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mercoledì 14 luglio 2021

TdF 2021: sul Col du Portet vince Pogacar in giallo

Diciassettesima tappa del Tour de France 2021, da Muret a Saint-Lary-Soulan Col du Portet. Sulla carta sarebbe una tappa tremenda, vissuta all'assalto della maglia gialla sui Pirenei. Prima due Gpm di prima categoria: il Peyresourde e Val Louron. Poi, l'horse categorie  conclusivo del Col du Portet. Dico sarebbe, mentre la corsa sta per partire, perché fino ad ora il Tour è stato tra i più deludenti che ricordi, quanto alla contesa tra i primi della classifica. E non pare aver torto, fino a smentite della strada, il tecnico di Pogacar, che rimprovera ai rivali dell'asso sloveno di andar piano e di aver sbagliato preparazione. Vediamo se, almeno oggi, qualcuno saprà far meglio.

La cronaca. 

Niente da fare: questo Pogacar non si batte. Nel giorno della festa nazionale francese, conquista anche il successo di tappa. Davanti a Vingegaard, Carapaz, distanziati di pochi, ma significativi secondi. Cede invece quasi 2 minuti Rigoberto Uran. Per come corre, per i successi programmati e perentori, per la versatilità di corsa, in salita e contro il tempo, Pogacar ricorda Hinault. Forse esagero. Forse no. Di certo il "Tasso" bretone vinse i primi due Tour cui partecipò, nel 1978 e nel 1979. Pogacar sta facendo lo stesso. Ed è più giovane di lui allora.

martedì 13 luglio 2021

TdF 2021: a Saint-Gaudens vince Konrad, Colbrelli secondo

Sedicesima tappa del Tour de France 2021, da Pas de la Case a Saint-Gaudens: da scalare il Col de Port, il Col de la Core e il Col de Portet-d'Aspet prima della picchiata verso il traguardo, appena interrotta da un altro Gpm di quarta categoria.

La cronaca. 

Vince l'austriaco Konrad dopo lunga fuga. Secondo è un coraggioso Sonny Colbrelli, che arriva una quarantina di secondi dopo, assieme a Matthews, onorando la maglia di campione italiano. Molto attardato il gruppo della maglia gialla Pogacar.

sabato 10 luglio 2021

TdF2021: a Quillan vince Mollema

È l'olandese Bauke Mollema a vincere la quattordicesima tappa del Tour de France 2021, da Carcassonne a Quillan. Arriva da solo, precedendo di oltre un minuto gli altri fuggitivi di giornata, tra i quali Cattaneo, quarto al traguardo. Cattaneo è ora decimo in classifica generale. Il gruppo della maglia gialla giunge a quasi sette minuti dal vincitore. 

giovedì 8 luglio 2021

Tdf 2021: a Nimes vince Nils Politt

La dodicesima tappa del Tour de France 2021, con partenza da Saint-Paul-Trois-Chateaux e arrivo a Nimes, potrebbe premiare ancora le ruote veloci del gruppo, a meno di una fuga riuscita.

La cronaca. 

Tra i battistrada, si avvantaggia il tedesco Nils Politt e trionfa sul traguardo di Nimes. Il secondo e il terzo, Erviti e Sweeny, arrivano con 31" di ritardo. Giornata tranquilla, invece, per il gruppo della maglia gialla Pogacar.

mercoledì 7 luglio 2021

TdF 2021: a Malaucène trionfa Van Aert

Undicesima tappa del Tour de France 2021, da Sorgues a Malaucène, per 198,9 km. Sarà scalato per due volte, il terribile Mont Ventoux, la cima cara al Petrarca. Una delle salite mitiche della Grande Boucle, che costituisce un romanzo nel romanzo del Tour. 

La cronaca.

Van Aert all'attacco durante la seconda ascesa al Mont Ventoux. Nel gruppo della maglia gialla, la squadra di Carapaz cerca di tenere il ritmo alto. Vingegaard, che ha personalità pari al talento, riesce ad evadere dal gruppetto dei migliori. Verrà però ripreso. Van Aert dopo aver scollinato da solo, tiene in discesa e vince: grandissima impresa la sua. Un giorno potrà vincere il Tour. Va forte dappertutto. Elissonde e Mollema sono secondo e terzo di giornata a 1'14". Quarto, manco a dirlo, Pogacar. Che pare non avere punti deboli. Corre come un veterano. 

