Finito in archivio, dopo una notte europea dal sapore antico. Il Real Madrid, vincitore delle ultime tre edizioni della Champions League, tredici in totale, va fuori agli ottavi per mano dell'Ajax di Amsterdam, una squadra che, da 50 anni, carsicamente scompare per riapparire a scrivere la storia del calcio europeo. L'Ajax di ieri non ha campioni iconici, come furono nei primissimi anni '70 Cruijff e Neeskens e Suurbier e Krol, dentro una rivoluzione tattica e culturale che si sprigionava da tutta la terra dei tulipani, perché anche il Feyenoord di Rotterdam, quello di Van Hanegem, aveva sovvertito i canoni tattici dell'epoca e si era issato sul tetto d'Europa, nel 1970. Né giocatori forti come quelli che, a metà anni '90, rivinsero la Champions e ne sfiorarono un'altra: Seedorf, Davids, Kluijvert, Litmanen, i gemelli Frank e Ronald De Boer, Kanu. Epperò ha giocatori di sicuro talento, che corrono molto e si divertono altrettanto. Il Real Madrid, umiliato 4-1 sul campo di casa del Bernabeu, è apparso stanco. E, comprensibilmente, demotivato. Vincere appaga e, alla lunga, il potere logora anche chi ce l'ha. Peraltro, i blancos erano privi del loro giocatore di maggior valore e temperamento, il capitano Sergio Ramos. Che vale per tre e difende per quattro. Era dal 2010 che l'avventura del Real in Champions non terminava agli ottavi di finale. Poi, arrivò Mourinho, fresco di triplete con l'Inter. La storia pare destinata a ripetersi.
Narratore perdonami ma secondo me Mourinho ha già dato il suo da tempo come allenatore e dopo l'addio all'Inter la sua è stata una rapida parabola discendente, già al Real fu sempre piuttosto criticato dai tifosi e in Europa non seppe imporsi come poi successo dopo con Ancelotti e Zidane ma soprattutto nella seconda parentesi inglese sia al Chelsea che allo United è stato cacciato con lo spogliatoio che non ne poteva più di lui. A Manchester ormai sapeva solo parcheggiare il bus (come dicono gli inglesi) e subire per 85 minuti per poi mettere Fellaini punta nel finale e sperare di ribaltarla su palla inattiva, qualche volta ti può pure andar bene se becchi una squadra poco cinica (vedi Juve) ma a lungo andare non vai da nessuna parte così.
RispondiEliminaIl problema del Real comunque si chiama Florentino, prima si è inimicato Ronaldo facendolo andar via (e di conseguenza Zidane) poi ha fatto un mercato ridicolo per una squadra di quel livello e preso un allenatore inadeguato come Lopetegui, e quando poi è stato costretto a cacciarlo perché la squadra l'aveva scaricato ha peggiorato ancor di più la situazione mettendo un fedelissimo per vendicarsi con parte dello spogliatoio che però era assai importante (Isco, Marcelo, Bale) ma ormai è scaricato tanto che adesso giocano con ragazzini tipo Vinicius e Reguilon titolari fissi e Isco sta quasi fisso in tribuna.
Aggiungiamoci a ciò la follia di Ramos che si è preso il giallo per riposare pensando fosse fatta e il colpo psicologico dei due clasicos persi pur giocando meglio del Barça (nel primo ha dominato il Real ma davanti non sa più concretizzare e Suarez ha fatto un secondo tempo clamoroso vincendo da solo) ed ecco che hai la tempesta perfetta.
Secondo me il Real ha bisogno di due cose, prima di tutto un allenatore che faccia un gioco che piaccia ai palati fini del Bernabeu, altrimenti non ti supportano manco se vinci, mi viene in mente Capello che fu cacciato dopo aver vinto la Liga perché non gradivano come faceva giocare la squadra. E poi un mercato faraonico da galacticos che è ciò che gasa quell'ambiente più di tutti, ormai manca da un lustro un grande colpo (Bale fu l'ultimo) e si sono seduti sugli allori delle 4 Champions in 5 anni, ora gli serve un 3/4 colpi di quelli grossi, tipo Neymar e Mbappé in attacco, Eriksen a centrocampo, De Ligt in difesa, certo l'inflazione del mercato gli rema contro e non hanno più la supremazia economica di un tempo ma non vedo come possano rilanciarsi solo prendendo qualche puntello e/o seconda linea, rischierebbero di decadere come successo al Milan quando ha chiuso i cordoni della borsa, una società del genere non la rilanci con programmazione e ragazzini, è questione di DNA.
EliminaConcordo con la tua analisi: Florentino Perez è stato tradito dalle sue manie di grandeur, credendosi infallibile, ha sbagliato clamorosamente la scelta di Lopetegui, facendogli anche perdere il mondiale con la Spagna. Io non dico che Mourinho sia l'allenatore più adatto al Real Madrid, lo vedrei, anche per ragioni affettive, meglio all'Inter, la cui storia calcistica è più affine al temperamento e al credo tattico del tecnico portoghese. Sembrava soltanto, fino a stamattina, che Mourinho fosse in predicato di tornare al Real. Ora, invece, si vocifera di un tentativo di Perez di riprendere Zidane. Detto questo, quale che sarà l'allenatore dei blancos, condivido la tua analisi, senza tre o quattro grandi, ma davvero grandi giocatori, il Real Madrid farà fatica a risalire la china. E, secondo me, visto l'impegno per costruire il nuovo stadio, non ha le risorse per ingaggiarli, allo stato attuale. Ne potrà prendere uno, forse due.
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