Banega in certe partite è un lusso. Il centrocampo del Toro oggi ha dominato quello dell'Inter. Persino Gagliardini, che di solito, come Liedholm, non sbaglia un passaggio, oggi ha sbandato, compiendo errori piuttosto banali. Acquah ha fatto il bello ed il cattivo tempo, con Ansaldi sempre fuori posizione e Perisic restio a tornare. Senza i due erroracci di Hart, che hanno propiziato i gol di Kondogbia e di Candreva, sarebbe stata sconfitta netta per l'Inter del sopravvalutato Pioli. Sarà già tanto arrivare in Europa League.
Blog di critica, storia e statistica sportiva fondato l'11 maggio 2009: calcio, ciclismo, atletica leggera, tennis ...
Elenco blog personale
Visualizzazione post con etichetta Kondogbia. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Kondogbia. Mostra tutti i post
sabato 18 marzo 2017
martedì 17 gennaio 2017
Ottimo colpo Gagliardini, un errore lasciar andare Benassi
Quattro gol in campionato, ultimo quello di tacco ieri sera contro il Milan. Benassi, già dodici reti senza rigori o punizioni in serie A, è un classe '94, come Gagliardini, grande acquisto dell'Inter a gennaio. Peccato che Benassi all'Inter fosse cresciuto, dimostrando di valere già al precoce esordio in prima squadra. Un anno e mezzo fa, la miopia della dirigenza nerazzurra se lo lasciò sfuggire alle cosiddette buste. E Benassi si accasò definitivamente al Torino. Un errore. Perché di centrocampisti che si muovano senza palla e che abbiano il gol facile non ce ne sono, mai ce ne sono stati, molti. E Benassi, forte anche nel gioco aereo ed in fase di interdizione, avrebbe formato un grande trio di centrocampo con Gagliardini e Kondogbia, avendo caratteristiche complementari alle loro. Senza bisogno che si tirassero fuori tutti i soldi serviti per i loro cartellini. Confido che la dirigenza dell'Inter sia diventata o diventi più avveduta e lungimirante. E che certi errori non abbiano a ripetersi.
martedì 6 dicembre 2016
La crisi dell'Inter in 5 punti. Pioli inadeguato
Una crisi è una crisi. Impossibile definire altrimenti la vicenda ultima dell'Inter, passata, nello spazio breve di tre mesi, da Mancini a De Boer fino a Pioli, il più inadeguato dei tre. Nelle ultime quattro partite, l'Inter di Pioli ha ammassato la miseria di quattro punti e tutti gli argomenti, spesi per spiegarne la nomina, dalla conoscenza della serie A al polso fermo, alla preparazione tattica, hanno mostrato la corda dell'inconsistenza. Ciò detto, è crisi. Perché? Provo a spiegarla in 5 punti.
- Mancini, scontento del "mercato", ha allenato di malavoglia, sperando in una chiamata prestigiosa, puntualmente mancata. Preparazione poco intensa, impedita anche dalla gita americana di inutili amichevoli. La squadra ha, perciò, il fiato corto.
- L'Europeo e la Coppa America hanno riconsegnato giocatori spremuti, da Perisic a Miranda.
- De Boer è arrivato tardi, senza poter influire sulla preparazione e sulla rosa. Presto sfiduciato dalla dirigenza e non seguito da giocatori svogliati, è stato esonerato ingiustamente.
- Pioli non ha la personalità per stare all'Inter, dove hanno fallito allenatori ben più esperti di lui. Vuol compiacere la dirigenza, di qui l'insistenza su Kondogbia, l'ostracismo verso Santon, fedelissimo di De Boer.
