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venerdì 15 ottobre 2021

Sudamerica: segnano ancora Lautaro e Gabigol

Nella notte italiana, Argentina e Brasile hanno vinto, contro Perù e Uruguay, le rispettive partite di qualificazione ai mondiali del Qatar 2022. A segno, Lautaro Martinez, per la formazione albiceleste, e, assieme a Neymar e Rafinha, Gabigol, sottovalutato ai tempi della sua esperienza nerazzurra. Goleador quanto mai efficace nel campionato brasiliano e in Copa Libertadores, ora Gabriel Barbosa, in arte Gabigol, sta dimostrando di meritare il ruolo di centravanti titolare della nazionale brasiliana. Quanto a Lautaro, 17 gol in 33 partite con l'Argentina, siamo di fronte a uno dei migliori attaccanti del mondo. Negli ultimi due anni ha completato la sua maturazione di campione. 

mercoledì 14 ottobre 2020

Neymar 64 gol con il Brasile, superato Ronaldo, punta Pelé

La tripletta al Perù regala a Neymar, 28 anni, che saranno 29 ad inizio 2021, il secondo posto solitario nella classifica dei cannonieri di ogni tempo della nazionale brasiliana: 64 gol! Superato Luis Nazario da Lima, in arte Ronaldo, fermo a 62 e che era più forte di lui. E punta il primatista Pelé, 77 gol, che, ca va sans dire, era più forte di lui. Ciò nondimeno, Neymar è un fuoriclasse. Un artista del gioco, uno che va poetando mentre gli altri, anche i migliori, prosano. Velocissimo e rapidissimo - sì, c'è differenza tra velocità e rapidità -, tecnicamente superlativo, qualità di tiro notevolissima, personalità e fantasia. Brasiliano nel senso tecnico del termine. Si è costruito una grande carriera a dispetto di un fisico poco esplosivo, che molti credevano poco adatto al calcio europeo. La verità è che quando Neymar in condizione punta l'avversario, lo salta, sistematicamente. Io lo preferisco, non da oggi, a Messi.

mercoledì 16 maggio 2018

Storia dei mondiali di calcio: Teofilo Cubillas, l'asso del Perù

Uno dei tiri più potenti e precisi mai ammirati sui campi calcio, aveva Teofilo Cubillas, asso del Perù che impressionò ai mondiali messicani del 1970. Cubillas segnò cinque gol in quella manifestazione, per ripetersi, con altre cinque reti, ai mondiali argentini del 1978. Fu tra i migliori giocatori del mondo di quella decade, un fantasista di centrocampo, che le cronache del tempo esaltavano per la sagacia tattica, quasi superiore all'enorme bagaglio tecnico. Comandava il gioco offensivo, senza troppo concedere alla platea. Dribbling e finte ma senza eccessi, mai un tocco di più, la giocata sensazionale sempre annodata alle esigenze della partita. Poi quel tiro, eseguito quasi da fermo. Conclusioni tremende e millimetriche. La squadra della sua carriera fu l'Alianza Lima, ma portò il suo calcio anche in Europa, prima al Basilea, poi al Porto, dove segnò a ripetizione, prima di rientrare in patria. Dieci gol ai mondiali, si diceva. Ecco la sua prodezza, su punizione, contro la Scozia, ad Argentina 1978.