Impresa avrebbe dovuto essere, impresa è stata. Nibali trionfa sul traguardo di Bormio all'esito di una spettacolare tappa di alta montagna, con Mortirolo e due volte lo Stelvio. Lungo il versante svizzero dello Stelvio, Nibali attacca. E fa il vuoto, gettandosi all'inseguimento del fuggitivo di giornata Landa, uno che senza la caduta dei primi giorni, ora lotterebbe per il primato. In discesa lo raggiunge e poi lo batte in volata sul traguardo di Bormio. Quintana non perde molto, ma perde. Va in difficoltà Thibaut Pinot, che cederà alla fine più di un minuto e quaranta, oltre due minuti, invece, il ritardo della maglia rosa Tom Dumoulin, che resta un serio candidato al successo finale. L'olandese guida ancora la classifica generale, con 31" su Quintana e 1'12" su Nibali.
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martedì 23 maggio 2017
giovedì 19 maggio 2016
Palmanova - Cividale del Friuli: Amador o Nibali?
La Palmanova - Cividale del Friuli, tredicesima tappa del Giro d'Italia 2016, prima di alta montagna, si deciderà in discesa. E la discesa è un fondamentale decisivo, sebbene sottovalutato, nel ciclismo, vieppiù nelle corse a tappe. Magni, Moser o Savoldelli hanno costruito in discesa molti dei loro successi. Altri in discesa hanno perso corse già vinte. Ricordo Zulle , che proprio non andava ed il problema era tecnico. Ma ricordo anche un asso come Bugno, sempre elegantissimo in sella, che in discesa esitava, non volendo prendere rischi. Così perse il Tour del '91, lasciando andare Indurain e Chiappucci nella discesa da Val Louron. Domani, un discesista di vaglia come Nibali ha l'occasione di fare la corsa. Il problema è che anche Amador è fortissimo in discesa. Né si può dire che Valverde sia fermo. Tappa decisiva comunque.
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mercoledì 23 luglio 2014
A chi somiglia Vincenzo Nibali? Grandissimo discesista come Magni, Koblet, Nencini, Moser, Savoldelli
Regolarista, senza dubbio. Alla Gimondi, del quale si appresta ad eguagliare il record relativo ad almeno un successo nei tre grandi giri nazionali, Tour de France, Giro d'Italia e Vuelta. Per quanto vada meno forte nelle prove contro il tempo. La sua peculiarità è da ricercarsi, senza dubbio, nella naturale capacità di guidare benissimo la bicicletta, quella che gli ha permesso nel Tour in corso di primeggiare anche sul pavè, a dispetto di una corporatura tutto sommato esile, quasi da scalatore puro. E, più ancora, nella capacità di affrontare al meglio le discese. In questo fondamentale del ciclismo, merita una citazione tra i grandi di sempre, da Magni a Koblet, da Nencini a Moser, fino a Savoldelli. Perché, sebbene se ne parli poco, i grandi giri si vincono o si perdono anche in discesa. Bugno, ad esempio, campione immenso dalla pedalata più bella che io ricordi, perse il Tour del 1991 nella discesa di Val Louron, lasciandosi scappare i più audaci Indurain e Chiappucci.
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Tour de France 2014
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