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lunedì 7 giugno 2021

Roland Garros 2021: Djokovic-Musetti, Nadal-Sinner

Vanno in scena oggi gli ottavi di finale del Roland Garros 2021, ma non ci sarà Roger Federer, che avrebbe dovuto affrontare Matteo Berrettini. L'asso elvetico, che punta ad una grande stagione sull'erba e al nono Wimbledon, si è ritirato dopo il successo al terzo turno: non vuole rischiare infortuni, dopo una lunga assenza e alla soglia dei 40 anni. E così Berrettini prende la scorciatoia dei quarti di finale, dove vorrebbero raggiungerlo Musetti, classe 2002, impegnato contro Djokovic, numero uno Atp, e Sinner, classe 2001, opposto al re della terra rossa, Nadal. Sfide proibitive sulla carta, ma il tennis italiano, con questi due giovanotti, può coltivare ambizioni di sgambetto ai due grandi vecchi della racchetta. 

mercoledì 17 febbraio 2021

Australian Open: Nadal eliminato da Tsitsipas

Dopo aver perso nettamente i primi due set, il greco Tsitsipas compie una grande rimonta ai danni di Nadal e vola in semifinale agli Australian Open 2021, in corso di svolgimento a Melbourne. Decisivo il tie-break del terzo set, momento di svolta dell'incontro. Il sorpasso su Federer, 20 Slam vinti proprio come Nadal, è rimandato. Quanto a Tsitsipas, a suo agio come pochi sul cemento, era già stato semifinalista in Australia nel 2019.

sabato 13 febbraio 2021

Australian Open: Fognini agli ottavi contro Nadal. Battuto De Minaur 6-4, 6-3, 6-4. Berrettini sfiderà Tsitsipas

Fabio Fognini, apparso in ottima forma,  ha sconfitto l'australiano De Minaur al terzo turno degli Australian Open 2021, in corso di svolgimento a Melbourne. Il punteggio finale è stato di 6-4, 6-3, 6-4. Lunedì, Fognini sfiderà, agli ottavi, Rafa Nadal,  uno cui ha sempre dato filo da torcere e che ha sconfitto in quattro occasioni, subendo dodici sconfitte. Nadal, dal canto suo, non è brillante fisicamente. Insomma, Fognini ha possibilità di accedere ai quarti. Ma, dovrà giocare il suo miglior tennis, perché Nadal resta uno straordinario agonista, a dispetto dei tanti acciacchi. Anche Berrettini raggiunge il traguardo degli ottavi, superando con un periodico 7-6 Kachanov. Dovrà vedersela, ora, con Tsitsipas, altro avversario di rango. Per il tennis azzurro, in questa prima prova Slam stagionale, il bilancio è senza dubbio confortante. 

giovedì 11 febbraio 2021

Australian Open: Fognini batte Caruso al 5° set dopo lunghissimo tie-break

Melbourne Arena: derby azzurro al secondo turno degli Australian Open 2021, tra Fabio Fognini e Salvatore Caruso. Partita combattuta, con Fognini discontinuo, che continua a ricavare pochi punti dal servizio. Si arriva al quinto set e Caruso, nel quinto gioco sente dolore alla caviglia. Riprende con una fasciatura rigida. Il siciliano, tuttavia, si riprende bene. La partita arriva al tie-break: una sequela di emozioni, con Fognini che prevale contro un Caruso indomito 14-12! Il rovescio incrociato che nel tie-break gli vale il 13-12 e il match point decisivo, è magnifico. E vola al terzo turno, per la quinta volta in carriera, l'asso ligure. Punteggio finale: 4-6, 6-2, 2-6, 6-3, 6-7 (14-12).




lunedì 12 ottobre 2020

Nadal XIII al Roland Garros: travolto Djokovic in finale

Ennesima vittoria di Rafa Nadal al Roland Garros. Vince per la tredicesima volta, la prima fu nel lontano 2005, sull'amatissima terra rossa, battendo Djokovic in una finale senza storia. E se è vero che il campione serbo è parso meno brillante durante tutto lo Slam parigino, è altrettanto vero che Nadal, alzando molto la palla, l'ha fatto innervosire e sbagliare. Poco meno di Chang con Lendl nel 1989. E così Nadal eguaglia il primato di Federer di 20 Slam. Solo quello, però. 

