Due punti nelle ultime tre partite. L'Inter di Mancini non sa più vincere. Contro una Juve tutt'altro che irresistibile, l'Inter dura un tempo, grazie alla vena del suo unico fuoriclasse, Jovetic. Coglie anche una traversa con Brozovic ed affonda con Perisic, che gioca a strappi, difende poco, ma qualche guizzo, soprattutto quando accelera, lo mostra. L'azione parte sempre dalla difesa, perché Medel e Felipe Melo non hanno qualità in regia e si limitano ad interdire. Partita nervosa, bianconeri aggressivi, che vengono fuori nella ripresa, guidati da uno Zaza indomito e da Cuadrado, che sfrutta la sua velocità negli uno contro uno. Juan Jesus lo soffre spesso. Mancini non cambia, a parte Guarin per l'ammonito Melo, e del resto grandi cambi non li ha. E questo è il punto. L'attacco è leggero, di testa, la prendono sempre i bianconeri, tutti sul metro e novanta. Icardi, che resta formidabile in area, non è Ibrahimovic e reparto da solo non può farlo. L'avrà capito Mancini? E sì che l'Inter segna poco, pochissimo. Piuttosto che Palacio a tempo scaduto, avrei schierato prima Manaj, che almeno qualche apprensione alla retroguardia avversaria l'avrebbe creata. A gennaio, in ogni caso, l'attacco va rinforzato.