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venerdì 9 agosto 2024

Parigi 2024: oro a Tebogo nei 200 m

A Lyles sfugge la doppietta della velocità. Dopo l'oro nei 100, anche a causa di un'infezione da Covid, centra solo il bronzo nei 200 m delle Olimpiadi di Parigi 2024. Vince Tebogo, atleta del Botswana, coprendo il mezzo giro di pista in 19"46. Argento per l'altro statunitense Bednarek.

giovedì 6 gennaio 2022

Serie A, Covid e barzellette: 4 partite rinviate

Campionato poco serio. Quattro partite rinviate per Covid. A certificare l'inefficienza dei protocolli di sicurezza. Avrei fatto giocare tutti. Con i giocatori della Primavera, se necessario. Il calendario è ingolfato. Sarà difficile trovare date utili per il recupero delle gare odierne. Da quasi due anni viviamo in sospensione di molte regole di rango costituzionale. Perché si dice: necessitas non habet legem. Ecco, allora, forse, un divieto di espatrio durante le vacanze natalizie avrebbe fatto bene ai calciatori e al campionato. Invece no. Tutti in località esotiche. Lunghi viaggi aerei e la confusione attuale. Una barzelletta. Altrimenti, si sarebbe potuto disporre una pausa del campionato, come si è deciso per i dilettanti. Ha prevalso la solita logica del "come capita". Imbarazzante. 

lunedì 22 marzo 2021

Serie A 20/21: il punto dopo la 28^ giornata. Cade la Juve

Il Benevento espugna il campo della Juve. Mi pare che Pirlo non sia destinato ad una grande carriera da tecnico. Non nell'immediato, almeno. Non considerare le necessità dell'equilibrio e le qualità dell'avversario; schierare, assieme, Cristiano Ronaldo, Morata, Chiesa e Kulusevski, più Bernardeschi, mi è parso un azzardo contro una squadra modesta ma organizzata e reattiva come il Benevento. Che, infatti, si faceva pericoloso ad ogni mezzo contropiede, ad ogni abbozzo di ripartenza, cui faceva da tappo soltanto la tecnica di secondo piano della squadra di Inzaghi. Mi devo ripetere: non ci s'improvvisa a certi livelli. 

Il Milan vince a Firenze, con i suoi giocatori migliori, Ibra e Chalanoglu, ma la Fiorentina, nella quale ancora dipinge gioco il trentottenne Ribery, gestisce davvero male il vantaggio faticosamente conquistato e resta impigliata nella lotta salvezza, che avvince anche il Torino, superato dalla Sampdoria.

La solita Roma perde da un Napoli ritrovato, nel quale torna a pulsare la vena realizzativa di Mertens.

La Lazio vince a Udine, l'Atalanta a Verona. Diventa molto intensa la lotta per la qualificazione alla prossima Champions League.

L'Inter, fermata dal Covid, dovrà recuperare la partita contro il Sassuolo. 

lunedì 9 novembre 2020

Il ciclismo ai tempi del Covid: anno 2020. Un bilancio

Si è sostanzialmente conclusa, la stagione ciclistica internazionale più difficile e strampalata degli ultimi 75 anni. Il Covid ha rivoluzionato programmazione delle corse e calendario. Provo a tracciare un bilancio.

Si è confermata la grande ascesa del piccolo movimento sloveno. Formidabile la vittoria al Tour de France di Pogacar su Roglic, che poi, dopo la beffa subita alla cronometro di La Planche Des Belles Filles, ha saputo riscattarsi vincendo la Liegi-Bastogne-Liegi, sciaguratamente gettata via da Alaphilippe, e la seconda Vuelta a Espana consecutiva.

Il movimento britannico, dominante nelle grandi corse a tappe negli anni 2010-2019, è rimasto ai vertici. Sorprendente il successo di Geoghegan Hart al Giro d'Italia, interessante il terzo posto finale di Hugh John Carty alla Vuelta. Da considerare anche il nono posto di Adam Yates, qualche giorno in giallo, al Tour. E il gemello Simon è stato fermato dal Covid al Giro.

