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mercoledì 9 settembre 2020

Il ciclismo e i Grandi Giri negli anni 2010/19: il dominio inglese

Il ciclismo non si sottrae all'eterna regola del mutamento. Come ebbi a scrivere in un post di qualche tempo, sono cambiate, non tutte, anche le Nazioni dominanti nel ciclismo. Tradizionalmente Italia, Francia e Belgio e, di rincalzo, Spagna, Svizzera, Olanda e Lussemburgo. Negli anni 2010, insomma dal 2010 al 2019, per stare al decennio appena trascorso, invito a dare uno sguardo ai vincitori delle tre grandi corse a tappe: Tour de France, Giro d'Italia e Vuelta a Espana.

Tour de France:

2010: Andy Schleck (Lussemburgo)

2011: Cadel Evans (Australia)

2012: Bradley Wiggins (Regno Unito)

2013: Chris Froome (Regno Unito)

2014: Vincenzo Nibali (Italia)

2015: Chris Froome (Regno Unito)

2016: Chris Froome (Regno Unito)

2017: Chris Froome (Regno Unito)

2018: Geraint Thomas (Regno Unito)

2019: Egan Bernal (Colombia)

Giro d'Italia:

2010: Ivan Basso (Italia)

2011: Michele Scarponi (Italia)

2012: Ryder Hesjedal (Canada)

2013: Vincenzo Nibali (Italia)

2014: Nairo Quintana (Colombia)

2015: Alberto Contador (Spagna)

2016: Vincenzo Nibali (Italia)

2017: Tom Dumoulin (Italia)

2018: Chris Froome (Regno Unito)

2019: Richard Carapaz (Ecuador)

Vuelta a Espana:

2010: Vincenzo Nibali (Italia)

2011: Chris Froome (Regno Unito)

2012: Alberto Contador (Spagna)

2013: Chris Horner (U.S.A.)

2014: Alberto Contador (Spagna)

2015: Fabio Aru (Italia)

2016: Nairo Quintana (Colombia)

2017: Chris Froome (Regno Unito)

2018: Simon Yates (Regno Unito)

2019: Primoz Roglic (Slovenia)

Ci sono stati 10 successi del Regno Unito (7 di Froome, 1 a testa per Wiggins, Thomas e Simon Yates), 7 italiani (4 di Nibali e 1 a testa di Basso, Scarponi e Aru), 3 spagnoli (tutti di Contador), 3 colombiani (2 di Quintana, 1 di Bernal), infine 1 lussemburghese (Andy Schleck), 1 australiano (Evans), 1 U.S.A. (Horner), 1 canadese (Hesjedal), 1 olandese (Tom Dumoulin), 1 ecuadoriano (Carapaz), 1 sloveno (Roglic). Evans, Carapaz, Roglic e Hesjedal hanno colto i primi successi assoluti per i propri rispettivi Paesi, Australia, Ecuador, Slovenia e Canada. Il Regno Unito, con 10 successi e Froome mattatore, è stato il leader di maggioranza relativa del decennio, mentre la Colombia, che vantava un solo successo con Lucho Herrera alla Vuelta negli anni '80, è diventata una potenza nelle grandi gare a tappe. L'Italia ha tenuto, soprattutto grazie a Nibali. Non pervenuto il Belgio, che non vince - e nemmeno sale sul podio - dal successo di De Muynck al Giro del 1978, e la Francia, che ha ottenuto podi (con Peraud, Bardet e Pinot) ma non vittorie. La geografia del ciclismo è profondamente cambiata.

lunedì 18 gennaio 2016

Storia delle Olimpiadi (#Olimpiadi): 5^ puntata (Londra 1908, la leggenda di Dorando Pietri)

Dopo la deludente esperienza di Saint Louis, le Olimpiadi del 1908 si tengono a Londra, capitale dell'impero britannico. Si moltiplicano i partecipanti, che superano le 2.000 unità, in rappresentanza di 22 nazioni. Gli italiani che attraversano la Manica sono 67 e, tra questi, un minuto podista di Correggio, Dorando Pietri, destinato ad entrare nella leggenda dello sport moderno. Dopo aver dominato la maratona, all'ingresso nello stadio, l'atleta italiano è stanchissimo, disidratato, stenta a reggersi in piedi, il traguardo dista qualche centinaio di metri, il pubblico lo acclama, dei giudici di gara, commossi, lo sorreggono negli ultimi metri. Un aiuto che gli varrà la squalifica ma anche una gloria imperitura. Novello Ettore del secolo breve. La medaglia d'oro andrà invece allo statunitense Hayes.  Per restare all'atletica leggera, nei 100 m, trionfa il sudafricano Reggie Walker, che pesa appena 60 kg per 1,70 m di altezza, in 10"8: oggi, con quel fisico, gareggerebbe nel mezzofondo. Arriva anche la prima medaglia per l'Italia, nell'atletica, conquistata dal genovese Emilio Lunghi, che si classifica secondo negli 800 m, dietro uno dei primi grandi fuoriclasse del mezzofondo, lo statunitense Mel Sheppard. A Londra, fa la sua apparizione il calcio, ancora esclusiva riserva di caccia del Regno Unito, assieme alla boxe. L'Italia ottiene due medaglie d'oro, con Braglia, nel concorso individuale di ginnastica, e con Porro, nella lotta greco-romana, pesi leggeri. Nel medagliere, come nelle precedenti edizioni, prevalgono i padroni di casa, davanti a Stati Uniti e Svezia, dove c'è una lunga tradizione sportiva (cfr. 1^ puntata. 2^ puntata, 3^ puntata, 4^ puntata, 7^ puntata)