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domenica 19 giugno 2022

Tour de Suisse: vince Geraint Thomas

È il gallese Geraint Thomas a conquistare il Giro della Svizzera 2022, scavalcando, secondo pronostico, Higuita nella cronometro conclusiva. Vinta da Remco Evenepoel. Evenepoel conferma doti straordinarie sul passo, ma continua ad essere respinto dalle grandi montagne. Thomas si candida ad un ruolo da protagonista al prossimo Tour de France. Dalla sua, l'esperienza, contro, l'anagrafe. Tornando al Tour de Suisse, dopo Thomas e Higuita, terzo si è classificato Fuglsang. Da registrare la sesta piazza del lussemburghese Bob Jungels, che da tempo non era così competitivo. 

mercoledì 13 ottobre 2021

I migliori ciclisti danesi della storia: comanda Vingegaard

Propongo una classifica dei migliori ciclisti danesi della storia. Guida, dopo il Tour appena finito, Jonas Vingegaard. Classifica aggiornata al 22 luglio 2024.


  • Tour de France:                                            


 1. 350 punti 2. 200 punti 3. 150 punti 4. 120 5. 100 6. 80 punti 7. 70 8. 60 punti 9. 50 punti 10. 40 punti                          

    • Giro d'Italia:


    1. 300 punti 2. 150 punti 3. 100 punti 4. 80 punti 5. 70 punti 6. 60 punti 7. 50 punti 8. 40 punti 9. 30 punti 10. 20 punti    



    • Vuelta a Espana:



    1. 200 punti 2. 100 punti 3. 80 punti 4. 70 punti 5. 60 punti 6. 50 punti 7. 40 punti 8. 30 punti 9. 20 punti 10. 10 punti    



    • Campionato del mondo:



    1. 100 punti 2. 70  punti 3. 60 punti 4. 50 punti 5. 40 punti 6. 30 punti 7. 20 punti 8. 10 punti 9. 8 punti 10. punti    



    • Classiche "monumento" (Milano - Sanremo, Giro delle Fiandre, Parigi - Roubaix, Liegi - Bastogne - Liegi, Giro di Lombardia) e Giro della Svizzera:

    1. 60 punti 2. 54 punti 3. 48 punti 4. 42 punti 5. 36 punti 6. 30 punti 7. 24 punti 8. 18 punti 9. 12 punti 10. 6 punti      


    • Campionato nazionale, Classiche internazionali (Freccia Vallone, Amstel Gold Race, Clasica di San Sebastian, Campionato di Zurigo, Parigi - Tours, Gand - Wevelgem, Olimpiadi):


    1. 50 punti 2. 40 punti 3. 30 punti



    • Brevi corse a tappe di maggior prestigio (Tirreno - Adriatico, Parigi - Nizza, Giro del Delfinato, Midi Libre, Giro di Romandia, Giro dei Paesi Baschi, Giro del Trentino, Bicicletta Basca, Vuelta a Burgos, Giro di Catalogna, Giro del Mediterraneo, Giro del Belgio, Vuelta a Murcia, Vuelta a Levante -Comunità Valenciana-, Giro di Danimarca, Criterium International, Giro di Gran Bretagna, Settimana Ciclistica Lombarda, Giro di Aragona, Giro della Comunità Valenciana, Giro dell'Algarve, Tour du Haut Var, Giro del Lussemburgo, Quattro Giorni di Dunkerque, Giro dell'Andalusia):


    1. 40 punti

    • Classiche del calendario italiano e classiche minori del calendario internazionale (Tre Valli Varesine, Coppa Agostoni, Coppa Bernocchi, Milano - Torino, Giro del Veneto, Giro del Piemonte, Giro del Friuli, Giro dell'Appennino, Giro del Lazio, Giro dell'Emilia, Trofeo Matteotti, Gran Premio Industria e Commercio, Giro di Toscana, Gran Premio Città di Camaiore, Coppa Sabatini, Trofeo Laigueglia, Coppa Placci, Gran Premio Beghelli, Strade Bianche, E3 Harelbeke, Freccia del Brabante, Het Volk, Gran Premio di Francoforte, Scheldeprijs, Gran Premio di Vallonia, Gran Premio Primavera, Gren Premio di Montreal, Primus Classic, Attraverso le Fiandre, Ronde Van Limburg, Gran Premio Cantone Argovia, Down Under Classic):


