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lunedì 30 giugno 2025
giovedì 26 giugno 2025
Inter-River Plate 2-0: Pio Esposito, Bastoni
La partita più difficile in questo mondiale per club è quella che l'Inter gioca meglio. Contro il blasonato River Plate, buon primo tempo e miglior ripresa dei nerazzurri, che tornano al centrocampo a tre. Bella gara di Mkhitaryan, come di Lautaro in avanti. Sblocca la partita un gol da manuale del centravanti di Pio Esposito. E raddoppia Bastoni nel recupero, dopo percussione centrale favorita da un tunnel e terminata da un sinistro secco. Bel successo per Chivu, che conduce l'Inter agli ottavi della competizione, dove affronterà i brasiliani del Fluminense. Da segnalare la bella prova di Sucic, subentrato a Barella nell'ultima mezz'ora. Il River Plate, invece, nervoso, ha chiuso la partita con due espulsi nel finale.
martedì 24 giugno 2025
Inter-Urawa Reds 2-1
Successo sofferto, di misura e in rimonta contro i giapponesi dell'Urawa Reds, seconda gara del mondiale per club che i nerazzurri affrontano da convalescenti. Bel gol in rovesciata bassa di Lautaro, che resta sempre una grande risorsa, e destro chirurgico di Valentin Carboni nel recupero. Contro il River Plate, ci vorrà qualcosa di più.
mercoledì 18 giugno 2025
Monterrey-Inter 1-1
Esordio non brillante dell'Inter di Chivu al mondiale per club. Solo un pareggio contro i messicani del Monterrey. Al gol del veterano Sergio Ramos, perso in marcatura da Acerbi, replica Lautaro Martinez servito da Carlos Augusto. Barella ancora troppo lezioso. Buona gara, a parte il gol mancato, per Sebastiano Esposito.
mercoledì 11 giugno 2025
Pio e Sebastiano Esposito dovrebbero restare all'Inter
Pio e Sebastiano Esposito parteciperanno al mondiale per club. L'Inter, a mio giudizio, dovrebbe puntare su di loro. Mi auguro che trovino spazio e che possano meritare una maglia in vista della prossima stagione. Hanno più talento rispetto ad altri calciatori ultimamente accostati all'Inter.
lunedì 9 giugno 2025
Cristian Chivu è il nuovo allenatore dell'Inter
L'annuncio ufficiale è arrivato un'ora sul profilo twitter (X) dell'Inter: Cristian Chivu è il nuovo allenatore, chiamato a raccogliere l'eredità lasciata da Simone Inzaghi. Le voci sui collaboratori mi stavano tranquillizzando un poco rispetto a una scelta, quella appunto di Chivu, che mi ha lasciato non poco perplesso. Si parlava infatti di Samuel come vice. E invece no, Samuel ha declinato. Sì, ha detto no, come già Fabregas e Vieira. A Chivu tutto il mio sostegno da tifoso, sull'inadeguatezza di proprietà e dirigenza, invece, preferisco tacere. Pensate che la notizia del rifiuto di Samuel è arrivata da Scaloni, commissario tecnico della nazionale Argentina, con la quale Samuel collabora. Lasciamo stare.