L'Italia, ora che Nibali è invecchiato, mentre Aru resta nel suo cono d'ombra, ha poche speranze di successo nei Grandi Giri nel futuro prossimo. Ha buoni velocisti o fondisti veloci, come Nizzolo, campione europeo, lo stesso Viviani, Trentin, Ulissi. E un fuoriclasse, per adesso contro il tempo, Ganna. Ci sono stati momenti migliori.

La Francia è stata Alaphilippe. Campione del mondo e piazzato di lusso a Sanremo. Thibaut Pinot è diventato il simbolo del corridore sfortunato: il 2020 è stato la peggior stagione della carriera. Interessante la crescita del suo luogotenente Gaudu, due tappe e ottavo posto finale alla Vuelta. Demare ha dominato tante volate, quattro al Giro.

Passo indietro per la Spagna. Valverde ha 40 anni, Landa è sempre al di sotto di quel che potrebbe, Enric Mas, quinto alla Vuelta, non ha fatto il salto di qualità. 

Stesso discorso per la Colombia, con Bernal che non si è confermato e Quintana che non è più da podio.

Nelle classiche è ormai il tempo di Van Aert, primo alla Sanremo e Mathieu Van der Poel, primo al Giro delle Fiandre: la sua volata contro il belga è stato forse il momento più esaltante ed iconico della stagione.

Un infortunio ha tenuto lontano dalle scene il corridore che considero il più forte di tutti. Nel 2021 tutti dovranno fare i conti con lui. Nelle gare in linea e nelle gare a tappe. Il belga Remco Evenepoel è un predestinato.

mercoledì 21 ottobre 2020

Inter-Borussia Monchengladbach: 2-2

Stasera, ore 21:00, stadio Meazza in San Siro, Milano, esordio stagionale dell'Inter in Champions League, contro i coriacei tedeschi del Borussia Monchengladbach. Dovrebbe toccare ad Eriksen partire da titolare. Conte permettendo. 

Hakimi positivo al Covid! La notizia arriva intorno alle 17:00. Assenza pesante per l'Inter, che si somma a tutte le altre. 

La cronaca.
Sorvolo su un primo tempo noioso, ribadendo solo che Sanchez è un ex giocatore. Gli subentra Lautaro nella ripresa. Al 49' segna Lukaku che si avventa su una respinta in area tedesca. L'Inter ha spazio a destra, ma Darmian sbaglia sempre scelta. Poi, il solito errore dietro. Entrata scomposta di Vidal e rigore per i tedeschi. Gol e 1-1. Poi arriva anche il vantaggio tedesco su dormita congiunta di Vidal e Kolarov. Pareggio di Lukaku su angolo di Kolarov. Partita stranissima. Ma l'Inter più che guadagnare un punto ne ha persi due. Conte nelle Coppe è sempre andato così. Che errore averlo ingaggiato! Squadra lunga, reparti scollegati, insistenza su giocatori a fine corsa: Vidal, Kolarov, Sanchez e Handanovic. Un tempo un portiere mediocre. Ormai, un ex portiere mediocre.

sabato 10 ottobre 2020

Giro d'Italia 2020: a Vieste vince Dowsett. Ritiro da Covid per Simon Yates

Va al britannico Dowsett l'ottava tappa del Giro d'Italia 2020, da Giovinazzo a Vieste. Battuto il compagno di fuga Puccio. Si ritira un altro grande favorito della vigilia, Simon Yates per positività al Covid. Ora si spiega la sua crisi sull'Etna. Tutto, tranne l'età agonisticamente avanzata, sembra congiurare in favore del tris di Nibali. Domani si sale a Roccaraso e capiremo qualcosa di più.

lunedì 27 luglio 2020

Storia breve della Serie A, che non è più competitiva

La Serie A, a girone unico, vede la luce nella stagione 1929/30. Esaurita da un lustro la tirannia del Genoa sul calcio italiano, nei primi decenni ancora sport elitario, parentesi quasi esotica nel contesto delle polisportive ginnastiche dell'epoca, comincia a rappresentare la crescente passione degli italiani per uno sport che di lì a poco diventerà di massa. E sarà, assieme al ciclismo, vero sport nazionale.

