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lunedì 30 novembre 2015

Il Napoli batte l'Inter 2-1, con doppietta di Higuain, e sogna lo scudetto. Nagatomo espulso, Mancini surclassato da Sarri

Una squadra con una coppia di terzini formata da D'Ambrosio e Nagatomo non ha speranza di andare lontano. L'insipienza tecnica del primo e la sciatteria difensiva del secondo sono note, proverbiali e scoraggianti. Non dovrebbero giocare nell'Inter. Mancini questo lo capisce? No, non lo capisce. Almeno, espulso oggi, Nagatomo non potrà giocare la prossima partita. E voglio credere che Santon, ingiustamente escluso nelle ultime giornate, sia davvero infortunato. Il Napoli comunque è più forte, Higuain, doppietta e testa della classifica cannonieri, il centravanti oggi migliore al mondo, Sarri, che alla fine non disdegna un paio di cambi trapattoniani, un allenatore di molto superiore a Mancini: il gol di Ljajic, che illude di riaprire la partita, uno che gioca per conto proprio, ora bene ora a casaccio, fuori da ogni schema e da ogni logica, è la riprova che Mancini un gioco non sa insegnarlo. Però, si obietterà, ha cravatte sempre bene annodate, sciarpe intonate alle scarpe, chioma fluente e tanti amici in mezzo alla stampa. Ha la sua importanza, si capisce! Palo allo scadere per l'Inter su colpo di testa di Jovetic, palo su colpo di testa di Miranda, ma la palla, saputa, non entra. Doveva andare così, evidentemente. Napoli capolista, lo scudetto, dopo l'epopea maradoniana, ora è possibile. Anzi probabile. 

domenica 8 novembre 2015

Inter corsara contro il Torino: primo gol per Kondogbia

Bella girata di Kondogbia, che, segna il primo gol in serie A e mostra, tra molte pause e frequenti indecisioni, di possedere i mezzi per diventare un centrocampista di valore. Non sopporto D'Ambrosio e Nagatomo e chi li manda in campo. In avanti, quest'Inter fatica ma la fase difensiva funziona bene. In un campionato così mediocre, potrebbe anche bastare.

lunedì 27 luglio 2015

Mancini è all'ultima spiaggia

Soldi sono stati spesi e si spenderanno per accontentare le vaste pretese del più sopravvalutato degli allenatori, ma anche il più sottovalutato dei giocatori a suo tempo, Roberto Mancini. Che vorrà spiegare come pretende di far coesistere Perisic e Jovetic. Perché si aspetta che Montoya sia un fuoriclasse. Perché Santon dovrebbe andar e D'Ambrosio rimanere. A questo punto della stagione, intendiamoci, tutto ancora è possibile. Persino che Mancini deponga l'abituale, inutile, supponenza. E che metta in campo una squadra competitiva, senza lasciarsi guidare da simpatie ed antipatie, da sempre la vera bussola delle sue navigazioni. E' possibile, ma non ci credo, per quanto speri di sbagliarmi. #mancinivattene

domenica 14 giugno 2015

Kovacic al Liverpool? L'Inter è allo sbando. Da anni il solito errore: Roberto Carlos, Pirlo, Seedorf, ora Kovacic

Su chi dovrebbe fondarsi la nuova Inter? Su Ranocchia? Su Guarin? Su D'Ambrosio? O magari su Mancini? Il miglior talento della squadra, Kovacic, mezzala dai mezzi straordinari, starebbe per accasarsi al Liverpool. Spero che la notizia sia infondata. L'Inter è sempre più allo sbando: #Mancinivattene!

