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giovedì 27 agosto 2015

Il segreto di Bolt: l'ampiezza della falcata

E' ormai il segreto di Pulcinella, nel senso che da anni, vedendo e rivedendo le sue mirabilia sul tartan, tutti hanno imparato a contare i passi di Bolt: sui 100 sono in genere 41. Tre, quattro, alle volte cinque in meno di quelli impiegati dai rivali per coprire la medesima distanza. Le sue lunghissime leve gli permettono un'amplissima falcata, di qui il minor numero di passi ed una supremazia che, nella velocità, dura ai massimi livelli dal 2008. Anche in questi mondiali di Pechino, se n'è ricevuta conferma. Beninteso, non è soltanto una questione di passi. Nella finale odierna, sui 200 metri, che Bolt ha dominato in 19"55, è stato possibile ammirare anche la sua grande elasticità, la corsa fluida, spontanea, quasi rotonda, mentre Gatlin, il grande rivale sconfitto, spingeva con tutta la forza del mondo, sprecando il doppio delle energie del giamaicano. Bolt, del resto, è più alto di una decina di centimetri. Finché la schiena, perciò più sollecitata, gli reggerà, agli avversari non resterà che correre per la piazza d'onore. Insomma, quello che in passato era considerato un limite per i velocisti, l'alta statura, è stato trasformato da Bolt, 1,96 metri, in un formidabile punto di forza. Jesse Owens, che stupì il mondo e tramortì Hitler alle Olimpiadi di Berlino del 1936 era alto 1,78 metri. Per venire a tempi più recenti, Maurice Greene, oro mondiale sui cento ai mondiali del '97, del '99 e del 2001, era appena un 1,76 metri. Lo stesso, immenso, Carl Lewis, che invece era alto eccome, 1,88 metri, cede a Bolt ben otto centimetri. Per anni si è creduto che gli atleti più piccoli e compatti fossero avvantaggiati dalla maggior frequenza di passi, tale da colmare la minor ampiezza della falcata. Bolt ha stravolto questa, peraltro ragionevole credenza. Falcata ampia ed alta frequenza allo stesso tempo, un equilibrio quasi perfetto. Ed il lunghissimo dominio che sappiamo. 

domenica 23 agosto 2015

Pechino 2015: sui 100 m trionfa Bolt, secondo Gatlin

Ancora Bolt, sebbene i più reputati osservatori pronosticassero il successo di Gatlin. Il giamaicano parte meglio del solito, distende la falcata,  passa in testa ai 70 metri e resiste al ritorno imperioso di Gatlin. Primo Bolt in 9"79, secondo Gatlin in 9"80. Il regno di Bolt nella velocità non finisce più: questa volta ha vinto la sua tranquillità, non era al meglio, ma ha corso al meglio. Per Usain Bolt, è il terzo oro ai mondiali nei 100 metri piani, dopo Berlino 2009 e Mosca 2013. Eguagliato il primato di Carl Lewis, che nei 100 fu primo ai mondiali nel 1983, nel 1987 e nel 1991. Ora, Bolt cercherà di ripetersi nei 200.

sabato 22 agosto 2015

Pechino 2015: cominciano i mondiali di atletica. Grande sfida sui 100 m tra Bolt e Gatlin

La supremazia di Usain Bolt, leggendario primatista del mondo e dominatore della scena internazionale dal 2008, vacilla. E non sotto i colpi di qualche rampante promessa dell'atletica, ma per la resurrezione agonistica, peraltro circondata da molti sospetti, dello statunitense Gatlin, oro olimpico ad Atene 2004 ed oro mondiale a Helsinki 2005, due volte squalificato per doping che, a 33 anni, sta correndo veloce come mai. Anche oggi, nelle batterie, Gatlin ha fermato il cronometro a 9"83, mentre Bolt, con una corsa meno fluida del solito, ha chiuso i 100 in un comunque notevole 9"96. Bolt resta il favorito, per classe e blasone, ma per battere questo Gatlin dovrà correre con un tempo vicino al suo primato. E non so se ne sarà capace.