Fin da subito, il campionato italiano unificato è competitivo, non tutti possono vincere, ma possono vincere in tanti.

Anni '30: 5 scudetti della Juve, consecutivi ('31, '32, '33, '34, '35), 3 del Bologna, "lo squadrone che tremare il mondo fa", 2 dell'Inter, che porta il nome di Ambrosiana-Inter.

Anni '40: due titoli non si assegnano, perché l'Italia è occupata e divisa. RSI al Nord, Regno d'Italia al Sud. Comunque: 5 scudetti del Grande Torino, consecutivi (43', '46, '47, '48, '49), 1 dell'Inter ('40), 1 del Bologna ('41), 1, il primo, della Roma ('42). Vincono quattro squadre diverse.

Anni '50: è il decennio del Milan, che vince uno scudetto nel 1951, dopo 44 dall'ultimo, conquistato nel 1907. Nel dettaglio 4 scudetti del Milan ('51, '55, '57, '59), 3 della Juve ('50, '52, '58), 2 dell'Inter ('53, '54), 1 della Fiorentina ('56). Vincono quattro squadre diverse.

Anni '60: è il decennio della Grande Inter, che domina in Italia, in Europa e nel mondo. Ma anche il Milan vince in Europa. Quanto ai titoli nazionali: 3 scudetti dell'Inter ('63, '65, '66), 3 della Juve ('60, '61, '67), 2 del Milan ('62, '68), 1 del Bologna ('64), 1 della Fiorentina ('69). Vincono cinque squadre. Campionato molto competitivo cui fanno da specchio 4 Coppe dei Campioni e un Campionato Europeo, nel 1968, per l'Italia. Sarà un caso?

Anni '70: la Juve aumenta il suo vantaggio, ma vincono in tanti. Nel dettaglio: 5 scudetti della Juve ('72, '73, '75, '77, '78), 1, il primo e unico, del Cagliari ('70), 1 dell'Inter ('71), 1, il primo, della Lazio ('74), 1 del Torino ('76), 1 del Milan ('79). Vincono in sei!

Anni '80: il campionato italiano ospita, tutti assieme, i migliori giocatori del mondo. Alla vigilia della stagione 1984/85, in Serie A giocano, a parte i grandi italiani campioni del mondo in Spagna, Maradona, Rummenigge, Platini, Zico, Socrates, Falcao, Junior, Elkjaer, Briegel, Laudrup, Cerezo...Quanto ai titoli: 4 scudetti della Juve ('81, '82, '84, '86), 2 dell'Inter ('80, '89), 1, 1 della Roma ('83), 1, il primo e unico, del Verona ('85), 1, il primo storico, del Napoli ('87), 1 del Milan ('88). Vincono in sei! L'Italia vince il Mondiale 82, fa le semifinali agli Europei 1988 e conquista 2 Coppe dei Campioni, 1 Coppa delle Coppe, 1 Coppa Uefa.

Anni '90: nasce la Premier League e tanti campioni scelgono anche la Spagna, la Serie A non è più il centro del mondo, ma i più forti sono ancora, per lo più, qui. Quanto ai titoli: 5 scudetti del Milan ('92, '93, '94, '96, '99), 3 della Juve ('95, '97, '98), 1 del Napoli ('90), 1, il primo e unico, della Sampdoria ('91).

Anni 2000: lo scandalo di calciopoli toglie una finta innocenza alla Serie A, che comincia a marginalizzarsi, pur mantenendo, come si dice in statica, molta della forza acquisita. Lo scudetto del 2005, revocato alla Juve, non è assegnato, per il resto: 4 scudetti dell'Inter, consecutivi, (2006, 2007, 2008, 2009), 2 della Juve (2002, 2003), 1 della Lazio (2000), 1 della Roma (2001), 1 del Milan (2004). L'Italia vince due Champions con il Milan e, con dosi cospicue di fortuna, il Mondiale del 2006.

