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mercoledì 16 novembre 2011

L'Italia di Prandelli perde con l'Uruguay: 0-1

D'accordo, gli uruguagi non vanno per il sottile in campo, lottano come leoni, picchiano all'occorrenza, sono abili a perdere tempo, ma, insomma l'Uruguay è una grande squadra, da qualche anno a questa parte non solo per storia e blasone, ma, per vittorie fresche. Sono i vincitori dell'ultima Coppa America, dopo il quarto posto al mondiale sudafricano. Contro una squadra così forte, pur priva di Suarez, infortunato, di Forlan, infortunato, e di Recoba, ingiustamente non convocato, la nazionale italiana ha mostrato limiti da correggere presto. Pirlo, a 32 anni suonati, quando raddoppiato, ormai va in difficoltà, il che vale anche per De Rossi, che pure è assai più giovane. Osvaldo non può far parte della nazionale, dacché ci sono almeno dieci centravanti più forti di lui in Italia, a cominciare dal compagno di squadra Borriello. Stesso discorso da fare per Pepe: non salta l'uomo una sola volta. Schelotto, all'ala, è visibilmente più bravo. Insomma, Prandelli ha messo su una buona squadra, ma, per il salto di qualità, occorre qualche scelta più coraggiosa, nell'attesa del ritorno di Cassano e di Giuseppe Rossi. Ho fatto il nome di Schelotto, faccio quello di Destro. Poi, dev'essere il campionato ad offrire qualche novità interessante. Ad oggi, l'Italia non vale più dei quarti di finale ai prossimi Europei. 

venerdì 11 novembre 2011

Italia: abbondanza di centravanti

Sulla Gazzetta si osserva la particolare abbondanza di centravanti toccata in sorte alla nazionale di Prandelli: Pazzini, Balotelli, Matri, Osvaldo, Gilardino e Borriello. Ma, io dico anche Destro, fuoriclasse dell'under 21 destinato ad una grande carriera: per la personalità che mostra, sulla tecnica nessuno può discutere, sarebbe già pronto per la nazionale maggiore. Non credo che la detta abbondanza sia un problema e nemmeno è la prima volta nella storia del nostro calcio. Tra la fine degli anni '70 ed i primi anni '80, in Italia giocavano quattro grandissimi centravanti: Altobelli, Rossi, Giordano e Pruzzo, nell'ordine di bravura ritenuto da chi scrive. I quattro erano quasi coatenei, essendo Altobelli e Pruzzo del 1955, laddove Rossi e Giordano erano del 1956. Non basta, c'era il più stagionato Graziani, classe 1952, ed il più giovane Virdis, classe 1957. Bearzot fece scelte nette, Rossi ed Altobelli, oltre a Graziani, e fu ripagato dalla vittoria del mondiale 1982. Prandelli dovrà essere altrettanto bravo e fortunato. E determinato, perché Bearzot ebbe il coraggio di accantonare presto Pruzzo, pur tre volte capocannoniere durante il suo mandato. E fece giocare Rossi in Spagna, sebbene, lo ricordano tutti, fosse rimasto fermo per due anni. Ora, trovo giusta la scelta di puntare su Pazzini e Balotelli. Poi, s'è capito, punterei direttamente su Destro, come prima alternativa.