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giovedì 29 maggio 2014

Storia dei mondiali di calcio: 16^ puntata (1994, negli Stati Uniti vince il Brasile)

Uno dei più sopravvalutati allenatori della storia del calcio, Arrigo Sacchi, è il commissario tecnico della nazionale italiana ai mondiali del 1994, organizzati per la prima volta dagli USA. Le partite, perché si possano seguire la sera in Europa, si giocano ad orari assurdi, le dodici o le quindici, in condizioni climatiche estreme, per caldo ed umidità. Sacchi, integralista del gioco più difensivo mai concepito, quello a zona, non convoca attaccanti di valore, un po' perché il ruolo è in crisi, un po' per una certa sua ostinazione. I centravanti sono Casiraghi, che qualche gol lo segna in genere, e Massaro, che centravanti non è, ma che nel Milan più ricco di sempre gioca pure in mezzo all'area, tanto palloni gli arrivano. Il girone eliminatorio, con tanto di sconfitta all'esordio contro l'Irlanda, è un pianto. Vittoria sofferta contro la Norvegia e pareggio con il Messico. Roberto Baggio appare sottotono, la squadra, a cominciare dal portiere Pagliuca non brilla. Sotto di un gol agli ottavi, cui l'Italia si qualifica come miglior terza!, allo scadere Baggio pareggia. Nei supplementari, su rigore, raddoppia. Si ripete ai quarti con la Spagna, fino alla sublime doppietta in semifinale contro la Bulgaria di Stoichkov. E' un momento d'oro per il calcio dell'est. Anche la Romania del fantasista Hagi figura bene e raggiunge i quarti di finale. Anche perché elimina a sorpresa l'Argentina, dopo la squalifica di Maradona, trovato positivo all'efedrina, sostanza dimagrante. Peccato, perché l'Albiceleste era avviata alla conquista del titolo. Maradona giostrava dietro Batistuta, Caniggia e Balbo, mentre alle sue spalle il centrocampo viveva degli assalti di Simeone e della geniale regia di Redondo. In finale, l'Italia trova il Brasile. Squadra tutto sommato modesta, nella quale prevale la sostanza una volta tanto. Centrocampo robusto con Dunga e Mazinho, le sgroppate di Branco sulla sinistra. Il genio abita in attacco, però, con due piccoletti dai piedi fatati come Romario e Bebeto. Baggio gioca nonostante una contrattura rimediata contro la Bulgaria: è l'ombra di se stesso. Gioca anche Franco Baresi, tornato dopo l'infortunio al menisco nella partita inaugurale. Finisce in parità, anche dopo i supplementari. Ai rigori, sbagliano Baresi, Massaro e persino uno stanchissimo Baggio. Il Brasile, per la quarta volta nella sua storia, è campione del mondo. Italia seconda, grazie a Baggio e ad una sfacciata fortuna, Svezia terza, Bulgaria quarta. Stoichkov ed il carneade russo Salenko sono capocannonieri con sei reti. (1^ puntata2^ puntata3^ puntata4^ puntata5^ puntata, 6^ puntata7^ puntata8^ puntata9^ puntata10^ puntata11^ puntata12^ puntata13^ puntata14^ puntata, 15^ puntata)

lunedì 26 maggio 2014

Storia dei mondiali di calcio: 15^ puntata (Italia '90, vince la Germania Ovest)