Anni 2010: il declino, che solo agli sprovveduti sembra improvviso, è inarrestabile. La Juve acquisisce potenza economica e politica senza precedenti. Inter e Milan passano di mano due volte. Il fair play finanziario cristallizza ed acuisce un divario ancora oggi da colmare. E così: 8 scudetti, consecutivi!!!, della Juve (2012, 2013, 2014, 2015, 2016, 2017, 2018, 2019), 1 dell'Inter, nell'anno magico del triplete (2010), 1 del Milan (2011).

Anni 2020: siamo all'inizio, tutto insolito, lo stop forzato per la pandemia Covid, ma lo scudetto, il nono consecutivo, va ancora alla Juve. L'Italia non vince una Coppa Europea dal 2010, la Champions dell'Inter di Mourinho. Colleziona due eliminazioni al primo turno ai mondiali (2010 e 2014) e addirittura non si qualifica a Russia 2018. Unica eccezione il secondo posto agli Europei del 2012. Sarò un caso? No, non lo è. Credo che quello appena toccato sia il punto più basso della Serie A.

venerdì 24 luglio 2020

Giro d'Italia 2020: si parte dalla Sicilia

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Allora, si partirà, il giorno 3 di ottobre dalla Sicilia. Il Giro d'Italia 2020, riprogrammato fuori stagione a causa della tempesta scatenata dal Covid, comincerà con una cronometro di 15 km da Monreale a Palermo. Seconda tappa da Alcamo ad Agrigento, nella cornice incantata della Valle dei Templi. Poi, si prende quota nella terza frazione, con partenza da Enna ed arrivo sull'Etna, a Piano Provenzana, dove gli uomini di classifica non potranno nascondersi. Infine, quarta tappa siciliana da Catania a Villafranca Tirrena.

Quattro tappe tutte in Sicilia, io non le ricordo. Ed è probabile che farà ancora caldo, i primi giorni di ottobre. L'organizzazione delle restanti tappe deve ancora definirsi e non sarà facile. Perché in alta montagna, al Centro e vieppiù al Nord, potrebbe incontrarsi un tempo avverso. L'Italia, però, ha mille possibilità di fornire un percorso comunque affascinante e competitivo, anche in autunno.


mercoledì 22 luglio 2020

Milano-Sanremo 2020: i favoriti

Non classica di primavera, come tradizione avrebbe voluto, ma agostana, come Covid ha imposto. L'8 agosto si correrà la Milano-Sanremo. Provo a stilare una lista di favoriti. Difficilissima come lo sarebbe stata nel 1960 o nel 1970. Quando, con la Sanremo davvero iniziava la stagione ciclistica. Sì, da questo punto di vista, un recupero della tradizione c'è. Ecco il borsino dei favoriti, ben sapendo che c'è ancora parecchia incertezza sulla lista dei partecipanti. E credo che sarà così fino all'ufficializzazione.


  1. Alaphilippe ****
  2. Sagan ***
  3. Van der Poel***
  4. Viviani ***
  5. Trentin **
  6. Demare **
  7. Caleb Ewan**
  8. Evenepoel **
  9. Kristoff *
  10. Degenkolb *

giovedì 16 luglio 2020

Classiche d'agosto 2020: Sanremo e Lombardia

Calendario del ciclismo stravolto dal Covid. Le classiche monumento che da sempre avviano e chiudono la migliore stagione ciclistica internazionale, quest'anno si correranno nello spazio di otto giorni. La Milano-Sanremo, l'8 agosto, il Giro di Lombardia, il 15 agosto, alla vigilia del Tour de France. Il che, se non altro, autorizza ad immaginare la partecipazione di tanti campioni, anche di quelli che vorranno rifinire la preparazione in vista della Grande Boucle.

mercoledì 8 luglio 2020

Hanno perso Lazio e Juve: da Lecce e Milan. Cresce il rimpianto dell'Inter

La Lazio è come se avesse tirato i remi in barca negli ultimi 500 metri di un 2.000 m di canottaggio. Quando il primo posto sarebbe stato alla portata di uno sforzo supremo, per il quale sarebbero però servite energie ormai esaurite. Sì perché la Lazio ha perso contro un Lecce non irresistibile, prima di scoprire quanto vulnerabile sia questa Juve di Sarri. Travolta 4-2 dal Milan, dopo il doppio vantaggio iniziale. Subendo nel giro di 18' un passivo parziale di 4-0, addirittura i primi tre gol milanisti incassati in cinque minuti. Segno inequivocabile di gambe fiacche e morale basso. 