 

domenica 4 luglio 2021

TdF2021: a Tignes trionfa O'Connor, secondo Cattaneo, terzo Colbrelli

Dopo l'assolo formidabile di Pogacar, il Tour de France 2021 riparte oggi con la nona tappa, da Cluses a Tignes: 5 Gpm, due di seconda, due di prima categoria e un horse categorie. Chi oserà attaccare Pogacar? Chi ne avrà la forza? 

La cronaca.

Grande assolo dell'australiano Ben O'Connor, a lungo maglia gialla virtuale. Del resto, Pogacar non ha la squadra per controllare la corsa. Conserva il simbolo del primato, solo perché a 4 km dal traguardo la Ineos di Carapaz e Geraint Thomas si mette a tirare aumentando l'andatura. Scatta Carapaz, contrattacca Pogacar e fa il vuoto. Va fortissimo l'asso sloveno. Davanti, Cattaneo coglie un grande secondo posto di giornata. Mentre terzo è il connazionale e campione italiano in carica, Colbrelli. O'Connor sale, dal canto suo, al secondo posto della classifica generale. Domani, primo giorno di riposo. Dimenticavo: oggi non hanno preso il via Roglic e Van der Poel. Entrambi pensano alle Olimpiadi di Tokyo. 

sabato 3 luglio 2021

Le Grand-Bornand: Pogacar ipoteca il Tour

Oggi, ottava tappa del Tour de France 2021, da Oyonnax a Le Grand-Bornand. Tappa alpina di circa 150 km, ma arrivo in discesa, uno dei tanti di quest'edizione n. 108 del Tour. Dopo il terremoto di classifica verificatosi nella frazione di ieri, è lecito attendersi grande battaglia anche oggi. 

La cronaca. 

Impresa clamorosa di Pogacar, che attacca a 32 km dal traguardo, mentre Geraint Thomas e Roglic erano già in pieno naufragio agonistico, e annichilisce tutti gli altri pretendenti al successo finale. Solo Carapaz gli resiste per poco. Presto viene staccato. Pogacar riprende tutti i fuggitivi di giornata, tranne il belga Teuns, che vince la tappa. L'asso sloveno prende la maglia gialla e infligge ai migliori rivali oltre quattro minuti di distacco. Prova di forza disarmante. Ma anche resa incondizionata degli avversari, subito stesi dopo la prima grande frazione di montagna. Non mi spiego, in particolare, la disfatta di Alaphilippe. La tappa, come tutto il Tour del resto, era disegnata per lui. 

venerdì 2 luglio 2021

TdF 2021: 7^ tappa vince Mohoric. Ribaltone. Risale Nibali

Settima tappa del Tour de France 2021, da Vierzon a Le Creuzot, per 249,1 km. Finale discretamente movimentato con Gpm di quarta, terza e, l'ultimo, di seconda categoria. Arrivo dopo discesa. Tappa ideale per Alaphilippe

La cronaca.

Ribaltone alla Grande Boucle. Non vedevo qualcosa del genere dal 1990, quando LeMond attaccò Chiappucci in una tappa simile a quella odierna. Mathieu Van der Poel, in giallo, va in fuga, con Van Aert, con Mohoric, che poi vincerà la tappa, con lo stesso Vincenzo Nibali. E un'altra ventina di corridori. E li lasciano andare. Pogacar e la sua squadra faticano a contenere i danni e non trovano manforte negli altri pretendenti al successo finale. Un'imboscata riuscita. Così Van der Poel resta in giallo e magari non fa paura in vista di Parigi, ma Van Aert dovrebbe farne di più, e anche Nibali risale al sesto posto. Pogacar si ritrova quinto a 3'43" da Van der Poel. A 3'10" da Van Aert, uno che, lo scrivevo anche lo scorso anno, potrebbe anche curare la classifica, perché va forte dappertutto. Tanto più che il suo capitano, Roglic, è ormai tagliato fuori: ha oltre nove minuti di ritardo. Una sorpresa in una giornata sorprendente. Vediamo come va a finire. Domani, le Alpi.

giovedì 1 luglio 2021

Tour de France 2021: a Chateauroux bis di Cavendish

Sesta tappa del Tour de France 2021, da Tours a Chateauroux, per 160,6 km.

La cronaca.

