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lunedì 9 novembre 2020

Il ciclismo ai tempi del Covid: anno 2020. Un bilancio

Si è sostanzialmente conclusa, la stagione ciclistica internazionale più difficile e strampalata degli ultimi 75 anni. Il Covid ha rivoluzionato programmazione delle corse e calendario. Provo a tracciare un bilancio.

Si è confermata la grande ascesa del piccolo movimento sloveno. Formidabile la vittoria al Tour de France di Pogacar su Roglic, che poi, dopo la beffa subita alla cronometro di La Planche Des Belles Filles, ha saputo riscattarsi vincendo la Liegi-Bastogne-Liegi, sciaguratamente gettata via da Alaphilippe, e la seconda Vuelta a Espana consecutiva.

Il movimento britannico, dominante nelle grandi corse a tappe negli anni 2010-2019, è rimasto ai vertici. Sorprendente il successo di Geoghegan Hart al Giro d'Italia, interessante il terzo posto finale di Hugh John Carty alla Vuelta. Da considerare anche il nono posto di Adam Yates, qualche giorno in giallo, al Tour. E il gemello Simon è stato fermato dal Covid al Giro.

L'Italia, ora che Nibali è invecchiato, mentre Aru resta nel suo cono d'ombra, ha poche speranze di successo nei Grandi Giri nel futuro prossimo. Ha buoni velocisti o fondisti veloci, come Nizzolo, campione europeo, lo stesso Viviani, Trentin, Ulissi. E un fuoriclasse, per adesso contro il tempo, Ganna. Ci sono stati momenti migliori.

La Francia è stata Alaphilippe. Campione del mondo e piazzato di lusso a Sanremo. Thibaut Pinot è diventato il simbolo del corridore sfortunato: il 2020 è stato la peggior stagione della carriera. Interessante la crescita del suo luogotenente Gaudu, due tappe e ottavo posto finale alla Vuelta. Demare ha dominato tante volate, quattro al Giro.

Passo indietro per la Spagna. Valverde ha 40 anni, Landa è sempre al di sotto di quel che potrebbe, Enric Mas, quinto alla Vuelta, non ha fatto il salto di qualità. 

Stesso discorso per la Colombia, con Bernal che non si è confermato e Quintana che non è più da podio.

Nelle classiche è ormai il tempo di Van Aert, primo alla Sanremo e Mathieu Van der Poel, primo al Giro delle Fiandre: la sua volata contro il belga è stato forse il momento più esaltante ed iconico della stagione.

Un infortunio ha tenuto lontano dalle scene il corridore che considero il più forte di tutti. Nel 2021 tutti dovranno fare i conti con lui. Nelle gare in linea e nelle gare a tappe. Il belga Remco Evenepoel è un predestinato.

lunedì 21 settembre 2020

Toud de France 2020: le pagelle. Da Pogacar a Van Aert

Il Tour de France 2020 è finito in gloria per il giovane sloveno Tadej Pogacar, dato tra i favoriti alla vigilia, anche da chi scrive, ma non in posizione eminente. Altri erano ben più accreditati di lui. E invece è giunto il suo successo, meritato e illustrato dalla conquista di tre tappe, dalla corsa solitaria contro squadre più solide e attrezzate e da un coraggio, quasi guascone, che ha impressionato. Ora sono cominciate le chiacchiere sui suoi mentori, a cominciare dallo svizzero Gianetti. Che dire? Per me è un talento autentico. Spero di non sbagliare. Ecco le pagelle della Grande Boucle.