Se la Juventus alla fine, come resta probabile, vincerà il nono scudetto, sarà stato soprattutto per l'insipienza degli avversari. E, segnatamente, dell'Inter di Conte. Perché la Lazio ha pagato il cambio di programma imposto dal Covid, non essendo attrezzata per giocare ogni tre giorni.

L'Inter, costantemente ripresa da situazioni di vantaggio, nelle quali la salda guida del tecnico conta almeno quanto la tanto reclamata personalità dei giocatori, se avesse mantenuto il risultato acquisito contro Sassuolo e Bologna, ora sarebbe a -6 dalla Juve, con la possibilità di portarsi a -3 vincendo a Verona. Gettata via una grandissima occasione. Non deliravo quando consideravo lo scudetto ancora possibile. Sarebbe bastato aver ragione di avversari meno forti. Come Sassuolo e Bologna, peraltro affrontati in casa. 

venerdì 26 giugno 2020

Serie A 2019/20. Il punto e la classifica dopo la 27^ giornata

Prove tecniche di fuga per la Juve meno convincente degli ultimi nove anni nella serie A 2019/20. La squadra di Sarri ha nove punti meno di quella di Allegri alla 27^ giornata del passato campionato. Un rallentamento c'è stato ed è innegabile. Ciò nonostante, la Juve, molto aiutata dalla buona sorte, per dirla così, contro il Bologna, ha allungato su Lazio e Inter. I biancocelesti sono stati rimontati e battuti dall'Atalanta: la squadra di Inzaghi, come scritto più volte, ha una rosa corta e non è preparata a giocare ogni tre giorni. Era uscita dall'Europa League per evitarlo. Il Covid ha mutato le carte in tavola. 

L'Inter ha pareggiato goffamente contro il Sassuolo in una ballata di errori di tecnico e giocatori. Ha vinto la Roma contro la Samp, con doppietta del redivivo Dzeko, e il Napoli, fuori casa, contro il Verona, che resta la rivelazione della stagione. Gattuso fa il suo gioco, che concede poco allo spettacolo, ma reca copiosi frutti. La butto lì: con l'ausilio, certo indispensabile, della fortuna, il Napoli in Champions potrebbe ripetere l'exploit del Chelsea di Di Matteo.

Primo successo per Zenga sulla panchina del Cagliari: battuta la Spal. Vittorie anche per Torino e Milan.


Classifica 27^ giornata
 Juve 66 Bologna 34
 Lazio  62 Sassuolo 33 
 Inter  58 Torino 31
 Atalanta 54  Fiorentina  31
 Roma 48 Udinese 28
 Napoli  42 Sampdoria 26
 Milan 39 Genoa 25
 Parma  39 Lecce 25
 Verona 38 Spal 18
 Cagliari  35 Brescia 17


giovedì 18 giugno 2020

L'Inter può vincere lo scudetto? Dipende da Conte

La Juve vista contro il Milan e contro il Napoli è una squadra stanca e, forse, nemmeno troppo motivata. Ha il peggior centrocampo degli ultimi dieci anni, non ha un centravanti di ruolo, almeno fin quando Higuain starà in panchina, un allenatore che inclina allo scoramento alle prime difficoltà e un Cristiano Ronaldo, che ho sempre preferito a Messi, che, a più di 35 anni, comincia a tradire segni di stanchezza. Già al Real Madrid, negli ultimi anni, i suoi dribbling erano diventati un evento rarissimo, ma restava goleador tremendo, grazie ai tagli in area, al prodigioso stacco aereo, alla qualità delle conclusioni. Zidane lo faceva giocare meno e così facendo gli ha allungato la carriera ai massimi livelli. Sono passati due anni.

