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martedì 5 novembre 2019

Serie A 2019/20: il punto dopo l'11^ giornata


  • Undicesima giornata della serie A 2019/20.
  • Continua il testa a testa tra Juve e Inter. I bianconeri, che continuano a giocare piuttosto male, vincono il derby della Mole con gol di De Ligt, l'Inter rimonta il Bologna con doppietta di Lukaku.
  • Prezioso successo della Roma sul Napoli meno competitivo, almeno in campionato, degli ultimi anni. Sugli scudi Zaniolo, autore di un gol splendido, un prodigio di coordinazione, tutto di caviglia, somigliante, mutatis mutandis, a certi passanti tutti di polso di Roger Federer.
  • La Lazio vince in casa del Milan, guidata dal capocannoniere Immobile e ispirata dal miglior rifinitore della serie A, Luis Alberto.
  • Importante il successo esterno della Sampdoria, gol di Caprari, sul campo della Spal.
  • Ancora più importante quello del Cagliari, ora quinto in classifica, sul campo dell'Atalanta: i sardi hanno un centrocampo di grande qualità.
  • Il derby del Lago di Garda va al Verona, che batte il Brescia. Inutile, sebbene molto bello, il gol di Balotelli.

lunedì 21 ottobre 2019

Serie A 2019/20: il punto dopo otto giornate. Continua la crisi del Milan


  • Vince sempre di misura la Juve. Che batte 2-1 il Bologna, cui viene negato un clamoroso rigore, per intervento con il braccio di De Ligt, lontano parente del difensore gladiatorio ammirato con la maglia dell'Ajax. Imbarazzante il consenso che la stampa nazionale, con poche eccezioni, accorda ad una decisione arbitrale assurda. Fuori dal coro Sconcerti, questa mattina sul Corsera. 
  • Il Napoli ritrova i gol di Milik, doppietta, per battere il Verona, ma resta il ritardo in classifica. 
  • Vince l'Inter sul campo del Sassuolo, dove aveva negli ultimi anni conosciuto dolorose sconfitte. Il 4-3 finale per i nerazzurri induce qualche dubbio sulla tenuta difensiva della squadra di Conte.
  • Pareggi per la Lazio del capocannoniere Immobile, 9 gol, in rimonta casalinga su un'ottima Atalanta, e la Roma, contro la Sampdoria guidata per la prima volta dal subentrato Ranieri. Merita una citazione Federico Bonazzoli, di cui si diceva un gran bene e che sembrava essersi perso tra troppe squadre cambiate. Il talento c'era e c'è. 
  • Debutta con un pareggio sulla panchina del Milan, Pioli. Che non potrà far meglio di Giampaolo: la rosa è modesta. Prevedibile. I rossoneri vengono acciuffati sul 2-2 nel finale dal Lecce, grazie ad un gran gol mancino di Calderoni.
  • Un gol di Okaka affonda il Toro: la panchina di Mazzarri traballa, ma la sensazione è che Cairo avrebbe potuto e dovuto intervenire diversamente sul mercato. E tanto al netto delle energie sprecate per l'Europa League.
  • Il gol più bello dell'ottava giornata lo segna Nainggolan: splendido tiro al volo nel successo del Cagliari, squadra notevole, sulla Spal.

mercoledì 8 maggio 2019

Ajax-Tottenham 2-3: De Ligt, Ziyech, Moura (3). Tottenham in finale

Gol prepotente di De Ligt. Che sembra un veterano eppure ha solo 20 anni. Il Tottenham reagisce e si rende pericoloso ma è impreciso al tiro. Ziyech raddoppia. Mentre Van de Beek giganteggia. Nella ripresa accorcia le distanze Lucas Moura dopo giocata di Alli. E Lucas Moura raddoppia dopo respinta del portiere aiacide su tiro ravvicinato di Llorente. Continui rovesciamenti di fronte. Abbandonata ogni cautela, spettacolo puro. Ziyech sfiora il gol. Gli inglesi affondano ogni volta che possono con Trippier e Rose. Llorente attira tutti i palloni, li controlla con eleganza. Poi l'Ajax coglie un palo con il solito Ziyech a Lloris battuto. Pochettino osa: fuori Trippier, dentro Lamela. Il palo e Onana fermano il Tottenham. Esce uno stanchissimo Van de Beek. E tripletta clamorosa di Lucas Moura! Allo scadere del recupero. Che meraviglia! Tottenham in finale a Madrid per una sfida tutta inglese con il Liverpool. La più bella edizione della Champions League che io ricordi.

giovedì 18 aprile 2019

La lezione dell'Ajax

Mai avuti i soldi delle squadre spagnole, delle squadre italiane o di quelle inglesi. Epperò l'Ajax, da 50 anni, come un fiume carsico, scava periodici solchi vittoriosi nel calcio europeo. Con delle pause inevitabili, perché i campioni li cresce in casa, oppure li va a cercare in campionati minori, quello danese su tutti. Compatibilmente con un portafoglio mai traboccante. Dopo la generazione d'oro di Cruijff e Neeskens, i lancieri di Amsterdam tornarono a vincere in Europa dopo un paio di lustri, nel 1987 in Coppa delle Coppe, quando tornarono ad avere fuoriclasse: Van Basten e Rijkaard e giocatori di valore come Winter, Wouters, oltre al giovane Bergkamp, con il quale avrebbero conquistato anche la Coppa Uefa del 1992. Poi, a metà degli anni '90, hanno ritrovato la forza di issarsi sul tetto d'Europa, ancora con giovani del vivaio, dai gemelli De Boer a Kluivert, da Seedorf a Davids fino al finlandese Litmanen: provate voi a scovare un campione in Finlandia! L'Ajax che ha eliminato la Juve è della medesima pasta. Campioni fatti in casa come De Ligt, De Jong, Van de Beek, ma anche il danese Schone. Giovani forti e motivati, legati alla maglia, talenti pescati dove altri neppure getterebbero l'amo e, poi, il gioco. Perché non è detto che si debba spendere molto più degli altri, per vincere. Il Psg, in Europa, non vince, sebbene spenda senza limiti. L'Ajax accetta il ridimensionamento legato ai cicli generazionali, sapendo che, poi, tornerà a vincere o a lottare per vincere. Un grande esempio. La lezione dell'Ajax!

martedì 16 aprile 2019

Juve-Ajax 1-2: Juve eliminata da un grandissimo Ajax

Giocatore superlativo Van de Beek. È lui a pareggiare il gol iniziale del solito Cristiano Ronaldo. La Juve pressa furiosamente nel primo tempo. Non può durare. Nella ripresa, sale in cattedra l'Ajax, che mostra un gioco d'attacco di rara armonia, fraseggi e allunghi, tocchi di prima, una serie infinita di triangoli, un giocatore sempre libero. È De Ligt a firmare il meritato sorpasso dei lancieri di Amsterdam, che potrebbero dilagare. Juve letteralmente travolta nel secondo tempo. Dopo 8 anni, Cristiano Ronaldo non va in semifinale di Champions League: mi si lasci dire che l'avevo previsto al suo arrivo. Per la Juve, è sempre fino al confine.