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lunedì 6 luglio 2020

Serie A 19/20: il punto e la classifica dopo la 30^ giornata

Le squadre più in salute sembrano Juve e Atalanta. Quelle con le rose più profonde, anche se la qualità di quella bianconera è superiore. La Juve vince il derby della Mole, ma da cinque lustri non è una novità, l'Atalanta espugna il campo del Cagliari, anche con fortuna. 

L'Inter sprofonda nella trappola dei propri fantasmi, subendo una patetica rimonta casalinga contro il Bologna: continua la fuga dialettica di Conte di fronte a responsabilità anche troppo evidenti. L'Inter ha il secondo monte ingaggi della serie A e il tecnico più pagato e rischia di arrivare quarta come nelle ultime due stagioni con Spalletti. 

La Lazio perde in casa contro il Milan: pesantissima l'assenza di Ciro Immobile. Ora, la Juve ha sette punti di vantaggio sui biancocelesti. La Roma cede al Napoli di un Insigne ispiratissimo, autore di un gran gol. 

Classifica serie A 30^ giornata

 Juve 75 Cagliari 39
 Lazio  68 Parma 39
 Inter  64 Fiorentina 34
 Atalanta 63 Fiorentina  31
 Roma 48 Sampdoria 32
 Napoli  48 Udinese 32
 Milan 46 Genoa 27
 Verona 42 Lecce 25
 Bologna 41 Brescia 21
 Sassuolo  40 Spal            19

Il Sassuolo strapazza il Lecce, mentre il derby di Genova per la salvezza, vede il netto 3-0 della Sampdoria di Ranieri contro la Spal e il pareggio sofferto del Genoa sul campo dell'Udinese: ha segnato di nuovo Pinamonti. Sul quale sbilancio da tre anni: è un grande centravanti non solo per mezzi tecnici ed atletici ma anche per personalità.

Comincia una settimana decisiva, a fronte di due impegni non proibitivi per Lazio, la Juve farà visita al Milan, in ripresa e con Ibra recuperato, ed ospiterà l'Atalanta. Se avrà ancora sette punti di vantaggio, dopo le prossime due giornata, avrà di fatto conquistato il nono scudetto consecutivo. Non potete dirmi che la serie A sia un campionato competitivo.

venerdì 3 luglio 2020

Serie A: il punto e la classifica dopo la 29^ giornata. L'Atalanta non corre di più, ma meglio degli altri

Vincono le prime quattro della classifica. La Juve, che comincia a ricevere apprezzabili vantaggi dalla lunghezza della rosa, con partite ogni tre giorni, ha comunque bisogno di tre prodezze per battere il Genoa. La Lazio ha ragione di un Torino sempre più traballante, ma che finirà comunque per salvarsi. L'Inter travolge il Brescia, non una grande impresa, e l'Atalanta doma il Napoli. 

Classifica dopo 29^ giornata

 Juve 72 Bologna 38
 Lazio  68 Sassuolo 37
 Inter  64 Torino 31
 Atalanta 60 Fiorentina  31
 Roma 48 Udinese 31
 Napoli  45 Sampdoria 29
 Milan 43 Genoa 26
 Verona 42 Lecce 25
 Cagliari 39 Spal 19
 Parma  39 Brescia 18


Tutti a dire: quanto corrono gli atalantini! Poi, a leggere le statistiche della Lega di Serie A, si scopre che i bergamaschi sono al nono posto per chilometri percorsi, mentre ai primi tre ci sono Inter, operaizzata da Conte, Juve e Verona. Devo dire che un paio di anni fa io stesso rimasi impressionato dalla corsa degli uomini di Gasperini in presa diretta. Osservando meglio, tuttavia, si nota come i giocatori dell'Atalanta non corrano più degli altri ma meglio. Anche perché accettano uno degli spauracchi del calcio contemporaneo: l'uno contro uno. Come accadeva una volta. C'è, inoltre, sincronia nei movimenti di squadra in fase offensiva, gli inserimenti senza palla sono premiati da passaggi precisi e immediati e nessuno è costretto a correre a vuoto. Poi, di solito, l'Atalanta cresce o sembra crescere alla distanza, perché parte più piano. Sicché, calando gli altri nella ripresa, il divario di rendimento appare più marcato. Si tratta, mi sembra un fatto ormai accertato, di una precisa strategia. Poi, c'è anche il talento. L'intelligenza calcistica e la qualità tecnica del Papu Gomez, per esempio, ha pochi riscontri nel nostro campionato. 


Crisi nera per la Roma, sconfitta ieri in casa dall'Udinese. Il Milan pareggia allo scadere contro la Spal, nonostante abbia giocato metà partita con un uomo in più. Il Verona parte il Parma in rimonta e si conferma la miglior sorpresa della stagione. Pareggio di mezza classifica tra il Bologna di Mihajlovic ed il Cagliari di Zenga.

lunedì 22 giugno 2020

Classifica Serie A dopo 26^ giornata

Classifica della Serie A dopo la 26^ giornata. Con i recuperi di ieri sera, vinti da Atalanta e Inter, si riparte oggi per le ultime dodici giornate. Da qui.