Secondo arrivo in volata dell'edizione n. 108 della Grande Boucle. E trionfa per la seconda volta Mark Cavendish, salito a 32 vittorie al Tour, solo due meno del primatista Merckx. Campione straordinario il velocista inglese. Straordinario come la sua voglia di tornare protagonista. Ci credevano in pochissimi. Secondo di giornata, Philipsen, terzo Bouhanni.


mercoledì 30 giugno 2021

Laval Espace Mayenne: trionfa Pogacar. Van der Poel resta in giallo

Quinta tappa del Tour de France 2021, da Changé a Laval Espace Mayenne, prova a cronometro di 27,2 km, per lo più pianeggiante e pertanto adatta ai migliori specialisti contro il tempo. 

La cronaca.

Pogacar sembra quello della cronometro decisiva dello scorso Tour, quando spodestò Roglic. Pedalata facilissima ed estremamente redditizia. Vince trionfalmente la tappa, correndo a 51 km/h di media. Infligge 44" al connazionale Roglic, 1'10" ad Alaphilippe. Van der Poel, autore di una grande prova, tiene la maglia gialla per 8". Ma, Pogacar sembra già il padrone del Tour. Di questo e di molti altri a venire. Questo obbliga a dire la cronaca. Si attendono conferme dalla strada.


lunedì 28 giugno 2021

TdF 2021: a Pontivy vince Merlier. Cadono Roglic e Pogacar

Oggi terza tappa del Tour de France 2021, da Lorient a Pontivy, per 182,9 km. Dovrebbe esserci la prima volata di gruppo. Il favorito d'obbligo è Caleb Ewan. Che dovrà guardarsi da Demare, forse da Merlier e dico anche da Cavendish, risorto agonisticamente in questo 2021. L'asso britannico, 36 anni suonati, ha pur sempre vinto 30 tappe al Tour, anche se sulle strade di Francia non alza le braccia dal 2016.

La cronaca.

Vince in volata il belga Merlier, che già si era imposto nella seconda tappa al Giro d'Italia ed è sempre meno una sorpresa. Secondo il connazionale e compagno di squadra Philipsen, terzo il velocista francese di lungo corso, Bouhanni. Merlier e Philipsen sono compagni di squadra della maglia gialla, che ha tirato la volata! Cadute invece, cadute clamorose e dagli esiti ancora non prevedibili sulla corsa, per Roglic, che arriva con oltre un minuto e venti secondi di ritardo dal vincitore di giornata e per il grande rivale Pogacar, che perde comunque 26". Giornata favorevole agli altri pretendenti al successo finale, a cominciare da Alaphilippe, sempre a 8" da Van der Poel. Questo è il Tour de France, l'imprevisto è sempre in agguato. Basti pensare a Caleb Ewan, il più veloce in gruppo e di solito abilissimo a manovrare la bicicletta. Anche lui caduto e caduto male. Quasi me ne stavo dimenticando. 

domenica 27 giugno 2021

TdF 2021: sul Mûr-de-Bretagne vince Van der Poel, che veste la maglia gialla

Seconda tappa del Tour de France 2021, con arrivo sul Mur-de-Bretagne. Mathieu Van der Poel si aggiudica 8" di abbuono sul primo arrivo di giornata al Mûr-de-Bretagne. E per farlo attacca con anticipo. Il gruppo, poi, si ricompatta, preparandosi al secondo e decisivo attacco, per il successo di tappa, al Muro di Bretagna. Ed è proprio Van der Poel a vincere la tappa. Oggi, era il più forte. Indossa anche la maglia gialla, che era sempre sfuggita al nonno: Raymond Poulidor. Che fu il corridore più amato dai francesi. Otto volte sul podio al Tour e mai una maglia gialla. Mathieu Van der Poel, peraltro anche figlio di un campione da classiche come Adrie, ha coronato il sogno giallo del nonno. Non c'è sport più affascinante e omerico del ciclismo. 

sabato 26 giugno 2021

TdF 2021: Alaphilippe trionfa a Landerneau. Sua la prima maglia gialla

Prima tappa del Tour de France 2021, da Brest a Landerneau, in Bretagna per 198 km.

La cronaca.