domenica 18 agosto 2013

Mosca 2013: a Bolt anche i 200 m in 19"66

Sempre Usain Bolt, anche nel mezzo giro di pista. Dopo l'oro sui 100 m piani, a Mosca, mondiali di atletica leggera 2013, è arrivato, puntuale, anche l'oro sui 200 m, con il tempo ragguardevole di 19"66, lontano dal suo fantasmagorico primato di 19"19, ma pur sempre capace di raccontare di una supremazia che ormai dura dal 2008 e promette di diventare la più duratura della storia della velocità. D'altra parte, anche la connazionale Fraser ha colto a Mosca la doppietta 100/200. Questo pollo fritto di Giamaica dev'essere come la pozione di Asterix.

venerdì 16 agosto 2013

Bolt e Fraser, la Giamaica domina la velocità a Mosca: è vera gloria?

Bolt è Bolt. Da Pechino 2008, sempre medaglia d'oro nei 100 metri piani nelle grandi rassegne internazionali, con l'eccezione dei mondiali di Daegu nel 2011, quando sopraggiunse una clamorosa squalifica per falsa partenza. Non meno lungo è il regno della connazionale Fraser, stessa distanza, sebbene non capace di arrampicarsi fino al primato del mondo, che appartiene ancora alla compianta Florence Griffith Joyner, che fermò il cronometro dopo clamorosi 10"49 a Seul. Bolt e la Fraser hanno vinto anche a Mosca: in 9"77 Bolt, in 10"71 la Fraser. Eppure, dopo lo scandalo doping abbattutosi sulla velocità giamaicana un mesetto fa, con Powell vittima illustre, resta qualche dubbio sull'entità delle loro imprese. Per carità, Bolt corre in modo meraviglioso, e la Fraser, sebbene il suo deltoide sia ragguardevole e le sue braccia siano meno leggiadre di quelle di Nausicaa, possiede una falcata ampia ed elegante. Tuttavia, i loro tempi, di questi tempi, non si mettono al riparo dal chiacchiericcio. Ora malevolo, ora insinuante. Speriamo, non profetico.

domenica 11 agosto 2013

Mondiali di atletica di Mosca 2013: sui 100 metri, semifinali dalle 17:05, finale alle 19:50. Bolt favoritissimo, si corre per il podio

Bolt davvero non ha rivali in questi mondiali moscoviti.  A dispetto di una condizione non brillante come in passato, non so immaginare una sua sconfitta. Insomma, non sul tartan. Sicché, scongiurato il pericolo di una falsa partenza, che lo fermò agli ultimi mondiali, l'asso giamaicano finirà per stravincere. Dietro di lui, si correrà per argento e bronzo. Gatlin a medaglia dovrebbe andare. Per il resto, dopo il terremoto doping, le gerarchie della specialità sono da ridisegnare. Dalle 17:05, le semifinali. Alle 19:50 la finale dei 100 metri. Per tante ragioni, l'attesa, questa volta, è meno febbrile.

giovedì 6 giugno 2013

Golden Gala 2013: Gatlin, 9"94, batte a sorpresa Bolt, 9"95

Non è ancora il vero Bolt. L'asso giamaicano viene beffato sul filo di lana dallo statunitense Gatlin, già campione olimpico nel 2004, nei 100 m del Golden Gala 2013. Del resto, Usain Bolt è sceso questa sera sotto i 10 secondi netti per la prima volta in stagione. Il cronometro per lui si è fermato dopo 9"95, un centesimo in più di Gatlin, 9"94. Bolt è scattato con discreto tempo di reazione, questa volta, però, la sua falcata non si è distesa con tutta l'ampiezza ai 40 metri. E' parso imballato, forse non ha ancora smaltito il carico di lavoro svolto in vista dei mondiali di Mosca. Fatto sta che il suo volto, per solito decontratto, ha tradito una fissità indice di fatica e di accumulo di acido lattico. Anche sul traguardo, è stato incapace di quel colpo di reni che gli avrebbe assicurato la vittoria.

