Giro d'Italia 2015, diciannovesima tappa, 234 km da Gravellona Toce a Cervinia e tre gran premi della montagna di prima categoria: non ci si può nascondere. Splendido assolo di Visconti, non nuovo a simili cavalcate, basti pensare alle due vittorie colte al Giro del 2013, quello vinto dal rivale e corregionale Nibali. Purtroppo, lungo l'ascesa finale, con pendenze non troppo impegnative, il gruppo maglia rosa accelera, mentre Visconti paga dazio alla stanchezza: viene ripreso quando mancano meno di 11 km al traguardo. Poi, è Hesjedal a rompere gli indugi, Contador, che gli deve gratitudine per l'aiuto ricevuto ieri, lascia fare. Contropiede di Aru, Contador rimane impassibile, decidendo di curare soltanto Landa. Aru, animato da una grande ansia di rivincita, riprende e stacca Hesjedal e vince con un'esultanza rabbiosa. Torna secondo in classifica generale, scavalcando il compagno di squadra Landa. Contador, califfo della corsa, resta saldamente in maglia rosa.
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