martedì 3 giugno 2025
Inzaghi lascia l'Inter: nessun rimpianto
Preferire l'Inter all'Arabia, è mai possibile? Anni fa avrei risposto che, no, non è possibile. Oggi, maturato dagli anni, rispondo che, sì, è possibile. Non solo perché è appena successo, no, non per questo, ma perché ho avuto modo di osservare così tante decisioni strampalate che davvero non mi sorprendo più. Nell'atteggiamento passivo e sconfortato dei calciatori in finale forse c'era la premonizione, forse, a esser maliziosi, lo sapevano proprio, che sarebbe stata l'ultima con Simone Inzaghi in panchina. Mourinho, almeno, sbalordì tutti e lasciò da vincitore. Insomma, non un epilogo eroico quello inzaghiano all'Inter. Detto questo, in quattro anni, i conti nerazzurri sono migliorati moltissimo e ciò anche grazie al lavoro del tecnico piacentino, che ha proposto un calcio spesso brillante e brioso, nel complesso sempre competitivo. Sono arrivati i trofei, uno scudetto stravinto, due Coppe Italia e tre Supercoppe italiane. Due scudetti sono stati persi punto a punto. E lì si sono visti gli errori di Inzaghi, troppo devoto al suo 3-5-2, troppo ortodosso nell'applicazione del suo personalissimo manuale Cencelli dei cambi programmati, troppo lento nel capovolgere, all'occorrenza, uno spartito sempre uguale e poco efficace quando suonato con la sordina della stanchezza, troppo affezionato alle sue "coperte di Linus", pur spesso utili, come Dzeko, Mkhitaryan e Acerbi. Poi, anche un certo vento istituzionale e arbitrale ha soffiato contro, ma questo all'Inter era già successo varie volte, a cominciare dal 1961. Infine, le due finali di Champions League. Entrambe perse, una bene, con il City, l'altra malissimo, tre giorni orsono, con il Psg. Insomma, il bilancio resta complessivamente buono, quello di un tecnico aziendalista, che lavora e ottiene o almeno avvicina risultati di prestigio. Non proprio un vincente. Di certo uno che ha sbagliato la scena finale, quella più solenne, quella più memorabile: l'uscita. E non è poco.
sabato 31 maggio 2025
Psg-Inter 5-0: una disfatta
Settima finale di Champions League (già Coppa dei Campioni) per l'Inter. Questa volta contro i francesi del Psg. Si mette subito male e finisce peggio. Parigini superiori in lungo e in largo. Nerazzurri sotto tono e presto frastornati. Una disfatta, addirittura 5-0, che francamente non merita altri commenti.
lunedì 26 maggio 2025
Sipario sulla Serie A 2024/25
Cala il sipario su uno dei campionati più strambi degli ultimi anni.
Il Napoli vince il suo quarto scudetto: i meriti sono, nell'ordine, dei calciatori, McTominay su tutti perché 12 gol, molti decisivi, per un centrocampista sono davvero tanti, del presidente, atteso che il Napoli è da più di 10 anni ai vertici del calcio italiano, il che non sarebbe successo senza una sapiente programmazione, di Conte, che sa rilanciare squadre bisognose di motivazioni, e della buona sorte, se vogliamo dare questo benevolo nome alle decisioni che, secondo me e non segue dibattito, hanno penalizzato l'Inter.
L'Inter è arrivata seconda con 81 punti, uno meno dei partenopei. E avrebbe - a dispetto degli impegni di Champions e di una rosa inadeguata in certi elementi, penso specialmente a Taremi - potuto farne comunque 3-4 in più. Insomma, se l'Inter non ha vinto è anche per colpa propria. Sostengo altresì che il vento arbitrale, nelle ultime giornate, ha soffiato in direzione ostinata e contraria. Diciamo che può capitare e chiudiamola qui.
L'Atalanta, terza, ha sprecato una grande occasione per il titolo. Eliminata in Champions, penso che avrebbe potuto lottare fino alla fine per lo scudetto. Non è successo ed è un insuccesso. Quarta la Juve, deludente appena meno del Milan mestamente ottavo: i bianconeri andranno in Champions solo grazie alla sofferta ultima vittoria con il retrocesso Venezia. Che saluta la Serie A con Empoli e Monza.
In A resta invece il Lecce, corsaro a Roma contro la Lazio, che resta fuori dalle Coppe dopo una stagione a lungo positiva. Cantavano i biancocelesti, con i tifosi napoletani, solo 8 giorni fa: "Pedro, Pedro, Pedro, Pedro, Pe...". Adesso non cantano più.
La Roma, guidata da un tecnico di grandissimo buon senso come Ranieri, giunge quinta e sfiora la qualificazione in Champions. Ma, per come s'erano messe le cose in autunno, prima che arrivasse Ranieri, l'Europa League è un grande traguardo. La Fiorentina, sesta, ormai è un'abitudine, va in Conference League.
