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giovedì 28 luglio 2016

Tour de France 2016: le pagelle

Si è concluso domenica scorsa con il terzo successo di Chris Froome il Tour de France 2016, ecco le pagelle dei protagonisti.


  • FROOME: voto 9,5. Il britannico corre da padrone, meno forte in salita, e generalmente meno agile in sella, inventa attacchi in discesa, poi guadagna e si difende, scavando il divario con gli avversari nelle prove a cronometro. Maturo e consapevole della propria superiorità, cominciano ad amarlo persino i francesi.
  • BARDET: voto 8. Travolto dalla pressione e da un malanno il grande rivale Thibaut Pinot, Bardet compie un'impresa in salita nella tappa di Saint Gervais Mont Blanc e risale al secondo posto della classifica generale. Primo podio al Tour e la concreta speranza di vincerlo un giorno. A condizione di migliorare nelle prove contro il tempo.
  • QUINTANA: voto 6. Non di meno, perché un terzo posto al Tour vale pur sempre qualcosa. Epperò il colombiano ha mancato una grande occasione, quest'anno che Froome in salita non mulinava le gambe alle frequenze impossibili degli anni passati. Mai uno scatto risoluto, strategia di corsa inesistente, atteggiamento passivo e sfiduciato. E' ancora giovane Quintana, ma le occasioni perdute cominciano ad essere parecchie.
  • ARU: 5. E non di più. Perdere 17 minuti in una tappa è moltissimo, Fuori anche dai primi dieci. Lo considero sopravvalutato. Spero di essere smentito. Contro il tempo, la cronoscalata fa poco testo, fatica, in salita non stacca i migliori ma anzi ne viene staccato.
  • NIBALI: 5. Che errore correre da gregario un Tour! Dopo quattro grandi giri vinti. I francesi erano increduli. Deve rispettare il suo passato ed il suo palmares. E poi si sapeva che Aru nemmeno tra i primi cinque sarebbe riuscito ad arrivare. 
  • YATES: 8. Viene dalla pista e deve ancora compiere 24 anni. Va forte dappertutto. Un Tour l'inglese mi pare destinato a vincerlo prima o poi. Sorprendente.
  • VALVERDE: 7,5. Dopo il podio al Giro, il sesto posto al Tour, per la sesta volta tra i primi dieci alla Grande Boucle per il corridore più completo e regolare della sua generazione.
  • CAVENDISH: 9. Il re delle volate, dopo un paio di stagioni di appannamento, durante le quali aveva perso terreno nei confronti dei tedeschi Kittel e Greipel, è tornato a dettare legge. Quattro vittorie in questo Tour de France 2016 per Cavendish, 30 in carriera, dopo Merckx, 34.
  • SAGAN. 9. Ennesima maglia verde, tre perentorie vittorie di tappa. Sagan è diventato il campione assoluto, che si era a lungo intravisto. Straordinaria la maturazione conosciuta dal corridore slovacco nell'ultimo anno. Fuoriclasse.
  • THIBAUT PINOT: 4,5. Migliorato a cronometro, ero convinto che fosse pronto per la vittoria. Ma fatica a reggere la pressione. Per un corridore, la testa, molte volte, viene prima delle gambe. Detto questo, continuo a considerarlo fortissimo.

sabato 23 luglio 2016

Froome vince il terzo Tour de France. Nella Megeve-Morzine-Avoriaz crolla Aru

È ancora il Tour de Froome. Terzo successo al Tour de France per Chris Froome, meritato dappertutto, non solo in salita. Froome eguaglia Thys, Bobet e Lemond con il tris al Tour. Successo di tappa ad Izaguirre, Nibali attaccante ma non a segno. Non sbagliavo su Aru, quando lo pronosticavo fuori dai primi cinque della generale. Oggi è crollato ed è uscito addirittura dai primi dieci. Sopravvalutato. Assurdo che Nibali gli abbia fatto da gregario.

venerdì 22 luglio 2016

A Saint Gervais vince Bardet, ora secondo dietro Froome, caduto

Ci vuole una caduta di Froome perché i rivali riescano, di poco, a staccarlo. A Saint Gervais Mont Blanc trionfa Romain Bardet, sul quale si appuntavano, oltre che sul rivale Pinot, le speranze dei francesi di rivincere il Tour. Pinot si è ritirato, Bardet ha almeno colto questo bel successo di tappa, recuperando su chi lo precedeva in classifica generale, dove ora è secondo, davanti a Quintana.  E va lodato il coraggio di Bardet in questo Tour di attendisti. Aru non è riuscito a tenere lo scatto finale  di Joaquim Rodriguez, che a 37 anni ha ancora una progressione irresistibile in salita. Froome è malconcio ma il suo vantaggio lo terrà al riparo da sorprese domani. A meno di imprevedibili sconquassi, il Tour de France 2016 sarà suo.

