Seconda vittoria consecutiva in campionato, espugnato il campo di un Sassuolo incerottato, che, tuttavia, ha avuto almeno tre occasioni per pareggiare il gol vittoria di Candreva. Felipe Melo ha rimediato nel finale la solita espulsione. Ansaldi a sinistra mi ha convinto in fase avanzata ma non in copertura. Contro la Lazio, nemmeno Joao Mario, squalificato, ci sarà.
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domenica 18 dicembre 2016
domenica 20 dicembre 2015
L'Inter perde in casa con la Lazio: tutta colpa di Mancini
Lo stratega ha finito la scorta. Di buona sorte. Cambia, cambia, si finisce per andare in confusione. Che assurdità aver schierato Montoya al posto di Santon recuperato, aver tenuto fuori il più in forma, Brozovic, aver creduto, insieme a qualche incompetente solone della stampa amica, che il primato in classifica fosse il frutto delle intuizioni del tecnico, della rotazione esasperata dei giocatori. Ma quando mai? La Lazio risorge contro un'Inter dimessa, che tira in porta dopo un'ora. E segna pure, con Icardi, che pareggia il gol di Candreva. Poi, un altro pupillo di "chioma fluente", Felipe Melo causa un rigore, chi l'avrebbe detto?!, e si fa cacciare. Candreva segna ancora sulla ribattuta di Handanovic. Tutta colpa di Mancini, il vero limite, lo scrivo da mesi, di una squadra che, viste le avversarie, potrebbe anche vincere lo scudetto. E lo vincerebbe. Se non ci fosse Mancini alla sua guida. Con i suoi pregiudizi, le sue piccole vendette contro i calciatori che gli rispondono a tono, la sua ossessiva ricerca di distinzione. Come si può pretendere che il gioco scorra con due mediani come Medel e Melo: uno, Medel, basta ed avanza. Biabiany ha grandi limiti, spiegati da quanto corre. Ma, che corre a fare? Il piede resta quello. Ma tutto questo Mancini, come l'Alice di De Gregori, non lo sa. Dimenticavo: Montoya se ne torni a Barcellona.
lunedì 19 ottobre 2015
Inter - Juve: 0-0. L'Inter non sa più vincere, l'attacco è troppo leggero
Due punti nelle ultime tre partite. L'Inter di Mancini non sa più vincere. Contro una Juve tutt'altro che irresistibile, l'Inter dura un tempo, grazie alla vena del suo unico fuoriclasse, Jovetic. Coglie anche una traversa con Brozovic ed affonda con Perisic, che gioca a strappi, difende poco, ma qualche guizzo, soprattutto quando accelera, lo mostra. L'azione parte sempre dalla difesa, perché Medel e Felipe Melo non hanno qualità in regia e si limitano ad interdire. Partita nervosa, bianconeri aggressivi, che vengono fuori nella ripresa, guidati da uno Zaza indomito e da Cuadrado, che sfrutta la sua velocità negli uno contro uno. Juan Jesus lo soffre spesso. Mancini non cambia, a parte Guarin per l'ammonito Melo, e del resto grandi cambi non li ha. E questo è il punto. L'attacco è leggero, di testa, la prendono sempre i bianconeri, tutti sul metro e novanta. Icardi, che resta formidabile in area, non è Ibrahimovic e reparto da solo non può farlo. L'avrà capito Mancini? E sì che l'Inter segna poco, pochissimo. Piuttosto che Palacio a tempo scaduto, avrei schierato prima Manaj, che almeno qualche apprensione alla retroguardia avversaria l'avrebbe creata. A gennaio, in ogni caso, l'attacco va rinforzato.