Dopo 56 anni, l'Italia torna ad ospitare i mondiali dopo quelli, peraltro stravinti, del 1934. L'Italia di Vicini, reduce dalle semifinali agli Europei del 1988 in Germania Ovest, ha i gradi di favorita, assieme alla stessa Germania ed all'Olanda di Van Basten, Gullit e Rijkard. L'inzio, però, è stentato. Vittoria sofferta contro l'Austria. Vialli è travolto dalle attese, il suo compagno d'attacco Carnevale capisce cosa significhi giocare senza Maradona alle spalle e ci vuole il subentrato Schillaci a rompere il ghiaccio con un gol di testa. Ne segnerà altri cinque e diverrà il capocannoniere di Italia '90, dei mondiali delle notti magiche come recita il titolo di una gettonatissima canzone cantata da Bennato e dalla Nannini. Contro gli Usa, seconda partita del girone, Vialli sbaglia un rigore prima di infortunarsi più o meno diplomaticamente. L'Italia vince con uno strepitoso gol del suo regista Giannini davanti ad uno stadio Olimpico festante. Contro la Cecoslovacchia ancora Schillaci e, finalmente accantonato Vialli, Roberto Baggio il grande. Parte da sinistra, scambia con Giannini, salta due avversari, e calcia con finta sapiente sul palo del portiere. Il mondo scopre il talento purissimo di un genio assoluto del calcio: in lui, Brera rivede i guizzi di Meazza. L'Italia avanza anche agli ottavi, battuto l'Uruguay con gol di Schillaci e di Aldo Serena, ed ai quarti, superata l'Irlanda ancora con Schillaci. In semifinale, l'Italia lascia Roma per giocare a Napoli contro l'Argentina di Maradona, che di Napoli è il re, gli hanno intonato canzoni, dedicato statue e finisce che i tre quarti del pubblico tifino Argentina piuttosto che Italia. L'Albiceleste, tolto l'immenso Maradona è poca cosa. Si salvano Burruchaga, che non è più saettante come in Messico, il libero Ruggeri, e l'attaccante "belli capelli" Caniggia. Vicini rispolvera Vialli e lascia in panchina Baggio: errore sesquipedale. L'Italia va in vantaggio ancora con Schillaci, ma Caniggia pareggia nella ripresa. La vulgata incompetente vuole Zenga responsabile di quel gol ed addirittura dell'eliminazione che seguirà. Una volta per tutte, Caniggia indirizza di testa all'angolino appena dentro l'area piccola. Se anche Zenga non fosse uscito, la palla sarebbe probabilmente entrata comunque. Peraltro, Caniggia viene lasciato colpire dallo stopper Ferri e non viene contrastato dal libero Franco Baresi, tutti campionissimi, che con Bergomi, capitano, e Maldini terzino sinistro, formano la difesa più forte che una nazionale italiana abbia mai schierato. Quello è il primo gol che Zenga subisce ai mondiali, dopo un primato d'imbattibilità che ancora resiste nella Coppa del mondo di calcio. Detto questo il tempo per recuperare ci sarebbe, ma Vicini non riesce a trasmettere la giusta carica ai suoi. Seguono supplementari e rigori. L'Italia viene eliminata, come accadrà anche quattro ed otto anni dopo. Nell'altra semifinale, sempre ai rigori, passa la Germania Ovest, capitanata da Matthaeus contro l'Inghilterra di uno strepitoso Gascoigne. In finale, sarà un rigore di Brehme ad assegnare alla Germania Ovest il terzo mondiale della sua storia. Seconda l'Argentina di Maradona, terza l'Italia che batte l'Inghilterra nella finale per il terzo posto. (1^ puntata2^ puntata3^ puntata4^ puntata5^ puntata, 6^ puntata7^ puntata8^ puntata9^ puntata10^ puntata11^ puntata12^ puntata13^ puntata, 14^ puntata)

venerdì 12 ottobre 2012

I dieci migliori liberi della storia

Veniamo ai dieci migliori liberi della storia del calcio. La figura del libero nasce in Italia negli anni '50 e per due, tre decenni, conosce fortuna in tutto il mondo. Alla fine degli anni '80, perde rilievo, ma, insomma nella classica ho voluto considerare assieme ai liberi classici anche i registi difensivi, che ci sono sempre, anche con la difesa schierata a zona. Segue la classifica. Cosa ne pensate?
* Aggiornamento del 26 settembre 2016: estendo la classifica ai primi trenta.

1. Beckenbauer
2. Krol
3. Scirea
4. Figueroa
5. Picchi
6. Passarella
7. Franco Baresi
8. Mauro Ramos  (Brasile)
9. Stielike
10. Ruggeri
11. Koeman
12. Hector Chumpitaz
13. Sammer
14. Frank De Boer
15. Alan Hansen
16. Carlo Parola
17. Morten Olsen
18. John Terry
19. Hulshoff
20. Augenthaler
21. Hierro
22. Tony Adams
23. Tresor
24. Di Bartolomei
25. Blanc
26. Belodedici
27. Montero
28. Mihajlovic
29. Cesare Maldini
30. Jonquet
31. Shesternyov