Il Bologna, che almeno ha vinto la Coppa Italia, manca ugualmente l'Europa. Ha dato tutto contro l'Inter, poi si è spento. Succede.
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venerdì 23 maggio 2025
Como-Inter: 0-2. Scudetto al Napoli
Si assegna oggi lo scudetto. Il Napoli, con un punto di vantaggio, ospita il Cagliari già salvo. L'Inter, che insegue dopo la delusione provocata dal pareggio in extremis con la Lazio, rende visita a un Como in forma. Inzaghi, squalificato come Conte, fa spazio a molte riserve.
La cronaca di Como-Inter.
Segna De Vrij nel primo tempo, uno che sarebbe dovuto entrare nel finale con la Lazio e ora racconteremmo un'altra storia. Nella ripresa raddoppia Correa. Ma conta poco. Finisce così, mentre il Napoli batte il Cagliari e vince, per un solo punto, uno scudetto sul quale il peso del rigore fischiato a Bisseck domenica è grande quanto i punti gettati via dall'Inter. Conte festeggia come nel 2002. Come nel 2002.
domenica 18 maggio 2025
Inter-Lazio 2-2
La sblocca Bisseck, di sinistro, al tramonto del primo tempo. Nella ripresa pareggia Pedro, gran giocatore. L'Inter torna di rabbia in vantaggio con Dumfries: gran colpo di testa. Poi un fiscale rigore per gomito di Bisseck manda proprio Pedro sul dischetto: pareggio in extremis. Tutto questo mentre il Napoli sta pareggiando a Parma. Arnautovic potrebbe riscrivere la storia del campionato, ma sbaglia in modo incomprensibile. E poi segna in fuorigioco. Lo scudetto è nelle mani del Napoli, nonostante lo 0-0 in Emilia. Nessuno osi più parlare del presunto potere istituzionale dell'Inter. Che non c'è e mai c'è stato. Se il rigore, che ci poteva anche stare, concesso alla Lazio, l'avessero dato all'Inter cosa avrebbero detto le tante prefiche incompetenti esentate dal servizio di leva? Detto questo, stasera sciupata una grandissima occasione. L'Inter è rientrata troppo molle nella ripresa. Bisseck ha commesso l'ennesimo errore d'ingenuità, Taremi, Correa e Arnautovic hanno fallito l'ennesima prova. Peccato. D'altra parte, quello nerazzurro è stato un campionato in tono minore, nessuno scontro diretto vinto, tolti quelli con l'Atalanta. Troppe rimonte subite, esiziale quella di Parma. Stasera è mancata anche la personalità. Due volte in vantaggio, non puoi e non devi lasciarti riprendere, mentre il Napoli soffre a Parma. Se non altro, siamo vaccinati. Sopravvissuti al 5 maggio 2002, che ci può essere di peggio? Allora vinse la Juve, questa volta vincerà il Napoli. Meglio il Napoli.
domenica 11 maggio 2025
Torino-Inter 0-2: Zalewski, Asllani (r)
Inter in vantaggio dopo nemmeno un quarto d'ora con un meraviglioso tiro a giro di Zalewski, a seguito dribbling di tacco. Davvero gran giocata. Piove. E a fine primo tempo la partita viene sospesa perché il campo è ai limiti della praticabilità. Il Toro sfiora il pareggio con Adams che, di testa, costringe Martinez a una parata clamorosa. Intervallo. Entrano Dumfries e Dimarco per Bisseck e Carlos Augusto. A inizio ripresa, Taremi si procura un rigore, che Asllani trasforma. Poi occasione per Dimarco, ispirato da Zalewski. Entra anche Acerbi per Bastoni. Correa spreca. Il risultato non cambia più.
