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mercoledì 18 giugno 2014

Thomas Muller: 8 gol ai mondiali, 20 gol in nazionale, 134 gol in carriera

Con la splendida tripletta rifilata al Portogallo, Thomas Muller si è portato ad 8 gol nei mondiali, 5 nel 2010, di cui fu capocannoniere, 3 appunto in quelli in corso. Per le statistiche, segnalo che nella storia dei mondiali di calcio nessuno ha vinto due volte il titolo di capocannoniere. Per Thomas Muller i gol in nazionale sono 20 e quelli in carriera 134. Dopo una crisi tecnico - tattica conosciuta nella stagione che ha preceduto gli Europei del 2012, l'asso tedesco ha saputo riprendersi il centro della scena. Giocatore poco appariscente, restio alla giocata ad effetto, Muller ha un repertorio molto vasto, tecnica di primissimo ordine, capacità balistiche anche dalla media distanza, attitudine a colpire con entrambi i piedi, gioco aereo, corsa, sagacia tattica. E, più di tutto, una tranquillità quasi solenne quando gioca. Esegue sempre la giocata più intelligente, più utile, più redditizia. Insomma, un grande campione, tanto forte quanto poco spettacolare.

martedì 15 giugno 2010

Italia: debutto opaco

Un pareggio stentato, opaco, in rimonta. L'esordio mondiale dell'Italia è stato come ci si poteva aspettare. La squadra è questa. Ed il Paraguay era tutto tranne che irresistibile. Dopo lo svantaggio iniziale, complice un sonnellino della difesa, l'Italia ha provato a far gioco, le cui uniche fonti erano De Rossi, poi autore del gol del definitivo 1-1, e Montolivo. Marchisio non ha talento, passo e visione da trequartista. Pretenderlo in quel ruolo è assurdo. Negativa anche la prova di Camoranesi, subentrato, che un arbitro più risoluto avrebbe espulso al secondo intervento scomposto. Nel complesso, gli azzurri stanno bene fisicamente, e questo conta, ma, la qualità media è molto bassa. E si sapeva. Soprattutto, lo sapeva Lippi, quando ha deciso di lasciare a casa Totti e Balotelli. Tanto per stare ai due nomi più eclatanti. Il girone non è difficile e, comunque, la qualificazione agli ottavi non è scontata. Considerato che il convento questo passa, punterei su Pazzini, più rapido e scattante, al posto dell'emotivo e statico Gilardino e su Bonucci al posto di Cannavaro. Avanzerei Montolivo, al posto di Marchisio, schierando Palombo accanto a De Rossi e, poi, mi raccoglierei in preghiera. Ce n'è bisogno.