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lunedì 2 dicembre 2019

Il Pallone d'Oro 2019 lo merita Van Dijk

C'ha messo del tempo ad arrivare in alto, Virgil Van Dijk, colonna difensiva del Liverpool e della nazionale olandese. Ha iniziato nel Groningen, non nell'Ajax o nel Psv e nemmeno nel Feyenoord. Si è trasferito in Scozia, al Celtic Glasgow, poi è passato al Southampton. Ha esordito con l'Olanda a 24 anni. Prima di arrivare in una grande squadra come il Liverpool, per una cifra pazzesca, quando aveva già 26 anni compiuti. In due stagioni e mezzo è cresciuto moltissimo, ha vinto da protagonista la sesta Champions League dei Reds e stasera potrebbe, io dico dovrebbe, conquistare il Pallone d'Oro 2019. Formidabile nell'uno contro uno, non solo per la fisicità soverchiante, ma anche per la concentrazione assoluta e la lettura sempre attentissima delle finte degli attaccanti avversari. Di testa la prende sempre lui, anche nell'area avversaria. Non perde un contrasto. Domina tutte le sfide in campo aperto. Sa costruire il gioco, avendo ottimi fondamentali, ha carisma. Sì, Van Dijk è un grandissimo giocatore.
Risultato immagini per van dijk
Virgil Van Dijk

giovedì 19 febbraio 2015

Inter - Celtic 3-3

Non capisco cosa Mancini voglia dimostrare, mortificando Kovacic con panchine in serie. Detto questo l'Inter non passa sull'infuocato campo del Celtic. Primo tempo scoppiettante. L'Inter nei primi venti minuti domina grazie ad un pressing alto assai efficace e va sul 2-0: Shaqiri e Palacio. Poi un'entrata intempestiva di Kuzmanovic ed un errore in chiusura di Ranocchia, sempre svagato, e di Campagnaro, autogol, propiziano il pareggio dei padroni di casa. Santon suona la carica a fine primo tempo: grandissima personalità. Allo scadere segna Palacio dopo una respinta del portiere avversario. Nella ripresa cala il ritmo. L'Inter soffre ma potrebbe chiudere in contropiede se soltanto Icardi fosse in giornata. Anonimo Guarin. Mancini passa alla difesa a tre. Gli scozzesi non mollano ed alla fine pareggiano sul solito errore difensivo nerazzurro: Dodò, come Mancini, deve andarsene.

martedì 16 dicembre 2014

Inter - Celtic Glasgow in Europa League. Come sono lontani i tempi di Jimmy Johnstone, straordinaria ala destra

La primavera del 1967 segnò la fine della Grande Inter. La sconfitta di Mantova, con papera di Sarti e la sconfitta di Lisbona, finale di Coppa dei Campioni, ad opera del Celtic Glasgow di Stein: una squadra che stava diventando leggendaria. Avrebbe vinto nove campionati scozzesi consecutivi, dal 1966 al 1974, era stata semifinalista, eliminata dal Liverpool, in Coppa delle Coppe nel 1966. E dopo il sorprendente successo sull'Inter, 2-1, dopo il vantaggio di Mazzola su rigore, il Celtic sarebbe tornato in finale nel 1970, perdendo contro il Feyenoord, per giocare ancora in semifinale di Coppa dei Campioni nel 1972, sconfitta dall'Inter, e nel 1974, sconfitta dall'Atletico Madrid. Ora, in una competizione meno nobile, l'Europa League, per di più ai sedicesimi, il Celtic torna a sfidare l'Inter. L'occasione ci consente il ricordo del giocatore simbolo di quel Celtic, l'ala destra Jimmy Johnstone, meno di 1,60 m, gracile, ma velocissimo, rapidissimo, scattante, uno dei maggiori interpreti di sempre nel ruolo. La prova provata che il calcio non è solo esercizio da corazzieri. La sintesi del fondamentale più entusiasmante: il dribbling. Ecco qualche immagine di Jimmy Johnstone.

venerdì 8 giugno 2012

Euro 2012: Polonia - Grecia, sfida inaugurale. Di Lewandowski il primo gol della rassegna continentale

Davvero forte Lewandowski. E' suo, in Polonia - Grecia, il primo gol degli Europei del 2012 al minuto 16'56. Colpo di testa su cross dalla destra per il centravanti del Borussia Dortmund. Protagonista annunciato alla vigilia, dimostra di possedere i quarti di nobiltà necessari per diventare una stella della manifestazione. Più in generale, la Polonia è una squadra solida, possente, che pratica un calcio arioso e sovente spettacolare. La Grecia cerca il pareggio, raccogliendosi attorno alla regia ordinata di Karagounis, vecchia conoscenza dell'Inter. Mi ha bene impressionato Samaras, attaccante greco del Celtic Glasgow: nonostante l'elevata statura, ha tecnica raffinata ed un notevolissimo gioco di gambe. Fine primo tempo. Al 6' della ripresa pareggia Salpigidis. Due espulsi per parte, al 71' la Grecia potrebbe passare in vantaggio, ma, il capitano Karagounis si fa parare il rigore. Finisce in parità.