 Juve 63 Cagliari 32
 Lazio  62 Sassuolo 32 
 Inter  57 Fiorentina 30
 Atalanta 51  Udinese  28
 Roma 45 Torino 28
 Napoli  39 Sampdoria 26
 Verona 38 Genoa 25
 Parma  36 Lecce 25
 Milan 36 Spal 18
 Bologna  34  Brescia 16

venerdì 23 novembre 2018

I migliori tridenti del calcio italiano

Tridente, storica arma tattica, qualche volta strategica, nel gioco del calcio. Propongo una classifica, arbitraria come tutte le classifiche, dei migliori tridenti del calcio italiano, dal decimo posto a salire. Resta inteso che molti grandi giocatori non compaiono, perché non giocavano in un tridente vero e proprio.

10. Rambaudi, Baiano, Signori (Foggia).

Squadra quanto mai sbilanciata, il Foggia di Zeman, fondata su un 4-3-3 ortodosso ed estremo. Un mucchio di gol presi, un mucchio di gol segnati, un tridente offensivo di rara efficacia. Rambaudi a destra, corsa e strappi, la tecnica superiore di Baiano in mezzo, rapidissimo, il sinistro tonante di Signori. Tutti loro hanno poi continuato a far bene, soprattutto Signori, ma la spettacolarità del gioco offensivo di quel Foggia resta unica.

9. Vialli, Ravanelli, Del Piero (Juve)

La forza fisica ed acrobatica di Vialli, il talento limpido di Del Piero, la corsa e la tenacia di Ravanelli, mai più visto a quei livelli. Il ritorno alla vittoria della Juve con Lippi.

8. Rossi, Platini, Boniek (Juve)

Rossi era già declinante, dopo i vertici toccati nelle ultime tre partite del Mundial di Spagna, ma Platini giganteggiava, mai un tocco di più, il pallone sempre dato via prima, intelligenza calcistica superiore, mentre Boniek, più in Coppa che in campionato, scattava come un fulmine. Molte vittorie.

7. Totti, Batistuta, Delvecchio (Roma)

Terrificante la potenza del tiro di Batistuta, dal carisma unico, Totti giocatore iconico, repertorio tecnico infinito, trequartista totale nella Roma di Capello, che vinse lo scudetto, Delvecchio era l'equilibratore, ala tornante dai gol pesanti.


6. Altobelli, Beccalossi, Muraro (Inter)

Altobelli è stato il centravanti più completo che abbia visto, due piedi, colpo di testa formidabile e tecnica superiore, dribblava come un dieci, ma il dieci era Beccalossi, talento umbratile, genio scostante, dipingeva assist magnifici, due piedi anche lui, ma mancino, mentre Muraro era corsa e potenza e stacco imperioso. La colonna offensiva dell'Inter di Bersellini. Sfiorarono anche la Coppa dei Campioni del 1981.

5. Garlaschelli, Chinaglia, D'Amico (Lazio)

Il tridente mitico della squadra più pazza e letteraria del calcio italiano, la Lazio scudettata di Maestrelli. Chinaglia era un centravanti sgraziato ma poderoso, fisicamente dominante come solo Noradhl prima di lui, goleador di razza, innescato dal talento purissimo di D'Amico, un virtuoso del dribbling, che accostavano, agli esordi, a Di Stefano, mentre Garlaschelli, all'ala destra, correva e segnava, segnava moltissimo.

4. Boniperti, Charles, Sivori (Juve)

Boniperti arretrato ad ispirare, Charles monumentale, ad arpionare i palloni alti, a sfondare le difese avversarie, e Sivori, dribblomane, virtuoso del tunnel, talento bizzoso e scapestrato, per la tecnica, maradoniano ante litteram.

3. Kakà, Inzaghi, Schevchenko (Milan)

Nel Milan di Ancelotti, Schevchenko, tra i maggiori attaccanti della storia, scatto, tiro potente e preciso, gol a grappoli nelle partite importanti, si sommava alle progressioni di Kakà e al cinismo sotto porta di un opportunista unico come Inzaghi.

2. Maradona, Giordano, Careca (Napoli)

La Ma.Gi.Ca., la presenza di Maradona basta da sola, atteso che Maradona è stato il più forte di tutti, di sempre e per sempre. Enorme la tecnica di Giordano, il Tostao italiano, e la qualità di goleador completo di Careca. Mai più visti fraseggi stretti di quel livello. Forse con Messi, Eto'o e Henry. Ma, Maradona era di un'altra categoria.

1. Lorenzi, Nyers, Skoglund (Inter)

Due scudetti con l'Inter di Foni, la rapidità astutissima del centravanti Lorenzi, miscelata con la forza dirompente di Nyers, ala goleador, dal tiro imprendibile, e con il magico sinistro di uno svedese di vocazione più che sudamericana, come l'immenso Skoglund.

domenica 11 marzo 2018

Tirreno-Adriatico 2018: Adam Yates vince a Filottrano. Precede Sagan e Kwiatkowski, che guida la classifica

C'è Kwiatkowski in testa alla classifica generale della Tirreno-Adriatico 2018, dopo cinque tappe. Oggi, a Filottrano , sede d'arrivo per ricordare Michele Scarponi, ha vinto Adam Yates, gemello di Simon, che ha chiuso al secondo posto la Parigi-Nizza vinta da Soler. Adam Yates ha preceduto sul traguardo di Filottrano Sagan e Kwiatkowski, due campioni del mondo, il che dà la misura della qualità dei partecipanti a questa edizione n. 53 della corsa dei due mari.