giovedì 21 luglio 2016

Froome vince cronoscalata (Sallanches-Megève) e terzo Tour

Leggera sindrome da terza settimana? Chris Froome non domina la cronoscalata da Sallanches a Megève? Sembrava, dopo i primi chilometri. Poi, Froome ha cambiato marcia e stravinto. Anche il Tour, ormai si può dire. Aru, una volta tanto, fa una bella gara e chiude terzo dietro Froome e lo specialista Tom Dumoulin. Chi impressiona è Yates: viene dalla pista ma ha soltanto 24 anni e potrebbe essere il terzo inglese, un giorno non lontano, a vincere il Tour, dopo Wiggins e Froome. Per ora, tuttavia, Froome resta imbattibile. Il suo terzo Tour è in cassaforte.

mercoledì 20 luglio 2016

Nibali tira, Froome guadagna, Aru perde. Vince Zakarin a Finhaut-Emosson

Nibali gregario era e resta un'assurdità. Un campione con il suo palmares non avrebbe dovuto accettare un ruolo da comprimario. Aru, poi, non ha le gambe per staccare Froome, nemmeno nei sogni. Il britannico ha guadagnato pure oggi, nella tappa da Berna a Finhaut-Emosson, su tutti i rivali, si fa per dire, di classifica. Ed era prevedibile. Sta diventando noioso questo Tour de France 2016, al netto della bella vittoria di Zakarin.

domenica 17 luglio 2016

Gli scatti teatrali di Aru

A beneficio di telecamera. Tanto per farsi notare. Ma a che servono gli scatti di Fabio Aru? Teatro e poco più. Da Bartali a Gaul a Pantani, i grandi scalatori partono e non si voltano, testa bassa a pedalare, a scavare un solco sempre più profondo. Oggi, sul Massiccio della Giura, Aru ha fatto uno scattino tanto per ricordarci che al Tour c'è anche lui. Froome se n'è accorto a stento. Subito Aru si è voltato. Subito l'hanno ripreso. Tutto inutile. Aru, se presenti al via i migliori specialisti delle corse a tappe, non è da primi cinque posti al Tour. Perché perde troppo a cronometro, fatica sempre sul passo, soffre il vento. In salita, poi, lo scatto per far male agli avversari. E' vero, nella terza settimana sale di tono, o meglio, essendo un diesel mantiene la condizione, quando altri calano. Ma, per vincere un Tour de France ci vuole ben altro.

venerdì 15 luglio 2016

La Caverne du Port d'Arc: crono a Tom Dumoulin. Froome sempre più in giallo, Mollema secondo

Cronometro, da Bourg Saint Andeon a La Caverne du Port d'Arc, tredicesima tappa del Tour de France 2016,  dominata dall'olandese Tom Dumoulin, grande specialista delle prove contro il tempo, forse il migliore in circolazione oggi. Per Tom Dumoulin, si tratta inoltre del secondo successo in questo Tour, dopo lo splendido assolo di Andorra. Ma, l'eroe di giornata è il solito Froome, che approfondisce il divario tra sé ed i propri inseguitori, dal connazionale Yates a Quintana, tiene meglio Mollema, che balza al secondo posto in classifica generale. Prova incolore di Aru, che cede più di mezzo minuto a Bardet, un altro che contro il tempo fatica non poco.

mercoledì 13 luglio 2016

Mont Ventoux: Froome e gli altri favoriti. Salita finale accorciata di 6 km

Tappa solenne domani, 14 luglio e festa nazionale per i francesi, al Tour de France 2016, da Montpellier al Mont Ventoux, il monte calvo, spazzato dal terribile Mistral, cantato dal Petrarca, che ha consacrato le vittorie di Gaul e di Poulidor, di Merckx e di Thevenet fino al Froome del 2013, quello lunare come il paesaggio della vetta di Provenza con una frequenza di pedalata mai vista prima. La maglia gialla è favorita? Non lo so. Ma direi di no. Perché gli attacchi imprevisti degli ultimi giorni li ho interpretati come il sintomo di una condizione imperfetta. Quintana o Bardet potrebbero anche staccarlo. Tutto può succedere anche che si ritrovi Aru e persino che risorga Pinot, per quanto appaia difficile. Di certo, nell'aria rarefatta del Mont Ventoux non si potrà bluffare. Poi magari finirà che Froome scatterà, con la sua proverbiale cadence de pedalage ed ammazzerà la corsa. Peccato, in ogni caso, che la salita sia stata accorciata di 6 km, per decisione dell'organizzazione del Tour. 