    
    1. 30 punti


    • Campionati nazionali minori (1. 30 punti, 2. 20 punti, 3. 10 punti)

    • Brevi corse a tappe e *corse di un giorno di minor prestigio (Giro di Slovenia, Giro della Repubblica Ceca, Giro di Sardegna, Route du Sud, Giro dell'Irlanda, Giro delle Asturie, Settimana Catalana, *Escalada a Montjuic, * Vuelta a la Rioja, Giro dell'Austria, Giro del Qatar, Giro del Portogallo, Tour Down Under, Vuelta a Colombia, Giro di Polonia, Eneco Tour, Uae Tour, Giro di Sicilia, Giro della California) 
    1. 25 punti
    • Vittorie di tappa nei grandi giri nazionali (Tour de France, Giro d'Italia e Vuelta a Espana):


    per ogni vittoria al Tour: 15 punti
    per ogni vittoria al Giro: 12 punti
    per ogni vittoria alla Vuelta: 10 punti



    1. Jonas Vingegaard (Danimarca): 1.490 punti (2019-): 900 punti al Tour de France (due volte primo, una volta secondo), 100 punti alla Vuelta a Espana (una volta secondo), 40 punti alla Settimana Internazionale Coppi e Bartali (una volta primo),40 punti al Giro dei Paesi Baschi (una volta primo), 40 punti al Giro del Delfinato (una volta primo), 40 punti alla Tirreno-Adriatico (una volta primo), 50 punti al Gran Camino (due volte primo), 60 punti per vittorie di tappa al Tour (quattro vittorie di tappa), 20 punti alla Vuelta (due vittorie di tappa)  [carriera ancora in corso]

    2. Rolf Sorensen (Danimarca): 1.474 punti (1986-2002):  56 punti al campionato del mondo (una volta sesto, una volta ottavo, due volte nono),  50 punti al campionato danese (una volta primo, due volte terzo), 156 punti alla Milano-Sanremo (una volta secondo, una volta quinto, due volte ottavo, una volta nono, tre volte decimo),  234 punti al Giro delle Fiandre (una volta primo, una volta terzo, due volte quarto, una volta sesto, una volta nono), 66 punti alla Parigi-Roubaix (due volte sesto, una volta decimo), 156 punti alla Liegi-Bastogne-Liegi (una volta primo, una volta terzo, due volte ottavo, una volta nono), 114 punti al Giro di Lombardia (una volta quarto, due volte quinto), 50 punti alla Parigi-Tours (una volta primo), 40 punti al Campionato di Zurigo (una volta secondo), 40 punti alle Olimpiadi (una volta secondo), 80 punti alla Tirreno-Adriatico (due volte primo), 80 punti al Giro dei Paesi Bassi (due volte primo), 40 punti al Giro di Danimarca (una volta primo), 30 punti al Gran Premio Città di Camaiore (una volta primo), 60 punti alla Coppa Bernocchi (due volte primo), 60 punti al Trofeo Laigueglia (due volte primo), 60 punti alla Parigi-Bruxelles (due volte primo), 30 punti alla Milano-Torino (una volta primo), 30 punti al Trofeo Matteotti (una volta primo), 30 punti per vittorie di tappa al Tour (due vittorie di tappa), 12 punti per vittorie di tappa al Giro (una vittoria di tappa)

    3. Byarne Riis (Danimarca): 1.049 punti (1986-1999): 670 punti al Tour de France (una volta primo, una volta terzo, una volta quinto, una volta settimo), 24 punti al Giro di Lombardia (una volta settimo), 51 punti al campionato del mondo (una volta sesto, due volte nono, una volta decimo), 100 punti al campionato danese (tre volte primo, una volta secondo), 50 punti all'Amstel Gold Race (una volta primo), 40 punti al Giro di Danimarca (una volta primo), 30 punti alla Coppa Sabatini (una volta primo), 60 punti per vittorie di tappa al Tour de France (quattro vittorie di tappa), 24 punti per vittorie di tappa al Giro d'Italia (due vittorie di tappa)