Tutti vogliono vincere, da Van der Poel ad Alaphilippe, da Van Aert a Colbrelli. Dopo qualche timido tentativo di fuga, il gruppo potrebbe giungere compatto sull'ultima côte di giornata. Poco prima, però, terribile caduta, a poco meno di 8 km dal traguardo. A terra Froome, davvero sfortunato, e Barguil e tanti altri. Alaphilippe scatta furiosamente a -2,3 km dall'arrivo. Cerca di seguirlo Roglic.

Alaphilippe non molla e anzi rilancia la propria azione. Trionfa lui a Landerneau e veste la prima maglia gialla del Tour de France 2021. Secondo arriva Matthews, terzo Roglic. Pogacar è sesto. Domani, sul Mûr-de-Bretagne, il favorito sarà ancora Alaphilippe. 

mercoledì 16 giugno 2021

Tour de France 2021: trionfa Pogacar! L'asso sloveno è il più giovane vincitore di due Tour consecutivi

Ventuno giorni di corsa, inframmezzati da due di riposo, il  Tour de France 2021 prenderà il via il 26 giugno da Brest e terminerà a Parigi il 18 luglio. Con una settimana d'anticipo rispetto al solito. Ecco il percorso. Forse mi sbaglio, ma mi pare disegnato espressamente per Alaphilippe. Dalle prime due tappe ai molti arrivi in discesa. Solo che Roglic e Pogacar vanno forte anche sul terreno del francese.

I favoriti della vigilia (cliccate)

Il percorso (21 tappe: cliccate): 

1^ tappa 26 giugno - Brest - Landernau 198 km

2^ tappa 27 giugno - Perros Guirec - Mûr-de-Bretagne 183,5 km

3^ tappa 28 giugno - Lorient - Pontivy 182,9 km

4^ tappa 29 giugno - Redon - Fougères 150,4 km

5^ tappa 30 giugno - Changè - Laval 27,5 km (cronometro)

6^ tappa 1 luglio - Tours - Chateroux 161 km

7^ tappa 2 luglio - Vierzon - Le Creusot 249,1 km

8^ tappa 3 luglio - Oyonnax - Le Grand-Bornand 151 km

9^ tappa 4 luglio Cluses - Tignes 145 km

5 luglio  1° giorno di riposo

10^ tappa 6 luglio - Albertville - Valence 191 km

11^ tappa 7  luglio - Sorges - Malaucène 198,9 km

12^ tappa 8 luglio - Saint-Poil-Trais-Chateaux -  Nimes 159,5 km

13^ tappa 9 luglio -Nimes - Carcassonne 220 km

14^ tappa 10 luglio - Carcassonne - Quillan 184 km

15^ tappa 11 luglio - Ceret - Andorra - La Vella 191,5 km

12 luglio 2° giorno di riposo

16^ tappa 13 luglio - Pas de la Case - Saint-Gaudens 169 km

17^ tappa 14 luglio - Moret - Col du Portet 178,5 km

18^ tappa 15 luglio - Pau - Luz Ardiden 130 km

19^ tappa 16 luglio - Mourenx - Libourne 207 km

20^ tappa 17 luglio - Libourne - Saint-Emilion 30,8 (cronometro)

21^ tappa 18 luglio - Chatou - Parigi (Champs Elysées) 108,5 km

La cronaca.