domenica 25 gennaio 2015

Inter sconfitta dal Torino allo scadere. Mancini vattene. Le pagelle dell'Inter

Ma quale Champions! L'Inter di Mancini raccoglie un'imbarazzante sconfitta casalinga contro il Torino, allo scadere dei quattro minuti di recupero. Beffa inevitabile seguita ad una partita di rara bruttezza, dominata dalla noia. Sterile possesso palla dei nerazzurri. Non ce n'è uno che sappia crossare. Forse Podolski ma non sempre. Condizione atletica generale approssimativa: molti passeggiano. Per di più si fa male Andreolli alla fine del primo tempo, seguito da D'Ambrosio all'inizio del secondo. Problemi muscolari, pare. Ma chi e come cura la preparazione atletica all'Inter? Mancini guarda spaesato la partita. Spera in un colpo di fortuna per sbloccarla. Il suo schema prediletto. Ma, la fortuna è voltata altrove. E così alla fine del recupero, passa il Torino con un colpo di testa nell'area piccola. Esempio di straordinaria organizzazione difensiva. Dopo nove partite, i punti di Mancini sono dieci. Meglio Mazzarri. Ecco le pagelle di giornata per l'Inter.
Handanovic 5: colpo di testa in area piccola, non sa tenere la posizione il celebrato para rigori. Disorientato
D'Ambrosio 5: grandi mezzi atletici, imbarazzanti mezzi tecnici. Approssimativo
Donkor 6: di incoraggiamento, subentra, piedi legnosi ma almeno una volta prova a sfondare il muro granata. Volenteroso
Obi 5: non è un terzino. Fuori posizione
Andreolli 6: diligente come al solito, si fa male ed è un guaio. Sfortunato
Ranocchia 5,5: subentra ad Andreolli, sbaglia qualche rinvio, assente sul gol. Svagato
Vidic 5,5: gioca bene fino a poco dalla fine. Da leader della difesa ha le sue colpe sul gol granata. Attempato
Guarin 4: via la fascia di capitano dal suo braccio, tipica scelta manciniana. Non sa giocare a calcio, soltanto a pallone. E non è la stessa cosa. La stagione della caccia è chiusa, i suoi tiri sono tutti per allodole immaginarie. Naif.
Kuzmanovic 6: almeno fa la sua parte. Modesto
Icardi 5: ma se la barba non ce l'hai, perché te la fai crescere? Non tiene un pallone. Pigro
Palacio 5: per l'impegno. Gli farà male  la caviglia, gli anni sono passati, non so. Fuori tempo
Kovacic 6: sprecato a rincorrere gli avversari, nessuno che si muova senza la palla, qualche volta esagera a voler dribblare tutti. Resta il miglior del gruppo però. Fuoriclasse immalinconito dal contorno
Podolski 5,5: personalità, si sa, condizione lontana. In rodaggio
Shaqiri: 5,5: subentra e non è Robben. Impegnato a fare quel che può
Mancini 4: basta storie e basta scuse, il calendario, la luna e le stelle. Dieci punti in nove partite, 1,11 punti a partita, sono una miseria che urla contro il suo ingaggio. Elegante ma tanto sopravvalutato

giovedì 2 ottobre 2014

D'Ambrosio goleador di Coppa: terzo gol in Europa League. Inter - Qarabag: 2-0, a segno anche Icardi

Terzo gol in Europa League per Danilo D'Ambrosio, schierato questa volta sulla fascia sinistra, contro gli azeri del Qarabag, dipinti come colossi temibili dal prudentissimo Mazzarri della vigilia. Accentrandosi, va alla conclusione con il destro: un gran gol. Raddoppio nella ripresa con Icardi, che calcia in diagonale alla sua maniera. Per Icardi, settimo centro stagionale in nove partite. Rifiata l'Inter, dopo la batosta interna rimediata contro il Cagliari. Domenica, la Fiorentina, per capire qualcosa di più sulle possibilità della squadra in questa stagione. Una cosa, però, si può dire subito: Ranocchia trasmette ben altra sicurezza rispetto a Vidic. In estate, non l'avrei detto. Il campo, tuttavia, lo dice eccome.

