Sedicesima tappa del Giro d'Italia 2012, da Limone sul Garda a Falzes, in Val Pusteria. Ci si aspettava una grande fuga e grande fuga c'è stata. La mancata assegnazione di abbuoni sugli arrivi in salita, come quello di oggi, scoraggia i favoriti dall'evitare che le fughe accumulino troppo vantaggio: vincere la tappa o piazzarsi diventa meno importante. E così gli assaltatori di giornata hanno gioco facile ad arrivare sino in fondo. Mi pare che, sul punto, gli organizzatori abbiano sbagliato. Le tappe diventano noiose piuttosto che no. Tanto per dire, a sette km dal traguardo i battistrada dormono sono più che tranquilli, poiché il gruppo della maglia rosa viaggia a ritmi cicloturistici otto km più indietro. Un fallimento agonistico! Alla fine Izaguirre, corridore basco, si avvantaggia sugli altri fuggitivi e giunge da solo al traguardo di Falzes. I favoriti giocano ancora a nascondersi. Ma, domenica il Giro finirà, sicché è ora di muoversi. Troppo tatticismo. Moltissima noia.