mercoledì 23 settembre 2015
Inter - Verona: 1-0. Decide Felipe Melo. La Juve gela a -10
Minimo scarto e quinta vittoria consecutiva in campionato per l'Inter, che batte il Verona con un colpo di testa di Felipe Melo su angolo di Telles. Partita scorbutica e qualche rischio portato verso la porta di Handanovic, fra gli altri, da un mancino talentuoso proveniente dalla cantera nerazzurra, Siligardi. Ma, l'Inter tiene, anche se Kondogbia eccede in ghirigori, Guarin è discontinuo e Perisic si assenta spesso dal vivo del gioco. Insomma, un'Inter non spettacolare ma solida, un solo gol subito ed un primato in classifica che verrà messo alla prova dalla Fiorentina, che insegue a tre punti, domenica. La Juventus, fermata dal Frosinone, gela intanto a -10.
domenica 13 settembre 2015
L'Inter batte il Milan 1-0: gran gol di Guarin. Guida la classifica a punteggio pieno
Partita equilibrata ma la vittoria dell'Inter, propiziata da una prodezza di Guarin è meritata. Soltanto Balotelli, subentrato a Bacca, ha dato la sensazione di poter riaprire la partita per il Milan: grande giocatore, grandissimo tiro. Per il resto, male Perisic, con l'attenuante dell'esordio e maluccio Icardi, zavorrato dalla fascia di capitano. Notevole Murillo affiancato da un vispo Medel e subito pronto Felipe Melo, sebbene sempre troppo irruento. L'Inter c'è, anche sulle fasce, dove ha brillato Santon. Kondogbia, infine, resta tatticamente grezzo, ma i mezzi tecnici ed atletici sono di primissimo ordine, come ha dimostrato nel finale arroventato. Inter in testa alla classifica a punteggio pieno e la Juve gela a -8.
lunedì 31 agosto 2015
Inter: via Hernanes, che approda alla Juve. Arrivano Felipe Melo, Talles e Ljajic
Hernanes alla Juve non l'avrei dato, a tutti ma non alla Juve. Storicamente, con l'Inter i bianconeri ci hanno sempre guadagnato. Detto questo, dal Galatasaray sono arrivati Felipe Melo, che oggi come oggi si giocherebbe il posto con Medel, ed un certo Talles, terzino sinistro, che qualcuno immagina somigliante a Roberto Carlos!, cosa della quale dubito parecchio. Dalla Roma, invece, e questa mossa propriamente non l'ho capita, è arrivato Ljajic, uno che non passa la palla nemmeno sotto tortura, un ottimo giocatore di pallone, ma un modesto giocatore di calcio: la tecnica non gli manca, come non gli manca la velocità, difetta però in tutto il resto. Imparerà dall'impaziente Mancini? Ne dubito. Lascia l'Inter per il Siviglia, e non è un caso, Andreolli, che è più forte di Ranocchia ed avrebbe fatto comodo alla causa nerazzurra. Ora, vediamo cosa saprà fare Mancini, accontentato in tutto e per tutto.
sabato 29 agosto 2015
Mancini accontentato: è arrivato anche Perisic
Anche il croato Perisic, 26 anni e mezzo, è arrivato alla corte di Mancini. Basterà? Me lo chiedo, perché dopo la sofferta vittoria contro l'Atalanta, Mancini aveva osato dichiarare che, in mezzo al campo ed in avanti, i suoi giocatori erano contati! Lo so, vorrebbe anche Felipe Melo, probabilmente anche Messi, Cristiano Ronaldo e Di Maria. Ad ogni modo, Perisic c'è. L'esterno che mancava. Vedremo, ma non domani contro il Carpi, cosa saprà fare.
martedì 4 agosto 2015
Mancini e gli alibi
La costante ricerca di alibi è la prerogativa di Mancini sulla panchina dell'Inter. Adesso pare che senza Felipe Melo, stagionato e piuttosto falloso mediano di mille battaglie, il gioco dell'Inter non possa decollare. Il campionato si avvicina ed i responsi delle amichevoli estive sono stati, sino ad ora, poco incoraggianti. Quanto potrà durare la ricerca di scusanti ad un gioco noioso e sterile? Gli diano pure Felipe Melo, è stato accontentato in tutto del resto, ma fra poco, conteranno i risultati e solo quelli.
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