Resto convinto che senza i continui infortuni, che l'hanno bersagliato negli ultimi anni, Bargnani, già prima scelta Nba nel 2006, sarebbe già riuscito ad imporsi come uno dei giocatori di riferimento della lega professionistica americana. Chiusa l'esperienza ai Knicks, Bargnani è rimasto a New York e ieri ha debuttato nella stagione 2015/2016 con i Brooklyn Nets. Esordio coinciso con una sconfitta conto Chicago, ma Bargnani, dal canto suo, ha offerto una solidissima prova, con tanto di 17 punti, 6/12 da due, e 5/5 ai liberi, catturando anche sette rimbalzi. Considerata la grassa ironia con la quale la stampa d'oltreoceano aveva salutato il nuovo contratto firmato da Bargnani, peraltro al minimo sindacale, ritenendolo non più adatto alla Nba, le premesse per una sua rivincita sul campo ci sono tutte. Dal 2006 ad oggi, nella stagione regolare, Bargnani ha giocato 505 partite, segnando 7.586 punti, alla media di 15 punti a partita, per contro i rimbalzi conquistati sono stati 2.451, alla media di 4,8 rimbalzi a partita. Non sono, tutto sommato, numeri da poco. Specialmente laddove si consideri che Bargnani, ala grande naturale, con qualche movimento anche da ala piccola, in Nba ha fatto sempre il centro.
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giovedì 29 ottobre 2015
giovedì 17 settembre 2015
Bargnani quanto è forte?
Arrivato a Toronto come prima scelta assoluta, divenne presto una moda il tiro al bersaglio della critica nei confronti di Andrea Bargnani. Culminato nelle dozzinali prese in giro di certa stampa d'oltreoceano all'inizio di quest'estate. Dimenticando i suoi tanti infortuni, le squadre poco competitive in cui ha militato in Nba e, specialmente, l'aver sempre Bargnani giocato in ruolo a lui non del tutto congeniale. Perché Bargnani, sebbene alto 2,13 m, è un'ala grande, e qualche volta persino un' ala piccola, e come tale tende muoversi e ad agire sul parquet. Con quella mano, con quel tiro da tre, perché inchiodarsi nell'area pitturata a prendere e dare botte, a disputare rimbalzi? Non è un guerriero Bargnani, epperò quando messo in condizione fa eccome la differenza. L'abbiamo visto in questi Europei, ieri contro la Lituania, oggi contro la Repubblica Ceca: tre su tre dall'arco. Da pivot sarà sempre discusso e discutibile. Da ala grande, non ha molti rivali in giro per il mondo. Anche appesantito com'è dal lavoro in palestra che gli hanno fatto fare in Nba.
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