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lunedì 15 aprile 2013

Freccia Vallone 2013: i favoriti

Per tanti anni, la Freccia Vallone è stata riserva di caccia dei corridori italiani, da Argentin a Fondriest a Furlan a Di Luca. L'arrivo leggendario sul muro d'Huy, in una contrada belga che sembra più italiana di tanti luoghi della penisola, difficilmente sorriderà ai colori azzurri, però, in questa edizione del 2013. Cunego non mi pare in forma e Gasparotto non è nelle condizioni dello scorso anno, quando, sulle Ardenne, vinse a sorpresa l'Amstel Gold Race. Quanto a Nibali, in vista del Giro d'Italia, non correrà la Freccia Vallone, per dedicarsi al Giro del Trentino. Tra gli stranieri, mi pare in fase calante Sagan, del resto sulla breccia da oltre due mesi: troppi nel ciclismo moderno. Sicché il favorito principe non può che essere il campione del mondo Gilbert, anticipato domenica all'Amstel dallo scatto di Kreuziger, ma in crescita di condizione. Segue borsino dei favoriti.
Gilbert *****
Valverde ***
Kreuziger ***
Sagan ***
Gasparotto **
Cunego **
Gerrans *

martedì 11 settembre 2012

Ma Bettini chi ha convocato per il mondiale di ciclismo di Valkenburg?

Un solo grande nome, quello di Vincenzo Nibali, peraltro specialista di corse a tappa, ma poco competitivo nelle gare di un giorno. Anche perché, non dico che in volata sia fermo, ma insomma non è tra le ruote più veloci del gruppo. Sicché, o arriva da solo, oppure, anche giungendo con un manipolo di attaccanti, rischia la sconfitta. Poi, Paolini e Rinaldo Nocentini, gli unici due che vantino qualche successo di prestigio. Per il resto, i corridori selezionati da Bettini per i mondiali di Valkenburg sono tra i più anonimi della storia del ciclismo italiano. Intendiamoci, alcuni di loro sono giovani e magari avranno grandi carriere. Ma, ad oggi, sono privi di quei quarti di nobiltà agonistica normalmente necessari per ben figurare in una gara durissima come un campionato del mondo. Quanto sono lontani i tempi in cui l'Italia di Martini schierava quattro capitani quattro: Bugno, Fondriest, Argentin e Chiappucci! E vinceva Bugno.