La Lazio, prima del Covid, correva e divertiva, ma ha una rosa corta. Può vincere, ma c'è bisogno che tutto le vada per il verso giusto. E non è detto.

Sicché, dovesse l'Inter vincere il recupero di domenica sera contro la Sampdoria, riportandosi a 6 punti dalla vetta, lo scudetto tornerebbe un obiettivo possibile. Difficile, ma possibile. Perché la rosa è forte, al netto di alcuni ruoli, e il calendario, sulla carta, agevole. Ed allora credo che molto dipenderà da Conte. Da quanto saprà derogare dall'ortodossia del 3-5-2, da quanto imparerà, è sempre stato il suo limite, a fare i giusti di cambi, di uomini e di posizioni, a gara in corso. Da quanto saprà valorizzare tutti i calciatori a sua disposizione. Resto critico nei suoi confronti, perché fino ad ora, ha fatto meno di quel che avrebbe potuto. E, più in generale, non l'avrei voluto sulla panchina dell'Inter. Eppure, lo scudetto resta possibile.

martedì 16 giugno 2020

Inter: Sebastiano Esposito merita più spazio

Lukaku, ferma la difficoltà a decidere le partite importanti, è alla ricerca della miglior condizione: la sua mole richiede tempo, dopo la pausa imposta dal Covid.


Lautaro s'immagina già al Barca. Ed il suo sostituto naturale, Sanchez, è un giocatore forte ma logoro, il cui rendimento nelle ultime stagioni è sempre stato in discesa: quindici anni di professionismo si sentono.


Ora, essendo questa la situazione dell'attacco nerazzurro, concederei più spazio a Sebastiano Esposito: giovane, determinato e talentuoso. Ricordo che, nel 1988, Trapattoni, con Serena spesso infortunato, diede spazio al giovane Massimo Ciocci, ricavandone gol e belle prestazioni. Poi Ciocci, tolto il grande anno di Cesena, stagione 1990/91, non mantenne le promesse iniziali. Anche perché incappò, la stagione successiva, tornato all'Inter, nella confusione generata dalla rivoluzione di Orrico. Ma, questa è un'altra storia.

Ciò che voglio dire è che puntare su un giovane talento è sempre importante. Ben che vada, si sarà scoperto un campione. In caso contrario, il giocatore avrà sempre il tempo per riproporsi. L'Inter non avrebbe alcunché da perdere. Contro il Borussia Dortmund, Esposito fece vedere bei numeri. Poi, ha avuto rare occasioni di mettersi in mostra. Quelle occasioni che Conte dovrebbe concedergli ora, facendo di necessità virtù.

giovedì 4 giugno 2020

Storia breve del Giro della Svizzera (Tour de Suisse)

Il Giro della Svizzera è la più breve delle grandi corse a tappe o la più lunga delle brevi corse a tappe. Di certo, dopo Tour de France, Giro d'Italia e Vuelta a Espana, è la gara a tappe di maggior prestigio. Eppure, in questo 2020 terremotato dal Covid, il Giro della Svizzera non si correrà. Non ha trovato posto nel nuovo calendario.
File:Tour de Suisse 2010.png - Wikimedia Commons
Giro della Svizzera 2010:
vinse Frank Schleck


La prima edizione del Tour de Suisse si tenne nel lontano 1933, la Vuelta avrebbe visto la luce solo due anni più tardi. Il primo a vincere fu il corridore austriaco Max Bulla. Nel 1938, giunse il primo successo italiano, quello di Valetti, possente passista scalatore che in quell'anno aveva vinto il Giro d'Italia, replicandone il successo nel 1939 davanti a Gino Bartali. Proprio Bartali si sarebbe aggiudicato due edizioni consecutive del Giro della Svizzera, nel 1946 e nel 1947. D'altra parte, i corridori italiani sono secondi solo agli svizzeri per successi finali: 19 vittorie azzurre contro le 23 elvetiche. E Pasquale Fornara, con quattro trionfi (1952, 1954, 1957, 1958), è tuttora il plurivincitore del Tour de Suisse
File:Pasquale Fornara.JPG - Wikipedia
Pasquale Fornara
vincitore di 4 Giri della Svizzera