giovedì 21 marzo 2013

In morte di Pietro Mennea, campionissimo della velocità

Non sapevo che stesse male, sicché la notizia della sua morte mi ha lasciato spiazzato. Il più grande campione della velocità azzurra, Pietro Mennea da Barletta, è stato per oltre dieci anni il simbolo della nostra atletica leggera. Sebbene non avesse il fisico del predestinato, Mennea seppe affinare l'innata velocità con allenamenti mirati e straordinariamente intensi, sotto la tutela tecnica di Vittori. Nel centro della Scuola Nazionale di Atletica Leggera di Formia, Mennea seppe costruire, giorno dopo giorno, ripetuta dopo ripetuta, scatto dopo scatto, una carriera leggendaria. La cura maniacale nei dettagli ne fece un asso sia sui 100 m che, specialmente, sui 200 m, dove fu medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Monaco del 1972, facendosi conoscere in tutto il mondo. Cominciò allora una rivalità spettacolare con il sovietico Valerij Borzov, sapendo tener testa ai velocisti americani che avevano da Tokio '64 cominciato a dominare il settore. A Montreal '76, ci si aspettava l'exploit, che invece mancò: nessuna medaglia olimpica. Che sarebbe invece arrivata, e d'oro, sui 200 m alle Olimpiadi di Mosca 1980, quando Mennea, partito in una corsia poco favorevole da letteratura, l'ottava, seppe realizzare una strepitosa rimonta, in curva, il fondamentale in cui eccelleva, completandola sul rettilineo finale. L'apogeo di una carriera, raggiunto dopo aver già stabilito il fantastico primato del mondo sulla distanza alle Universiadi di Città del Messico l'anno prima, nel 1979: un record storico che fece strabuzzare gli occhi a tutti gli osservatori: 19"72. Un tempo capace di resistere agli assalti di grandissimi campioni, a cominciare da Carl Lewis, per oltre tre lustri. Fu battuto, dopo diciassette anni, da Michael Johnson alle Olimpiadi di Atlanta del 1996. Mennea divenne un mito, un simbolo, un'icona, l'esempio della classe sposata al lavoro incessante. Si ritirò due volte e due volte tornò in pista, troppo innamorato del tartan, degli allenamenti e delle competizioni, fino all'addio definitivo datato 1988 quando aveva ormai 36 anni. E' stato campione europeo sui 100 e sui 200. E' ancora primatista italiano in entrambe le specialità, 19"72, si ripete sui 200 m, 10"01 sui 100 piani. Sui 200, per la verità, è anche primatista europeo. Fu pure uno straordinario staffettista, tanto da guidare il quartetto azzurro alla medaglia d'argento dietro gli Usa ai primi Mondiali di Helsinki del 1983, assime a Tilli, Simionato e Pavoni. Che la terra gli sia lieve.

giovedì 9 agosto 2012

Olimpiadi di Londra: stasera finale dei 200 m. Favorito Bolt su Blake e Lemaitre

La finale regina della velocità sarà pure quella dei 100 m piani, ma i 200 possiedono un fascino, a mio modo di vedere, anche superiore. Perché non è più velocità pura, reattività, forza esplosiva. Insomma, siamo ancora in presenza di uno sforzo anaerobico, e tuttavia conta sempre di più la tecnica di corsa, soprattutto in curva e comincia a contare la gestione dello sforzo: una ventina di secondi, stasera meno, sono pochi ma non pochissimi. Pietro Mennea, a lungo primatista del mondo, allenato da un genio come Vittori, era maestro nel modo di affrontare la curva, uscendo senza scomporsi sul rettilineo finale. In quel tratto, nel quale ci vuole niente a perdere l'abbrivio e perfino ad invadere la corsia avversaria, una leggenda come Carl Lewis aveva il suo tallone d'Achille e, per questa ragione, fu soltanto argento a Seoul '88 dopo l'oro di Los Angeles '84. Ora, venendo alla finale di stasera, nessuno è forte quanto Bolt, nessuno corre bene, con perfetta distribuzione dello sforzo, come il francese Lemaitre. Fra di loro, c'è l'altro giamaicano Blake, assistito da una condizione di forma straordinaria. Il mio pronostico è: oro Bolt, argento Blake, bronzo Lemaitre. Lemaitre, però, che ha disertato i 100 per concentrarsi su questa gara, potrebbe compiere l'impresa che nessuno si aspetta.