sabato 9 luglio 2016

#Froome trionfa a Bagneres de Luchon

Credevo che avrebbe aspettato le Alpi ed invece Thibaut Pinot infiamma subito la corsa sui Pirenei. Il cedimento di ieri sul Col d'Aspin l'ha indotto a rompere oggi gli indugi già sul Tourmalet. Assieme a lui restano Majka e Tony Martin. Più dietro il gruppo dei migliori con Froome, Quintana ed Aru. Cede la maglia gialla Van Avarmaet, assieme a lui Nibali. Sul Col di Val Louron vengono ripresi i fuggitivi. E Pinot addirittura si stacca. Nulla di straordinario accade poi lungo le rampe del Peyresourde. Tutto tranquillo? No, Froome attacca in discesa, come si stesse giocando la vittoria finale. Vince e si veste di giallo. Segnale formidabile a tutta la concorrenza. 

sabato 18 giugno 2016

#TourdeFrance2016: favoriti #Froome, #Contador, #Quintana, #Pinot

Due settimane all'inizio del Tour de France 2016. Froome, campione uscente e fresco dominatore del Giro del Delfinato, si presenta come il grande favorito. A contendergli il pronostico anzitutto Contador, sette grandi giri vinti, il più esperto del gruppo, il più forte di testa, e Quintana, che sbaglia sempre una tappa e corre troppo di rimessa. Poi, dico Thibaut Pinot, un fuoriclasse ormai maturo, che dovrà gestire la pressione delle aspettative dei francesi e l'eterna rivalità con il connazionale Bardet. Tra gli italiani, Aru. Mentre Nibali dovrebbe fargli da gregario. E se invece Nibali corresse per vincere: il successo al Giro gli permette di correre senza pressione. Cito anche Valverde, semmai potesse fare corsa autonoma da Quintana, ed Alaphilippe, al debutto al Tour, ma che ha classe da vendere. Ecco il borsino dei favoriti.

  1. Froome *****
  2. Contador *****
  3. Quintana *****
  4. Thibaut Pinot ****
  5. Bardet ***
  6. Aru***
  7. Porte **
  8. Nibali **
  9. Rolland *
  10. Van Garderen *
  11. Valverde *
  12. Alaphilippe *

sabato 11 giugno 2016

Pinot batte Bardet al Giro del Delfinato. Delude Aru

Vittoria di Thibaut Pinot su Romain Bardet alla penultima tappa del Giro del Delfinato 2016. Ennesimo episodio del romanzo di una rivalità assai sentita in Francia, che si ripeterà al Tour de France. Che ancora aspetta il successo di un corridore di casa dall'ultimo trionfo di Hinault del 1985. Pinot prima o poi, lo scrivo da anni, ci riuscirà. Il Delfinato ha detto parecchio in vista del Tour. Froome c'è come c'è Contador. Aru, pure oggi staccato di molti minuti, no. 

sabato 12 settembre 2015

Aru vince la Vuelta 2015: grande impresa

Attacco inevitabile a 50 km dal traguardo e Tom Dumoulin, cuoce a fuoco lento. Aru si riprende la maglia rossa e vince, domani sarà soltanto passerella a Madrid, la Vuelta 2015. Aru ha meritato il successo, perché è stato regolare. Non mi aspettavo un crollo verticale dell'olandese, che chiude sesto nella generale. Primo Aru, alla fine. Completano il podio Purito Rodriguez, secondo solo perché naufragato a Burgos, e Majka. A 25 anni, Aru è già nella storia del ciclismo italiano.

venerdì 11 settembre 2015

Tom Dumoulin stacca Aru. Ora ha 6" di vantaggio sul campione sardo

Tenace e versatile questo Tom Dumoulin. Approfitta di un tratto di pavè e rifila 3" secondo ad Aru. Sommati ai tre che già aveva, ora i secondi di vantaggio di Dumoulin sono sei. E domani salita ce n'è, sì, ma non è così scontata la rimonta di Aru, perché l'olandese sta bene e la maglia rossa moltiplica le forze. Aru deve sperare, cooperandovi, in un attacco da lontano di Joaquim Rodriguez e, più ancora, di Quintana e Valverde, che sono tornati a sperare di far saltare il banco dopo la cronometro di Burgos. Davvero indecifrabile questa Vuelta 2015.

