Nei Brooklyn Nets, che l'hanno ingaggiato al minimo salariale, Andrea Bargnani sta giocando meno che in passato, complici anche gli infortuni delle ultime stagioni che hanno circondato il campione romano di eccessivi dubbi circa l'effettiva capacità di fare la differenza in Nba. I freddi numeri dicono che Bargnani, in 40 partite, è stato sul parquet mediamente 14 minuti scarsi, contro i 28 che vi ha trascorso abitualmente da quando, nel 2006, sbarcò a Toronto. Gioca poco, insomma. Di qui numeri meno brillanti anche a canestro, che, tornano però significativi appena Bargnani trova più spazio, com'è accaduto nell'ultima partita, questa pure persa dai Nets, contro Miami. Bargnani, girando a largo dall'area pitturata, da ala piccola per lo più, ha messo a referto 20 punti, con 9/12 da due, in 24 minuti di gioco. Se liberato dalle contese sotto canestro che, a dispetto della statura e della mole, poco si confanno al suo modo di stare in campo, Bargnani, da troppi sottovalutato, è un giocatore dominante. Per l'abilità che ha nello smarcarsi e per la straordinaria sensibilità nelle mani, che ne fa un implacabile tiratore. Un grande Bargnani sarà indispensabile all'Italia di Messina in vista di Rio de Janeiro.
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mercoledì 27 gennaio 2016
giovedì 17 settembre 2015
Bargnani quanto è forte?
Arrivato a Toronto come prima scelta assoluta, divenne presto una moda il tiro al bersaglio della critica nei confronti di Andrea Bargnani. Culminato nelle dozzinali prese in giro di certa stampa d'oltreoceano all'inizio di quest'estate. Dimenticando i suoi tanti infortuni, le squadre poco competitive in cui ha militato in Nba e, specialmente, l'aver sempre Bargnani giocato in ruolo a lui non del tutto congeniale. Perché Bargnani, sebbene alto 2,13 m, è un'ala grande, e qualche volta persino un' ala piccola, e come tale tende muoversi e ad agire sul parquet. Con quella mano, con quel tiro da tre, perché inchiodarsi nell'area pitturata a prendere e dare botte, a disputare rimbalzi? Non è un guerriero Bargnani, epperò quando messo in condizione fa eccome la differenza. L'abbiamo visto in questi Europei, ieri contro la Lituania, oggi contro la Repubblica Ceca: tre su tre dall'arco. Da pivot sarà sempre discusso e discutibile. Da ala grande, non ha molti rivali in giro per il mondo. Anche appesantito com'è dal lavoro in palestra che gli hanno fatto fare in Nba.
venerdì 14 dicembre 2012
La delusione di Bargnani: infortunato assiste alle sconfitte di Toronto
Bella intervista rilasciata da Bargnani: l'asso romano non si nasconde dietro frasi fatte, come generalmente accade al cospetto della stampa. Ammette, e del resto sarebbe stato difficile non farlo, che la stagione di Toronto, come e più delle ultime quattro, è disastrosa. E Bargnani dimostra insofferenza verso i panni di capro espiatorio che molti vorrebbero cucirgli addosso. Sarà anche vero che Bargnani non è diventato un giocatore dominante sotto canestro, è altrettanto vero, però, che Bargnani si adatta a fare il centro, sebbene sia un'ala dotata di un gran tiro. Un'ala grande, per via di statura e mole, ma con i movimenti dell'ala piccola e qualche volta persino della guardia. Insomma, non prende rimbalzi anche perché quello non è il suo gioco. Non è un centro e non è un play, poi può interpretare, più o meno bene, tutti gli altri ruoli. E' ora che vada a giocare altrove, in un ruolo che gli sia più congeniale. Altrimenti, il rischio è di restare intrappolato nelle solite polemiche.
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