Olimpiadi a Barcellona, Catalogna, Spagna, 1992. Il mondo è cambiato. Sparita l'Urss, c'è una confederazione delle ex repubbliche socialiste sovietiche, tolti i paesi baltici, che corrono da soli, al primo posto del medagliere, davanti agli Stati Uniti ed alla Germania che Helmut Kohl è riuscito a riunificare. Si affaccia tra le grandi potenze dello sport mondiale la Cina, che ottiene un clamoroso quinto posto. Mentre l'Italia, sulla quale cominciano a soffiare i venti mefitici di tangentopoli, dovrà accontentarsi di un modesto dodicesimo posto, assommando 6 ori, 5 argenti e 8 bronzi. La vittoria più sorprendente è quella dell'inglese Linford Christie, che ha già 32 anni, sui 100 m con un buon 9"96. Nei 200 m, la vittoria va allo statunitense Mike Marsh, che, in semifinale aveva fermato il cronometro a 19"73, ad un solo centesimo dal primato mondiale del 1979 di Pietro Mennea. Carl Lewis, dominatore della velocità nelle due precedenti edizioni dei giochi, vince l'oro, come ultimo staffettista, nella 4x100, che stabilisce il record del mondo in 37"40, Per Lewis, giunge anche il terzo oro consecutivo nel salto in lungo, con 8,67 m, tre centimetri in più di Mike Powell, che l'anno prima a Tokyo, nella più bella gara del lungo della storia, aveva saltato a 8,95 m, primato del mondo ancora imbattuto, mentre Carl Lewis si era fermato a 8,91 m. La gara più bella delle Olimpiadi di Barcellona, invece, restano i 400 h, che un Kevin Young in stato di grazia corre in 46"78, tempo ancora oggi insuperato. L'Italia ottiene soltanto una medaglia nell'atletica, il bronzo di De Benedictis nella 50 km di marcia. I fratelli Abbagnale, dopo gli ori di Los Angeles 1984 e Seul 1988, si fermano all'argento. Le medaglie più belle per gli azzurri vengono dal ciclismo su strada, con l'oro di Fabio Casartelli, che, purtroppo, tre anni dopo, al Tour de France morirà dopo una terribile caduta, e dalla pallanuoto maschile: il settebello azzurro, dopo una drammatica finale chiusa ai supplementari, ha la meglio sui padroni di casa della Spagna. Da ricordare, infine, l'oro, nel basket, del cosiddetto Dream Team, la squadra di pallacanestro degli Stati Uniti, che raduna i migliori talenti Nba dell'epoca, e forse di sempre, da Jordan a "Magic" Johnson a Larry Bird: oro, manco a dirlo ed uno spettacolo unico. (cfr. 1^ puntata, 2^ puntata, 3^ puntata, 4^ puntata, 5^ puntata, 6^ puntata, 7^ puntata, 8^ puntata, 9^ puntata, 10^ puntata, 11^ puntata, 12^ puntata, 13^puntata, 14^ puntata, 15^ puntata, 16^ puntata, 17^ puntata, 18^ puntata, 19^ puntata, 20^ puntata, 21^ puntata, 22^ puntata)