mercoledì 9 settembre 2015

Tom Dumoulin vola a Burgos e riprende la maglia rossa. Aru scavalcato, segue a tre secondi. Crolla Joaquim Rodriguez

Joaquim Rodríguez chiuderà la carriera senza vincere un grande giro. La batosta rimediata oggi a Burgos, nella cronometro dominata dall'olandese Tom Dumoulin, di nuovo in maglia rossa, rischia di archiviare per sempre i sogni di gloria del forte Purito, che dovrà probabilmente continuare a dedicarsi alle classiche. Non perché il suo attuale ritardo in classifica da Dumoulin, 1'15" non sia recuperabile, ma perché non credo che, da qui a Madrid, potrà rosicchiare un 1'12" ad Aru, secondo in classifica, che assai meglio di Rodríguez ha tenuto botta in una giornata nella quale era comunque chiamato a difendersi. Aru ha fatto il suo, avendo perso, come da pronostico, circa 3" secondi a chilometro da uno specialista delle prove contro il tempo come Dumoulin. Joaquim Rodríguez ha perso molto, troppo di più. A questo punto, salvo imprese d'altri tempi, il favorito diventa propriamente Aru. Troppe salite nella tappa di sabato perché si lasci sfuggire la maglia rossa. Tutto questo, beninteso, sulla carta. Poi, la strada è sempre un'altra cosa. Ecco il borsino dei favoriti, a questo punto.
  1. Aru 50%
  2. Tom Dumoulin 30%
  3. Joaquim Rodríguez 15 %
  4. Majka 5%

lunedì 7 settembre 2015

Joaquim Rodriguez in maglia rossa, ma Aru è lì ad un secondo. Torna al successo Frank Schleck sull'Ermita de Alba. Chi vincerà la Vuelta 2015?

Torna al successo Frank Schleck, protagonista di una grande fuga nella tappa più dura di questa palpitante Vuelta 2015. Il più grande dei fratelli Schleck ritrova una giornata di gloria, giungendo solo al traguardo dopo aver staccato gli altri attaccanti di giornata. Aru si sforza di difendere la maglia rossa con i denti e, del resto, vera bagarre tra i primi della generale c'è soltanto nell'ultima ascesa, quella dell'Ermita de Alba. Joaquim Rodríguez, alla fine, uno scatto decisivo lo piazza, guadagna pochissimo, ma quanto basta a strappare la maglia di leader ad Aru. Che ora lo segue ad un secondo. La Vuelta, ormai, è un affare riservato a loro due ed a Dumoulin, che dalla sua ha la cronometro di Burgos, in programma mercoledì, perché domani è previsto l'ultimo giorno di riposo. Pronostico difficilissimo, anche perché credevo che oggi Joaquim Rodríguez avrebbe dato almeno minuto ad Aru. E così non è stato. Il campione sardo ha fatto valere il gran fondo ed un'encomiabile tenacia. C'è voluta la pendenza intorno al 15% dell'ultimo chilometro, perché Purito Rodríguez riuscisse a dargli qualche metro. Tornando ai pronostici di successo finale, siamo alla terza settimana di gara e la corsa sin qui è stata durissima, sicché un certo livellamento delle prestazioni è da mettere in conto. Tuttavia, sulla carta almeno, uno specialista delle prove contro il tempo come Tom Dumoulin potrebbe dare 3 secondi a chilometro sia a Rodríguez che ad Aru. Ci riuscisse, considerato che la cronometro di Burgos è di poco più di 38 chilometri, mercoledì sera potrebbero trovarsi tutti e tre, Aru, Rodríguez e Dumoulin nello spazio di una decina di secondi!

Ermita de Alba/Quiros: Aru difenderà la maglia rossa da Joaquim Rodriguez?