    4. Jakob Fuglsang (Danimarca): 904 punti (2006-): 70 punti al Tour de France (una volta settimo), 60 punti al Giro d'Italia (una volta sesto), 10 punti alla Vuelta a Espana (una volta decimo), 40 punti al campionato del mondo (una volta quinto), 78 punti alla Liegi-Bastogne-Liegi (una volta primo, una volta nono, una volta decimo), 144 punti al Giro di Lombardia (una volta primo, due volte quarto), 102 punti al Giro della Svizzera (una volta secondo, una volta terzo), 30 punti all'Amstel Gold Race (una volta terzo), 120 punti al Giro di Danimarca (tre volte primo), 40 punti alle Olimpiadi (una volta secondo), 80 punti al Giro del Delfinato (due volte primo), 80 punti al Giro dell'Andalusia (due volte primo), 40 punti al Giro dell'Austria (una volta primo), 10 punti per vittorie di tappa alla Vuelta (una vittoria di tappa) [carriera ancora in corso]

    5. Mads Pedersen (Danimarca): 696 punti (2015-): 150 punti al campionato del mondo (una volta primo, una volta quarto), 30 punti al campionato danese (una volta primo), 102 punti alla Milano-Sanremo (una volta quarto, due volte sesto), 120 punti al Giro delle Fiandre (una volta secondo, una volta terzo, una volta ottavo), 42 punti alla Parigi-Roubaix (una volta quarto), 100 punti alla Gand-Wevelgem (due volte primo), 80 punti al Giro di Danimarca (due volte primo), 12 punti per vittorie di tappa al Giro (una vittoria di tappa), 30 punti per vittorie di tappa al Tour (due vittorie di tappa), 30 punti per vittorie di tappa alla Vuelta (tre vittorie di tappa) [carriera ancora in corso]

    6. Michel Valgren (Danimarca): 422 punti (2014-): 110 punti al campionato del mondo (una volta terzo, una volta sesto, una volta settimo), 50 punti al campionato danese (una volta primo, una volta secondo), 42 punti al Giro delle Fiandre (una volta quarto), 90 punti all'Amstel Gold Race (una volta primo, una volta secondo), 40 punti al Giro di Danimarca (una volta primo), 30 punti alla Het Volk (una volta primo), 30 punti al Giro di Toscana (una volta primo), 30 punti alla Coppa Sabatini (una volta primo) [carriera ancora in corso]




    martedì 13 ottobre 2020

    Giro d'Italia 2020: a Tortoreto assolo di Sagan

    Ha vinto come avrebbe saputo fare anni addietro. Non ha dimenticato, il tre volte campione del mondo Peter Sagan, le azioni da guastatore che gli riuscivano prima di trasformarsi in velocista puro. Ora che la velocità di punta è scemata - accade prima o poi - uno splendido ritorno al passato. Attacca in salita e arriva da solo. Non vinceva dal luglio del 2019. Ed è una vittoria, quella odierna, nella decima tappa del Giro d'Italia 2020, da Lanciano a Tortoreto, che illustra la ricchissima carriera di Peter Sagan. Dopo i 12 successi di tappa al Tour de France e i 4 alla Vuelta a Espanã, arriva anche un trionfo al Giro, che corre per la prima volta. Per il resto, prevale la prudenza tra i migliori. E la maglia rosa Almeida guadagna l'abbuono del terzo posto. Ritiro da Covid per Kruijswijk, seguito da tutta la Jumbo Visma. Foratura per Fuglsang e ritardo di giornata di 1'15". Gli avversari di Nibali si eliminano da soli. Fino ad ora, per lo meno, è andata così. Ma Kelderman e lo stesso Almeida sembrano molto in palla.

    domenica 11 ottobre 2020

    Giro d'Italia 2020: a Roccaraso trionfa Guerreiro. Nibali perde qualcosa da Fuglsang e Kelderman

    Nona tappa del Giro d'Italia 2020, da San Salvo a Roccaraso, per 208 km e con quattro gpm, due di seconda e due di prima categoria. Insomma, vera montagna, pendenze impegnative e un chilometraggio di tutto rispetto. Attesi Nibali, Fuglsang, Kruijswijk, ma anche la giovane maglia rosa Almeida. 

