Partita non bella, che ha dimostrato quanto solido e quadrato sia il Chievo di Maran, nel quale brillano le individualità di Birsa e di Paloschi. L'Inter eccede in tocchi di fino in mezzo al campo, dove Kondogbia attira avversari e pretende di liberarsene con svariati giochi di prestigio. Spesso ci riesce anche, ma altrettante volte rallenta il gioco oppure rischia di innescare il contropiede avversario. Dev'essere più sobrio. Comunque, il francese, al tramonto del primo tempo, effettua un lancio breve dalla trequarti, dopo velo di Jovetic, meno brillante di altre volte, e palla ad Icardi, destro, sinistro, gol. Primo gol stagionale per il capocannoniere della passata stagione. I gradi di capitano, però, li darei ad un altro. Segnatamente a Santon, che ara la fascia, è attento in difesa e mostra doti di palleggio da centrocampista di qualità. Nella ripresa, l'Inter non raddoppia e soffre qualche arrembaggio del Chievo, che costa l'infortunio di Murillo ed apprensioni sparse. Raddoppiare si potrebbe, ma Perisic, dopo una strepitosa fuga sulla fascia sinistra, allora è veloce il giovanotto!, non riesce a servire Icardi. Medel dietro è impeccabile, come Felipe Melo davanti a lui. Si sente, tuttavia, l'assenza di un regista, sicché la squadra procede a strappi. C'è molta forza fisica, meno acume tattico. Pochissima strategia. Anche in panchina, ma questo è noto. Comunque 12 punti in quattro partite, primato solitario ancora una volta. L'Inter c'è.