  • Pogacar: voto 10 cum laude. Per quanto detto sopra, ha vinto in modo netto e spettacolare.
  • Roglic: voto 7,5. Scortato da una vera e propria corazzata, tanto che nelle salite difficili aveva tre o quattro compagni, qualche volta cinque, fino agli ultimi 3 km, il giorno della cronometro aveva nel volto il segno della sconfitta. Tirato, ombroso. Non ha retto la pressione. Troppo grave il ritardo da Pogacar a la Planche Des Belles Filles.
  • Richie Porte: voto 8. Tanta sfortuna in precedenti corse a tappe, l'australiano ha corso bene e suggellato, grazie ad una bella cronometro, il primo podio in un Grande Giro. Meglio tardi che mai.
  • Thibaut Pinot: voto 6. Di stima e d'affetto, perché è dal 2012 che lo considero predestinato alla vittoria del Tour. Come al Giro 2018 e al Tour 2019, la sfortuna si accanisce su di lui. Cade a Nizza e poi è un calvario. Ma porta a termine la corsa, chiudendo ventinovesimo. Tenace.
  • Sagan: voto 4,5. Gli sfugge la maglia verde, peraltro sopravvalutata. Non vince un solo sprint. Farebbe bene a perdere peso e a tornare l'improvvisatore che conoscevamo. Deve rigenerarsi.
  • Sam Bennett: voto 7. l'irlandese, a quasi 30 anni, con Caleb Ewan, è un velocista di grande affidabilità. Maturato.
  • Wout Van Aert: voto 9. Ha tirato in montagna per Roglic in modo impressionante. Ha vinto due volate in modo imperiale. E prima aveva conquistato Strade Bianche e Sanremo. Comincio a pensare che potrebbe lottare anche per vincere un Grande Giro, l'asso belga. Dominante.
  • Damiano Caruso: voto 7. Con il decimo posto in questo Tour, Caruso, può dire di essere arrivato tra i primi 10 della generale in tutti i tre Grandi Giri. Costante.
  • Mikel Landa: voto 6,5. Tutti a tirare per lui e lui si stacca. Questa è l'immagine del campione iberico, perché campione lo è. Ha più classe di tanti altri, ma non sa trasformarla in risultati. Il quarto posto è un contentino. 


domenica 20 settembre 2020

TDF 2020: a Parigi vince Sam Bennett

Ancora fortissima l'impressione lasciata dalla rimonta nella cronometro di Planche Des Belles Filles, che ieri ha permesso a Pogacar di conquistare la maglia gialla e vince il Tour de France 2020 a quasi 22 anni: il più giovane della storia dopo il francese Cornet che, nel 1904, si aggiudicò la seconda edizione della Grande Boucle a nemmeno 20 anni. Oggi passerella finale a Parigi, con tradizionale arrivo sugli Champs Elysees.

La cronaca. 

Volata di rito e successo delle ruote più veloci, quelle dell'irlandese Sam Bennet, che precede Pedersen e Sagan, rimasto all'asciutto in questo Tour de France. Poi, il tripudio per la maglia gialla finale di Pogacar.


sabato 19 settembre 2020

Pogacar ha vinto il Tour de France 2020. Impresa del ventunenne sloveno a La Planche des Belles Filles

Ventesima e penultima tappa del Tour de France 2020, da Lure a La Planche Des Belles Filles, cronometro individuale di 36,2 km, gli ultimi sei in costante ascesa. Roglic, a meno di sorprese clamorose, metterà il sigillo sul suo primo Tour.

La cronaca.
Epilogo straordinario di una corsa che avevo giudicato noiosa. Il ventunenne sloveno Tadej Pogacar riscrive la storia del ciclismo moderno, spodesta il connazionale Roglic e conquista la maglia gialla dopo una cronometro letteralmente volata ad oltre 38 km/h. Un trionfo inaspettato e spettacolare. Un colpo di teatro. Roglic crolla e giunge stravolto al traguardo. Pogacar, al terzo successo di tappa in questo Tour, ha meritato il trionfo. Ha osato, ha corso da solo contro la corazzata Jumbo-Visma. Che ha anche sbagliato capitano. Tom Dumoulin è più forte di Roglic. Alla fine ha vinto il talento purissimo di Pogacar, secondo Roglic, terzo Richie Porte, al primo podio della carriera in una grande corsa a tappe. Decimo Damiano Caruso: bravo, avendo dovuto tirare per Landa.

venerdì 18 settembre 2020

Tour de France 2020: a Champagnole bis di Kragh Andersen

Diciannovesima tappa del Tour de France 2020, da Bourg-en-Bresse a Champagnole, 166,5 km. Probabile volata, ma anche probabile fuga. 

La cronaca. 
Fuga.  Restano davanti in 12. Prova a scappare Matteo Trentin a 16 km dal traguardo. Lo riprendono Sagan e Sam  Bennet. In contropiede parte il danese Kragh Andersen, che fa il vuoto e tiene sino all'arrivo, replicando il successo di Lione.

giovedì 17 settembre 2020

TDF 2020: vince Kwiatkowski, che arriva assieme a Carapaz

A cavallo tra gli anni '70 e gli anni '80, i tifosi dell'Arsenal intonavano spesso un coro: "Boring, boring, Arsenal", per protestare, con britannico sense oh humour, per la monotonia del calcio proposto dai propri beniamini. Beh, il Tour di quest'anno, che avevo molto sopravvalutato sulla carta, faccio ammenda, è altrettanto e più noioso. Strada immensa ieri, per arrivare sul Col de la Loze. No, non mi è piaciuta. Né la strada né il modo in cui i corridori l'hanno affrontata.