martedì 6 maggio 2025
Inter-Barca 4-3. Inter in finale di Champions League
Inter più intraprendente rispetto all'andata, va in vantaggio con Lautaro servito da Dumfries. Raddoppia Calhanoglu su rigore per intervento falloso su Lautaro, che si apprestava a calciare di sinistro. Intervallo. Respiriamo. Nella ripresa Inter stanca. Barella sempre impreciso. Il Barca pareggia con Garcia e Olmo, che segnano in circostanze analoghe, sorprendendo la retroguardia nerazzurra a sinistra. Barca addirittura avanti con Raphinha, che raccoglie una respinta di Sommer, prima più volte provvidenziale. Ma quando tutto sembra perduto, pareggia Acerbi. Supplementari. Che l'Inter gioca con Carlos Augusto, Frattesi, Zielinski, Darmian e Taremi, che avevano via via sostituito Dimarco Mkhitaryan, Calhanoglu, Bisseck e Lautaro. Inter di nuovo avanti con un bellissimo mancino di Frattesi, dopo grande azione personale di Thuram. Yamal continua a danzare sul campo anche nel secondo tempo supplementare. Serve Lewandowski, che manda alto. Esce Dumfries stremato per De Vrij. Ora la pioggia batte incessante sul Meazza. Sommer con una parata prodigiosa su tiro a giro di Yamal evita il pareggio. Poi di nuovo Sommer, strepitoso, respinge ancora su Yamal. Partita intensissima. Frattesi lotta come un leone. Finisce così. Questa non è stata una cronaca, ma un caleidoscopio di emozioni impossibili da fermare. Come da dimenticare. L'Inter va in finale. Onore ai calciatori, a Simone Inzaghi e a noi tifosi, sopravvissuti a questa straordinaria impresa, la più bella o almeno la più commovente della nostra storia.
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sabato 3 maggio 2025
Inter-Verona 1-0: Asllani (r)
Le seconde linee dell'Inter hanno la meglio sul Verona, grazie a un rigore trasformato da Asslani all'inizio del primo tempo. Arrivano tre punti per mantenere vive flebili speranze di scudetto.
mercoledì 30 aprile 2025
Barca-Inter 3-3
Partita pazzesca. Inter in vantaggio con un magnifico tacco di Thuram ispirato da Dumfries, che poi raddoppia con una straordinaria semi-rovesciata. Il Barca sale e l'Inter si abbassa troppo. Lamine Yamal inventa un gran gol, partendo in dribbling e concludendo con un mancino che bacia il palo lontano prima di entrare. Poi pareggia Ferran Torres, con difesa nerazzurra sorpresa. Yamal continua a mettere in difficoltà Dimarco. Sul finire del primo tempo si fa male Lautaro, che nella ripresa lascia il posto a Taremi. Inter più alta. Gol di Dumfries su angolo di Calhanoglu. Subito dopo l'olandese subisce fallo, ma l'arbitro concede angolo al Barca. Palla rasoterra a Rafinha che, con un gran tiro, centra la traversa e provoca l'autogol di Sommer. Nonostante i cambi, il risultato non muta. Con Thuram che fallisce dei contropiede per stanchezza e Yamal che coglie una traversa. Il Barcellona è forte. Ma l'Inter è viva e stasera fatto tutto quanto fosse nelle proprie attuali possibilità. Spero che per il ritorno possa recuperare Lautaro.
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domenica 27 aprile 2025
Ciao Jair!
Il numero 7, il numero 7 della filastrocca più bella e ritmata della storia del calcio: Sarti, Burgnich, Facchetti, Bedin, Guarneri, Picchi, Jair, Mazzola, Peirò, Suarez e Corso. Sì, indossava la maglia numero 7 della Grande Inter di Angelo Moratti ed Helenio Herrera, Jair da Costa, ala destra brasiliana, arma tattica con Mazzola dei velocissimi contropiede di quella squadra verticale che vinse tutto negli anni '60: 3 scudetti, 2 Coppe dei Campioni, 2 Coppe Intercontinetali. Jair era arrivato a Milano nel 1962, dopo essser stato riserva di Garrincha ai mondiali del Cile. Dopo una parentesi alla Roma, stagione 1967/68, tornò all'Inter e fece in tempo a vincere un quarto scudetto, nel 1971. Assist a ripetizione e ben 70 gol con la Beneamata. Non sarà dimenticato.
