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domenica 3 giugno 2018

Neymar ad un passo da Romario: 54 gol con il Brasile

Subito a segno, al ritorno dall'infortunio, Neymar, autore di uno dei due gol con cui il Brasile ha battuto la Croazia in amichevole in vista dei mondiali. Neymar ha toccato quota 54 gol con la nazionale brasiliana, uno meno di Romario, 55 gol. Ormai sono sempre meno lontani Ronaldo, 62 gol, ed il primatista Pelè, 77 gol. 

mercoledì 16 maggio 2018

Storia dei mondiali di calcio: Teofilo Cubillas, l'asso del Perù

Uno dei tiri più potenti e precisi mai ammirati sui campi calcio, aveva Teofilo Cubillas, asso del Perù che impressionò ai mondiali messicani del 1970. Cubillas segnò cinque gol in quella manifestazione, per ripetersi, con altre cinque reti, ai mondiali argentini del 1978. Fu tra i migliori giocatori del mondo di quella decade, un fantasista di centrocampo, che le cronache del tempo esaltavano per la sagacia tattica, quasi superiore all'enorme bagaglio tecnico. Comandava il gioco offensivo, senza troppo concedere alla platea. Dribbling e finte ma senza eccessi, mai un tocco di più, la giocata sensazionale sempre annodata alle esigenze della partita. Poi quel tiro, eseguito quasi da fermo. Conclusioni tremende e millimetriche. La squadra della sua carriera fu l'Alianza Lima, ma portò il suo calcio anche in Europa, prima al Basilea, poi al Porto, dove segnò a ripetizione, prima di rientrare in patria. Dieci gol ai mondiali, si diceva. Ecco la sua prodezza, su punizione, contro la Scozia, ad Argentina 1978.

mercoledì 2 maggio 2018

Russia 2018: la ventesima edizione dei mondiali di calcio. Gli otto gironi eliminatori

L'Italia non ci sarà. Come non ci fu, in Svezia, nel 1958. Ai prossimi mondiali di calcio di Russia 2018 mancherà la nazionale italiana. Ecco gli otto gironi eliminatori. Non mi sorprenderei, se l'Argentina di Messi uscisse al primo turno. Croazia ed Islanda sono due avversari scomodi.


  • Gruppo A: Russia, Uruguay, Egitto, Arabia Saudita
  • Gruppo B: Portogallo, Spagna, Iran, Marocco
  • Gruppo C: Francia, Perù, Danimarca, Australia
  • Gruppo D: Argentina, Croazia, Islanda, Nigeria
  • Gruppo E: Brasile, Svizzera, Costarica, Serbia
  • Gruppo F: Germania, Messico, Svezia, Corea del Sud
  • Gruppo G: Belgio, Inghilterra, Tunisia, Panama

  • Gruppo H: Polonia, Colombia, Senegal, Giappone

sabato 24 febbraio 2018

Ardiles elogia Lautaro Martinez

Lautaro Martinez, dal poco che avevo visto, mi era sembrato bravo ma non bravissimo. Impressioni fugaci. Ora, però, ho letto degli elogi nei suoi confronti da parte di Ardiles, leggendario centrocampista argentino, campione del mondo nel 1978 con Kempes e Passarella. L'opinione di Ardiles, la cui cifra tecnica era elevatissima, mi interessa molto. Un campione sa sempre riconoscere un altro campione. Mi riprometto di valutare meglio le qualità di Lautaro Martinez. Dev'essere forte, se l'ha detto Ardiles.

mercoledì 27 dicembre 2017

Harry Kane re del gol 2017, superato Messi

L'11 febbraio 2015, scrissi un rapido post su Harry Kane, giovane centravanti del Tottenham, che cominciava a far parlare di sé a suon di gol. Mi aveva impressionato la vastità del suo repertorio di attaccante e mi ero spinto a pronosticargli una carriera leggendaria. Due anni e mezzo dopo, Kane nella leggenda, sebbene abbia solo 24 anni, c'è già. Da allora, ha chiuso per tre volte, sopra i 20 gol in Premier League, ha conquistato due volte consecutive (2016/2017) il titolo di capocannoniere della massima serie inglese. E si avvia a ripetersi in questa stagione, già 18 gol in 18 partite. Nell'anno solare 2017, ha segnato 56 gol, due più di Messi, nonché 39 reti complessive in Premier League, tre più delle 36 che segnò Alan Shearer nel 1995. Scrissi, allora, che Harry Kane sarebbe diventato un fuoriclasse epocale. Ebbene, è già la sua epoca. E Russia 2018 sarà il suo mondiale.

lunedì 18 dicembre 2017

Balotelli: 10 anni di professionismo e 146 gol in carriera. La rinascita a Nizza

Quella maglia gettata a terra contro il Barca non si dimentica. Epperò Balotelli è maturato. A Nizza, il suo rendimento è da top player. E trovo sempre più assurdo che Balotelli non abbia giocato gli spareggi contro la Svezia. Al mondiale, se Ventura avesse scelto diversamente, ci saremmo andati. In questa stagione, Balotelli ha segnato 16 gol in 21 partite. Ne ha segnati 146 in carriera, ormai sono dieci i suoi anni da professionista, in 370 partite. I suoi critici restano molti, avrà anche dissipato molto del suo talento, soprattutto ha buttato via le stagioni tra il 2014 ed il 2016. Epperò i suoi numeri complessivi sono notevoli. Quelli della stagione in corso straordinari. No, su di lui, non mi ero sbagliato.