Oggi diciottesima tappa del Tour de France 2020 da Meribel a La Roche-Sur-Foron, 175 km, due GPM di 1^ categoria e uno hors categorie ed incomprensibile arrivo in discesa. O meglio comprensibile. Gli organizzatori pensavano che Alaphilippe sarebbe tornato a giocarsi la classifica del Tour! Sono anni che disegnano i percorsi a misura di corridori francesi, con esiti sconfortanti. Su quanto potrà succedere nella tappa odierna, non so che dire. Aspettiamo. I gregari di Roglic, anche se uno di loro si chiama Tom Dumoulin e si può capire, vanno più forte dei capitani delle altre squadre!

La cronaca.
Nessun terremoto in classifica, se non che si attardano Adam Yates e Rigoberto Uran. Davanti, in fuga, restano due uomini dell'Ineos, Carapaz e Kwiatkowski. Arrivano abbracciati sul traguardo. Vince, per millimetri, Kwiatkowski.

mercoledì 16 settembre 2020

TDF 2020: sul Col de la Loze vince Miguel Angel Lopez. Secondo Roglic

Diciassettesima tappa del Tour de France 2020, da Grenoble al Col de la Loze, per 170 km. Alpi, due Gran Premi della montagna hors categorie: Col de la Madeleine e il finale Col de la Loze, rispettivamente di 17,1 e 21,5 km e mezzo. Ora, la Jumbo-Visma è fortissima, però lo spazio per attaccare c'è. E chi volesse far saltare il banco, potrebbe provarci già sulla Madeleine. 

La cronaca.
Egan Bernal al Tour 2019
La prima notizia è il ritiro, prima del via, di Egan Bernal, attardato in classifica, demoralizzato e, a quanto dice, sofferente per il mal di schiena. La strategia del team Ineos è stata sin qui fallimentare. Non è da meno, quanto ad inconcludenza, quella dello spagnolo Landa, che fa tirare la sua squadra prima sul Col de la Madeleine e poi sull'interminabile Col de la Loze, salvo staccarsi nel momento solenne della corsa! Davanti l'ultimo superstite della fuga di giornata, Carapaz, ripreso a 3 km dal traguardo. Restano Roglic, Kuss, Lopez, Pogacar e Porte. Quanto va forte Kuss! Resta solo Miguel Angel Lopez, Roglic e Kuss staccano Pogacar, innervosito da tifosi troppo disinvolti assiepati sulla strada, che avrei transennato ben prima. Cede anche Kuss nell'ultimo km. Vince Lopez, secondo Roglic a 15", terzo Pogacar a 30", che paga dazio a nervosismo, comprensibile per quanto detto, ed inesperienza. Il Tour è sempre più saldamente nelle mani di Roglic, Lopez risale al terzo posto nella generale.

martedì 15 settembre 2020

TDF 2020: a Villard-De-Lans vince Kamna

Sedicesima tappa del Tour de France 2020, da La Tour-Du-Pi a Villard-De-Lans. Frazione di montagna con Gpm di prima categoria sul Montée de Saint-Nizier-du-Moucherotte, che termina a 21 km dal traguardo ed arrivo comunque in salita. Solo un attacco da lontano, ma servirebbero gambe e personalità, potrebbe mettere in difficoltà la Jumbo-Visma di Roglic.

La cronaca.
Va via una fuga con nomi importanti, da Alaphilippe a Carapaz a Pierre Rolland. Ci sono anche gli italiani Oss, Bettiol e Trentin. Vince alla fine il tenace tedesco Kamna, secondo Carapaz. Tra i migliori scaramucce a beneficio di telecamera negli ultimi due km. Domani tappone alpino e vediamo se qualcosa succederà in un Tour, che, francamente, sta prendendo una piega soporifera.

lunedì 14 settembre 2020

Tirreno-Adriatico 2020: ha vinto Simon Yates

Mentre il gemello Adam lotta per la classifica generale al Tour de France, Simon Yates si è aggiudicato oggi la Tirreno-Adriatico 2020, resistendo nella cronometro di San Benedetto del Tronto agli assalti di Geraint Thomas. Vincitore di giornata il fortissimo, contro il tempo, Ganna. Simon Yates e Thomas saranno al via del Giro d'Italia e tra i grandi favoriti per il successo finale.

domenica 13 settembre 2020

TDF 2020: sul Grand Colombier bis di Pogacar

Quindicesima tappa del Tour de France 2020, da Lione al Grand Colombier, sul Massiccio del Giura. La Jumbo-Visma della maglia gialla Roglic pare inattaccabile come la Banesto di Indurain nei primi anni '90. Oggi, però, spazio per attaccare ci sarebbe. Due Gran Premi della montagna di prima categoria prima della lunga ascesa al Grand Colombier, hors categorie. Ci proverà Pogacar. Gli altri, colombiani in testa, cosa faranno?