Nadal, debbo tuttavia riconoscere, mi ha stupito e mi stupisce. Pensavo, una decina di anni fa, che il suo tramonto agonistico sarebbe stato precoce. Portarsi appresso quella massa ipertrofica di muscoli, lottare su ogni punto come fosse quello decisivo, allungarsi in spaccate furiose. Ecco, pensavo che tutto questo l'avrebbe presto logorato fisicamente e mentalmente. E invece, a 34 anni suonati, è ancora capace di grandi vittorie. Ha più che doppiato, 13 contro 6, il primato di successi sulla terra battuta che era stato di Borg. E non perché Nadal sia in assoluto più forte dell'asso svedese, che trasformò il tennis in uno sport popolare a metà degli anni '70. Ma perché Borg, di fatto, smise a 26 anni la carriera, stanco per lo stress e appagato dai successi. Nadal va invece per i 20 anni di carriera, 20 come i titoli Slam conquistati. Tenuta nervosa straordinaria. Solo apparentemente contraddetta da quella teoria infinita di tic che precedono ogni suo turno di servizio. Qualcosa, alla nevrosi contemporanea, bisogna pur concedere.

lunedì 18 maggio 2020

Mats Wilander: il campione schivo del tennis

"...di Borg, il giovane Mats era una sorta di clone, soprattutto per la regolarità e la resistenza..." (Gianni Clerici, "500 anni di tennis")
Predestinato ad una grande carriera, senza dubbio. Basti pensare che il suo primo torneo vinto da professionista fu il Roland Garros, nel 1982, quando doveva ancora compiere 18 anni. Mats Wilander, svedese di Vaxio, sconfisse in finale un veterano come l'argentino Guillermo Vilas. E subito i pensieri corsero a Borg, il dominatore del tennis mondiale, ritiratosi per noia (?) un anno prima. Solo che Wilander a Borg somigliava fino ad un certo punto. Se ne possedeva le qualità atletiche eccezionali, la freddezza nel gioco, la prevalenza da fondo campo e la resistenza alla fatica, non era però animato dalla medesima voglia di vincere, portava i capelli, ricci, piuttosto corti e non era minimamente adatto a diventare il personaggio ch'era stato il più illustre connazionale, che aveva tolto il tennis dall'atmosfera rarefatta e pitigrilliana dei circoli, per farne fenomeno di massa.


Dopo il successo sulla terra rossa parigina del 1982, Wilander seguitò a vincere un po' ovunque. Anche sul cemento di Cincinnati. E sull'erba. Non a Wimbledon, ma a Melbourne, quando lo Slam australiano era ancora sui prati e chiudeva la stagione agonistica. Nel 1983, battendo in finale Ivan Lendl e nel 1984, superando Kevin Kurren. Al Roland Garros sarebbe tornato ad imporsi, a quasi 21 anni, nel 1985, sempre contro Lendl, mentre aveva perduto, nel 1983 in finale da Yannick Noah. Wilander è solidissimo, impossibile batterlo al quinto set, ma il suo gioco non entusiasma. Sebbene abbia abbandonato il rovescio bimane in fase d'attacco, quando stacca la sinistra e si porta rete, dove l'esperienza nel doppio ha migliorato di molto il suo gioco di volo. Nel frattempo, è salito alla ribalta un altro svedese, dal tennis classico ed elegante, Stephan Edberg, che, insieme all'aitante tedesco Boris Becker, animerà una delle più belle e lottate rivalità a Wimbledon. Ecco, proprio Wimbledon resterà sempre inaccessibile a Wilander, che lì mai saprà spingersi oltre i quarti di finale. Gli anni 1986 e 1987, sono per Wilander meno vincenti che in passato. Lendl, che lo supera a Parigi e New York nel 1987, è l'indiscusso numero uno al mondo, Becker ed Egberg dividono il tifo, McEnroe vive un precoce declino. Wilander vince ancora Cincinnati e a Roma, ma, complice anche un temperamento quanto mai schivo e riservato, pare entrare in un cono d'ombra. Sembra.

