Elenco blog personale

martedì 11 ottobre 2022

Il punto dopo la 9^ giornata di Serie A: Napoli in testa

Resta al comando il Napoli, che, d'altra parte, aveva avuto un inizio folgorante anche durante lo scorso campionato, salvo poi subire un acuto crollo di rendimento. La sensazione è che ora, invece, gli azzurri possano durare sino al termine della stagione. Il che non vuol dire che ci riescano necessariamente, ma ne hanno senz'altro la possibilità. La rosa è migliorata ed è forse la più completa della Serie A: è un privilegio poter fare entrare dalla panchina, a turno, Raspadori o Simeone, per esempio.


Terza vittoria consecutiva per 4-0 della Lazio di Sarri, che pratica un calcio piacevole, nel quale anche Vecino, sempre altelenante all'Inter, diventa un prezioso interprete, messo a proprio agio da uno spartito ormai mandato a memoria. Milinkovic-Savic continua ad offrire grandissime prestazioni e Luis Alberto parte addirittura dalla panchina.


Il Milan batte la Juve, con il secondo gol, quello di Diaz, che fotografa il momento sportivamente drammatico dei bianconeri. Bonucci non può più giocare, ormai è fermo. Vlahovic mostra la corda di una personalità non soverchiante, per adoperare un eufemismo, il centrocampo, nel suo complesso, ha poca qualità e meno visione. Allegri non riesce a tirar fuori di più da questo gruppo, cui continuano a mancare Chiesa e Pogba e nel quale il solo Di Maria ha la caratura tecnica e tattica per fare la differenza. Stagione già compromessa, a meno di imprevedibili sorprese.


L'Inter batte il Sassuolo: giocando più coperta, difende meglio e rischia meno. Decisiva la doppietta di Dzeko. La Roma supera a fatica il Lecce, ma perde Dybala, infortunatosi calciando un rigore!


La Salernitana batte il Verona, il Monza supera lo Spezia. Finisce in pareggio lo scontro al vertice tra Udinese e Atalanta, come quello tra le pericolanti Sampdoria - debutto come tecnico di Stankovic - e Bologna. 


Il gol della giornata lo segna, in rovesciata, Mattia Destro, nel pareggio che l'Empoli strappa sul campo del Torino.

3 commenti:

  1. Di certo, in attacco il Napoli ha più scelta. Raspadori ha qualcosa di Rossi e qualcosa di Bruno Giordano. Gran giocatore. Simeone è un centravanti forte sebbene sottovalutato. E, sono d'accordo, entrambi legano meglio il gioco rispetto a Osimhen, che però ha qualità rare. Lobotka comanda il gioco come pochi. Il limite può essere secondo me Spalletti, che non considero un vincente, ma un gran piazzato. Avevo gli stessi dubbi su Pioli, che ha vinto lo scudetto, perché l'ha perso Inzaghi. Bisogna vedere come si comporterà il Napoli alle prime difficoltà.

    Sulla Juve, non so che pensare. Bonucci, per me, è al capolinea agonistico. Qualche buona partita può anche farla, ogni tanto, come in nazionale - l'Inghilterra, peraltro, ha giocato davvero male - ma non può garantire continuità e, della storica difesa della Juve, è sempre stato il meno bravo. Soprattutto in marcatura. Non so se qualcuno giochi contro Allegri. Ma, se fosse e nel calcio a volte succede, avrebbe poco senso, considerato che la Juve in corsa non cambia. Almeno di solito. Certo, le prestazioni di Bonucci e Vlahovic sono largamente insufficienti.

    RispondiElimina
  2. Forte è forte Osimhen, però è un giocatore monocorde, che punta tutto su velocità e strapotere fisico. Senza di lui il gioco offensivo del Napoli mi pare un meccanismo perfetto che gira con uno stile totalmente diverso, ieri nel primo gol sembrava un'azione del Barça di Guardiola quando in velocità Messi dal limite dell'area metteva il pallonetto morbido per il taglio di Xavi o viceversa mentre i difensori avversari non sapevano chi marcare proprio per l'assenza di un centravanti. E a Spalletti questi schemi piacciono, il falso nueve l'ha inventato lui con Totti a fare l'unica punta nel 4-2-3-1.

    Alla Juve sono quasi tutti insufficienti, però quei due per me vanno oltre, fanno troppo schifo per essere credibili, e la dicotomia prestazionale con la nazionale aggrava la sensazione. Comunque se continuano così lottano per il quindicesimo posto, sono solo due che si impegnano, Milik che, parole sue, ha l'occasione della vita e il sottovalutatissimo Danilo che in qualsiasi ruolo rende sempre. Il resto sembra di vedere una di quelle squadre di fondo classifica dal destino segnato.

    RispondiElimina
  3. Tra Bonucci e Allegri la corrente di simpatia, ammesso che mai ci sia stata, si è interrotta nel 2017 dopo quel litigio a favore di telecamere. Bonuncci andò un anno al Milan, poi tornò, poi andò via Allegri. Insomma, lo scarso rendimento di Bonucci con la Juve si potrebbe anche spiegare con la freddezza dei suoi rapporti con Allegri (ma non sottovaluterei l'addio di Chiellini e l'anagrafe dello stesso Bonucci). Quanto a Vlahovic, il discorso è più difficile. E, secondo me, coinvolge anche la sua personalità. Non mi pare un trascinatore. Forse subisce un poco gli eventi.

    RispondiElimina