La cronaca.

La fuga va via. Ma tutti sanno che non arriverà. Il Grand Colombiere fa paura e così nessuno attacca seriamente prima. Ammesso che si possa, perché Roglic ha cinque compagni con sé! Sul Grand Colombier il primo a staccarsi è Quintana, poi tocca a Bernal, che prende un'autentica cotta. Le gambe non girano ma il suo volto racconta tutto il peso delle aspettative di un popolo intero. Un peso difficile da sostenere. Lode ad Adam Yates, che scatta,  quando Roglic ha ancora con sé George Bennet, Tom Dumoulin e Kuss. Lo riprendono. È una corsa ad eliminazione quando passa in testa Dumoulin: ritmo impressionante fino all'ultimo km. Roglic, che forse esagera, vorrebbe anche il successo di tappa, che va però al connazionale sloveno Pogacar, più agile e veloce allo sprint: giovane, bravo e audace. Corre da solo, Pogacar, e merita tutti gli applausi. 

sabato 12 settembre 2020

TDF 2020: a Lione vince Kragh Andersen

Quattordicesima tappa del Tour de France 2020, da Clermont-Ferrand a Lione, uno degli arrivi più tradizionali della Grande Boucle.


La cronaca.

Gruppo a lungo compatto in attesa degli ultimi due gran premi della montagna, entrambi di quarta categoria, non lontani dal traguardo. Roglic, mi si lasci dire, ha tutte le fortune: una squadra fortissima, che nemmeno deve tirare il gruppo in pianura, visto che lo fa Bora-Hansgrohe di Peter Sagan. Che nemmeno oggi vince. Attacchi e contrattacchi nel finale. Fuochi d'artificio ma il colpo risolutivo è del danese Kragh Andersen, che scappa a 3 km dal traguardo. Secondo Mezgec, terzo Consonni. Piazzati anche Trentin e Colbrelli. Domani si sale sul Massiccio del Giura: Gran Colombier.

venerdì 11 settembre 2020

TDF 2020: a Puy Mary vince Daniel Martínez

Tredicesima tappa del Tour de France 2020, con arrivo in quota sul Massiccio Centrale. Fuga. Tra gli attaccanti di giornata, restano appaiati Daniel Martínez e Kamna lungo la durissima ascesa di Puy Mary. Vince Daniel Martínez. Dietro solo Pogacar prova ad insidiare la maglia gialla di Roglic. I due sloveni arrivano assieme, mentre cede Bernal e, più di lui, cedono Guillaume Martin e Bardet. Roglic sempre maglia gialla, con 44" su Pogacar e 59" su Bernal.

P.S.: la caduta di metà tappa, una delle moltissime di questo Tour, oltre al ritiro immediato di Mollema, provoca anche l'abbandono, dopo il traguardo, di Bardet.

giovedì 10 settembre 2020

TDF 2020: a Sarran vince Hirschi

Dodicesima tappa del Tour de France 2020, da Chauvigny a Sarran Corrèze. Tappa ondulata e arrivo in ascesa. 

La cronaca.
Lo svizzero Marc Hirschi compie una grande azione sul Suc au May, avvantaggiandosi sui compagni di una fuga da poco cominciata. Tiene e guadagna in discesa e vince. Farà parlare di sé Hirschi. Secondo di giornata Pierre Rolland.

mercoledì 9 settembre 2020

Tour de France 2020: a Poitiers trionfa Caleb Ewan

Da Chatelaillon-Plage a Poitiers, per 167, 5 km, undicesima tappa del Tour de France 2020. Frazione pianeggiante: si prevede una nuova volata a ranghi compatti.

Arrivo a Poitiers, dove Carlo Martello sconfisse i Saraceni nell'epica battaglia del 732 D.C..