La prima tappa premia, con vittoria e maglia gialla, il magnifico assolo di Julian Alaphilippe sulla côte conclusiva: una progressione violenta cui Roglic, poi secondo, non resiste. Nella seconda tappa, con due passaggi sul Mur-de-Bretagne, Van der Poel schianta la resistenza dei rivali, vince la sua prima tappa al Tour, anzi in un grande giro, indossa la maglia gialla come già il padre Adrie e come mai il nonno Poulidor. La terza tappa, con arrivo a Pontivy, regala la prima volata di gruppo: s'impone il belga Merlier, davanti al compagno di squadra Philipsen e a Bouhanni. La notizia sta invece nelle caduta di Roglic, prima, e Pogacar poi. Il primo perde oltre un minuto, Pogacar solo 26". Si avvantaggia, così, tra gli altri, Alaphilippe. La quarta tappa celebra il ritorno al successo, sulle strade della Grande Boucle, dell'asso britannico Mark Cavendish, che, in volata, coglie il successo n. 31 al Tour - solo 3 meno di Merckx - e risorge agonisticamente. Nella quinta tappa, prima contro il tempo, prova superlativa di Pogacar che incenerisce la concorrenza, lanciando un severo monito a chi vorrà opporsi alla sua leadership naturale. Vince e distanzia Roglic di 44'', di 1'10" Alaphilippe, che fa comunque meglio di Geraint Thomas. Si difende con orgoglio Van der Poel, che resta in giallo per 8". A Chateroux, traguardo della sesta tappa, volata di gruppo e secondo successo di un intramontabile Mark Cavendish, che precede Philipsen e Bouhanni. Per Cavendish 32 successi di tappa al Tour, appena due meno di Merckx. Nella settima tappa, l'invenzione che nessuno aspettava. Van der Poel in fuga in maglia gialla, con altri 28 corridori, tra cui Van Aert, Mohoric, che poi vince la tappa, e Nibali, che risale al sesto posto della generale. Pogacar, lasciato solo con la sua squadra a limitar i danni, perde più di tre minuti. Roglic addirittura crolla ed esce di classifica. Tappa di profumo antico. Sul Col de la Romme comincia l'azione solitaria di Pogacar, che terremota l'ottava tappa del Tour. L'asso sloveno prosegue imperterrito sul Col de la Colombiere fino al traguardo sul Grand-Bornand: avversari annichiliti, a più di quattro minuti. Naufragio per Alaphilippe, Thomas e Roglic. Pogacar è la nuova maglia gialla e potrebbe tenerla fino a Parigi. Nella nona tappa - non sono partiti Roglic e Van der Poel - a Tignes arriva da solo O'Connor, autore di un grandissimo assolo. Dietro di lui, staccati, gli italiani Cattaneo e Colbrelli. Pogacar, nel finale, guadagna ancora sui diretti avversari. Domani, primo giorno di riposo. Nella decima tappa, da Albertville e a Valence, Cavendish cala il tris: successo n. 33 al Tour in carriera, uno meno di Merckx. Nella undicesima tappa, durante la seconda scalata del Mont Ventoux, grande assolo di Van Aert, che poi resiste e vince. Pogacar controlla. O'Connor va in crisi e scivola al quinto posto della generale. La dodicesima tappa, con arrivo a Nimes, è vinta da uno dei fuggitivi di giornata, che resta solo nel finale, il tedesco Nils Politt. La tredicesima tappa, da Nimes a Carcassone, si chiude con una volata di gruppo e Cavendish che cala il poker in questo Tour. Per lui è il successo n. 34 di tappa alla Grande Boucle: eguagliato uno dei tanti primati di Eddy Merckx. Nella quattordicesima tappa, da Carcassonne e Quillan, assolo di Mollema. Il gruppo maglia gialla arriva comodamente dopo quasi 7 minuti. La quindicesima tappa, che si conclude ad Andorra, risveglia l'orgoglio di Valverde, poi secondo di giornata, Nibali e Alaphilippe, pure loro in fuga. Vince però lo statunintense Sepp Kuss. Pogacar resta tranquillo in maglia gialla. Nella sedicesima tappa, a Saint-Gaudens arriva primo il fuggitivo Konrad, poi a una quarantina di secondi, Colbrelli e Matthews. Il gruppo maglia gialla arriva ben dopo, nonostante qualche scaramuccia finale. La diciassettesima tappa, nell'anniversario della presa della Bastiglia, prevede la scalata di Peyresourde, Val Louron e Col du Portet. Vince Pogacar in maglia gialla davanti a Vingegaard e Carapaz. A oltre un minuto Gaudu. Nella diciottesima tappa, due cime mitiche come Tourmalet e quella d'arrivo di Luz Ardiden. Nel finale restano i migliori e trionfa ancora Pogacar in maglia gialla, davanti a Vingegaard e Carapaz. L'asso sloveno sta letteralmente dominando la corsa. Nella diciannovesima tappa, bis di Mohoric dopo lunga fuga, prima con molti altri, poi da solo: quinto successo sloveno in questo Tour, considerati i tre di Pogacar. La ventesima tappa, una cronometro da specialisti, premia il talento scintillante di Van Aert, che batte i danesi Asgreen e Vingegaard. Pogacar è ottavo di giornata. Ma ha vinto, non da oggi, il suo secondo Tour. La ventunesima e ultima tappa si conclude, secondo tradizione, sugli Champs Elysées. Trionfa, per la terza volta in quest'edizione della Grande Boucle Van Aert, davanti al connazionale Philipsen e Cavendish. Pogacar conquista il suo secondo Tour de France a nemmeno 23 anni. Più precoce di Merckx e di Hinault. Il secondo, Vingegaard, gli cede 5'20". Per trovare un distacco più ampio, bisogna risalire al 1997, quando Hullrich inflisse oltre nove minuti a Virenque. 

