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mercoledì 10 aprile 2024

Guardiola sopravvalutato come Sacchi

Sopravvalutato a suo tempo Sacchi, sopravvalutato oggi e da anni Guardiola. Successi, i loro, ottenuti soltanto grazie a grandi giocatori e vantaggi competitivi così evidenti, da non meritare particolari spiegazioni. Non hanno innovato il calcio. Né hanno proposto un calcio offensivo. Sacchi puntava su pressing e fuorigioco, architravi di un calcio ultradifensivo. Guardiola su palleggio a ritmi da siesta agostana e riconquista immediata del pallone perso, insomma, più gegenpressing che pressing. Guardiola, in più, vuol cambiar ruolo ai calciatori, con risultati generalmente modesti. Gvardiol, per stare alla sfida di ieri con il Real Madrid, da terzino rende assai meno che da stopper e il suo gol da fuori, a capirne qualcosa, è stata pure fortuna. Stones mezzala potrà sembrare forte a Guardiola e ai suoi aedi, ma non è una grande idea: corre tanto, recupera palloni, ma non ha guizzi né invenzioni. Ieri sera il City andava a 2 km/h, così piano che ha permesso una grande partita in interdizione ad un giocatore spremuto da mille battaglie come Kroos. Haaland è stato abbandonato in avanti, mai servito con un cross e mi domando che senso abbia avuto farlo giocare, per ignorarne e così mortificarne le caratteristiche prevalenti. Il Real Madrid ha giocato un passabile calcio di rimessa, eppure ha segnato tre gol e avrebbe potuto segnarne altri, infilandosi nelle larghe maglie della difesa del City. Non so se Guardiola, come taluni osservano, abbia reinventato il calcio. Ove fosse successo, l'avrebbe reinventato maluccio.

lunedì 11 aprile 2022

Il calcio di Guardiola è sopravvalutato

Considero, non da oggi, sopravvalutato il calcio proposto da Guardiola. Che invece apprezzavo tanto da calciatore. Anche quando nessuno più lo cercava e fu Mazzone, raro intenditore, a volerlo con sé. Provo a spiegarmi.

1. Guardiola non ha inventato il tiki-taka.

Ricevere il pallone e passarlo e poi di nuovo, sino allo sfinimento degli avversari, nell'attesa di trovare un varco, premesso che non mi pare un gran modo di giocare al calcio, non è un'invenzione di Guardiola. E nemmeno di Aragones, c.t. della Spagna dal 2004 al 2008. Gli spagnoli hanno spesso giocato così, con fitte trame di passaggi. E i portoghesi anche. Il Portogallo di Figo, Rui Costa e Joao Pinto giocava così. Solo che aveva più dribbling, soprattutto con Figo e Pinto. Passarsi la palla, per muovere gli avversari e costringerli a concedere spazi era tipico - altro sport, stessi risultati - anche dell'Olimpia Milano di Dan Peterson. Le vittorie che sono arrivate attraverso questo modo di giocare sono dipese dalla qualità degli interpreti. La Spagna campione d'Europa nel 2008, aveva un centrocampo con Xavi, Iniesta e Xabi Alonso! Il Barca di Guardiola, oltre a Xavi e Iniesta aveva Busquets e, davanti, Messi e Eto'o il primo anno. Per tacere degli altri, tutti giocatori dalla tecnica raffinata. 

2. Guardiola è un difensivista mascherato.

Come Sacchi, Guardiola fa del pressing alto la sua regola aurea. L'ha dichiarato mille volte: vuole riconquistare il pallone vicino all'area avversaria. Questo non è sempre possibile. E spesso le squadre di Guardiola sono state fulminate in contropiede. La maggiore abilità di Guardiola è quella comunicativa. Il suo sguardo spiritato, ieratico, da padre del deserto, ha fatto breccia nella stampa internazionale, che poco ha evidenziato i mercati faraonici cui Guardiola ha costretto le sue società. Eppure Bayern Monaco e City non hanno vinto la Champions con lui, fermo ai due successi con il Barca, ottenuti grazie all'irripetibile generazione di calciatori di quel Barca.

3. Guardiola allena per dimostrarsi bravo.

Guardiola cambia tanto, cambia sempre. Ruoli dei suoi giocatori, distanze tra i reparti. Cambia per dimostrare di essere bravo. Come Sacchi, per fare un esempio, nell'Europeo del 1996: Italia fuori al primo turno. Perché vuole intestare a sé ogni vittoria. Perché vuole la sua firma in calce a ogni successo. Ma, il successo, pur con i migliori giocatori che lui continuamente richiede - e che qualche volta mortifica - non sempre arriva. Con lui, un talento pure come Grealish deve giocare pochi minuti spalle alla porta. Il centravanti non lo vuole, s'è inventato la storia dello spazio come centravanti. E gli hanno creduto! Ha perso la finale di Champions contro il Chelsea lo scorso anno, facendo passare Tuchel, che non lo è, per un grande allenatore.

4. Manchester City-Liverpool non è stata una grande partita.

Tanti non saranno d'accordo, ma la gara di ieri sera a me non è piaciuta. Ho vista tanta confusione. Qualità tecnica diffusa, ma tanta confusione. E verticalità solo nel Liverpool di Klopp. Molti cross per nessuno del City: succede, senza un nove di ruolo. E quello di Cancelo che ha portato al gol di Gabriel Jesus, più che un'invenzione del terzino portoghese, è stato un fuorigioco sbagliato dai Reds. Insomma, non dico che Guardiola non sia bravo - anzi è stato bravissimo a edificare il proprio mito - ma non ha inventato alcunché. Il suo è un gioco, come dicevo in premessa, di difesa altissima, sostanzialmente monocorde, interpretato da grandi giocatori e, tutto sommato, non abbastanza vincente in rapporto alle spese di mercato.