La cronaca.
Gruppo compatto, forte vento sul traguardo posto in leggera salita. Ma salita costante. Si viaggia costantemente a 50 km/h. Parecchi corridori si staccano, persino Alaphilippe, che non ha minimamente la condizione e le ambizioni dello scorso. A 6 km dall'arrivo, si avvantaggia l'austriaco Postlberger, seguito da Asgreen e Bo Jungels. A -2 km dall'arrivo, ranghi di nuovo compatti. Trionfa Caleb Ewan. C'è poco da fare, nella folla, nessuno ha le doti acrobatiche e di coraggio né la velocità di punta di Ewan. Secondo Peter Sagan. Terzo Sam Bennet. Solo dodicesimo Matteo Trentin, rimasto chiuso al momento dello sprint. Interviene, poi, il VAR e declassa Sagan per manovra irregolare. Primo sempre Ewan, secondo Sam Bennet, terzo Van Aert.

martedì 8 settembre 2020

TDF 2020: a Ile-de-Ré vince Sam Bennett

Decima tappa del Tour de France 2020, da Ile-D'Oléron a Ile-de-Ré: 164 km in pianura. Esito probabilissimo una volata di gruppo. Si correrà lungo l'Oceano Atlantico, con possibili agguati del vento ed annessi rischi di ventagli e frazionamenti del gruppo. Insomma, nessuno potrà rilassarsi. All'isola di Ré si arriverà, percorrendo un magnifico ponte da La Rochelle, città letteraria quanto altre mai. Il suo assedio (1627-1628) fu narrato da Dumas padre nel romanzo I tre moschettieri. Simenon, che vi abitò per un periodo, vi ambientò uno dei suoi romanzi più intensi: I fantasmi del cappellaio. 

La cronaca.
Cadute per Valverde e Alaphilippe. Detto questo, tutto secondo copione. Volata di gruppo. Con l'ultimo km in leggera salita. S'impone allo sprint l'irlandese Sam Bennet, che precede Caleb Ewan e Peter Sagan. Che è meno veloce e vincente di qualche anno fa. Sam Bennett, dopo le tre tappe vinte al Giro d'Italia 2018, e le due tappe conquistate alla Vuelta a Espana 2019, ha colto così la prima affermazione al Tour de France. Da registrare, infine, il quarto posto di Elia Viviani.

domenica 6 settembre 2020

TDF 2020: a Laruns vince Pogacar

Nona tappa del Tour de France 2020, frazione pirenaica da Pau a Laruns. Ma nemmeno oggi si arriva in salita.

La cronaca.

Tantissima Slovenia sulle strade della Grande Boucle: Pogacar vince sul traguardo di Laruns, Roglic sfila la maglia gialla ad Adam Yates, attardato di 54". Tengono bene i francesi Guillaume Martin e Romain Bardet, mentre il campione uscente Bernal mi pare in crescita di condizione. Da registrare il ritiro di Aru. Domani, primo giorno di riposo.

sabato 5 settembre 2020

TDF 2020: a Loundenvielle vince Peters

Il Tour de France 2020, nell'ottava tappa, con Adam Yates maglia gialla, si arrampica sui Pirenei. Frazione non lunga, 141 km da Cazères-sur-Garonne a Loudenvielle, con tre gran premi della montagna, uno hors categorie, il Port de Balès e due di prima categoria, l'ultimo dei quali, il mitico Col-de Peyresourde sarà scollinato a 11,5 km dal traguardo. Poi discesa e falsopiano. 

La cronaca.
Sto ancora cercando di assorbire il contraccolpo provocato dall'ennesima crisi di Thibau Pinot. Di nuovo vittima della malasorte: i postumi della caduta di una settimana fa gli causano una dura crisi nella prima tappa pirenaica e il naufragio al trentesimo posto in classifica a quasi 19' minuti da Adam Yates, che tiene la maglia gialla. Non si può non parteggiare per Pinot, bisognerebbe non aver cuore. Al Tour, in modo particolare, sembra Ulisse contro Poseidone, costantemente alle prese con forze ostili e soverchianti. Tutto congiura contro di lui. Antidivo per eccellenza, fuoriclasse naturale, schivo e, sì, sfortunato.  Per il resto, Roglic è da qualche anno un peso massimo nelle corse a tappe, ma non ha il colpo del Ko. Che possiede il suo giovane connazionale Pogacar, che recupera buona parte del ritardo accusato ieri. Si salva così Bernal, apparso non brillante. Mentre cedono Tom Dumoulin e Alaphilippe. Dietro Yates e Roglic, c'è Guillaume Martin in classifica generale, davanti a Bardet e quattro colombiani quattro: Bernal, Quintana, Lopez e Uran. Domani ancora Pirenei. Vincitore di giornata il bravo francese Peters, superstite della fuga.

venerdì 4 settembre 2020

TDF 2020: 7^ tappa, a Lavaur bis di Van Aert

Settima tappa del Tour de France 2020, da Millau a Lavaur, per 168 km. Frazione a lungo vallonata, ma nel finale pianeggiante. Tentativi di fuga ci saranno ma l'arrivo in volata resta probabile. Del resto, sabato e domenica il plotone dovrà arrampicarsi sui Pirenei.

