Mancini spesso fallisce le grandi partite. Gli succede più spesso in Champions che in campionato. Ieri, gli è accaduto in Premier League, dove il suo City è uscito sconfitto dal campo del Chelsea, restituendo credito e speranze al discusso Villas Boas: ora, i concittadini dello United sono indietro soltanto due punti. Eppure il Man City era presto passato in vantaggio con Balotelli, la cui caratura di campione di rango internazionale non può più essere discussa: scatto sul filo del fuorigioco, dirbbling esterno su Cech, e palla depositata nella porta sguarnita. I blues, però, prima difendono la sconfitta, poi, vengono fuori alla distanza, pareggiando con Mereles e compiendo il sorpasso definitivo con Lampard su rigore. La sensazione è che il City fosse più forte e che abbia commesso errori gratuiti, come la doppia ammonizione di Clichy e l'intervento scomposto che ha propiziato il rigore per il Chelsea: Mancini avrebbe potuto e dovuto gestire meglio il vantaggio. Al Chelsea, per questo 2-1 carico di significati, bastano i grandi vecchi Lampard e Drogba, ancora i migliori del gruppo a 33 anni.