giovedì 18 settembre 2014

Inter: buona la prima in Europa League. Battuto il Dnipro con gol di D'Ambrosio

Non ho visto la partita.Tuttavia, osservo che dall'inizio della stagione l'Inter non prende reti, pur essendo cambiati gli interpreti, e la difesa è la base di tutti i successi. Le trasferte europee nascondono sempre delle insidie, ma l'Inter esce vittoriosa dal campo del Dnipro con gol di D'Ambrosio, uno che pareva destinato a cambiare aria in estate ed invece tornerà utile. Insomma, gufi a parte, mi sembra l'anno buono, se non per vincere, almeno per arrivare in fondo a tutte le competizioni. Mazzarri sta facendo un buon lavoro.

giovedì 27 marzo 2014

Una brutta Inter pareggia 0-0 con l'Udinese. Troppi errori arbitrali ai danni dell'Inter perché sia solo un caso

La pochezza offensiva dell'Inter è autoevidente, come i limiti tecnici di alcuni giocatori, penso a Juan Jesus e D'Ambrosio, che sembrano imbranati come dei neofiti. Errori a ripetizione di mezza squadra, anche di Hernanes, intimidito, anche di Palacio, che in anni di calcio antico sarebbe stato spedito ad ossigenarsi in montagna. Icardi, quando non lanciato verso la porta, non trova la posizione mai, dicesi mai, mostrando limiti tattici imbarazzanti. Il calcio non è e non può essere soltanto istinto. Insomma, il pareggio a reti bianche contro l'Udinese, accolto dai fischi del Meazza, ci sta. Ci starebbe, se non fosse che Palacio calcia sul braccio staccato di un difensore e l'arbitro, ad un metro, non concede il rigore. Del resto, è dall'inizio del campionato che l'Inter di rigori non ne riceve. E questo è assurdo, va contro la logica, contro il buon senso, contro le immagini, contro la storia stessa del calcio. Troppi errori non sono più spiegabili con il caso, che poi è il partito degli stolti. C'è qualcosa che non va. Insomma, l'Inter è scarsa, ma non fino a questo punto. Certi arbitraggi sono insopportabili. Ed indecenti. E scandalosi. Sarebbe ora di finirla.

lunedì 24 febbraio 2014

La piccola Inter di Mazzarri pareggia contro il Cagliari

Un altro pareggio, che serve appena a muovere la classifica. Un rigore contro, per ingenuità di Juan Jesus, ed uno a favore che non vuol saperne di arrivare. E la situazione comincia a farsi imbarazzante. Possibile che dall'inizio dell'anno l'Inter non abbia ricevuto un rigore che sia uno, nemmeno quello di ieri su Icardi? E' possibile, perché è successo e la dice lunga sul peso politico dell'Inter attuale. Che, poi, anche in campo tanto forte non è. Mazzarri sbaglia anche in proprio, schiera un Milito fermo sulle gambe, rinunziando alla forza esplosiva di Icardi, forse abulico, ma sempre decisivo in area di rigore. Anche D'Ambrosio al posto di un esausto Jonathan avrebbe aiutato. Ha pesato l'assenza di Hernanes ma più di tutto ha pesato il "sacchismo". Vale a dire, ordine tattico, corsa e forza fisica come pietre angolari del calcio. Che si gioca con i piedi, però. E ce ne sono di colti e di analfabeti. Contro squadre ermeticamente chiuse come il Cagliari, un cross misurato diventa decisivo, invece dei soliti traversoni lenti, mosci e stanchi, sempre preda dei difensori. La differenza sta nei dettagli. Un passaggio o è davvero calibrato oppure arma il contropiede avversario. Quanto avrebbe fatto comodo il genio di Cassano, che è sovrappeso, corre poco, ma sa giocare! Calciare una punizione come fa Guarin è inutile: la sua palla va a due km/h e, soprattutto, viene spedita nel mezzo a casaccio. Sia detto per chiarezza, fermo restando che la squadra è quella che è e la classifica ne rispecchia, grosso modo, il valore.