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mercoledì 23 luglio 2014

A chi somiglia Vincenzo Nibali? Grandissimo discesista come Magni, Koblet, Nencini, Moser, Savoldelli

Regolarista, senza dubbio. Alla Gimondi, del quale si appresta ad eguagliare il record relativo ad almeno un successo nei tre grandi giri nazionali, Tour de France, Giro d'Italia e Vuelta. Per quanto vada meno forte nelle prove contro il tempo. La sua peculiarità è da ricercarsi, senza dubbio, nella naturale capacità di guidare benissimo la bicicletta, quella che gli ha permesso nel Tour in corso di primeggiare anche sul pavè, a dispetto di una corporatura tutto sommato esile, quasi da scalatore puro. E, più ancora, nella capacità di affrontare al meglio le discese. In questo fondamentale del ciclismo, merita una citazione tra i grandi di sempre, da Magni a Koblet, da Nencini a Moser, fino a Savoldelli. Perché, sebbene se ne parli poco, i grandi giri si vincono o si perdono anche in discesa. Bugno, ad esempio, campione immenso dalla pedalata più bella che io ricordi, perse il Tour del 1991 nella discesa di Val Louron, lasciandosi scappare i più audaci Indurain e Chiappucci.

domenica 6 aprile 2014

Giro delle Fiandre 2014: tris di Cancellara in volata. Secondo Van Avermaet, terzo Vanmarcke

Non Boonen, non Sagan. E' Cancellara, quello dei tre favoriti della vigilia, a cogliere il successo al Giro delle Fiandre 2014, ripetendo quello raggiunto lo scorso anno. Si tratta, peraltro, della terza vittoria in carriera al Fiandre, che permette a Fabian Cancellara di eguagliare il primato detenuto, fra gli altri, propriamente da Boonen. Cancellara, manco a dirlo, è favorito anche per la Parigi - Roubaix, in programma domenica prossima. Quanto ai corridori italiani in gara, il primo al traguardo è Filippo Pozzato, soltanto diciassettesimo. I dieci successi azzurri sui muri fiamminghi, da Magni a Bugno, sono un lontano ricordo.

lunedì 22 aprile 2013

Giro d'Italia 2013: i favoriti. Wiggins, Nibali, Basso, Hesjedal, Samuel Sanchez, Scarponi. Anzi no, perché Basso non parte.

Il 4 maggio, da Napoli, partirà il Giro d'Italia 2013: percorso particolarmente adatto agli specialisti delle prove contro il tempo, considerati i 90 km circa che si correranno a cronometro. Insomma, Wiggins, vincitore dell'ultimo Tour de France, è il favorito d'obbligo, tanto più che si difende assai bene anche in montagna. Subito dopo di lui Nibali, chiamato alla consacrazione. In carriera, il campione siciliano vanta piazzamenti sul podio al Giro ed una vittoria alla Vuelta. Dovrà dimostrarsi capace di staccare Wiggins in salita e, perché no?, in discesa, terreno sul quale non varrà Magni, ma è certamente tra i più abili oggi nel gruppo. Poi, Ivan Basso, che ha il curriculum e l'esperienza per gestire al meglio le tre settimane di corsa, ma,  36 primavere cominciano ad essere tante. Più staccati, nei pronostici, ed anche loro piuttosto avanti con gli anni, Scarponi, ottimo piazzato all'ultima Liegi, Samuel Sanchez e la maglia rosa dello scorso anno, Hesjedal, che si è conquistato con quella sorprendente vittoria i quarti di nobiltà necessari a comparire tra i pretendenti ad un nuovo successo. Ancora non è chiaro se ci sarà Contador. In quel caso, l'asso spagnolo meriterebbe una citazione per lo meno al fianco di Wiggins e di Nibali. Segue borsino dei favoriti.
Aggiornamento del 2 maggio 2013: Basso dà forfait, il Giro perde un protagonista annunciato.
Wiggins *****
Nibali *****
Basso ****
Hesjedal ***
Samuel Sanchez ***
Scarponi **

domenica 1 aprile 2012

Tris di Boonen "leone delle Fiandre": eguaglia Magni e Musseuw

Con il successo nell'edizione del 2012 del Giro delle Fiandre, Tom Boonen eguaglia il primato di tre successi che appartiene, nel dopoguerra, a Fiorenzo Magni, primo per tre volte consecutive, ed al connazionale Musseuw. Bisognerà cominciare a considerare quale posto spetti a Boonen nella storia del ciclismo. Anche perché i tre successi colti al Giro delle Fiandre fanno il paio con le tre vittorie raggiunte alla Parigi - Roubaix, tanto per rimanere nel ristretto ambito delle classiche monumento del ciclismo. Ma, bisogna valutare anche le tre Gand - Wevelgem, il campionato del mondo, le oltre cento vittorie in carriera. Un grandissimo campione.

mercoledì 1 febbraio 2012

Chi è stato il più grande ciclista italiano di sempre?

La domanda del titolo è di quelle che, ogni tanto, si ripropongono, nel ciclismo, come in ogni sport. E, per solito, si risponde che è difficile formare una graduatoria tra campioni di epoche differenti, che abbiano gareggiato in condizioni difficili da comparare. Ciò è tanto più vero nel ciclismo, perché, in cento e passa anni di storia, sono cambiati stili di vita e metodologie di allenamento, ma, anche le strade, in principio tutte sterrate e, soprattutto, le biciclette, che si sono sempre più alleggerite, che hanno conosciuto i rapporti, che oggi si possono sostituire a gara in corso e prima no e via dicendo. Però, una classifica, tanto per provocare la discussione, provo a stilarla comunque. Chiarendo che i criteri sono soggettivi. Ho dato importanza alla vittorie, per qualità e numero, sicché, è ovvio, il Tour de France vale di più del Tour de Suisse, per varietà, premiando i corridori più versatili rispetto agli specialisti puri e, nei limiti del possibile, tenendo anche conto del valore degli avversari.
Ecco la mia classifica (nei prossimi post, la spiegherò anche):
1. Bartali; 2. Coppi; 3. Binda; 4. Girardengo; 5. Gimondi; 6. Magni; 7. Bottecchia; 8. Bugno; 9. Saronni; 10. Moser.
Che ne pensate?

lunedì 23 gennaio 2012

Sara Errani ai quarti a Melbourne. E' lei la terza donna del tennis italiano?

Le precoci eliminazioni di Flavia Pennetta, uscita al primo turno, e di Francesca Schiavone, eliminata per mano italiana al secondo, sono state messe in secondo piano dalla clamorosa impresa di Sara Errani. Che ha strappato alla Vinci il ruolo di terza donna del tennis italiano, guadagnando l'accesso ai quarti di finale degli Open d'Australia in corso di svolgimento a Melbourne. Il che costituisce una vera e propria impresa, considerato che la quasi venticinquenne Errani in carriera mai aveva raggiunto la seconda settimana in una prova dello Slam. Mutatis mutandis, l'Errani sta alla Pennetta ed alla Schiavone, un poco come, nel ciclismo, Magni stava a Coppi e Bartali? C'è dell'iperbole nel confronto, va detto, ma anche una qualche fondatezza. Ora, l'Errani se la vedrà con la mancina Kvitova, numero due al mondo. Non credo che riesca a battere anche lei.