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Visualizzazione post con etichetta Guardiola. Mostra tutti i post
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mercoledì 30 aprile 2014

La disfatta di Guardiola, il Real Madrid strapazza il Bayern Monaco e vola in finale. Per Cristiano Ronaldo 426 gol in carriera.

Risultato perentorio, larghissimo ed indiscutibile. Gioco di Guardiola esposto al pubblico ludibrio da quello pratico, rapido e verticale proposto dal Real Madrid di Ancelotti, che ha avuto il merito, in questa stagione, di affidare una maglia da titolare al bravissimo Modric e, per il resto, di lasciare briglie sciolte ai suoi attaccanti, che si adattano benissimo al contropiede. Uno come Bale, tanto per intenderci, si esalta negli spazi larghi, quando può distendere la sua ampia falcata da quattrocentista. Guai se giocasse in un squadra allenata da Guardiola: appassirebbe. Come sono appassiti Robben e Ribery nel Bayern Monaco, detedeschizzato dalla stanca teoria di passaggi voluta dal tecnico spagnolo. Costretti a puntare l'uomo da fermi, anche loro due, ali formidabili dal gran dribbling, vanno in difficoltà. Perché di Maradona ne ricordo uno soltanto, Maradona appunto. Il risultato finale, 4-0 per il Real fuori casa, è stato emblematico di una supremazia mai messa in discussione. Doppietta per Cristiano Ronaldo, sedici gol in questa edizione della Champions League: primato assoluto. E la bellezza di 426 gol in carriera! Credo che, in finale, il Real Madrid affronterà il Chelsea di Mourinho. Un ritorno al passato che sarà carico di tensioni. Grave l'assenza di Xabi Alonso per squalifica.

giovedì 20 settembre 2012

Allegri esonerato? Si vocifera di una lite con Inzaghi. Grandissima tensione in casa Milan

C'è da scommettere che Allegri sarà esonerato a giorni. Perché il Milan si è troppo indebolito per recitare anche un ruolo da protagonista in campionato ed in Champions League. Del resto, lo scorso anno il gioco rossonero era per la gran parte appoggiato su Ibrahimovic, come spesso è accaduto alle squadre del centravanti svedese, con l'eccezione del Barca di Guardiola. A centrocampo, manca un fuoriclasse capace di comandare il gioco, in difesa la qualità media è precipitata con la partenza di Thiago Silva ma anche di Nesta. Alla fine della fiera, sono emersi tutti i limiti di Allegri, che ha avuto molta fortuna a vincere lo scudetto al suo primo anno in rossonero. E sono tornati i malumori nello spogliatoio. Anche quelli di Boateng, uno tra i più forti rimasti in gruppo. Pare, poi, che ci sia stata anche una lite tra Allegri ed Inzaghi, ritiratosi a fine stagione e costretto a moltissima panchina lo scorso anno dal tecnico toscano. Anni fa, l'episodio non sarebbe apparso sulla stampa. Ora, invece, se ne farà un gran parlare. Anche perché Inzaghi, ora tecnico degli allievi rossoneri, è tra i candidati alla successione ad Allegri nel caso di esonero. Ed esonero sarà, questa è la sensazione.

martedì 24 aprile 2012

Il Chelsea elimina il Barcellona?

Credo che il Chelsea eliminerà il Barcellona. Il risultato di 1-0 per i blues, maturato all'andata, è piuttosto scomodo per i blaugrana, obbligati a segnare, senza subire gol. Sulla carta, un mese fa, non ci sarebbe stata partita. E tutti avrebbero scommesso sulla rimonta del Barcellona. Che, tuttavia, ultimamente paga un evidente scadimento della forma generale. Gli uomini di Guardiola giocano a ritmi più bassi del solito, il che costituisce un vantaggio per una formazione forte fisicamente e schierata con prudenza, dieci giocatori dietro la linea della palla, come il Chelsea. Insomma, o Guardiola s'inventerà qualcosa, oppure sarà il Chelsea di Di Matteo a superare il turno. Per conto mio, mi sono già sbilanciato: Barca fuori, Chelsea in finale di Champions.

domenica 22 aprile 2012

Mourinho batte Guardiola: vince il Real a Barcellona. E' Camp Mou

Il Real Madrid, ora posso ripetere quello che avevo già scritto mesi orsono, vincerà la Liga. Vittoria per 2-1 al Camp Nou, per una volta Camp Mou. Nel giorno fatale della fondazione di Roma, il condottiero Mourinho, novello Cesare guida i suoi all'assedio del fortino blaugrana. Segna Khedira, reagisce il Barca nella ripresa con Sanchez, replica definitivamente Cristiano Ronaldo, finalmente presente all'appello decisivo: 42 gol nella Liga per l'asso portoghese! Ora, Mourinho potrà guidare l'assalto del Real alla decima Champions League.  La Liga, quella, è più che ipotecata. Quanto al Barca, si sente eccome l'assenza di un tiratore dalla distanza come Villa: non si può sempre andare in porta con la palla!