Nel 1988, Wilander torna a vincere una prova Slam. Il suo terzo Australian Open, ora sul cemento, a gennaio, e contro l'idolo di casa, Pat Cash. A giugno, a Parigi, il capolavoro della sua carriera. Prevale in finale sulla sua antitesi tennistica, il mancino d'attacco, Henri Leconte, anch'egli beniamino di casa. Agli Us Open, perché Wimbledon resta stregato, batte per l'ennesima volta Lendl: tre titoli Slam in un anno e primo posto della classifica mondiale, strappato proprio all'impassibile cecoslovacco naturalizzato americano. Resterà ai vertici Atp per cinque mesi, Wilander. Ma, la sua testa ha già svoltato. D'un tratto la voglia di tennis, dei sacrifici legati al tennis, l'abbandona. Di lì a fine carriera, vincerà solo altri due tornei: Palermo, 1988, Itaparica 1990. Per ritirarsi, di fatto, nel 1991. Tornare in campo nel 1993 e fino al 1995. Senza più essere davvero competitivo. Ed ecco che la sua storia torna a somigliare a quella di Borg. Che all'apice del successo, si era sentito svuotato, mollando tutto. Chiuderà con sette titoli dello Slam in undici finali disputate.

venerdì 24 gennaio 2020

Australian Open 2020: Fognini agli ottavi. Battuto Pella 7-6,-6-2, 6-3

Australian Open 2020 🎾
Dopo il 2014 e il 2018, Fognini torna agli ottavi di finale degli Australian Open. Nel terzo turno, ha battuto il solido argentino Pella in tre set: 7-6, 6-2, 6-3. Agli ottavi, affronterà Sandgren, responsabile dell'eliminazione di Berrettini. Discusso, sempre discusso, ma la carriera di Fognini è quella di un campione. Non di un campionissimo, certo. Ma, di un campione sì. Nessuno, negli ultimi 40 anni, ha fatto più di lui nel tennis italiano. Magari Berrettini e Sinner, soprattutto Sinner, avranno fatto di più a fine carriera. Ma, dovranno percorrere ancora molta strada per raggiungere ed eventualmente superare Fognini.

giovedì 16 gennaio 2020

Australian Open 2020: se vincesse Federer?

Australian Open 2020 🎾
Mezza Australia brucia, alla vigilia del primo Slam annuale. Gli Australian Open 2020 stanno per iniziare, in realtà le qualificazioni sono già in corso, e Djokovic appare più che mai predestinato al suo ottavo successo down under. Più di Nadal, molto più di Federer, che gli scommettitori collocano dietro lo stesso Medvedev. Chi sarà il primo vincitore del nuovo decennio? Io, pur consapevole dell'inarrestabilità del tempo, non darei Federer per sconfitto troppo presto. Nel 2017, proprio da Melbourne, prese corpo la sua ennesima, più sorprendente ed inaspettata resurrezione agonistica.

lunedì 18 novembre 2019

Atp Finals 2019: è Tsitsipas il "maestro"

Pensavo avrebbe vinto Federer, contro Tstsipas, in semifinale. E pensavo, poi, che avrebbe vinto Thiem, contro Tsitsipas, in finale. E invece, in entrambe le partite, ha vinto Tsitsipas, greco di 21 anni, che gioca un tennis elegante e quasi antico, ma dall'alto di 193 cm di statura. Ha davanti a sé una grande carriera. Di cui il successo alle Atp Finals 2019 sembra essere soltanto il prologo.