- I giocatori sono stati scelti un poco a caso. A pensarci bene, sia pure con caratteristiche assai diverse, Candreva, Gabigol e Joao Mario si esprimono al meglio giocando larghi a destra. Questo, tra i molti possibili, è un esempio della mancata programmazione, che fa dell'Inter una squadra ricca di talento ma pure di doppioni, con ruoli scoperti o coperti male. E povera, invece, di interisti veri, di giocatori legati alla maglia. L'indifferenza di molti di loro nasce dai continui cambiamenti: si sentono di passaggio.
domenica 8 novembre 2015
Inter corsara contro il Torino: primo gol per Kondogbia
Bella girata di Kondogbia, che, segna il primo gol in serie A e mostra, tra molte pause e frequenti indecisioni, di possedere i mezzi per diventare un centrocampista di valore. Non sopporto D'Ambrosio e Nagatomo e chi li manda in campo. In avanti, quest'Inter fatica ma la fase difensiva funziona bene. In un campionato così mediocre, potrebbe anche bastare.
sabato 24 ottobre 2015
Inter crisi, pari a Palermo: tre punti in quattro partite
Mancini vattene: possiamo ricominciare. La miseria di tre punti in quattro partite. Pareggio a Palermo, con Gilardino che replica a Perisic. Ancora sotto tono Kondogbia, mentre Icardi è lontano parente del cannoniere ammirato nella passata stagione. Fase difensiva pessima, Murillo espulso, Nagatomo, titolare al posto di Santon, e Telles non tengono le posizioni. Eppure la partita era da vincere e, con maggior fortuna, sarebbe stata anche vinta. Epperò l'Inter segna poco, pochissimo e dovrà anche dipendere dal gioco insegnato da Mancini o no? Peraltro, fino all'ingresso di Biabiany che ha scompaginato gli equilibri con la sua velocità, l'Inter non aveva creato grandi problemi alla retroguardia rosanero. Dopo il vantaggio una squadra che voglia lottare per il titolo tiene. L'Inter di Mancini no. Becca un gol evitabile e ne rischia degli altri. Dopo la sconfitta con la Fiorentina, tre pareggi. Una brutta tendenza. #Mancinivattene
domenica 4 ottobre 2015
Sampdoria - Inter: 1-1. A Muriel risponde Perisic
Primo tempo equilibrato, ma è la Sampdoria ad andare più vicina alla rete con Correa, provvisto di grandi mezzi tecnici e di altrettanta velocità. Guarin e Kondogbia, bravo nello stretto in fase di possesso, fanno poco filtro, cosicché il contropiede blucerchiato è sempre insidioso. Muriel segna e potrebbe raddoppiare a più riprese: troppo veloce il colombiano. Icardi assente dal gioco fin quando su palla buttata in mezzo da Santon prima tira poi serve Perisic sul secondo palo e gol del pareggio. Il risultato non cambia. Bravo Zenga, la sua squadra gioca bene. L'Inter ritrova, per ora, la testa della classifica.
mercoledì 23 settembre 2015
Inter - Verona: 1-0. Decide Felipe Melo. La Juve gela a -10
Minimo scarto e quinta vittoria consecutiva in campionato per l'Inter, che batte il Verona con un colpo di testa di Felipe Melo su angolo di Telles. Partita scorbutica e qualche rischio portato verso la porta di Handanovic, fra gli altri, da un mancino talentuoso proveniente dalla cantera nerazzurra, Siligardi. Ma, l'Inter tiene, anche se Kondogbia eccede in ghirigori, Guarin è discontinuo e Perisic si assenta spesso dal vivo del gioco. Insomma, un'Inter non spettacolare ma solida, un solo gol subito ed un primato in classifica che verrà messo alla prova dalla Fiorentina, che insegue a tre punti, domenica. La Juventus, fermata dal Frosinone, gela intanto a -10.