    La cronaca.
    Vince il portoghese Guerreiro superstite della fuga di giornata, che decide una tappa da campagna del nord, con temperature basse e pioggia battente. Nel finale dell'ascesa di Roccaraso, Kelderman e Fuglsang guadagnano una quindicina di secondi su Nibali. Può significare tutto e niente. Il giorno di riposo previsto domani, potrà aiutare comunque il campione siciliano. Almeida completa il successo lusitano conservando una maglia rosa, che forse, in cuor suo, comincia a pensare di poter difendere fino alla fine. Forse.

    domenica 27 settembre 2020

    Imola 2020: Alaphilippe campione del mondo. Secondo Van Aert, terzo Hirschi

    Imola, campionato del mondo di ciclismo su strada. Corsa tranquilla per i primi sei giri. Alla metà del settimo, è la Francia ad imprimere un'accelerazione, allungando il gruppo che riprende i fuggitivi di giornata. Al penultimo giro attacco spettacolare di Pogacar. Ma lo riprendono. Nell'ultimo giro, fuochi d'artificio, attacca anche Nibali. L'azione decisiva sembra quella di Alaphilippe alla fine dell'ultima salita del circuito. Il francese è inseguito da Fuglsang, Van Aert, Roglic, Hirschi e Kwiatkowski. Non da Nibali, che si attarda. Alaphilippe vola in discesa ed entra solo nell'Autodromo di Imola. Dietro è Van Aert a non mollare. Ma Alaphilippe è concentrato fino allo spasmo. Azione superba la sua. E trionfa. Alaphilippe è campione del mondo. La maglia iridata torna in Francia, 23 anni dopo il successo di Brochard del 1997! Secondo il belga Van Aert. Terzo lo svizzero Hirschi. Ottavo il quarantenne spagnolo Valverde. Il primo degli italiani, come all'ultimo Tour, è Damiano Caruso: decimo.

    martedì 22 settembre 2020

    Mondiali di ciclismo Imola 2020: i favoriti

    Domenica 27 settembre 2020, sul durissimo percorso di Imola, si svolgeranno i mondiali di ciclismo su strada. Avvantaggiati, almeno sulla carta, i corridori usciti dal Tour de France, anche quelli con poca esperienza ma molto coraggio come Hirsci e Kragh Andersen. C'è un favorito principe, secondo me: Alaphilippe. Poi, Van Aert, che però ha lavorato tantissimo per Roglic al Tour. L'Italia si affida a Nibali e ad Ulissi, ma ha poche speranze. Ecco il borsino dei favoriti.

    1. Alaphilippe *****
    2. Van Aert ****
    3. Fuglsang ***
    4. Pogacar ***
    5. Roglic **
    6. Hirschi **
    7. Van der Poel **
    8. Kragh Andersen **
    9. Nibali *
    10. Kwiatkowski *

    lunedì 21 settembre 2020

    Giro d'Italia 2020: i favoriti, da Nibali a Thomas a Simon Yates

    Giro d'Italia autunnale, l'ossimoro c'è, ma va così. Ecco il borsino dei favoriti. Mancherà, purtroppo, l'asso belga Evenepoel, ancora infortunato. Nibali vorrebbe il tris, di contro c'è la regola non scritta del ciclismo: nessuno, compiuti i 35 anni, ha mai vinto un Grande Giro, con l'eccezione di Horner ,ultraquarantenne!, alla Vuelta 2013, dove precedette proprio Nibali. Che va per i 36. Anche Thomas e Kruijswijk non sono di primo pelo: 34 anni il gallese, 33 anni l'olandese. 