lunedì 28 ottobre 2019

L'epoca d'oro del tennis italiano: Berrettini n. 9, Fognini n. 12 del circuito Atp

Tornano gli anni '70? Sul piano della storia politica, economica e sociale sarebbe tutt'altro che auspicabile, per l'Italia. Da un punto di vista tennistico, invece, è un augurio. E, quasi, una certezza. Dopo Fognini, attualmente n. 12, anche Berrettini viene ammesso in questo 2019 tra i primi dieci giocatori del mondo. Da oggi, è il n. 9 del circuito Atp. Un premio all'alto rendimento stagionale, culminato con la semifinale agli Us Open. Giocherà, come Fognini, a Parigi-Bercy, con vista sul Masters di Londra. Senza dimenticare le prime affermazioni del giovane Sinner. Il tennis italiano non era così competitivo dagli anni '70, quelli di Panatta, Bertolucci e Barazzutti.

domenica 27 ottobre 2019

Basilea 2019: Federer vince il 10^ titolo, il n. 103 Atp

Swiss Indoors, Basilea 2019
Battuto agilmente in due set il promettente australiano De Minaur (6-2, 6-2) e Federer si annette il decimo titolo a Basilea, in quindici il finali, il numero 103 nel circuito Atp: è a -6 dai 109 del primatista Connors. L'asso elvetico del tennis eguaglia, nel torneo di casa, il primato dei 10 successi, già raggiunti sull'erba di Halle. 

giovedì 10 ottobre 2019

Shanghai Masters: Fognini e Berrettini ai quarti

Fognini-Kachanov 6-3,7-5
Berrettini - Bautista Agut 7-6, 6-4
Battuto Khachanov in due set: 6-3-, 7-5. Fabio Fognini si issa ai quarti di finale del Masters 1000 di Shanghai. Ai quarti del torneo cinese lo segue anche Berrettini, che batte Bautista Agut per 7-6, 6-4. Il tennis italiano maschile vive un grande momento, già certificato dalla presenza di 8 italiani tra i primi 100 della classifica Atp, guidati proprio da Fognini e Berrettini, attualmente ai numeri 12 e 13: entrambi sono in corsa per partecipare alle Atp Finals 2019.
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Fabio Fognini

lunedì 10 giugno 2019

Roland Garros 2019: titolo n. 12 per Nadal. Ma, Federer è più forte

Si è scatenata la stampa amica di Nadal. E posso capirlo. Ha battuto di nuovo Thiem, nella finale del Roland Garros 2019, portando a 12 (diconsi dodici) la sua collezione di titoli nello Slam parigino. Qualcosa di mai visto. E, è facile pronosticarlo, irripetibile. Anche Aldo Cazzullo, sul Corsera, gli ha dedicato un fondo pieno di ammirazione, giungendo persino ad indicarlo siccome il maggior sportivo della storia. Non sono d'accordo. Ora, la carriera di Nadal è eloquente. Un posto di vertice nella storia del tennis gli spetta. Ma, Federer e, secondo me, non solo Federer, è stato più forte. Per tocco, sensibilità, varietà di colpi ed eclettismo. E tutto questo innestato su di un fisico normale, anni '60, mi verrebbe da dire. Tanto che gli osservatori più acuti e agées non hanno esitato a immaginare Federer in un confronto con i grandi del passato, da Donald Budge a Rod Laver. Nadal, no, Nadal è contemporaneo, ha una complessione fisica da pugile, se non da culturista. La stessa resistenza di Borg, ma molti muscoli in più. Che qualche volta l'hanno tradito, per via delle sollecitazioni inflitte a tendini e cartilagini. Non ha, Nadal, un solo colpo davvero memorabile. Per quanto sia forte in ogni fondamentale. Il problema, è stato detto, è che con lui il punto va fatto tre volte. E non sempre basta. Perché ha gambe uniche, compie recuperi prodigiosi, scivola in allungo, specialmente sull'amata terra rossa, anche dopo tre ore di gioco. E non molla. E detesta la sconfitta. Ricordate la sua faccia dopo la scoppola ricevuta da Fognini in semifinale a Montecarlo
Federer è diverso. Da lui e da tutti. La naturalezza del suo gioco disarma. Quel che gli è sempre mancato è la cattiveria agonistica, così intensa nel rivale maiorchino. Ma, Federer sa far tutto e tutto magnificamente, tanto che spesso gli è accaduto di restare indeciso su cosa fare, essendogli tutto permesso da un talento unico. La verità è che quello tra Federer e Nadal è un confronto asimmetrico. Perché ci sono cinque anni di differenza tra i due. Come ce n'erano tra Bartali e Coppi. Cinque anni che in uno sport individuale, e il tennis è più individuale del ciclismo, sono tantissimi.