Le pagelle finali (cliccate).


Classifica generale finale
1. Tadej Pogacar (SLO)
2. Jonas Vingegaard (DAN) a 5'20"
3. Richard Carapaz (ECU) a 7'03"
4. Ben O'Connor (AUS) a 10'02"
5. Wilco Kelderman (OLA) a 10'13"
6. Enric Mas (SPA) a 11'43"
7. Lutesnko (KAZ) a 12'23"
8. Guillaume Martin (FRA) a 15'33"
9. Pello Bilabao (SPA) a 16'04"
10. Rigoberto Uran (COL) a 18'34"

venerdì 22 gennaio 2021

Tour de France 1988: Pedro Delgado

Il primo fu Federico Bahamontes, nel 1959, seguito da Luis Ocana, nel 1973, il terzo corridore spagnolo capace di vincere il Tour de France fu invece Pedro Delgado, classe 1960, magnifico scalatore, che si difendeva benissimo sul passo, al punto di riuscire a vincere anche gare contro il tempo. Delgado vinse nel 1988. Dopo che Hinault si era ritirato da due anni e mentre ancora durava la convalescenza di Greg LeMond, reduce da un terribile incidente di caccia. Fignon, invece, suo coetaneo, sarebbe tornato davvero competitivo in una grande corsa a tappe l'anno dopo. Roche, dopo la tripletta Giro, Tour e campionato del mondo, si era concesso un anno sabbatico. Si preparava un ricambio generazionale, c'era, potrebbe dirsi, un vuoto di potere, era quello il momento di vincere, per Delgado. E Delgado quel momento lo colse. D'altra parte, era già stato secondo, dietro l'incredibile Roche del 1987, l'anno prima, vantava un successo più numerosi piazzamenti alla Vuelta a Espana e un mese e mezzo prima aveva chiuso ottavo il Giro d'Italia conquistato da Hampsten, quello della tempesta del Gavia. La prima maglia gialla, al Tour del 1988, andò al velocista italiano Guido Bontempi. Poi al canadese Bauer, quindi fu appannaggio di tre ciclisti olandesi: Van Vliet, Lubberding e Nijdam. Fino all'arrivo sull'Alpe d'Huez, cima mitica domata da un altro olandese con doti di grande arrampicatore, Steven Rooks, che precedette il compagno di squadra e connazionale Theunisse: quel giorno, Delgado, terzo di giornata a 17", si vestì di giallo, per mantenere il simbolo del primato sino alla fine. Il giorno dopo vinse la cronometro di Villard de Lans, portando il suo vantaggio su Rooks, secondo nella generale, a 2'47". Rimase il suo unico successo parziale, ma continuò a guadagnare sugli inseguitori in classifica, tanto che a Parigi vinse con 7'13" su Rooks, secondo, e con 9'58" sul colombiano Parra. Se non si fosse presentato in ritardo al cronoprologo del Tour del 1989, quello vinto da LeMond su Fignon per soli 8" - ritardo mai spiegato e mai chiarito, quello di Delgado - avrebbe potuto vincerne due di Tour. Nelle grandi corse a tappe, invece, gli sarebbe toccato di trionfare ancora alla Vuelta del 1989. Nella sua squadra, la Reynolds, poi Banesto, stava crescendo Miguel Indurain, vincitore dei futuri Tour dal 1991 al 1995 consecutivamente. Indurain, però, il Tour del 1988 lo concluse soltanto al quarantasettesimo posto. Il coetaneo Gianni Bugno, fu sessantaduesimo nella generale, ma destò grande impressione vincendo la tappa di Limoges.

giovedì 21 gennaio 2021

Tour de France 1986: Greg LeMond, un americano a Parigi

Dopo il terzo posto del 1984, dietro Fignon e Hinault, e dopo il secondo posto del 1985, dietro Hinault, nel 1986 Greg LeMond, primo statunitense nella storia del ciclismo, si aggiudicò il Tour de France. L'anno precedente, quando a molti sembrava che potesse scalzare il compagno di squadra e capitano Hinault, LeMond si attenne, obbediente, agli ordini di scuderia. Hinault osservò ed apprezzò. Promettendo che l'anno dopo avrebbe ricambiato il favore. E andò così.

