Bonucci in tribuna dopo la lite con Allegri. Il leader tecnico della difesa bianconera non giocherà stasera contro il Porto, andata degli ottavi della Champions League 2016/17. Allegri tiene il punto, mostrando invece indulgenza verso se stesso: rischia di provocare una crisi. Già la Juve, titolare di una storia più grama che altro nelle competizioni europee, rischiava di uscire con il Porto. Ora, questo rischio atavico si fa più concreto. Sarebbe l'inizio della fine del ciclo bianconero. E credo che lo sarà.
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mercoledì 22 febbraio 2017
Aguero 315 gol in carriera. Nono tra i goleador in attività
Partita vibrante, squadre allungate, continui rivolgimenti di fronte, corsa, tecnica e pochissima strategia. Insomma, una grande partita tra Manchester City e Monaco, andata degli ottavi di Champions League 2016/17, ieri sera: 5-3 per il City e doppietta per il fantastico attaccante argentino Aguero, issatosi, a meno di 29 anni, a 315 gol in carriera, nono tra i goleador in attività. Ecco la classifica dei primi dieci goleador in attività.
- Cristiano Ronaldo 581 gol
- Messi 557 gol
- Ibrahimovic 483 gol
- Eto'o 395 gol
- Luis Suarez 379 gol
- Huntelaar 369 gol
- Totti 323 gol
- Rooney 320 gol
- Aguero 315 gol
- Lewandowski 314 gol
domenica 19 febbraio 2017
L'Inter batte il Bologna con gol di Gabigol
Già ho sentito di paragoni calcisticamente blasfemi con Ronaldo, che segnò proprio sul campo del Bologna il suo primo gol nerazzurro. Non scherziamo, Gabigol ha fatto un golletto a porta vuota, addirittura su assist di D'Ambrosio, i piedi peggiori della serie A! Per me, Gabigol è modesto e non merita tutte queste attenzioni. Vittoria fortunosa ed immeritata per l'Inter del sopravvalutato Pioli.
giovedì 16 febbraio 2017
Villareal-Roma 0-4: tripletta di Dzeko. La Roma può vincere l'Europa League
Nettissimo successo esterno della Roma nell'andata dei sedicesimi di finale dell'Europa League 2016/17, 4-0 sul campo del Villareal, con tripletta di Dzeko. La Roma ha la squadra per vincere il trofeo. L'avrebbe avuta anche l'Inter.
mercoledì 15 febbraio 2017
Real Madrid-Napoli 3-1. Rimonta al ritorno?
Il colpo di genio di Insigne illude. Il Real Madrid pareggia e poi vince con Benzema, che in Europa rende il doppio di Higuain, Kroos e Casemiro. Reina non brilla, anzi. Come Sarri. Di cambiare spartito, conoscendone uno solo, non è capace. Ma almeno Mertens, teso e giù di tono, avrebbe potuto sostituirlo all'inizio della ripresa. La difesa dei blancos ha denunciato limiti noti. Sui quali si poggiano le speranze napoletane di rimonta al ritorno. Difficile che succeda, ma l'impresa non è impossibile. Anche il San Paolo ha il suo miedo escenico.
lunedì 13 febbraio 2017
I 50 anni di Roberto Baggio. Cinque ragioni per ricordarlo
Il più grande giocatore della storia del calcio italiano, dopo Meazza e prima di Totti. Roberto Baggio, artista prima che calciatore, compirà 50 anni il prossimo 18 febbraio. Ecco cinque ragioni per ricordarlo e celebrarlo.
- Il dribbling: un fondamentale, che non si allena o che si allena poco. Baggio ne è stato un virtuoso naturale. Grazie alla sapienza innata del tocco, alla padronanza del palleggio, alle finte di corpo ed allo scatto fulmineo. Aveva non solo il primo, ma anche il secondo ed il terzo, qualche volta il quarto dribbling. Come oggi solo Messi. E prima di lui, Meazza, Di Stefano, Garrincha, Pelé, Sivori, Sandro Mazzola, Cruijff, Best, Zico e poi Ronaldo, il brasiliano. Me ne dimentico pochi.