venerdì 7 giugno 2019

Federer-Nadal: sfida n. 39 al Roland Garros

Andrà in scena per la trentanovesima volta la saga tennistica di Federer contro Nadal. O di Nadal contro Federer. Oggi, Parigi, terra rossa, Roland Garros edizione 2019, lo svizzero e lo spagnolo daranno vita all'ennesimo capitolo di una rivalità lunga quasi una generazione, cominciata nel 2004. Nadal ha vinto 23 dei 38 precedenti incontri, Federer gli altri 15. Ma, a Parigi, ha vinto sempre e solo Nadal, per cinque volte, quattro delle quali in finale. Insomma, il maiorchino è in vantaggio, sebbene abbia perso le ultime cinque partite contro l'asso elvetico. Sulla terra rossa, i due duellanti sono affrontati 14 volte, con 12 vittorie di Nadal. Che, per tornare al Roland Garros, ha conquistato 11 volte il successo finale: primato assoluto e inavvicinabile. Sicché, per stringere, Nadal è nettamente favorito, perché gioca sulla superficie di elezione e ha quasi cinque anni di meno. Ma, Federer ha dalla sua la classe più limpida della storia del tennis e pochissimo da perdere. Stiamo a vedere.

giovedì 18 aprile 2019

Atp Montecarlo 2019: Fognini ai quarti! Travolto Zverev 7-6, 6-1

Sempre detto che, sulla terra rossa, Fognini parte battuto solo contro Nadal. Che pure ha sconfitto. Superato oggi il n. 3 del mondo Zverev con il punteggio di 7-6, 6-1. Fognini vola ai quarti di finale del Masters 1000 di Montecarlo.

sabato 2 marzo 2019

Dubai 2019: Federer 100 titoli Atp. Insegue i 109 tornei del primatista Connors

Sua maestà del tennis, Roger Federer, ha conquistato il titolo Atp n. 100, oggi, a Dubai, regolando Tsitsipas con un doppio 6-4. Traguardo straordinario. Raggiunto, prima dell'asso elvetico , solo da Connors, primatista di vittorie nel circuito, con 109 tornei. Federer lo supererà. La sua longevità agonistica è proverbiale, quando si consideri che il primo torneo, Federer, se l'aggiudicò a Milano, nel lontano 2001. C'erano ancora le lire in Italia.

lunedì 28 gennaio 2019

Australian Open 2019: trionfo n. 7 per Djokovic, che travolge Nadal in tre set

Nadal travolto in tre set, Djokovic ha vinto ieri gli Australian Open 2019, quindicesimo Slam in carriera, settimo sigillo a Melbourne con tanto di primato solitario, scavalcati Roy Emerson e Federer, vincitori per sei volte in Australia. Molti già parlano di un possibile Grande Slam stagionale per Djokovic. A me, francamente, pare improbabile.