lunedì 6 agosto 2012

Olimpiadi di Londra: oro per Bolt sui 100 m in 9"63, argento Blake, bronzo Gatlin. Bolt è nella leggenda

Un campione leggendario, Usain Bolt, capace di vincere anche le proprie paure. Aveva sentito il proprio trono vacillare, aveva sofferto in stagione due sconfitte dal connazionale Blake, insomma aveva vissuto una vigilia agitata da parecchi spettri. Primo fra tutti, quello della partenza dai blocchi, da sempre tallone d'Achille dell'elegantissimo gigante giamaicano. Ed invece ieri notte, le 22:50 in Italia, il suo tempo di reazione è stato notevole. Ai 30 m la sua falcata si era già distesa, per raggiungere la maggiore ampiezza a metà gara. I muscoli del volto decontratti, gli appoggi al tartan sicuri ed efficacissimi. Un prodigio di tecnica di corsa. A quindici metri dal traguardo, la sua vittoria era già fuori discussione. Ha stravinto Bolt in 9"63, record olimpico, bis del successo che a Pechino lo rivelò al mondo intero. Secondo Blake a 9"75, terzo Gatlin a 9"79

sabato 4 agosto 2012

Olimpiadi di Londra: vacilla il trono di Bolt, insidiato da Blake, Powell, Bailey e Gatlin

Vacilla, dopo anni di dominio incontrastato, il dominio di Usain Bolt sui 100 m piani. Qualificato nel primo pomeriggio alle semifinali, Bolt ha vinto senza spingere molto, in controllo come si dice in gergo, e tuttavia senza convincere. Assai più nette le vittorie dei connazionali Powell e Blake, campione del mondo in carica e due volte capace, in questo 2012, di battere lo stesso Bolt. Segnali incoraggianti sono giunti anche dalla velocità a stelle e strisce, soprattutto da Gatlin, sempre possente nel suo incedere, e Bailey, rivelazione di giornata, che ha fatto registrare il miglior tempo delle batterie, 9"88. Insomma, storia e logica vogliono Bolt ancora favorito, ma, la concorrenza è di primissimo ordine. Una qualunque indecisione, ad esempio alla partenza, punto debole di Bolt, potrebbe costargli il titolo e regalare la più grande sorpresa della rassegna olimpica di Londra.

giovedì 31 maggio 2012

Golden Gala 2012: vince Bolt in 9"76. Secondo Powell in 9"91, terzo Lemaitre in 10"04

Competizione stellare a Roma, tappa della Diamond League. Il Golden Gala, sui 100 m piani anticipa di due mesi le Olimpiadi di Londra. Strepitosa vittoria di Usain Bolt in 9"76, record del meeting, davanti ad Asafa Powell, 9"91, e Cristophe Lemaitre, 10"04, unico bianco al via, che resta sopra i dieci secondi ed acciuffa l'ultimo gradino del podio con un notevole colpo di reni. Solita partenza impacciata di Bolt, che ai quaranta metri distende la sua poderosa falcata e vince con ampio margine sul rivale di sempre Powell. Se a fine maggio i tempi sono questi, c'è da scommettere che a Londra, tra un paio di mesi, cadrà di nuovo il primato del mondo. E Bolt, a meno di clamorose sorprese, succederà a Bolt.