martedì 3 aprile 2012

Il Barcellona elimina il Milan: 3-1. Ibra delude ancora

Ibrahimovic ancora a secco. Dopo gli ottavi di finale in Champions non segna, il sortilegio non si spezza. Lezione di gioco per il Milan da parte di un Barcellona, in cui Xavi gioca al piccolo trotto per via di un infortunio. Passa il Barca con Messi su rigore, netto, pareggia Nocerino, la migliore sorpresa della stagione rossonera. Poi la solita spinta in area, che in Italia si tollera ed in Europa no, ricordate Panucci ai mondiali del 2002?, nuovo rigore e nuovo gol di Messi. Nella ripresa, il Milan boccheggia, il Barcellona passeggia e segna ancora con Iniesta, favorito da un rimpallo dopo il solito slalom di Messi. Entra Pato e si fa male di nuovo: da non credere. Guardiola toglie Fabregas, il migliore in campo, per coprirsi di più. Il Barcellona vince con merito pieno e vola in semifinale. Il Milan è eliminatoIbrahimovic può dimenticarsi il pallone d'oro.

Barcellona - Milan: decidono Fabregas ed Ibrahimovic

All'andata Guardiola sbagliò ad escludere Fabregas dalla formazione titolare: tecnica, corsa e tiro convivono in misura di eccellenza nel centrocampista che preferisco da anni. In estate, mi auguravo che l'Inter ingaggiasse l'asso catalano in partenza dall'Arsenal. Invece, finì al Barca, che lo soffiò ai rivali del Real Madrid. E Fabregas è il valore aggiunto del Barcellona, sia che giostri in mezzo al campo sia che agisca da attaccante esterno. Questa sera, ritorno dei quarti di Champions, Guardiola non sbaglierà e schiererà Fabregas. Indico in lui il giocatore decisivo tra i blaugrana ed Ibrahimovic, manco a dirlo, tra i rossoneri. Credo però che sarà la serata di Fabregas.

mercoledì 15 febbraio 2012

Guardiola non verrà all'Inter

Le indiscrezioni che vorrebbero Guardiola all'Inter a partire dalla prossima stagione mi sembrano destituite di fondamento. Il tecnico dei blaugrana non è un demiurgo. Ha allenato, fino ad oggi, campioni provati, esperti di un gioco che nel Barcellona si pratica, senza interruzioni, da almeno quattro lustri. Un gioco che non può prescindere da eccellenti palleggiatori, quali sono Xavi, Iniesta, Fabregas, ma anche Busquets, Dani Alves, Thiago Alcantara. All'Inter, oggi, partito Motta, e tolto Sneijder, nessuno ha i requisiti tecnici minimi per poter riproporre quel gioco arioso e fitto che soltanto il Barcellona sa esprimere. In altri termini, senza massicci investimenti, escludo che Guardiola potrebbe accettare di allenare una squadra come l'Inter attuale, costituzionalmente incapace di esercitare un costante possesso del pallone. Troppi incontristi e troppo vecchi nel centrocampo dell'Inter. Senza dimenticare che al Barca c'è Messi, che è esaltato dal gioco del Barca, ma che al tempo stesso lo esalta con le sue accelerazioni, come, in qualche modo, faceva Cruijff nell'Ajax. Sicché, ripeto, escludo che Guardiola venga all'Inter. Tolto il caso che Moratti decida di mettergli a disposizione 100 milioni di euro per una rifondazione tecnica del gruppo. E chi ci crede?

lunedì 30 gennaio 2012

Il Real Madrid vincerà la Liga

Resiste alle critiche e va avanti José Mourinho. Il suo Real Madrid, che indico da mesi come il vero favorito per la vittoria della Liga, esce rafforzato dall'ultima giornata del campionato spagnolo, perché vince a fronte del pareggio del Barcellona. Ora, il vantaggio dei blancos sugli storici rivali blaugrana ammonta a ben sette punti. E le squadre allenate da Mourinho, insegna la storia recente, non dilapidano simili vantaggi, anzi li capitalizzano. Il tecnico lusitano ha costruito una squadra vincente, compatta e coesa sul campo, a dispetto delle divisioni che pure agitano lo spogliatoio. Soltanto uno con il suo temperamento avrebbe potuto resistere alla formidabile pressione esercitata da una squadra ormai leggendaria come il Barca di Guardiola. Nella Liga, la sta spuntando, la spunterà il Real. In Champions, se le due squadre si affronteranno di nuovo, vedremo. Nelle partite secche, i catalani sono ancora superiori. Ma, Mourinho, dall'alto della classifica, sta pensando anche alla Coppa. Non lo dice, ma, ci pensa.

venerdì 20 gennaio 2012

Come si batte il Barcellona?