La cronaca.
Ci pensa il forte a fare selezione. Dal gruppo della maglia gialla, conseguenza dei soliti ventagli che si formano, perdono contatto in molti, compresi Pogacar, Landa, Carapaz e Porte. Giustificato solo Pogacar, che è giovane e ancora inesperto. Alla fine volata di mezzo gruppo e vittoria del solito Van Aert! Guillaume Martin si ritrova terzo in classifica generale a 9" da Adam Yates. 

giovedì 3 settembre 2020

TDF 2020: 6^ tappa, sul Mont Aigoual vince Lutsenko

Sesta tappa del Tour de France 2020. Il gruppo riparte con una nuova maglia gialla, quella di Adam Yates, gemello di Simon. Adam Yates è stato favorito dalla penalizzazione di 20" (rifornimento vietato negli ultimi 20 km) inflitta al beniamino di Francia, Julian Alaphilippe. Tutto sommato, meglio per lui, che ha non la squadra per tenere a lungo la maglia. Meglio tornare nel gruppo, senza luce dei riflettori addosso. Poi, la forma non pare la stessa dello scorso anno. Oggi si torna in quota, con l'arrivo in salita sul Mont Aigoual, vetta delle Cevenne sul Massiccio Centrale. Pronostico aperto a tutti i migliori.

La cronaca.

Vince il kazako Lutsenko dopo avere animato la fuga di giornata, che il gruppo lascia andare. Terzo posto per il campione olimpico Van Avermaet. Immutata la classifica generale, con Alaphilippe, quinto di giornata, che prende un minuscolo secondo ai rivali sul traguardo. La sensazione è che la consapevolezza di affrontare un Tour molto duro abbia messo la sordina alle ambizioni offensive dei migliori.

1. Lutsenko (KAZ)
2. Herrada (SPA) a 55"
3. Van Avermaet a 2'15"

mercoledì 2 settembre 2020

TDF 2020: 5^ tappa, a Privas vince Van Aert. Adam Yates nuova maglia gialla, Alaphilippe penalizzato

Quinta tappa del Tour de France 2020 da Gap a Privas, 186 km ondulati, con più discesa che salita. Tappa adatta a colpi di mano, anche se, la folla di pretendenti al successo finale, ce ne sono almeno 7 o 8 tutti apparentemente in buone condizioni, potrebbe ipotecare anche quest'arrivo. Posso dirlo? Lo dico. Non ricordo un percorso così impegnativo e variegato del Tour de France.

La cronaca. 

Non riescono fughe in questo Tour e poche, a dire il vero, se ne provano. Eppure il percorso della tappa odierna si sarebbe prestato eccome ad un colpo di mano. Si avverte una forte tensione perché, va detto, i più forti, con l'eccezione di Nibali, che va per i 36, ed il giovane Evenepoel, prima destinato al Giro e poi infortunato, sono in corsa. Sotto molti aspetti, mi sembra il Tour del 1989, anche se il carisma di un LeMond o di un Fignon è merce rara. Negli ultimi 30 km, il nemico del gruppo è il vento. Di certo, non c'è il caldo di luglio. Ci sono 25° gradi e poco più del 30% di umidità. Condizioni ideali per correre in bicicletta. Sembra prepararsi una volata di gruppo. L'andatura aumenta solo a 8,5 km dal traguardo per iniziativa della Ineos di Bernal e il plotone si segmenta in ventagli scossi dal vento. Alla fine è volata, vinta dallo strapotente belga Van Aert sull'olandese Bol e l'irlandese Sam Bennet. E pensare che ieri Van Aert si era speso come l'ultimo dei gregari per Roglic. Le possibilità di questo corridore sono ancora sconosciute. Va forte dappertutto. Un rifornimento a 17 km dalla fine - sarebbe stato possibile solo prima dei 20 km dal traguardo - costa ad Alaphilippe 20" di penalizzazione e la maglia gialla, che passa sulle spalle di Adam Yates.

1. Van Aert (BEL)
2. Cees Bol (OLA)
3. Sam Bennet (IRL)