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domenica 28 luglio 2013

Dieci ragioni per dire no a Thohir. L'Inter è degli interisti

Se il calcio fosse soltanto affari, bilanci in ordine, prospettive di crescista, budget, alchimie finanziarie e via farneticando, sarebbe un'altra cosa: sarebbe l'economia globalizzata di questi tempi, che fa acqua come una nave cartaginese durante la prima guerra punica. Per fortuna il calcio è anche e soprattutto sentimento, affetto, speranza, molte illusioni, passatempo, divagazione, chiacchiere senza scopo. Di lucro. E si tifa per una squadra per una moltitudine di ragioni che se ne fregano dei soldi. E spesso anche delle vittorie. Detto questo, ecco dieci ragioni per cui a Tohir bisogna dire no. Nonostante tutto, nonostante Branca, nonostante Stramaccioni, nonostante le delusioni, ancora oggi Moratti è meglio di Tohir.
1. Tohir è brutto. Sicché bisogna diffidarne, come Omero diffidava di Tersite.
2. Tohir non è interista.
3. Tohir non sa alcunché di calcio, cui si accosta come un italiano si potrebbe accostare al cricket.
4. Nel calcio non ci si improvvisa.
5. Il sentimento di appartenenza, quello che in Moratti è fortissimo, in Tohir è assente.
6. Juventini e milanisti ed altri esponenti di tifoserie minori dicono che risolverebbe i problemi dell'Inter: indizio certo che bisogna fare il contrario.
7. La stampa nazionale, entusiasta perché Tohir ha offerto da bere, plaude all'avvicendamento. La stampa nazionale fa disinformazione remunerata. Occorre fare il contrario di ciò che consiglia.
8. Tohir non ha tutti questi soldi da spendere, porterebbe l'Inter al disastro in pochi anni.
9. Accettare soldi indonesiani, sarebbe una confessione di impotenza: meglio poveri che finanziati.
10. Moratti, al di là di tutto, ha dato tutto per l'Inter. Meglio Moratti di Tohir. Del resto, per tornare competitivi, basta licenziare Branca.

lunedì 8 luglio 2013

Serie A: comandano i soldi. Gomez alla Fiorentina, Belfodil all'Inter

Comandano i soldi in serie A, nel calcio in generale. E non da oggi. La Fiorentina sta allestendo una squadra in grado di puntare alla Champions League e di partecipare alla lotta per lo scudetto. Mario Gomez, nuova stella viola, è un centravanti di vaglia internazionale, autore di 247 gol in carriera, con una bacheca ricchissima, già centravanti del Bayern Monaco ed attaccante spesso titolare della nazionale tedesca. Un colpo rumoroso quasi quanto lo fu quello di Socrates negli anni '80. Il grande Socrates poi si adattò poco al calcio italiano, Gomez, ne sono convinto, farà grandi cose. E' completo, esperto e dotato di temperamento. La Fiorentina ha i soldi, tutto qua. Quei soldi che mancano all'Inter, che Gomez se lo sogna e deve accontentarsi di Belfodil. Mentre Moratti valuta l'offerta di Tohir.