Questione discussa, nel ciclismo, è se sia la corsa a far grande un corridore o viceversa. Di certo, l'albo d'oro di una grande corsa non mente: annovera molti grandi corridori. Così è per il Giro della Svizzera, da sempre incastonato, nel calendario, tra Giro d'Italia e Tour de France. I successi di Bartali e di Kubler e Koblet, campioni svizzeri anche fuori dalla Svizzera, come i successi di Motta, Adorni, Merckx, De Vlaeminck, Saronni, Kelly, Hampsten, Ullrich, Cancellara, altro svizzero d'esportazione, e, da ultimo, Bernal sono la prova della competitività della corsa elvetica. Di solito lunga nove tappe, con almeno una prova a cronometro, e molte frazioni alpine. Il primato delle tappe vinte appartiene ad un altro campione assoluto, questo contemporaneo: lo slovacco tre volte campione del mondo Peter Sagan. Che ha alzato le braccia 18 volte in terra elvetica. [aggiornamento al 17 giugno 2022]

martedì 2 giugno 2020

L'estate della serie A in questo incredibile 2020

La serie A d'estate, della prima estate, per lo meno, è un fatto del tutto inedito. Giugno e luglio sono sempre stati i mesi del ciclismo, del Giro, fino a metà anni '90 e del Tour, sempre corso a luglio. Quest'anno no! Il Tour de France partirà a fine agosto. E tra giugno e luglio, fino al 2 di agosto, la serie A proverà a condurre in porto un campionato  interrotto, difficile come quelli in tempi di guerra.  Potenza del Covid e della narrazione del Covid. L'estate della serie A, allora. E la chiamano estate, cantava Califano.

giovedì 28 maggio 2020

Quando ricomincia la serie A? La Premier il 17 giugno

"Il popolo sa tutto e non falla mai" (Dialoghetti sulle materie correnti nell'anno 1831, Monaldo Leopardi)
Decisione in giornata, pare. Quando ricomincia la serie A? Una domanda che tiene banco da quasi tre mesi. E dovranno rispondere il Governo, la Lega di Serie A, le singole squadre della massima divisione italiana. Previa, immagino, consultazione di virologi, infettivologi, epidemiologi. Consulteranno anche maghi e cartomanti? D'altra parte, se uno vale uno, perché no! Strani questi tempi del Covid.

Ore 18:07: ancora nessuna notizia sulla ripresa della serie A, al netto del parere positivo del Comitato Tecnico Scientifico, che non so cosa sia. Sappiamo invece che la Premier League riprenderà il 17 giugno 2020.

lunedì 25 maggio 2020

Sta ripartendo la serie A: 13 o 20 giugno 2020?

La Bundesliga ha già ripreso da dieci giorni. La serie A è ancora in aperta fase di discussione, come si sarebbe detto in quelle patetiche assemblee degli anni '60 e '70. Certo, il periodo è difficile. La cautela è necessaria. Le preoccupazioni abitano in ciascuno di noi. Però, non c'è molto da decidere. O si gioca e allora va indicata una data, e sarebbe stato possibile indicarla, salvo correzioni in corsa, anche prima. Oppure non si gioca. Ora, stando alle ultime notizie, si dovrebbe riprendere a giugno. Il 13 o, sette giorni dopo, il 20. Giocare però, in Italia, alcune partite alle 16:30, sarebbe una grossa sciocchezza. Oltre che irrispettoso degli atleti. Mai prima delle 19:00! Per mettersi alle spalle caldo e afa. Ed anche per avere spettatori, non allo stadio, ma davanti ai televisori.

giovedì 14 maggio 2020

La serie A riparte il 13 giugno? Forse, pare, Covid permettendo

Ora, si parla del 13 giugno 2020, per la ripartenza del campionato di calcio di serie A. Non v'è la minima certezza. Che, del resto, manca in ogni altro ambito, in Italia, il più grande periodo ipotetico dell'Occidente.