrahimovic 59 gol in nazionale, 409 gol in carriera. Quarto assoluto tra i goleador in attività

Per alcuni anni, Ibrahimovic ha stentato parecchio in nazionale, segnando con il contagocce. Rimase proverbiale una sua astinenza dal gol con la Svezia, durata dal 12 ottobre 2005 e conclusa, oltre due anni e mezzo dopo, il 10 giugno 2008, agli Europei di Austria e Svizzera. Da quel momento, l'asso svedese ha cominciato a trovare la via della rete con molta più regolarità, fino a diventare il capocannoniere di ogni tempo in nazionale, stabilendo un primato molte volte ritoccato, l'ultima ieri sera contro la Moldavia, partita di qualificazione agli Europei del 2016. La Svezia ha vinto ma dovrà passare per le forche caudine degli spareggi. Ibrahimovic, che si è issato a quota 59 gol con la Svezia, ha segnato in nazionale la bellezza di venti gol nelle ultime venti partite! In carriera, invece, i suoi gol sono 409. Segue classifica dei primi dieci goleador in attività.
  1. Cristiano Ronaldo 506 gol
  2. Messi 480 gol
  3. Raul 455 gol
  4. Ibrahimovic 409 gol
  5. Eto'o 372 gol
  6. Keane 371 gol
  7. David Villa 364 gol
  8. Huntelaar 356 gol
  9. Drogba 341 gol
  10. Ronaldinho 330 gol
  11. Toni 319 gol
  12. Totti 316 gol

lunedì 24 agosto 2015

Lavezzi all'Inter: stavolta si chiude?

Lo considero un fuoriclasse e l'ho scritto molte volte. Uno straordinario facitore di gioco, l'ho scritto molte volte. E mi piacerebbe vederlo con la maglia dell'Inter, Lavezzi. A Mancini, che un gioco alle proprie squadre non sa darlo, Lavezzi servirebbe eccome. I due scudetti che Mancini vinse con l'Inter, nel 2007 e nel 2008, videro passare la più parte del gioco da Maicon ed Ibrahimovic. Lavezzi, mutatis mutandis, potrebbe agire in modo analogo, per ribaltare le azioni velocemente e custodire i palloni scottanti. Stiamo a vedere, perché, a mia memoria, è almeno la quarta volta in tre anni che il passaggio di Lavezzi all'Inter è dato per imminente. Molto dipenderà dal Psg.

domenica 10 maggio 2015

Ibrahimovic 400 gol in carriera

Con l'ultima doppietta in Ligue 1, Ibrahimovic ha toccato quota 400 gol in carriera: 340 con squadre di club, 54 con la Svezia, 6 con l'under 21. A quasi 34 anni continua, almeno in campionato, ad essere un implacabile goleador.

giovedì 12 marzo 2015

Quanto è scarso Diego Costa!

Che fosse scarso mi era sembrato immediatamente evidente lo scorso anno, quando la stampa illuminata ne cantava imprese e gesta alla guida dell'attacco dell'Atletico Madrid. Un'impressione netta, aumentata dal piacere di pensarla così quasi da solo, circostanza che da sempre preferisco, per quanto rivelatrice di una tendenza al peccato di orgoglio, che è il più grave dei peccati. Tornando alle cose del calcio, Diego Costa, è di lui che sto scrivendo, mi era sembrato un centravanti davvero scarso, con fondamentali dozzinali e la visione di gioco di un paracarro. Ne ebbi una conferma al mondiale, dove con la Spagna, che tanto si era spesa per naturalizzarlo, Diego Costa aveva avuto un rendimento pessimo. Ripetuto nella Champions di quest'anno. Zero gol per il più tamarro dei centravanti. In tutta la competizione ed anche ieri sera nella partita che ha sancito l'eliminazione del Chelsea. Per carità, la colpa non è stata solo sua. Il Chelsea ha giocato male, non ha sfruttato la superiorità numerica propiziata dall'espulsione di Ibrahimovic, emotivo come un arredatore di interni, soprattutto ha mostrato sempre paura. Non sembrava una squadra di Mourinho. E la colpa, per quanto mi dispiaccia ammetterlo, è stata anche di Mourinho.

lunedì 26 gennaio 2015

Ibrahimovic 382 gol in carriera. Si avvicina il traguardo dei 400 gol

Ieri a segno su rigore in campionato, Ibrahimovic sta tornando prepotentemente alla ribalta e, con lui restituito alla miglior condizione, anche il Psg sta risalendo la china dopo mesi difficili. Per Ibrahimovic, si tratta del gol n. 382 in carriera. Tra i giocatori in attività soltanto Cristiano Ronaldo e Messi hanno fatto meglio di lui, essendo oltre quota 400, un traguardo che l'asso svedese si ripromette di tagliare presto, forse, ma non sarà facile, già in questa stagione.

giovedì 4 dicembre 2014

Si riparla di Lavezzi all'Inter

Da oltre due anni si parla dell'arrivo di Lavezzi all'Inter. Il giocatore è di comprovata caratura internazionale, è tra i pochi capaci di incidere in maniera profonda su una squadra e, considerato il livello piuttosto basso del campionato italiano oggi, potrebbe far compiere il salto di qualità a qualunque squadra riuscisse ad ingaggiarlo. Persino all'Inter. Non so se arriverà. Mi piacerebbe se arrivasse, l'ho scritto tante volte. Tuttavia, osservo che a Mazzarri non è stato dato Lavezzi. Voglio vedere se ora accontenteranno Mancini. Il grande tecnico per definizione, non mia, vuole Lavezzi. Perché? Sarà perché Lavezzi fa da solo il gioco, in avanti, di mezza squadra. Mancini ha sempre avuto bisogno di grandi facitori di gioco, per nascondere la pochezza dei suoi schemi. Tra il 2006 ed il 2008, le partite si possono rivedere, la metà e più del gioco dell'Inter passava da Ibrahimovic e da Maicon. Lavezzi, che ca va sans dire gioca in un altro ruolo, accentra e sviluppa il gioco come quei due totem della prima Inter di Mancini. Gennaio si avvicina. E la classifica langue.