    1. Simon Yates ****
    2. Vincenzo Nibali ***
    3. Geraint Thomas ***
    4. Steven Kruijswijk ***
    5. Rafael Majka **
    6. Alexander Vlasov *
    7. Jakob Fuglsang *
    8. Zakarin *

    sabato 15 agosto 2020

    Giro di Lombardia 2020: vince Fuglsang

    Ha vinto il danese Fuglsang l'edizione ferragostana del Giro di Lombardia in questo strano 2020. Il corridore danese, classe 1985, sta cogliendo nella fase più matura della carriera i successi prima solo sfiorati. Così dopo la Liegi dello scorso anno, è arrivato il Lombardia oggi. Secondo il neozelandese Bennet. Quinto e sesto Ciccone e Nibali. Brutta caduta per Remco Evenepoel, con conseguenze ancora da valutare.

    martedì 8 ottobre 2019

    Giro di Lombardia 2019: favoriti. Forfait di Alaphilippe

    Sabato 12 ottobre si correrà il Giro di Lombardia 2019. La classica delle foglie morte, che un tempo chiudeva la stagione ciclistica internazionale. Da un paio di decenni non è più così. Ad ogni modo, è l'ultima classica monumento dell'anno. Mancherà al via il vincitore della passata edizione, Thibaut Pinot, che ha chiuso in anticipo dopo l'infortunio al Tour de France. Per il resto, partecipanti di primissimo ordine, da Gilbert a Valverde e Alaphilippe, delusi dal mondiale inglese, fino ai tre vincitori di Giro, Tour e Vuelta, Carapaz, Bernal e Roglic. Per l'Italia, Nibali, alla ricerca di un difficile tris. Ecco il borsino dei favoriti.
    *Aggiornamento: aggiungo una stelletta a Roglic, che oggi ha conquistato anche la Tre Valli Varesine. Alaphilippe non ci sarà: stagione finita per lui.
    *Aggiornamento  del 9 ottobre 2019: voglio dare una stelletta anche a Giovanni Visconti, che è in forma e ha spesso ben figurato al Lombardia.

    1. Gilbert ****
    2. Alaphilippe ***
    3. Roglic ***
    4. Valverde **
    5. Nibali **
    6. Bernal **
    7. Schachmann **
    8. Carapaz *
    9. Fuglsang *
    10. Visconti *
    11. Woods *
    12. Kwiatkowski *
    13. Formolo *

    martedì 23 luglio 2019

    Nimes: bis di Caleb Ewan. Fuglsang cade e si ritira

    🚲 Le Tour De France 2019
    Sedicesima tappa del Tour de France 2019, da Nimes a Nimes, non con arrivo nel meraviglioso anfiteatro romano (foto in basso). Frazione adatta ai velocisti, l'ultima prima di Parigi.
    La corsa: volata a ranghi compatti, vince con spettacolare rimonta Caleb Ewan, che replica il successo colto a Tolosa. Alaphilippe sempre in maglia gialla. Cade, invece, ed è costretto al ritiro il vincitore della Liegi-Bastgogne-Liegi, Fuglsang.
    Ordine d'arrivo:
    1. Caleb Ewan
    2. Viviani
    3. Groenewegen
    4. Sagan
    5. Bonifazio