venerdì 25 gennaio 2019

Australian Open 2019: finale Djokovic-Nadal

Nadal ha travolto Tsitsipas, Djokovic ha travolto Pouille. Sarà tra loro due la finale degli Australian Open 2019, domenica 27 gennaio, 09:30 in Italia. Nadal e Djokovic si affrontati 52 volte in carriera. L'asso serbo conduce per 27 vittorie a 25 nei confronti del maiorchino. Nelle prove dello Slam, Djokovic e Nadal si sono già affrontati sette volte, con quattro successi per Nadal e tre per Djokovic. Insomma, pronostico impossibile. Si può soltanto prevedere, allo stato, una lunga battaglia, che, verosimilmente, si concluderà al quinto set. Detto questo, dopo la precoce eliminazione di Federer, non è che abbiano incontrato molta resistenza. Sono anni che si dà per imminente il ricambio generazionale ai vertici del tennis. E sono anni, al di là della forza straordinaria di Federer, Djokovic e Nadal, che vincono sempre loro.

lunedì 21 gennaio 2019

Chi è e chi è stato Roger Federer, sua maestà del tennis

Il tempo incombe anche sul talento immacolato di Roger Federer. La sconfitta che ieri l'asso elevetico ha rimediato a Melbourne, Australian Open 2019, dal greco Tsitsipas ha riaperto la corsa ai pronostici sulla fine della sua carriera. Peraltro, Federer ha annunciato che tornerà a giocare sulla terra rossa, segnale che gli aruspici della racchetta hanno voluto interpretare come un passo d'addio. Come il desiderio di salutare anche Montecarlo e Roma e Parigi, mentre incede lungo il suo maestoso sunset boulevard. Sarà così? E, soprattutto, chi è stato e chi è Roger Federer? Della sua classe si è già detto tutto, ultima resistenza del tennis antico, classico, elegante, come si è detto della sua modernità, perché Federer ha sempre saputo giocare anche colpi violenti e ha ricavato tanti punti dal servizio. Un repertorio talmente vasto di colpi, che spesso Federer vi ha smarrito la direzione degli incontri o di molti punti. Perché, questo è stato il suo grande limite, tatticamente, Federer non è stato un maestro. Maestro in tutto il resto, ma non nelle scelte. Ha vinto, moltissimo, perché era il più forte e quando era il più forte, nettamente. Ha perso, tante volte, invece, partite che avrebbe potuto vincere. Per non saper che fare. Anche del suo talento. Tutto il contrario di Nadal, che una palla break difficilmente la spreca. Federer ne ha sprecate un'infinità. Ieri, 12. Chi è stato Roger Federer? A mio giudizio il più grande tennista di sempre, per il braccio, per il polso, il colpo d'occhio, e per la straordinaria coordinazione naturale, il più grande dono fattogli alla nascita. Agonisticamente e tatticamente, ha invece mostrato molti limiti. Chi è Roger Federer? Oggi, mi sembra confuso. A sprazzi, gioca ancora un tennis meraviglioso. Epperò, una nuova generazione avanza. Potrebbe, questo penso nonostante tutto, ancora regalarsi e regalarci una grande impresa. Un altro Slam.

mercoledì 16 gennaio 2019

Australian Open 2019: Seppi al terzo turno. Battuto in tre set l'australiano Thompson. Si qualifica anche Federer

Seppi si conferma a suo agio sul cemento di Melbourne. Batte in tre set il giocatore di casa, Thompson, ed accede al terzo degli Australian Open 2019. Imitato dall'altro tennista azzurro Fabbiano, che ha invece sconfitto Opelka. Tornando a Seppi, il suo bilancio provvisorio nello Slam Down Under è di venti vittorie e tredici sconfitte. Da registrare anche l'annunciato successo di Roger Federer contro il britannico Evans. L'asso elvetico, però, è stato costretto al tie-break nei primi due set dell'incontro. Il bilancio di Federer a Melbourne è di 96 vittorie e 13 sconfitte.