Con qualche giorno di ritardo, giunge un tributo a Sandro Mazzola per i suoi 70 anni. Bandiera dell'Inter, primo asso, assieme a Rivera e Riva, di statura internazionale, dopo la strepitosa generazione degli anni '30, Sandro Mazzola, che Brera per sintesi chiamava Mazzandro, è stato tra i pochi calciatori capaci di uscire dalla dimensione del campo di gioco e dei quotidiani sportivi, per entrare in quello che la sociologia degli anni '60 chiamava, con non poca enfasi, "immaginario collettivo". Predestinato, figlio di padre illustre, Valentino Mazzola, capitano del Grande Torino, tragicamente scomparso a Superga nel 1949, Sandro Mazzola seppe farsi strada tra lo scetticismo di tanti, che in lui volevano vedere il giovane raccomandato dalla fama paterna. All'Inter lo volle Benito Lorenzi, il rapidissimo attaccante toscano, terrore delle difese avversarie, che del padre era stato amico ed ammiratore. Esordì in serie A alla fine della stagione 1960/61, diciotto anni e mezzo, contro la Juventus. L'Inter per protesta schierava la formazione primavera e Mazzola segnò il gol della bandiera su rigore. Si riaffacciò in prima squadra, per diventare titolare, nella stagione 1962/63, quella del primo scudetto firmato Helenio Herrera ed Angelo Moratti. Non uscì più di squadra fino al 1977, quando si ritirò. Nel mezzo quattro campionati, due Coppe dei Campioni, con la folgorante doppietta al Real Madrid al Prater di Vienna nel 1964, due Coppe Intercontinentali. Fu centravanti, velocissimo, scattante, dal tiro saettante ed improvviso, eseguito con anticipo di movimento, dal dribbling agile e fulmineo, fu mezzala destra di primissimo ordine, costretto in nazionale a contendere il posto a Rivera, ch'era diverso da lui, dando vita ad una delle rivalità più celebri e letterarie della storia dello sport italiano, ala destra alla fine della carriera. Gol meravigliosi, come quello eseguito dopo infiniti palleggi in nazionale contro la Svizzera. Rispettato in tutta Europa, in tutto il mondo. Nove volte candidato al Pallone d'oro, dove fu secondo nel 1971, campione d'Europa nel 1968, vicecampione del Mondo nel 1970. Il suo stile di gioco divenne proverbiale, come proverbiale era stato lo stile, diversissimo, del padre. Quando si pensa alla storia degli anni '60, il nome di Sandro Mazzola si fa subito, tra i primi. Ecco dieci gol tra i suoi più belli.
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venerdì 30 novembre 2012
Elzeviro: 2. Sandro Mazzola, immenso fuoriclasse
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venerdì 6 aprile 2012
Raul segna sempre in Europa: 76 gol nelle coppe, 77 nelle competizioni Uefa
Alla fine, è passato l'Atletico Bilbao di Bielsa, forte del successo esterno colto all'andata. Ma, Raul ha trovato ancora il gol. Tanto per aggiornare le statistiche dell'asso spagnolo, va detto che si è trattato del gol numero 76 nelle Coppe Europee nonché del gol numero 77 nelle comeptizioni Uefa, tra le quali fino al 2004 si annoverava anche la Coppa Intercontinentale. Quel che conta è che Raul è riuscito a confermarsi attaccante di razza anche lontano da Madrid e senza la camiseta blanca. Certo, Messi, che in Europa con l'ultima doppietta di rigore al Milan è già a quota 51 gol, lascia pensare ad un aggancio con sorpasso nel giro di due, tre stagioni. Mi domando, tuttavia, se Messi potrà tenere a lungo questo ritmo. Raul è arrivato ad un simile primato anche per una longevità agonistica, che Messi, per ragioni anagrafiche, deve ancora dimostrare. Dico questo, lo confesso, anche perché Raul mi è più simpatico di Messi.
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venerdì 30 marzo 2012
Raul: 75 gol nelle Coppe Europee, 76 gol nelle competizioni Uefa
Con la doppietta messa a segno ieri sera nella sfida dei quarti di Europa League che lo Shalke 04 ha perso in casa contro l'Athletic Bilbao di Bielsa (2-4), Raul Gonzalez Blanco ha allungato in testa alla classifica dei marcatori delle Coppe Europee: per l'asso spagnolo i gol sono 75. Davvero, tantissimi. Qualche statistica riporta 76 gol, ma soltanto perché considera il gol che Raul segnò in Coppa Intercontinentale contro il Vasco da Gama nel 1998: fino al 2004, infatti, la Coppa Intercontinentale, poi sostituita dal Mondiale per club, era una competizione Uefa, organizzata assieme alla Federazione calcistica del Sudamerica. C'è un solo giocatore in attività, che potrebbe seriamente pensare di raggiungere e superare Raul. Ed è Messi, fermo a 49 gol.
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