Tedeschi battuti, ai supplementari, dopo essere stati riacciuffati sul filo della sirena dell'ultimo quarto da un tiro prodigioso di Belinelli, che, a dire il vero aveva cominciato maluccio, salvo poi salire di tono, quarto dopo quarto, mano a mano che contava di più. Bargnani, dal canto suo, alla faccia delle patetiche critiche di una stampa codina, di qua e al di là dell'oceano, ha giocato alla grande tutta la partita, appoggiandosi alla sua gran mano, ma, una volta tanto anche dandosi da fare in difesa, contrastando ed agguantando rimbalzi: Nowitzki, cui Bargnani, da anni nel mio piccolo lo sostengo, somiglia parecchio, almeno nelle soluzioni offensive, è uscito sconfitto dal confronto diretto. Gallinari, poi, ha giocato la solita grande partita, aiutato dal suo strapotere atletico e da un coraggio più che leonino. Un trascinatore, quale vorrebbe essere Gentile, che però tira troppo e spesso quando non dovrebbe. Nemmeno Hacket mi è piaciuto granché, non sempre ha gestito il possesso con acume ed egli pure è caduto nella trappola delle conclusioni forzate. Comunque, grandissima impresa, di cui maggiormente mi compiaccio dopo aver letto sui maggiori quotidiani, anche quelli sportivi, che questa era una nazionale abulica, che i nostri provenienti dalla Nba avevano disimparato a giocare e via farneticando. E, poi, vincere a Berlino contro i tedeschi, insomma, quando questi, i tedeschi dico, già pensavano d'averla spuntata, vale tanto di più. Questa nazionale lo può vincere l'Europeo. Altro che. Il che non significa che lo vincerà. Può vincerlo, però. Sono avvertiti pure i francesi.