Non sarà stato il gol di ieri in amichevole con la Svezia a cambiare la carriera internazionale di Ibrahimovic, sempre letale nei campionati, meno decisivo con la Svezia e nelle Coppe Europee. Almeno fino a due, tre anni fa. Qualcosa, ora, mi pare che stia cambiando. In Champions, nelle ultime tre stagioni, ha segnato con regolarità, mai oltre la soglia degli ottavi di finale, ma i suoi complessivi 31 gol europei sono il segno di una presenza non più trascurabile. Con la Svezia, invece, i suoi gol sono 29: sesto marcatore nella storia del suo paese. Niente di straordinario, ma, insomma, anche qui un progresso c'è stato. Vedremo ai prossimi Europei, competizione nella quale Ibra ha sempre fatto bene: 2 gol nel 2004, 2 gol nel 2008. Davvero inconsistente Ibrahimovic è stato solo ai mondiali: una sola partecipazione, nel 2006, e nessun gol. Curiosamente proprio come il giocatore cui molti l'hanno, in parte a torto, paragonato, Van Basten. Che giocò solo Italia '90. E non segnò. Da qui al 2014, capiremo quale posto merita realmente Ibrahimovic nella storia del calcio.
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