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sabato 28 gennaio 2017

Inter-Pescara: 3-0.

D'Ambrosio, ma una rondine non fa primavera, Joao Mario ed Eder. L'Inter batte il Pescara 3-0. Domenica prossima c'è la Juve.

domenica 11 settembre 2016

Doppietta di Icardi e prima vittoria dell'Inter in campionato. Battuto 2-1 il Pescara

I giocatori ci sarebbero, la squadra, però, ancora non c'è. Banega, che perde troppi palloni, e Medel, sommati, non fanno un regista. Perisic è ancora fuori condizione. Reparti distanti. La mano di De Boer ancora non si vede. Risolve una doppietta negli ultimi 15 minuti di Icardi. Che si nota poco, ma segna sempre gol pesanti. Si può solo migliorare. Si deve.

domenica 19 maggio 2013

Cinque minuti dalla fine: Fiorentina al terzo posto, arriva la Champions. Il capolavoro di Montella. Delusione Milan, sconfitto a Siena. Poi, Balotelli e Mexes cambiano la storia. E' il Milan ad andare in Champions

Chi l'avrebbe detto? Il Milan manca la Champions, perdendo a Siena. Allegri va via. Tocca alla Fiorentina, che travolge il Pescara agguantare allo sprint il terzo posto, che qualifica ai preliminari di Champions League. Si consuma il capolavoro tattico di Montella, premiato dal miglior centrocampo del campionato: tecnica superiore, gioco di prima intenzione, poca corsa, poca forza, molta testa. Aquilani, Pizarro, Borja Valero e via di questo passo. Altro che doppio mediano. Giusto così. Tutto questo sino a cinque minuti dallo scadere dei tempi regolamentari. Poi, rigore trasformato da Balotelli, 12 gol in 12 partite per lui, e gol di Mexes. Il Milan rovescia il risultato. Sfuma il sogno Champions per la Fiorentina. La spunta il Milan.

lunedì 27 agosto 2012

Inter: buona la prima. Battuto il Pescara 3-0

L'avversario, indebolito dalle partenze di Verratti ed Insigne, con molti giocatori nuovi, non era irresistibile, d'accordo. Ma, la vittoria dell'Inter è stata piuttosto netta. Sneijder, tornato ispirato e continuo come ai tempi di Mourinho ha diretto il gioco con sapienza, scortato da Guarin, grezzo ma una forza della natura, e da Gargano, corridore saggio, capace di recuperare tanti palloni. Cassano, schierato titolare, ha giocato da fermo, ma, l'ha fatto benissimo. Come in tutti gli sport con la palla, alla fine la tecnica fa premio sul fattore atletico. Cassano gioca con la sicurezza del veterano che è diventato e rende incisivo il gioco di prima, cui per adesso sanno partecipare soltanto Sneijder e Milito, a segno sebbene ancora giù di tono. La difesa non convince, Ranocchia gigioneggia troppo, Silvestre ha piedi da serie D, Zanetti, da difensore è un rischio conosciuto, sta sempre fuori zona. Comunque, buona la prima. Per avversari più forti, è chiaro, ci vorrà di più. E Maicon farebbe comodo ancora.

domenica 20 maggio 2012

Il Torino torna in serie A dopo un lungo purgatorio. Sale anche il Pescara di Zeman

E' finito il purgatorio del Torino, squadra di blasone antico, che torna al proprio posto: in serie A. Vittoria per 2-0 sul Modena, per salutare i cadetti. Era ora. Dopo una lunghissima sequela di illusioni e delusioni, la squadra gloriosa che fu di Valentino Mazzola e di Loik, di Meroni e Claudio Sala, di Pulici e Zaccarelli e Dossena e Ferrante, rivede il proscenio che merita. Bentornato Torino. E bentornato anche al Pescara di Zeman, promosso dopo il successo esterno contro la Sampdoria. Il tecnico boemo ha valorizzato alcuni giovani di talento, come Insigne, Immobile e Verratti, dei quali sentiremo parlare a lungo.

mercoledì 1 febbraio 2012

Il Pescara di Zeman espugna Crotone: è primo in B

Dopo il Foggia, il Pescara. Zeman ha impiegato quasi 20 anni, per restituire al calcio italiano una squadra brillante e spregiudicata, capace di coniugare i risultati con lo spettacolo. Ieri, con il successo esterno sul Crotone, il Pescara ha guadagnato il primo posto solitario in serie B. La cavalcata per la promozione si annuncia ancora molto lunga, ma gli uomini di Zeman hanno concrete possibilità di raggiungere il traguardo della massima serie, senza passare dagli spareggi. Quel che sorprende è la capacità, inedita, di Zeman di ottenere risultati anche nelle giornate di minor condizione dei suoi calciatori. Il Crotone, ad esempio, ha avuto più occasioni da rete del Pescara, che però, senza sbilanciarsi troppo, ha prima difeso la sconfitta, salvo poi pareggiare e vincere. Se avesse mostrato altrettanto pragmatismo in passato, il tecnico boemo avrebbe vinto molto di più. Probabilmente, uno scudetto con la Lazio. Ultima notazione: interessante Immobile, un centravanti possente e tenacissimo, che Zeman sta sgrezzando con sapienza. Ne sentiremo parlare ancora.

venerdì 4 novembre 2011

Zeman secondo Sconcerti: perché non sono d'accordo

Il Pescara di Zeman sta raccogliendo successi ripetuti, attraverso quel gioco spettacolare, perché ardito ed arrischiato, che costituisce il marchio di fabbrica del tecnico boemo. Non condivido, tuttavia, l'agiografico commento che gli ha dedicato Sconcerti nel suo blog sul Corriere, laddove lo indica come il miglior uomo di calcio in attività. Zeman, soprattutto ai tempi della Lazio, ha avuto la possibilità di allenare grandissimi giocatori. Ha il merito, non c'è dubbio, di avere scoperto molti talenti fino ad allora inespressi, uno su tutti Giuseppe Signori. Tuttavia, a mio modo di vedere, ha sempre difettato di pragmatismo. Raramente ha rinunciato alla difesa "alta", anzi altissima, che esponeva le sue squadre al rischio di clamorosi contropiede e spesso ha trascurato di dedicare alla fase difensiva più in generale l'attenzione necessaria. Gli otto gol subiti con il Foggia dal Milan restano un episodio clamoroso. Ricordo anche, ai tempi della Roma, una vittoria dell'Inter all'Olimpico per 5-4: la Roma aveva dominato la partita, ma, giocava con una tale spensieratezza che fu facile per l'Inter di Hodgson, anno 1999, uno dei meno felici della storia nerrazzurra, affondare i colpi. Insomma, Zeman ha meriti certi, dalla cura della preparazione atletica, al gioco arioso, permesso da attaccanti esterni capaci di aggirare le retroguardie avversarie, dall'uso costante del fuorigioco alle rapide verticalizzazioni. Tuttavia, se fosse stato meno ortodosso, se avesse tenuto in maggior conto gli avversari, adattandovi un poco le sue squadre, probabilmente avrebbe colto quelle vittorie che gli sono mancate e gli mancano.