mercoledì 15 novembre 2017

La rovina del calcio italiano: le scuole calcio

La locuzione scuola calcio mi ha sempre infastidito. Come se si potesse imparare a giocare. A giocare si comincia, dovrebbe cominciarsi, in modo naturale. Senza molte regole, senza grandi consegne, senza alcuna aspettativa. Un tempo, fino ai dieci anni almeno, si giocava per strada, in giardino, sui campetti oratoriali. Senza l'ombra di sedicenti allenatori, di solito giocatori mancati, e senza la supervisione ossessiva ed ossessionante di genitori competitivi. Quanto scritto oggi da Sconcerti, sul Corriere della Sera, lo condivido pressoché integralmente. Io, personalmente, ricordo che i triangoli imparavamo a chiuderli usando il muro come sponda. Che a stare in piedi, evitando simulazioni patetiche, ci tenevamo eccome, per non sbucciarci le ginocchia sull'asfalto. Lo stop si imparava con il super santos o con il più leggero super tele. E chi stoppava quei palloni, avrebbe stoppato con molta più facilità il tango e, vieppiù, il pallone di cuoio. Insomma, alle elementari, ma che scuola calcio bisogna fare? La nuova generazione di calciatori italiani frequenta la scuola calcio dall'età di 5 o 6 anni. Ma, come si può? Ed il gioco, il giuoco, del calcio, che fine fa? Vedere dei ragazzini obbligati a fare il fuorigioco, le diagonali, le sovrapposizioni,  è assurdo. Un Roberto Baggio, così, non potrà più nascere. Tutti i grandi talenti, quelli autentici, sono cresciuti per strada. Con questo non voglio dire, va da sé, che giocare liberi, su campetti di fortuna, renda tutti grandi giocatori. Per carità. Io non lo sono diventato e come me tantissimi altri. Epperò, la tecnica s'impara lì. E non si dimentica più. I grandi giocatori, quelli davvero capaci di fare la differenza, sono venuti tutti da lì.  Poi, ma solo poi, è giusto che venga la scuola. Dopo il gioco. Dopo aver giocato. Perché il calcio è prima di tutto un gioco. Ed allora ci sta che gli esordienti imparino, poco a poco, a sovrapporsi, a scalare. A conoscere le astuzie tattiche e le strategie del gioco. I giocatori italiani di oggi sono tutti mediamente più alti e più grossi di un tempo. Più strutturati. Sanno muoversi assieme. Epperò crossano male, stoppano peggio, tirano tre metri sopra la traversa. Non dribblano nemmeno un  birillo. Aveva più tecnica il Roberto Mancini, che, nel 1981, esordì con il Bologna in serie A, di tutti i pretesi trequartisti o fantasisti italiani di oggi messi assieme. Non credo che la FIGC abbia mai avuto tanti tesserati come oggi, nella sua storia più che centenaria. Ma, la modestia tecnica dei giocatori italiani attuali, tutti comprimari nelle grandi squadre, è imbarazzante. Troppa scuola calcio. Troppo presto. L'eliminazione contro la Svezia si spiega anche così. 

lunedì 13 novembre 2017

Italia eliminata dalla Svezia. Niente mondiali di Russia 2018. Unica consolazione: Buffon lascia

Non sentiremo più le sue prediche. Facciamoci bastare questa consolazione. Finisce la carriera azzurra del sopravvalutato Buffon. Purtroppo l'Italia non batte la Svezia e, complice la sconfitta dell'andata degli spareggi, perde l'ultimo treno per i mondiali di Russia 2018. L'ultima volta che la nazionale italiana aveva mancato una qualificazione ai mondiali era stata 60 anni fa, contro l'Irlanda del Nord. Perdemmo la possibilità di giocare i mondiali di Svezia, fatalità, 1958. Ventura, consigliato da Lippi, ha tante colpe, come il patetico blocco bianconero, vecchio come matusalemme. E gagliardo solo a parole. Sipario.

venerdì 10 novembre 2017

Svezia-Italia: 1-0. Disastro annunciato

Mi domando: come può una nazionale tra le più scarse della storia italiana rinunciare, con tanta iattanza, al talento di Balotelli? Nessun gioco, nessun triangolo chiuso, cambi di campo sbagliati, giocatori che si nascondono dietro gli avversari. E Balotelli resta a casa. No, non regge. Imbarazzante Svezia - Italia. I mondiali di Russia 2018 si allontanano. Ventura inadeguato al ruolo. 

martedì 5 settembre 2017

Italia-Israele 1-0: decide Immobile

Aleggia lo spettro del '58, unico mondiale, quello di Svezia poi vinto dal Brasile, cui l'Italia non si qualificò. Contro Israele decide un gol di Immobile, peraltro all'esito di una prova opaca. Questa nazionale ha poco gioco e meno personalità. Occorrerà un sorteggio fortunato ai probabili spareggi, per arrivare in Russia. Comunque, Conti e Darmian, sommati, non fanno mezzo Santon.