Campionato squilibrato, come mai prima. La Juve passeggia contro una Fiorentina dimessa, coglie il tredicesimo successo in quattordici partite e tocca quota quaranta punti! Inaudito. La serie A si è trasformata in una versione mediterranea della Ligue 1 o della Bundesliga. Con corsa per il titolo conclusa dopo mezzo campionato. Com'è potuto accadere? Prima della deriva del calcio globalizzato, la serie A aveva sviluppato anticorpi contro lo strapotere del calcio ricco, regalando, ogni lustro, una sorpresa. Nel dopoguerra, i due scudetti della Fiorentina, i due scudetti della Lazio e della Roma, il tricolore del Bologna e del Cagliari e del Torino e del Verona e della Sampdoria, i due titoli del Napoli di Maradona. Ora, invece, si va verso l'ottavo scudetto della Juve. Che è forte, ma, contro di lei, molte squadre scendono in campo con atteggiamento rinunciatario, con rassegnazione, come se la sconfitta dovesse giungere comunque. Inesorabile e fatale. L'assenza d'incertezza toglie fascino al campionato. L'Inter pareggia a Roma, in mezzo ad un paio di errori arbitrali gravi, uno per parte, e raggiunge il Napoli al secondo posto, ma gli azzurri sfideranno stasera l'Atalanta. Vince il Milan, con fortuna contro il Parma, il Chievo di Pellissier strappa un punto alla Lazio di Ciro Immobile. Torna al successo la Sampdoria, imitata dal Torino. Venerdì, derby d'Italia. L'Inter giocherà sul campo della Juve. Una vittoria nerazzurra servirebbe moltissimo. Non solo all'Inter, ma alla serie A. Noiosa più dell'Arsenal di Brady.
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lunedì 3 dicembre 2018
martedì 24 luglio 2012
Wiggins ha vinto il Tour de France 2012. Ma, il vero vincitore è stata la noia
Tutto secondo pronostico. Wiggins, sabato, ha stravinto a cronometro. Cavendish, domenica, ha dominato la volata. Vittoria n. 23 al Tour per l'asso britannico. La novità, questa volta, sta nel successo di Wiggins, britannico egli pure, primo nella storia a vestire la maglia gialla a Parigi. C'è sempre una prima volta. Scontato da dire, ma, per dovere di cronaca, va detto. Più di tutti e più di tutto, però, in questo Tour de France edizione 2012, ha vinto la noia. I corridori andranno anche più piano di prima, e con ogni probabilità questo è un bene, tuttavia maggior coraggio nell'affrontare la corsa non avrebbe guastato. E non guasterebbe.
martedì 22 maggio 2012
Giro d'Italia 2012: a Falzes vince Izaguirre
Sedicesima tappa del Giro d'Italia 2012, da Limone sul Garda a Falzes, in Val Pusteria. Ci si aspettava una grande fuga e grande fuga c'è stata. La mancata assegnazione di abbuoni sugli arrivi in salita, come quello di oggi, scoraggia i favoriti dall'evitare che le fughe accumulino troppo vantaggio: vincere la tappa o piazzarsi diventa meno importante. E così gli assaltatori di giornata hanno gioco facile ad arrivare sino in fondo. Mi pare che, sul punto, gli organizzatori abbiano sbagliato. Le tappe diventano noiose piuttosto che no. Tanto per dire, a sette km dal traguardo i battistrada dormono sono più che tranquilli, poiché il gruppo della maglia rosa viaggia a ritmi cicloturistici otto km più indietro. Un fallimento agonistico! Alla fine Izaguirre, corridore basco, si avvantaggia sugli altri fuggitivi e giunge da solo al traguardo di Falzes. I favoriti giocano ancora a nascondersi. Ma, domenica il Giro finirà, sicché è ora di muoversi. Troppo tatticismo. Moltissima noia.
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