Tour de France 1986

Tuttavia, fu Hinault, dentro la formidabile compagine della squadra francese, La Vie Claire, a indossare per primo la maglia gialla, dopo l'undicesima tappa, da Bayonne a Pau, vinta da Pedro Delgado. Greg LeMond vinse il giorno successivo, ma strappò il simbolo del primato a Hinault soltanto nella diciassettesima tappa con arrivo a Serre Chevalier: vincitore di giornata fu lo spagnolo Chozas, LeMond arrivò terzo, a 6'26", assieme allo svizzero Zimmermann, Hinault, in crisi, solo tredicesimo a 9'47". I tre minuti abbondanti che perse da LeMond non li recuperò più, pur togliendosi la soddisfazione di vincere il giorno dopo sull'Alpe d'Huez, tagliando il traguardo un attimo prima dell'amico/rivale. In quell'edizione della Grande Boucle, furono tre i successi parziali di Hinault, come quelli del velocista italiano Guido Bontempi. Alla fine, a Parigi, primo LeMond con 3'10" su Hinault, secondo, e 10'54" sullo svizzero Urs Zimmermann, terzo. La Vie Claire piazzò quattro corridori tra i primi dieci della classifica generale. Oltre LeMond e Hinault, primo e secondo, anche lo statunitense Hampsten, quarto, e l'elvetico Niki Ruttiman, settimo.

mercoledì 20 gennaio 2021

Tour de France 1985: Hinault V batte LeMond e Roche

Fu nel 1985 che Bernard Hinault eguagliò il primato dei cinque successi al Tour de France già stabilito, prima di lui, da Anquetil e Merckx.

Tour de France 1985

L'asso bretone, in forza alla formazione transalpina La Vie Claire, convisse, durante quel Tour, con il giovane fuoriclasse americano Greg LeMond, che giunse secondo a Parigi: Hinault s'impegnò ad aiutarlo nel Tour successivo, che LeMond poi avrebbe vinto davvero. In quel 1985, il distacco tra i due a Parigi fu solo di 1'42" e molti ritennero che LeMond, se libero di attaccare il suo capitano, avrebbe potuto vestire la maglia gialla finale. Resta, a distanza di tanti anni, una mera congettura. Terzo giunse l'irlandese Stephen Roche, che un suo Tour l'avrebbe conquistato nel 1987. Tra i primi dieci della classifica generale, anche due grandissimi scalatori, come lo spagnolo Pedro Delgado, sesto e vincitore nella tappa pirenaica di Luz-Ardiden e il colombiano Lucho Herrera. Da segnalare, tra cronometro individuali e cronometro a squadra, i 230 km corsi contro il tempo. Il contrario di quanto accade nei Tour degli ultimi anni.

venerdì 15 gennaio 2021

Tour de France 1981: Hinault III. Nessun italiano al via!

Dopo il forfait in maglia gialla durante quello del 1980, Bernard Hinault si presentò da grande favorito al Tour de France del 1981, avendo conquistato le precedenti edizioni del 1978 e del 1979. Sulla carta, i suoi avversari erano l'olandese Zoetemelk, vincitore l'anno prima, e il sommo scalatore belga Van Impe. Hinault vestì subito la maglia gialla, dominando il cronoprologo di Nizza, la cedette alla fine della cronometro a squadre della terza tappa in favore di Knetemann, che la conservò per quattro giorni, prima che la conquistasse il sorprendente australiano Phil Anderson sui Pirenei: nella tappa che arrivava a  Saint-Lary-Soulan il successo di giornata arrise a Van Impe. Hinault tornò padrone della corsa il giorno dopo, imponendosi nella cronometro di Pau e rimase in testa alla classifica fino alla fine, fino a Parigi, dove vinse il suo terzo Tour con 14'34" su Van Impe e 17'04" sul francese Robert Alban, mai così competitivo. Un dominio nettissimo, quello di Hinault, che ottenne anche quattro successi parziali, tre dei quali contro il tempo. Cinque tappe furono invece vinte dal velocissimo passista belga Freddy Maertens. Com'era già accaduto nell'edizione precedente, al Tour del 1981 non prese parte alcun corridore italiano. Allora, andava così. Eppure in quell'anno, Battaglin aveva realizzato la doppietta Vuelta a Espana/Giro d'Italia e, oltre a lui, anche i grandi duellanti Moser e Saronni avrebbero potuto andare almeno a caccia di tappe alla Grande Boucle. Non successe.

martedì 12 gennaio 2021

Tour de France 1983: Laurent Fignon!