    Risultati immagini per nimes arena
    Arena di Nimes

    lunedì 15 luglio 2019

    Ad Albi vince Van Aert. Attardati Pinot e Fuglsang, ancora di più Landa

    🚲 Le Tour De France 2019
    Decima tappa del Tour de France 2019, da Saint Flour ad Albi, astrattamente destinata a ruote veloci, perché ci sono cotes non impegnative prima del giorno di riposo previsto per domani. Ma, al Tour, tutto può succedere, ogni giorno.
    La corsa: l'imprevisto succede, manco a dirlo. A circa 30 km dal traguardo. Vento forte, ventagli. Si fraziona il gruppo, quando la volata a ranghi compatti sembrava inevitabile. Si attarda Landa, più di tutti i favoriti, ma anche Pinot e Fuglsang restano dietro, per una grave disattenzione, che vanifica la grande azione compiuta proprio da Thibaut Pinot sabato, al seguito di Alaphilippe. Che invece è davanti con la maglia gialla. Concentratissimo. Al Tour è vietato distrarsi. Essere forti non basta, bisogna saper correre, al netto della buona sorte, sempre necessaria. Davanti sono in sessanta o giù di lì e Geraint Thomas c'è con mezza squadra e se n'avvantaggia. Fortunato da un paio d'anni a questa parte. E bravo anche. Volata di forza, con la strada che sale negli ultimi 150 metri: vince Van Aert su Viviani. Alaphilippe consolida il primato, Geraint Thomas si ritrova secondo senza sforzi. Pinot, che cominciavo a pensare grande favorito, scende al decimo posto a più di due minuti e mezzo! E tutto per un'erronea lettura della corsa, che, a 29 anni, non può più essere scusata.
    Ordine d'arrivo:
    1. Van Aert
    2. Viviani
    3. Caleb Ewan
    4. Matthews
    5. Sagan

    domenica 28 aprile 2019

    Liegi-Bastogne-Liegi 2019: trionfa Fuglsang, secondo Formolo

    Ardenne
    Liegi-Bastogne-Liegi 2019: Fuglsang


    Va al danese Fuglsang, 26 anni dopo il connazionale Sorensen, la Liegi-Bastogne-Liegi 2019. Davanti ad un sorprendente Formolo, che credevo adatto solo alle gare a tappe, e al tedesco Schachmann. Nibali, ottavo, è già in condizione in vista del Giro d'Italia. Sotto tono tutti i maggiori favoriti, da Alaphilippe a Valverde, reduce dalla meno fortunata campagna delle Ardenne degli ultimi anni. Fra meno di due settimane, sarà Giro d'Italia.

    mercoledì 24 aprile 2019

    Freccia Vallone 2019: bis di Alaphilippe

    Freccia Vallone 2019: Alaphilippe!
    Alaphilippe conquista la seconda Freccia Vallone consecutiva, precedendo sul Muro d'Huy, dopo uno sprint durissimo, il rivale stagionale Fuglsang. Terzo un bravo Ulissi.

    Liegi-Bastogne-Liegi 2019: i favoriti

    Liegi-Bastogne-Liegi. La "Doyenne"
    Domenica 28 aprile, la Liegi-Bastogne-Liegi chiuderà la stagione delle classiche di primavera. Ecco il borsino dei favoriti.
    1. Gilbert ****
    2. Alaphilippe ****
    3. Valverde  ****
    4. Van Avermaet ***
    5. Thibaut Pinot ***
    6. Fuglsang ***
    7. Bob Jungels ***
    8. Van der Poel **
    9. Bardet **
    10. Valgren **
    11. Moscon **
    12. Landa *
    13. Quintana *

    domenica 21 aprile 2019

    Amstel Gold Race 2019: Van der Poel! Secondo Bettiol

    Si era intuito, oggi la conferma: Mathieu Van der Poel è degno erede del padre Adrie ed un campione autentico. Vittoria in rimonta, prodigiosa, all'Amstel Gold Race. Beffati i fuggitivi Fuglsang e Alaphilippe. Rispettivamente terzo e quarto al traguardo, perché secondo è arrivato Bettiol, che conferma l'exploit del Fiandre. Settimo De Marchi, decimo Trentin, che spreca troppo in un attacco da lontano. Come spesso gli capita.

    domenica 17 marzo 2019

    Assolo di Fuglsang a Recanati

    Sta bene come non mai Fuglsang. Dopo il secondo posto alle Strade Bianche, oggi il danese dell'Astana ha dominato, con un perentorio attacco nel finale, la quinta tappa della Tirreno-Adriatico 2019, con arrivo a Recanati. Adam Yates conserva il primato in classifica generale.  Molto bravi sia lui che Roglic, staccato nel finale dall'inglese. Apparsi in buone condizioni anche Tom Dumoulin e Thibaut Pinot.

    sabato 9 marzo 2019

    Strade Bianche 2019: vince Alaphilippe

    Quarto successo stagionale per l'asso francese Alaphilippe, che si aggiudica l'edizione 2019 delle Strade Bianche, precedendo al traguardo di Siena Fuglsang e Van Aert. 