domenica 20 settembre 2015
Inter forza 12: battuto il Chievo con gol di Icardi
Partita non bella, che ha dimostrato quanto solido e quadrato sia il Chievo di Maran, nel quale brillano le individualità di Birsa e di Paloschi. L'Inter eccede in tocchi di fino in mezzo al campo, dove Kondogbia attira avversari e pretende di liberarsene con svariati giochi di prestigio. Spesso ci riesce anche, ma altrettante volte rallenta il gioco oppure rischia di innescare il contropiede avversario. Dev'essere più sobrio. Comunque, il francese, al tramonto del primo tempo, effettua un lancio breve dalla trequarti, dopo velo di Jovetic, meno brillante di altre volte, e palla ad Icardi, destro, sinistro, gol. Primo gol stagionale per il capocannoniere della passata stagione. I gradi di capitano, però, li darei ad un altro. Segnatamente a Santon, che ara la fascia, è attento in difesa e mostra doti di palleggio da centrocampista di qualità. Nella ripresa, l'Inter non raddoppia e soffre qualche arrembaggio del Chievo, che costa l'infortunio di Murillo ed apprensioni sparse. Raddoppiare si potrebbe, ma Perisic, dopo una strepitosa fuga sulla fascia sinistra, allora è veloce il giovanotto!, non riesce a servire Icardi. Medel dietro è impeccabile, come Felipe Melo davanti a lui. Si sente, tuttavia, l'assenza di un regista, sicché la squadra procede a strappi. C'è molta forza fisica, meno acume tattico. Pochissima strategia. Anche in panchina, ma questo è noto. Comunque 12 punti in quattro partite, primato solitario ancora una volta. L'Inter c'è.
lunedì 31 agosto 2015
Inter: vittoria risicata sul Carpi, decide una doppietta di Jovetic
Gol su rigore di Jovetic a tre minuti dal termine e vittoria che conferma l'Inter in testa alla classifica. In vista del derby alla ripresa, dopo la pausa per le nazionali, va bene così. Mancini, però, quasi la stava perdendo la partita. Sull'1-0 per l'Inter, gol di Jovetic manco a dirlo, non ha saputo scuotere la squadra che ha vivacchiato senza riuscire a mettere al sicuro il risultato. Poi, mossa di vero genio!, ha tolto Santon, che d'accordo era ammonito, per Nagatomo, la cui insipienza tattica è proverbiale. E Nagatomo ha dormito sul gol del pareggio del Carpi. Poi il rigore che si è detto, la vittoria per 2-1, la testa della classifica. Va bene così. Contro il Milan, però, ci vorrà ben altro. Brozovic sulla trequarti è un'assurdità, Kondogbia si concede pause che nemmeno Beccalossi e, per la verità, ieri sera mi hanno convinto meno anche Murillo e Miranda. In campo aperto, e qui tornano le colpe di Mancini, soffrono pure loro.
domenica 23 agosto 2015
Inter - Atalanta:1-0. Jovetic!
Mancini fortunato. Il contrattempo muscolare occorso ad Icardi lo costringe a mandare presto in campo Jovetic, dai cui piedi passerà la più parte del gioco nerazzurro oltre al gol, bellissimo, che nel recupero vincerà l'orgogliosa resistenza dell'Atalanta, ridotta in dieci dalla sacrosanta espulsione di Carmona. Imbarazzante la prova di Gnoukouri, sostituito nella ripresa da Hernanes, il centrocampo stenta parecchio, anche perché la regia di Medel è ruvida e scontata, mentre Brozovic, sulla trequarti, sebbene abbia corsa e buona tecnica, paga dazio ad una fantasia da impiegato del catasto. Kondogbia ha fisico da granatiere ed un gran mancino, ma tatticamente è sprovveduto e, ora come ora, mi pare che incida poco. E' probabile che crescerà giocando. Palacio è quello spompato della scorsa stagione. Ottima invece la prova di Miranda e di Murillo, il quale ultimo, più di tutti, mi ha impressionato: mi ricorda il Samuel della Roma. Alla distanza è venuto fuori anche il fondista Santon, sempre diligente in fase difensiva, nel secondo tempo ha spinto con più costanza, spesso ignorato dai compagni. Ha suonato lui l'arrembaggio finale. Tre punti buoni. Ma che errore aver ceduto Kovacic!
Iscriviti a:
Post (Atom)