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venerdì 25 febbraio 2022

L'Italia del calcio piccola in Europa

Considero il campionato di Serie A in crisi da almeno due lustri. I nove scudetti consecutivi della Juve, dal 2011 al 2020, ne sono stati inconfondibili cartine di tornasole. Come gli oltre 200 gol nella massima divisione di Antonio Di Natale - bravo, tecnico, ma fino a un certo punto -, come il titolo di capocannoniere vinto da Toni, a pari merito con Icardi, a 38 anni. Era il 2015. Anche la messe di reti mietuta da Immobile, che in una gradautoria dei migliori centranti della storia della Lazio non va oltre la settima/ottava posizione, ci offre uno spaccato della modestia della Serie A. E cito questi dati, solo per comodità e facilità d'impressione, dacché ce ne sarebbero molti altri. Dopo il successo dell'Inter in Champions League nel 2010, nessuna squadra italiana si è più aggiudicata un trofeo continentale. E ci sono state appena tre finali raggiunte e perse: dalla Juve, in Champions, nel 2015 e nel 2017, dall'Inter in Europa League, nel 2020. L'ultimo turno di coppe, concluso dalla triste sconfitta casalinga del Napoli contro il Barcellona meno competitivo degli ultimi 20 anni, è indicativo di uno stato di salute non brillante del calcio italiano. E dimostra come la nazionale di Mancini abbia vinto l'Europeo anche con il soccorso della fortuna e per una combinazione circostanze che tanti hanno voluto sottovalutare. Il calcio italiano, come l'avevamo conosciuto ed esportato, esiste ancora? Da noi, oggi, si difende male, come reparti e come singoli. Ecco, prima la capacità di saper difendere, di riuscire a contenere gli avversari e, sì, anche di speculare callidamente sul loro gioco e le debolezze di quello, era la cifra del calcio nostrano. Imperniato sulla copertura ma anche sugli uno contro uno e la tecnica appresa sui campetti polverosi o per strada. La copertura è saltata. Gli uno contro uno si vedono ancora nell'Atalanta, nel Verona, nel Torino, in parte nella Fiorentina. Ma, l'equilibrio che le squadre italiane di un tempo è un ricordo sfumato. E in Europa siamo drammaticamente dietro Inghilterra, Spagna e Germania. E valiamo grosso modo l'Olanda e il Portogallo. E non ci sono soltanto ragioni economiche dietro la diminuita competitività. Non abbiamo più grandi difese, non abbiamo più grandi difensori, non abbiamo più grandi numeri 10. Non abbiamo più una nostra identità e, di conseguenza, una nostra forza propria. E, giustamente, non vinciamo più in Europa. A meno di sorprendenti inversioni di tendenza.

venerdì 8 novembre 2019

La modestia del campionato italiano si vede in Europa. Italia settima nel ranking stagionale delle coppe europee

La nazionale italiana di calcio è uscita al primo turno ai mondiali del 2010, al primo turno ai mondiali del 2014, non si è qualificata ai mondiali del 2018. Nelle competizioni europee per club, le squadre italiane non vincono da più di nove anni. L'ultimo successo è la Champions, con la quale l'Inter completò il triplete nel 2010. E qualcuno ancora conserva dei dubbi circa la mediocrità generale del calcio italiano e del suo campionato di serie A? Gli ultimi tre giorni hanno visto perdere, in Europa, Inter, Lazio e Roma, pareggiare il Napoli e l'Atalanta, vincere la Juve, allo scadere. Nel ranking provvisorio delle coppe europee 2019/20, l'Italia è al settimo posto continentale: dopo Inghilterra, Spagna, Olanda, Germania, Scozia e Portogallo! Siamo poco competitivi. E tanto al netto della fioritura di qualche isolato talento, Zaniolo su tutti. Il livello della serie A è modesto e il dominio della Juve, che dura da 8 anni e rischia di estendersi indefinitamente, ne è la prova indiretta. 

mercoledì 17 settembre 2014

Balotelli 13 gol nelle coppe europee

Cristiano Ronaldo ne ha segnati 71, intendiamoci, ma i 13 gol messi a segno da Mario Balotelli nelle coppe europee, l'ultimo con il Liverpool ieri, sono il segno che questo centravanti, sempre discusso e discutibile, ha la stoffa del goleador. In certe competizioni, per la tensione e la qualità degli avversari, i gol valgono più che altrove. 

martedì 20 novembre 2012

Messi 56 gol in Champions. Supererà Raul

Messi continua a stupire nel Barca. Con la doppietta odierna a Mosca, l'asso argentino ha toccato quota 57 gol nelle coppe europee, 56 quelli segnati in Champions. Il dato straordinario è che le 56 segnature sono giunte dopo appena 73 partite, alla media strepitosa di 0,76 a partita. Raul, primatista nelle coppe, con 76 gol, vede vacillare il proprio primato. Perché Messi, classe 1987, ha davanti a sé, a lume di esperienza, almeno altri sei o sette anni ad alti livelli. Non mi sorprenderebbe se raggiungesse e superasse quota 100 gol. Mi resta, tuttavia, la curiosità di valutare il suo rendimento in una squadra meno forte del Barcellona. Un'ultima curiosità: sono 80 i gol di Messi nel 2012!

venerdì 6 aprile 2012

Raul segna sempre in Europa: 76 gol nelle coppe, 77 nelle competizioni Uefa

Alla fine, è passato l'Atletico Bilbao di Bielsa, forte del successo esterno colto all'andata. Ma, Raul ha trovato ancora il gol. Tanto per aggiornare le statistiche dell'asso spagnolo, va detto che si è trattato del  gol numero 76 nelle Coppe Europee nonché del gol numero 77 nelle comeptizioni Uefa, tra le quali fino al 2004 si annoverava anche la Coppa Intercontinentale. Quel che conta è che Raul è riuscito a confermarsi attaccante di razza anche lontano da Madrid e senza la camiseta blanca. Certo, Messi, che in Europa con l'ultima doppietta di rigore al Milan è già a quota 51 gol, lascia pensare ad un aggancio con sorpasso nel giro di due, tre stagioni. Mi domando, tuttavia, se Messi potrà tenere a lungo questo ritmo. Raul è arrivato ad un simile primato anche per una longevità agonistica, che Messi, per ragioni anagrafiche, deve ancora dimostrare. Dico questo, lo confesso, anche perché Raul mi è più simpatico di Messi.

venerdì 30 marzo 2012

Raul: 75 gol nelle Coppe Europee, 76 gol nelle competizioni Uefa

Con la doppietta messa a segno ieri sera nella sfida dei quarti di Europa League che lo Shalke 04 ha perso in casa contro l'Athletic Bilbao di Bielsa (2-4), Raul Gonzalez Blanco ha allungato in testa alla classifica dei marcatori delle Coppe Europee: per l'asso spagnolo i gol sono 75. Davvero, tantissimi. Qualche statistica riporta 76 gol, ma soltanto perché considera il gol che Raul segnò in Coppa Intercontinentale contro il Vasco da Gama nel 1998: fino al 2004, infatti, la Coppa Intercontinentale, poi sostituita dal Mondiale per club, era una competizione Uefa, organizzata assieme alla Federazione calcistica del Sudamerica. C'è un solo giocatore in attività, che potrebbe seriamente pensare di raggiungere e superare Raul. Ed è Messi, fermo a 49 gol.