    sabato 6 agosto 2016

    Oro Van Avermaet, Nibali cade

    Sfortunato. Guida il mezzo meglio della Gran parte dei corridori contemporanei, ma oggi, sul tracciato olimpico di Rio de Janeiro, Nibali non ha potuto o saputo evitare la rovinosa caduta, che gli ha impedito di lottare per una medaglia. Alla rincorsa della quale aveva sacrificato parecchio,  persino l'orgoglio di campione, accettando di correre il Tour da gregario di Aru,  oggi sesto. L'oro è andato al belga Van Avermaet, argento a Fuglsang, bronzo a Majka. Ai piedi del podio, il giovane campione francese Alaphilippe, che difetta ancora di concretezza.

    giovedì 12 maggio 2016

    Tim #Wellens grande assolo a Roccaraso: il campione belga vince per distacco la sesta tappa del Giro d'Italia 2016

    Sesta tappa del Giro d'Italia 2016, da Ponte a Roccaraso, primo arrivo in salita per fissare la gerarchia provvisoria dei favoriti. Lunga fuga animata dall'esuberante scalatore belga Tim Wellens, che resta da solo all'inizio della salita di Roccaraso. Wellens ha stoffa e tiene il vantaggio, superiore ai quattro minuti, anche quando la Movistar di Valverde guadagna la testa del gruppo, da cui era già evaso Fuglsang, che punta la maglia rosa di Tom Dumoulin e tutto sembra tranne un gregario di Nibali. Che, poi, finalmente, scatta e fa bene a scattare, mandando un messaggio alla sua squadra, che non sta correndo per lui. E' il team Sky  di Landa a reagire subito, poi si ridesta dal torpore Tom Dumoulin, con Zakarin e Pozzovivo, perché la salita si addolcisce e prende il largo, puntando Fuglsang che potrebbe sfilargli la maglia del primato. Trionfa, intanto, Wellens, spesso, ma non oggi, tatticamente scriteriato. Il belga è un campione, anche di coraggio. Dietro, Fuglsang è secondo, ma il suo è un ammutinamento sportivo in piena regola. Inaccettabile, quanto meno Nibali non può accettarlo. Quel suo scatto, fatto di nervi, che ha forse provocato la reazione di Dumoulin, è figlio dell'insubordinazione di Fuglsang. Se l'Astana non crede in Nibali capitano, lo dica. Alla fine, Tom Dumoulin resta in rosa, secondo Fuglsang a 26". Nibali è rabbuiato e si capisce perché lo sia.

    giovedì 16 luglio 2015

    A Plateau de Beille trionfa Joaquim Rodriguez. Scatti a ripetizione per Nibali, Valverde e Quintana. Ma, Froome pare imbattibile

    Nubifragio sull'arrivo di Plateau de Beille, traguardo dell'ultima tappa pirenaica di questo Tour de France 2015. Lunga fuga di Kwiatkowski e di Vanmarcke. Il polacco, campione del mondo 2014 a Ponferrada, resta solo e lungo l'ascesa finale comincia il suo calvario. Le pendenze sono più impegnative di quelle di ieri e così scatta Joaquim Rodriguez, insieme a Fuglsang e Bardet. Rodriguez ha un altro passo, riprende Kwiatkowski e lo stacca, involandosi verso un grande successo, per quanto aiutato dal ritardo in classifica generale. A circa 6 km dal traguardo, esplode letteralmente il gruppo della maglia gialla. Scatta Contador che poi ci ripensa. Quindi, è la volta di Nibali, presto seguito da Valverde. Poi, è la volta di Quintana, mentre Froome non risponde, sicuro dei suoi mezzi. Finale spettacolare. Valverde e Quintana cercano di fiaccare la resistenza del britannico. Ma ci vuole ben altro, se ha tenuto anche Geraint Thomas. Dopo un lungo anonimato, si rivede nelle posizioni di testa anche Thibaut Pinot. Vince Joaquim Rodríguez, alla fine, secondo Fuglsang, terzo Bardet.