Quando Cirylle Guimard, che era stato un buon professionista, divenne direttore sportivo, si trovò, a soli 31 anni, era il 1978, ad allenare il più grande ciclista dell'epoca, l'epoca che iniziava, Bernard Hinault. Tanta grazia. La Renault, che tanti, va da sé, associano alle automobili, era una formazione fortissima e ricca di mezzi, che immancabilmente assecondava gli estri dell'asso bretone. Poi, nel 1982, passò al professionismo, sempre con la Renault e Guimard, un giovane ciclista parigino, biondo e con aura professorale, Laurent Fignon. Subito promosso al ruolo di luogotenente di Hinault. Come si vide alla Vuelta a Espana del 1983, vinta proprio da Hinault, con Fignon capace, nonostante il compito di alto gregariato, di chiudere settimo. Hinault puntava al suo quinto Tour. E l'avrebbe vinto, ma due anni dopo. In quell'anno, il 1983, non lo avrebbe corso per via di una tendinite. Pronostico aperto! Fino ad allora, so che è difficile da credere ma andò così, Hinault aveva vinto tutte le grandi corse a tappe cui aveva partecipato. Tutte: due volte la Vuelta, due volte il Giro, quattro volte il Tour. Solo nel 1980, non aveva conquistato il Tour, ma perché aveva dovuto ritirarsi. Insomma, era imbattuto. Pochi pensavano che Renault e Guimard avrebbero vinto il Tour anche senza Hinault.

Tour de France 1983



Fignon, 23 anni da compiere in agosto, fu promosso capitano. Il prologo andò al belga Vanderaerden, prima maglia gialla. Che passò, dopo due giorni, sulle spalle del francese Gauthier e quindi su quelle del danese - primo nella storia - Kim Andersen. La corsa esplose sui Pirenei, nella decima frazione da Pau a Bagneres-de-Luchon, dove vinse lo scozzese Millar davanti al promettente scalatore spagnolo Pedro Delgado e al francese Pascal Simon, che ottenne il simbolo del primato. Fignon giunse al traguardo con un ritardo di 4'23". Fignon recuperò oltre tre minuti su Pascal Simon nella quindicesima tappa sul vulcano del Massiccio Centrale: il Puy de Dome. E completò la rimonta nella diciassettesima tappa, che vide il ritiro di Simon, sofferente per i postumi di una caduta di due giorni prima: sull'Alpe d'Huez, Fignon vestì la maglia gialla, mentre il successo di giornata arrise al corridore olandese Peter Winnen. Fignon avrebbe tenuto la testa della classifica fino a Parigi, annettendosi anche la cronometro di Digione. Secondo sarebbe stato lo spagnolo Arroyo a 4'04", terzo l'olandese Winnen a 4'09", quarto il belga Van Impe a 4'18". Fignon avrebbe replicato il successo un anno dopo, infliggendo la prima sconfitta in una grande corsa a tappe a Hinault, emigrato alla Vie Claire, costretto alla piazza d'onore.

domenica 20 settembre 2020

TDF 2020: a Parigi vince Sam Bennett

Ancora fortissima l'impressione lasciata dalla rimonta nella cronometro di Planche Des Belles Filles, che ieri ha permesso a Pogacar di conquistare la maglia gialla e vince il Tour de France 2020 a quasi 22 anni: il più giovane della storia dopo il francese Cornet che, nel 1904, si aggiudicò la seconda edizione della Grande Boucle a nemmeno 20 anni. Oggi passerella finale a Parigi, con tradizionale arrivo sugli Champs Elysees.

La cronaca. 

Volata di rito e successo delle ruote più veloci, quelle dell'irlandese Sam Bennet, che precede Pedersen e Sagan, rimasto all'asciutto in questo Tour de France. Poi, il tripudio per la maglia gialla finale di Pogacar.