- Il senso del gol: 318 gol da professionista, sesto italiano assoluto, dopo Piola, 364 gol, Del Piero, 346 gol, Meazza 338 gol, Totti, 323 gol e Toni, 322 gol. Roberto Baggio ha segnato in tutti i modi, persino di testa ogni tanto, grazie alla precisione chirurgica del tiro, spesso eseguito in anticipo, prendendo il portiere in contropiede. Di destro e di sinistro, in area e fuori dall'area, quasi mai di forza, sempre con eleganza. E tanti gol nelle occasioni solenni, 9 ai mondiali, come Paolo Rossi e Vieri, il quale ultimo, però, segnò solo un gol, contro la Norvegia nel '98, nelle gare ad eliminazione diretta. Baggio, invece, trascinò letteralmente la triste Italia di Sacchi alla finale di Usa '94, perduta ai rigori contro il Brasile. L'errore di Baggio dal dischetto, un dispetto di un destino saragattianamente cinico e baro, fece il giro del mondo. Ma, senza di lui, quell'avventura azzurra sarebbe terminata molto prima.
- Il gioco contro tempo: fateci caso, la maggior parte dei calciatori, approssimandosi la porta, accelera, aumenta la frequenza dei passi, si fa frenetica. Baggio, no. Alla vista del portiere, più spesso, rallentava. Aspettava il difensore farglisi sotto e poi, dribbling a rientrare, con il destro od il sinistro, e tiro all'angolo con il piede opposto. Questo incedere caracollante, quasi esitante ed invece colmo di forza consapevole, a Brera, che lo vide nei primi anni di carriera, ricordava il grande Meazza.
- L'invidia degli allenatori: sebbene Baggio non avesse il piglio del comando, per tutta la carriera, e forse con la sola eccezione di Mazzone al Brescia, fu sofferto moltissimo dagli allenatori. Su tutti Lippi, che lo mandò via dalla Juve e gli preferì persino Russo all'Inter, e Capello, che lo sostituiva con immancabile puntualità. Ma, anche Ulivieri a Bologna, dove Baggio risorse, 22 gol all'esito di un campionato che lo condusse al suo terzo mondiale, quello di Francia '98. E perché? Perché Baggio, asso naturale, riusciva, quasi senza volerlo, a dimostrare la superiorità del singolo sul gruppo, dell'estro sullo spartito, dell'assolo sulla sinfonia, del guizzo sulla tattica. Sacchi, che ne trasse immensi benefici in nazionale, ancora oggi, trova modo e maniera di punzecchiare Baggio. E solo perché costui si era opposto alla monacazione forzata nei suoi schemi.
- L'individualismo ai tempi della mistica del gruppo: Gramsci scrisse che "i più non esistono fuori dell'organizzazione". E tutto sommato è vero. Ecco, Roberto Baggio nel novero dei più non c'è stato e non poteva starci. E' sopravvissuto alla più grande e più inutile rivoluzione della storia del calcio. Quella cominciata proprio da Sacchi, perché il calcio totale olandese era ben altro, come ben altro era stata la meravigliosa Ungheria di Puskas. Giocava da solo Baggio, il che non significa che non servisse assist meravigliosi ai compagni o che non ne ricevesse. Ma, insomma, non rincorreva gli avversari, non ripiegava, come si dice malamente da qualche lustro a questa parte. Non andava a tempo. Epperò decideva. Ha cambiato molte squadre in carriera, diventando il beniamino di tutte le tifoserie. Egregio, perché fuori dal gregge. Un campione senza tempo.
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domenica 12 febbraio 2017
Inter-Empoli 2-0: Eder e Candreva
Giocatore superiore Gagliardini. Gioca, benissimo, come se fosse un veterano. L'Inter dipende da lui. Empoli troppo debole eppure pericoloso in contropiede. Pioli cerca di capire chi sia più scarso tra D'Ambrosio ed Ansaldi. Li schiera entrambi, uno dopo l'altro. Deve giocare Santon! Detto questo, Gabigol è scarso. Tanto per essere chiari. Pinamonti, esordiente in A, diventerà un campione. L'Inter vince 2-0, gol di Eder e Candreva.
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