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martedì 24 agosto 2021

Vuelta a España 2021: Eiking in rosso. Rivoluzione dopo fuga "bidone"

Un fuga così, in una grande corsa a tappe, non la ricordavo dal Tour de France del 1990. Seconda tappa con arrivo e partenza da Futuroscope. Lì cominciò l'avventura da capitano di Claudio Chiappucci, uno dei fuggitivi con Maassen, Pansec e Bauer, capaci di guadagnare 10 minuti sul gruppo. Chiappucci sarebbe poi giunto secondo a Parigi dietro LeMond. Oggi, nella decima tappa della Vuelta a España 2021, da Roquetas de Mar a Rincon de la Victoria, ha trionfato l'australiano Storer, mentre la maglia rossa è finita sulle spalle del norvegese Eiking. Lui non preoccupa, ma Roglic, ora terzo, e gli altri pretendenti al successo finale, giunti al traguardo con quasi 12 minuti di ritardo, dovranno guardarsi da Guillaume Martin, salito al secondo posto della classifica generale. Uno che da anni si piazza al Tour. Il francese ora come ora ha un curriculum migliore di quello di Chiappucci alla vigilia del Tour del '90. È un mero dato statistico, per carità. 

lunedì 27 aprile 2020

Tour de France 1990: il tris di LeMond, l'illusione di Chiappucci. L'imboscata di Saint-Etienne

Il Tour de France 1990 fu l'ultima gara a tappe corsa secondo i canoni del ciclismo antico. Accadde davvero di tutto. Molti pensavano, i francesi lo speravano, che sarebbe andata in scena la rivincita di Fignon su LeMond, dopo la risicata, emozionante vittoria del californiano nella cronometro di Parigi del 1989. Fignon invece fu costretto al ritiro, come gli era già successo al Giro, dominato da un magnifico Bugno: maglia rosa dalla prima all'ultima tappa. Come Girardengo, Binda e Merckx prima di lui. Come nessuno, dopo di lui. Ma, torniamo al Tour. Il francese Marie vince il cronoprologo. Il giorno dopo, avviene l'imprevisto. La "fuga bidone", che porta il canadese Bauer in maglia gialla, con Maasen vincitore di giornata. Tra i fuggitivi, che infliggono al gruppo più di dieci minuti di distacco, anche Claudio Chiappucci. Ventisettenne scalatore, cresciuto nella Carrera, a lungo gregario di Visentini e di Roche. Appena quattordicesimo al Giro dominato da Bugno. I condottieri del plotone capiranno presto di aver usato troppa indulgenza verso quegli attaccanti. Particolarmente coriacea si dimostrerà la resistenza di Chiappucci. Che presto smette i panni dell'imbucato alla grande festa del ciclismo mondiale. Il suo vantaggio si erode ma non sfuma. Anzi, sulle Alpi, dopo il trionfo di Bugno su LeMond all'Alpe d'Huez, Chiappucci tiene. E nella cronometro che arriva a  Villard-de-Lans, vinta da Breukink, si veste di giallo. Il suo vantaggio su LeMond e Breukink è ancora rassicurante. Senonché, in una tappa intermedia, la classica tappa vallonata del Tour, da cui nessun suiver si attende sconquassi, il genio strategico di LeMond ribalta i giochi. Spedisce all'attacco il compagno di squadra Pensec, un altro dei miracolati del secondo giorno di corsa. Chiappucci abbocca, temendo di perdere la maglia. Ma, stremato, non sa replicare al contrattacco di LeMond e Breukink, perdendo, sul traguardo di Saint-Etienne, oltre quattro minuti e mezzo. Fatali. Perché nella cronometro della penultima tappa, vinta ancora da Breukink, LeMond gli porterà via, secondo pronostico, il primato. LeMond vincerà il Tour, con 2'16" su Chiappucci e 2'29" su Breukink. Quarto Delgado, decimo il suo luogotenente Indurain, che, allora nessuno se l'aspetta, farà suoi i prossimi cinque Tour. Sembra, infatti, il meno dotato, e forse lo è, della generazione del 1964, anno di nascita anche di Breukink, Alcala e Bugno! Quinto è lo spagnolo Lejarreta, un maratoneta delle due ruote, che, quasi ogni anno correva, nell'ordine d'allora, Vuelta, Giro e Tour (quindici volte tra i primi dieci della generale!). Settimo è Bugno, vincitore di giornata anche a Bordeaux, che ha corso il Tour dopo il trionfo al Giro e che, a parere di scrive, era il più forte in gara. Ma, non lo sapeva. Come lo sarebbe stato l'anno dopo, nel 1991, pur chiudendo secondo dietro Indurain. Ma, questa è un'altra storia.
Tour de France 1990 - Wikipedia
Tour de France 1990

giovedì 6 settembre 2018

Vuelta 2018: Jesus Herrada maglia rossa

Come in gita. Nessun controllo della corsa. E ci scappa la fuga bidone. Geniez vince la tappa. Jesus Herrada, spagnolo, indossa la maglia rossa. E, ora, ha un bel vantaggio sui favoriti. Che faranno la loro fatica, per ristabilire le gerarchie. Non vedevo qualcosa del genere da anni, forse dalla fuga che, al Tour 1990, portò Chiappucci in maglia gialla. Poi, Chiappucci finì secondo dietro LeMond. Herrada non ha un vantaggio paragonabile a quello che ottenne Chiappucci. Ma, i 3'22" su Simon Yates, dopo più di metà corsa, non sono pochi.