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Jair da Costa (1940-2025) |
Inter-Roma 0-1
Un rimpallo in area nerazzurra propizia il precoce gol di Soule. Da quel momento Inter all'arrembaggio e Roma pericolosa e poco cinica in contropiede. Il risultato, nonostante i cambi, non muta più. Terza sconfitta in otto giorni per un'Inter stanca. Tanti giocatori sono davvero giù di corda. Lo scudetto potrebbe essere sfumato. La Champions, mercoledì a Barcellona, diventa difficilissima. Detto questo, davvero inadeguata la direzione arbitrali. Tanti, troppi fischi contro l'Inter. Che ha giocato male, è vero, ma forse il pareggio avrebbe potuto ottenerlo.
mercoledì 23 aprile 2025
Inter-Milan 0-3. Serata da dimenticare
Dopo il pareggio dell'andata, risultato di 1-1, l'Inter ospita il Milan
nella semifinale di ritorno della Coppa Italia. Partita decisiva non solo per
l'accesso alla finale di Roma, ma, credo, questione di ricadute psicologiche,
per tutto il finale di questa rocambolesca stagione.
La cronaca.
L'Inter fa la partita e va vicino al gol con Darmian, Lautaro e Dimarco, che centra la traversa. Ma è il Milan a chiudere in vantaggio il primo tempo grazie al gol di testa di Jovic. Che poi raddoppia a inizio ripresa, con difesa nerazzurra imbambolata su calcio d'angolo. Inzaghi cambia per disperazione Barella, Dimarco, Asllani e Taremi, forse il peggior attaccante della storia nerazzurra. Ma, i subentrati Zalewski, Calhanoglu, Frattesi e Arnautovic non fanno meglio. Allo scadere Reijnders triplica per il Milan poco dopo l'ingresso di Correa per Darmian. Bruttissima sconfitta dell'Inter. La terza contro il Milan in stagione. Ora, bisognerà risollevarsi da questa batosta. E subito. Perché ci sono campionato e Champions League da provare a vincere. Non sarà per niente facile. Ma è doveroso riuscirci.
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domenica 20 aprile 2025
mercoledì 16 aprile 2025
Inter-Bayern Monaco 2-2. Semifinale!
Ritorno dei quarti di finale di Champions League. L'Inter dopo il successo per 2-1 in Baviera, ospita il Bayern Monaco. In palio, l'accesso in semifinale dove l'avversario già qualificato sarà il Barcellona.
La cronaca.
Primo tempo intenso, con il Bayern Monaco a dettare il ritmo. Inter aggrappata alla classe e alla grinta da "conducator" di Lautaro Martinez. A inizio ripresa, Dimarco lascia troppo spazio ad Harry Kane che batte Sommer con un destro incrociato. L'Inter avverte il colpo e Thomas Mûller potrebbe raddoppiare. Poi, da angolo di Dimarco, colpo di testa Lautaro, rapidissimo ad avventarsi sulla respinta: gol. Darmian quasi raddoppia, ma c'è un disperato salvataggio bavarese. Sull'angolo che ne segue battuto da Calhanoglu, Pavard segna di testa il suo primo gol nerazzurro, che vale il vantaggio. Esplode il Meazza in un boato liberatorio. Esce Dimarco per Carlos Augusto. Pareggia, è davvero un fulmine a ciel sereno, Dier, con uno strambo colpo di testa da posizione defilata: il vento, forte per tutta la serata, fa la sua parte nella traiettoria che sorprende Sommer. Esce Lautaro, autore di una partita straordinaria, per Taremi. Poco dopo, entrano anche Bisseck e Frattesi per Bastoni e Barella. Grande sofferenza finale, con bellessima parata di Sommer in tuffo, ma il risultato non cambia. L'Inter torna, dopo 15 anni, in semifinale di Champions League. E come nel 2010 dovrà vedersela con il Barcellona. Serata storica. Bellissima. Grandi meriti a Simone Inzaghi, artefice di questa grande squadra.
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