Esercizio di fantasia calcistica: come si batte il Barcellona? Si può battere questo Barcellona? Si può, perché qualche volta perde, soprattutto in campionato, magari da avversari assai meno blasonati. Ma, sono rarissimi incidenti di percorso. Di solito, un paio a stagione. Nelle partite decisive, invece, i blaugrana vincono sempre. Persero con l'Inter di Mourinho nell'andata delle semifinali di Champions del 2010 e con il Real Madrid, sempre di Mourinho, nella finale di Coppa del Re del 2011. Per il resto, da quando c'è Guardiola al timone della nave Barca, soltanto vittorie nelle sfide decisive. Vorrà pur dire qualcosa. Che il Barca è la squadra più forte di sempre non lo so, certamente che il Barca è la squadra più forte di quest'epoca. Sicché, per tornare alla domanda iniziale, come si batte questo Barca? 1. Metodo Mourinho: pressing altissimo, ricordate Eto'o e Pandev?, squadra cortissima, ripartenze improvvise, concentrazione assoluta. Due volte ha funzionato, ma ultimamente ha fatto cilecca, perché qualche distrazione nella partita capita, perché il metodo in commento richiede la migliore condizione atletica di tutti i giocatori, e non sempre c'è. 2. Metodo Zeman: squadra sempre corta, ma, anche fuorigioco ricercato con spavalderia e sistematicità, tattica rischiosissima, perché c'è il pericolo d'imbarcare un mare di reti. 3. Metodo  alla viva il parroco: lasciare l'inziativa al Barca, che tanto se la prenderebbe comunque, aspettare ai limiti della propria area, intasando gli spazi centrali, quelli cari a Xavi, Fabregas ed Iniesta, un centravanti possente in avanti, da cercare con lanci lunghi alla prima palla recuperata, pronto ad aspettare che i compagni salgano e, poi, tiro dalla distanza. Contro il Barca bisognerebbe calciare da 25, 30 metri. E calciare bene. Funzionerebbe? Non lo so, ma, tentar non nuoce ed è sempre meglio di aspettare che questa fantastica generazione del Barca invecchi.

domenica 11 dicembre 2011

Il Barca batte ancora il Real Madrid: scacco a Mourinho

La trovata, ripetuta, di Mourinho di disertare la conferenza stampa della vigilia, non ha aiutato il Real Madrid a vincere il derby di Spagna, finito ancora al Barcellona di Guardiola, senza dubbio, ormai, una delle migliori squadre di ogni tempo. Il vantaggio precoce, ma fortunoso, di Benzema ha illuso i blancos, rimontati da Sanchez, servito da Messi, da Xavi, con tiro deviato, e da Fabregas, il giocatore che avrebbe potuto cambiare l'esito di questa sfida infinita. Se, in estate, fosse finito al Real. Invece, si è aggiunto agli assi del Barcellona, portando in dote tecnica, corsa, visione del gioco e senso del gol. E, più di tutto, straripante personalità, quella che l'aveva promosso ventenne capitano dell'Arsenal. Ecco, il punto è questo, il Barcellona non solo è fortissimo, ma, non smette, anno dopo anno, di voler diventare più forte. E cerca il meglio in giro. E lo trova. Mourinho è costretto a masticare amaro. Il Real Madrid, magari, vincerà la Liga, ma nelle sfide dirette, i blaugrana sono ancora superiori: questo 1-3 non si può intepretare altrimenti.

giovedì 10 novembre 2011

La biografia di Ibrahimovic: chissenefrega

Sta uscendo, di fatto, a puntate la biografia di Zlatan Ibrahimovic, come un romanzo di appendice del diciannovesimo secolo. Già trovo singolare che, a soli 30 anni, si voglia scrivere un'autobiografia, esercizio letterario che andrebbe lasciato per il crepuscolo dell'esistenza. Meno ancora mi piace che si dia risalto alle prodezze (!?) extrasportive del centravanti svedese, che rompe il tabù dello spogliatoio, raccontando nei dettagli litigi, incomprensioni, diverbi e persino risse, di cui forse avrebbe fatto meglio a tacere. Qual è lo scopo? Non credo che, dopo aver letto la storia della sua vita, Ibrahimovic riuscirà più simpatico. Anzi, è probabile che accada il contrario. Peraltro, a ben vedere, gli aneddoti della sua carriera si somigliano tutti: scoppi di malumore, sfuriate, esagerazioni, sempre la solita storia. Insomma, chissenefrega! E, comunque, è un fatto che, lasciata l'Inter, l'Inter ha vinto la Champions. Come ha fatto l'anno dopo il Barca. Il punto saliente, per restare al calcio, è questo. Non l'incompatibilità con il gruppo dell'Inter o con Guardiola.