Tappa durissima quella odierna, asturiana, alla Vuelta 2015. Lungo 185 chilometri un mucchio di salita, le ultime due particolarmente impegnative. Alludo all'Alto de la Cobertoria, prima categoria, ed all'ascesa finale sull'Ermita de Alba, dove si affronterà una pendenza media superiore all'11%. Favorito è Joaquim Rodriguez, per caratteristiche atletiche e per la brillante condizione mostrata ieri. Tuttavia, la lunghezza della tappa e, come detto, le tante salite che precedono l'erta finale, chiederanno anche molto fondo, che ad Aru non manca, ed altrettanto acume tattico, e sul punto dipenderà più dall'Astana e da Landa, che da Aru. Sono curioso di vedere cosa combinerà Chaves, oltre a Majka. Una cosa è certa: chi dovesse andare in crisi oggi, alla fine perderebbe minuti su minuti.

domenica 6 settembre 2015

Vuelta troppo dura per Aru. Ha un solo secondo di vantaggio su Joachim Rodriguez

In salita Aru va forte. Ma fino ad un certo punto. Troppo dura questa Vuelta 2015 per lui, che predilige le pendenze meno aspre. Joaquim Rodriguez gli cede ormai un solo secondo in classifica. E, a 36 anni, il buon Purito o vince adesso o non vince più.  Un grande giro  almeno. Aru, tenendo duro, potrà finire sul podio. 

mercoledì 2 settembre 2015

Vuelta 2015: a Cortals d'Encamp trionfa Landa. Affonda Froome. Aru conquista la maglia rossa

Tappa breve ma di altissima montagna l'undicesima della Vuelta 2015, da Andorra a Cortals d'Encamp. La notizia di giornata è il crollo verticale di Froome. Il vincitore del Tour de France vive una débâcle inaspettata ed esce con largo anticipo di classifica. Fuga da lontano per Landa, che resta alla fine, con altri quattro corridori. Tutti i migliori, tolto Froome, condizionato anche da una caduta nei primi chilometri, sono con la maglia rossa, quando, lungo la discesa dalla Collada de la Gallina, si avvantaggiano Valverde e Joaquim Rodríguez. Gli altri hanno ancora nelle gambe l'acido lattico ammassato per affrontare le pendenze di un'ascesa da brividi, con per percentuali massime del 23%! Sull'ascesa finale, sembra cedere e qualcosa cede, ma era prevedibile, considerata l'altimetria della tappa, la maglia rossa Tom Dumoulin, mentre davanti Landa resta da solo. All'inseguimento il compagno di squadra Aru, che cerca di conquistare la maglia rossa, ma Dumoulin si batte come un leone, tanto che Valverde, Quintana ha già mollato, fatica a tenere il suo passo, diversamente dal colombiano Chaves, ancora pimpante in sella. Vince Landa, secondo Aru, per un trionfo Astana. Aru conquista anche la maglia rossa, secondo Joaquim Rodríguez a 27" dal campione sardo.

domenica 30 agosto 2015

Vuelta 2015: Tom Dumoulin in maglia rossa a Cumbre del Sol

La classe '90 pare seriamente destinata a dominare il ciclismo internazionale, almeno nelle corse a tappe, dei prossimi anni. Al lotto dei vari Quintana, Pinot, Bardet, Aru, Chaves, si aggiunge anche l'olandese Dumoulin, autore di una clamorosa prova di forza sullo strappo conclusivo della nona tappa della Vuelta 2015. Scattato, è stato sorpassato da Froome, che mulinava le gambe alla sua maniera, e l'ha poi ripreso e staccato negli ultimi 100 metri spingendo un rapporto assai più duro rispetto al britannico. Considerato che Dumoulin va forte nelle prove contro il tempo, in futuro potrebbe ambire a vincere un grande giro. Per adesso, si è preso la maglia rossa alla Vuelta, detronizzando Chaves. Nella generale, il secondo è il solito Joaquim Rodriguez.

giovedì 27 agosto 2015

Esteban Chaves di nuovo in rosso alla Vuelta: vince a Sierra de Cazorla. E' nata una stella

Secondo successo di tappa, oggi a Sierra de Cazorla, in salita manco a dirlo, la maglia rossa di nuovo sulle sue spalle, in questa Vuelta 2015. Quando la strada prende a salire, al momento nessuno va forte come il colombiano Esteban Chaves, classe 1990, come Quintana, Thibaut Pinot, Aru e Bardet: il futuro, se non già il presente, senz'altro il presente quanto a Quintana, delle grandi corse a tappe. Bisognerà vedere Chaves alle prese con la strategia di gara, da sempre, fin dai tempi di Lucho Herrera, il grande tallone d'Achille dei colombiani, e con le cronometro, dove i suoi 54 kg richiederanno molto lavoro sulla posizione in sella. Ad ogni modo, per il poco che ho visto, questo Chaves è davvero forte.