All'Inter arriva Roberto Mancini, che Moratti aveva a lungo inseguito da giocatore. E Mancini, forse propriamente per ingraziarsi Moratti, siamo nella tarda primavera del 2004, dichiara di voler giocare con il trequartista e che questo trequartista sarà Recoba. Invece, no. Con Mancini, inizia la più buia stagione di Recoba all'Inter, sempre meno titolare, sempre più marginale, impiegato così poco da sentirsi obbligato a strafare negli spezzoni di partita che il tecnico di Jesi gli concede con studiata parsimonia: di qui molti infortuni muscolari in serie. Le sue medie realizzative nei tre anni con Mancini allenatore scendono in picchiata: 6 gol il primo anno (2004/05), clamoroso quello alla Sampdoria allo scadere dopo una rimonta cominciata da Martins e Vieri, 6 il secondo (2005/2006), guardate quello con la Lazio, 1 soltanto il terzo (2006/2007), l'ultimo con la maglia dell'Inter, direttamente da calcio d'angolo, nella prima al Meazza dopo lo scudetto conquistato a Siena. Nel mezzo, la mancata qualificazione al mondiale 2006, nonostante il gol vittoria all'Argentina, calciopoli, l'assegnazione a tavolino del campionato 2006, precoci eliminazioni dalla Champions League, con il Villareal, quando Recoba cede il posto addirittura a Mihailovic, e con il Valencia. Recoba e Mancini non si sopportano e Recoba decide, dopo dieci anni, di lasciare l'Inter: 261 partite e 72 reti, oltre a numerosissimi assist. Si chiude, per adesso, la sua avventura nerazzurra dentro un fiume di rimpianti. Moltissime prodezze, pochissime vittorie. 10^ puntata (cfr. 1^ puntata, 2^ puntata, 3^ puntata, 4^ puntata, 5^ puntata, 6^ puntata, 7^ puntata, 8^ puntata, 9^ puntata).