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giovedì 13 luglio 2023

TDF 2023: a Belleville-en-Beaujolais vince Izaguirre. Pinot ora è decimo in classifica

Dodicesima tappa del Tour de France 2023, da Roanne a Belleville-en-Beaujolais, terra di vini pregiati: frazione accidentata, con cinque gran premi della montagna, fra seconda e terza categoria, per 168,8 km.

Va via una fuga di 15 corridori con nomi importanti, da Van der Poel a Thibaut Pinot e Alaphilippe: non Van Aert. Si avvantaggiano, infine, Izaguirre, Burgaudeau e Jorgenson, che giungono al traguardo in quest'ordine. Thibaut Pinot, sesto di giornata, a poco più di un minuto dal vincitore, risale al decimo posto della classifica generale prima delle Alpi.

giovedì 18 maggio 2023

Giro d'Italia: a Rivoli vince Nico Denz

Dodicesima tappa del Giro d'Italia 2023, da Bra a Rivoli, per 185 km. Frazione adatta a fughe, con un Gpm di seconda categoria, da scollinare a 32 km dall'arrivo. Va via la fuga, secondo pronostico. Arrivano in tre. Vince il tedesco Nico Denz, secondo il lettone Skujins, terzo l'australiano Berwick. Il gruppo della maglia rosa Geraint Thomas arriva con oltre otto minuti di ritardo. Domani, prima grande tappa montagna, dopo l'arrivo a Campo Imperatore: si salirà sulle Alpi Svizzere di Crans-Montana.

giovedì 15 ottobre 2020

Giro d'Italia 2020: a Cesenatico vince Narvaez

Dodicesima tappa del Giro d'Italia 2020, da Cesenatico e Cesenatico. Tipica tappa vallonata, di quelle che una volta si definivano mangia e bevi. Tanta collina, dislivello complessivo di riguardo, ultimi chilometri pianeggiante. Frazione da imboscate e con molte incognite, a cominciare dal maltempo.

La cronaca.
La fuga di giornata offre un alibi al gruppo maglia rosa, intirizzito dalla pioggia e provato dall'umidità: nessuna disputa tra i pretendenti al successo finale. Sul traguardo di Cesenatico giunge primo, da solo, l'ecuadoriano Narvaez.

giovedì 22 maggio 2014

Cronometro Barbaresco - Barolo, trionfa a sorpresa Rigoberto Uran, strepitoso, nuova maglia rosa. Grave ritardo per Quintana

Prova a cronometro, da Barbaresco a Barolo, resa più impervia dall'abbondante pioggia caduta sul percorso. Con l'asfalto bagnato, le mani dei corridori meno abili alla guida corrono d'istinto sulle leve dei freni. Bella prova di Ulissi, che guida a lungo la classifica provvisoria di tappa. Ma, la vera sorpresa di giornata, probabilmente decisiva per la vittoria finale del Giro, è la cronometro di Rigoberto Uran, mai così a suo agio contro il tempo. A metà percorso, ha già un vantaggio di circa un minuto su Cadel Evans, che pedala senza molta efficacia, prendendo pochissimi rischi e, tuttavia, riesce a sbandare persino in salita verso Castiglion Falletto. Rigoberto Uran vince e conquista la maglia rosa. La sua prova odierna è stata fantastica e del tutto imprevista. Perché imprevedibile. Pronostico che la porterà fino a Trieste. Se ci riuscisse, sarebbe il primo corridore colombiano a conquistare un grande giro nazionale dopo il mitico Lucho Herrera che vinse la Vuelta nel 1987. L'unico che possa impensierire Uran, del resto, è il connazionale Quintana, che, troppo leggero per uno sforzo sul passo come quello richiesto dalla tappa odierna, ha accumulato ormai un notevole ritardo in classifica e dovrà puntare tutto sulle salite, nelle quali anche Rigoberto Uran ha da dire la sua.