A beneficio di telecamera. Tanto per farsi notare. Ma a che servono gli scatti di Fabio Aru? Teatro e poco più. Da Bartali a Gaul a Pantani, i grandi scalatori partono e non si voltano, testa bassa a pedalare, a scavare un solco sempre più profondo. Oggi, sul Massiccio della Giura, Aru ha fatto uno scattino tanto per ricordarci che al Tour c'è anche lui. Froome se n'è accorto a stento. Subito Aru si è voltato. Subito l'hanno ripreso. Tutto inutile. Aru, se presenti al via i migliori specialisti delle corse a tappe, non è da primi cinque posti al Tour. Perché perde troppo a cronometro, fatica sempre sul passo, soffre il vento. In salita, poi, lo scatto per far male agli avversari. E' vero, nella terza settimana sale di tono, o meglio, essendo un diesel mantiene la condizione, quando altri calano. Ma, per vincere un Tour de France ci vuole ben altro.